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Autore: Essemcgregor    29/07/2012    5 recensioni
Smythofsky Student/Teacher.
David Karofsky non avrebbe mai creduto un giorno di ritrovarsi dietro una cattedra ad insegnare in una scuola privata maschile, soprattutto non pensava di poter insegnare in QUELLA scuola.
E proprio lì, nella prestigiosa Dalton Accademy, incontra Sebastian Smythe, studente non proprio modello.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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St Valentine's Day Part II 



Dov’è che aveva sentito quelle storie inquietanti su San Valentino? Chi è che aveva impalato il cuore del martire nel bel mezzo di una piazza?
Perché in quel momento si sentiva quasi come il martire, aveva il suo cuore infilzato su un palo da qualche parte di quella piazza, mentre il suo ex ragazzo cingeva i suoi fianchi con un braccio. Sentiva ancora lo sguardo di Sebastian su di lui, quando a fine esibizione, Matt lo trascinò via.
Avevano lasciato da poco il parco cittadino per recarsi nella piazza adiacente, accompagnati sempre da Kurt e Blaine che non avevano intenzione di lasciarli soli.
Dopo la loro esibizione i Warblers con un inchino, ringraziarono gli spettatori per i loro applausi, spettatori e Crawford Girls, erano impazziti per la loro esibizione. Dave avrebbe voluto tornare dietro le quinte, complimentarsi con loro e euando Matt lo tirò via, cercò di protestare, ma l’altro lo zittì posando il dito indice sulle sue labbra, gesto che infastidì non poco il supplente. Quella giornata a quanto pare, non era destinata ad essere come l’aveva pianificata.
La piazza della città era stata addobbata con festoni luminosi a forma di cuore, con una serie di insegne a forma di cupido e con una grande quantità di petali rosa sparsi ovunque. Gli stand erano rigorosamente rossi, con festoni a tema, i prodotti erano tutti la forma di cuori e piccoli putti, tutti rigorosamente colorati di rosson o ornati con nastri del medesimo colore.
A Dave cominciavano a fare male gli occhi, tutto quel rosso rischiava di danneggiare seriamente la sua vista.
- Pensavo di andare a cena da qualche parte, avevo prenotato un tavolo ad un localino qui in città.-
La voce di Matt lo distolse dai suoi pensieri, il pensiero di cenare con lui non gli piaceva affatto. Doveva trovare una scusa e alla svelta.
- Mi… mi dispiace ma… avevo promesso che mi sarei esibito.-
Kurt e Blaine lo guardarono sgranando gli occhi, anche il suo ex ragazzo aveva un’espressione simile, pensando alle parole di una persona che non solo odiava i karaoke, ma si era sempre rifiutato di cantare ogni volta che giocavano al “Canta tu” a casa di Kurt e Blaine.
Il supplente si morse il labbro inferiore, non riusciva a capire perché gli era venuta in mente quella scusa, forse a causa dei rimproveri di Sebastian di qualche giorno prima.
Si trovava nei pressi dell’aula canto quando sentì il solista sbraitare contro Trent, perché doveva smetterla di mangiare prima di ogni esibizione: il suo alito appestava la maggior parte del gruppo, non perché soffrisse di alitosi, ma perché i suoi panini con quintali di cipolla, erano un’arma letale.
- Non posso mangiare purtroppo.-
Scrollò le spalle sperando che Matt se la bevesse come scusa. Kurt arrivò in suo soccorso, incollando un’espressione comprensiva sul volto e posò una mano sulla spalla dell’amico.
- Hai completamente ragione, la digestione potrebbe danneggiare seriamente le corde vocali durante un’esibizione. Per non parlare di flatulenze di ogni tipo!-
Quella visione fece rabbrividire Matt che alzò le mani in segno di resa, Blaine soffocò una risata mentre Dave lanciò uno sguardo seccato al soprano.
- Ok … magari ci andiamo dopo!-
Dave avrebbe voluto rispondere che con ci sarebbe andato né dopo, né mai, ma lasciò perdere e rispose con un sorriso, felice di quella piccola conquista. Il problema ora, era dirlo a Sebastian e ai Warblers.
- Sono proprio curioso di sentirti cantare.-
Suo padre gli aveva sempre detto, che  hanno le gambe corte e che prima di mentire bisogna sempre pensare alle conseguenze, cosa che ovviamente non aveva fatto. Kurt e Blaine seguirono con interesse il loro scambio di battute, Kurt con molta nonchalance, prese sottobraccio l’amico, squittendo entusiasta mentre indicava uno stand con delle piume rosa di zucchero.
- Fa tanto Harry Potter! LE VOGLIO!-
Blaine azzardò una risata dando poi una pacca all’altro.
- Non è adorabile? Cosa ne dici se andiamo a prendere qualcosa da bere? Ho appena visto il padiglione delle bevande. Ci raggiungeranno là.-
Dopo essersi assicurati che i due capissero dove sarebbero andati, si allontanarono velocemente. Kurt lanciò una rapida occhiata assicurandosi che fossero abbastanza lontani, prima di tornare serio.
Dave prese un grosso respiro, odiava quando Kurt faceva la parte della checca pazza, non lo sopportava.
- Ok. Tu devi essere matto. Cosa ti è venuto in mente! Cantare di fronte a tutte quelle persone, tu che odi i karaoke tra noi e che non canteresti davanti a me neanche sotto tortura.-
Puntò il dito contro il ragazzo, allungando poi una banconota, per pagare due piume rosa di zucchero. Se tornavano a mani vuote, i due ragazzi si sarebbero insospettiti.
Dave mise le mani in tasca sbuffando.
- Tu che cosa gli avresti detto? Io a cena con lui non ci vado.-
Kurt lo prese di nuovo sottobraccio portandolo lontano dalla massa di gente che faceva la fila alla stessa bancarella, lo condusse verso la grande fontana al centro della piazza, dove alcuni ragazzi sedevano insieme ai loro partner. Dave prese a mangiucchiare la sua piuma, mentre Kurt indicava lui un posto dove sedere.
Da quando erano tornati, aveva notato qualcosa di strano in Dave, soprattutto quando aveva rivisto Matt a Capodanno. Era rimasto sorpreso, ma non aveva fatto una piega. Per non parlare del misterioso ragazzo che l’aveva prima baciato, poi rapito. C’erano troppe cose che non tornavano.
- David Karofksy, vuoi dirmi tu cosa succede prima che venga a scoprirlo da solo? E se dovessi scoprirlo sai bene che saranno piume senza zucchero.-
Il supplente incrociò le braccia al petto, deciso a fare finta di niente.
- Non ho nulla da nascondere.-
Kurt inarcò un sopracciglio.
- Ah sì? Bene. Allora cavatela da solo per la tua esibizione.-
Detto questo si alzò e raggiunse velocemente Blaine e Matt al padiglione delle bibite. Dave lo guardò andare via, rigirò la sua piuma di zucchero tra le mani, sperando di trovare una qualche via d’uscita dal casino in cui si era cacciato.
 

 
I minuti seguenti furono quasi una tortura, aveva mandato un messaggio a Sebastian, messaggio che ovviamente non ebbe risposta. Chissà perché aveva quasi intuito che il ragazzo fosse arrabbiato a causa di Matt. Si infiltrò dietro le quinte trovando subito Harwood che accordava una chitarra elettrica, Dave fece lui un piccolo sorriso che l’altro non ricambiò, passò poi oltre cercando Wes o David, ma nessuno dei due pareva essere nei paraggi. In quel momento sul palco, le Crawford Girls si stavano esibendo, dopo di loro sarebbe stato il turno dei Warblers. Non aveva molto tempo. Incrociò Jeff e Nick, entrambi imbracciavano due strumenti musicali, avevano indossato le cravatte sulla testa a mò di fascia, la camicia fuori dai pantaloni e la giacca della divisa aperta, entrambi avevano i capelli scompigliati e l’aria da rockettari.  
- Bon Jovi rules!-
I due oltrepassarono il professore mentre si accingevano a salire sul palco, incrociò poi Richard James e lo fermò trattenendolo per la manica della giacca. Il Warbler si voltò irato, espressione che si trasformò in sorpresa quando incrociò lo sguardo del professore.
- Prof, tutto ok?-
- Dove posso trovare Wes e David?-
Il castano fece un piccolo sorriso e indicò lui un padiglione dalle tende chiuse, poteva vedere una luce accesa al suo interno e l’ombra di alcune figure che si muovevano. Si recò velocemente dove indicato e scostò rapidamente le tende, non si aspettava di trovare metà Warblers a petto nudo. Una vista piuttosto imbarazzante.
Cameron si coprì il petto con la camicia, mancava si mettesse ad urlare come se fosse una ragazzina, Ethan e James stavano mettendo in mostra i loro muscoli, mentre Trent stava stava abbottonando la sua camicia.
- Scu… scusate.-
David avanzò sorridendo, seguito da Wes, che si affrettò ad indossare la sua camicia.
- Ci scusi prof, abbiamo fatto un numero in costume, e ora ci stavamo rivestendo.-
Il supplente lanciò uno sguardo a terra, dove erano posati grandi scatoloni con dentro giubbotti di pelle e borchie di ogni tipo: forse qualcosa di rock, punk o chissà che altro tipo di musica.
Decise che non era il momento di soddisfare la sua curiosità.
- Ho un grosso problema.-
L’asiatico si ravvivò i capelli con le mani, lanciando al supplente uno sguardo perplesso.
- Io… dov’è Smythe?-
I due ragazzi scrollarono le spalle chiedendo dove fosse il ragazzo, ma nessuno di loro a quanto pare lo aveva visto.
- Ha proprio bisogno di lui? Possiamo aiutarla noi?-
Wes lo guardò inarcando un sopracciglio, Dave lo prese per le spalle annuendo, non doveva andare nel panico ma in quel momento era quasi impossibile.
- Mi devo esibire.-
I due Warblers inclinarono la testa senza capire.
- Nel senso che... vuole davvero cantare?-
A quanto pare era il primo professore della loro scuola che avanzava una richiesta del genere, solo in quel momento notò che tutti gli sguardi degli altri erano puntati su di lui e quando annuì, confermando le parole del capo Consiglio, tutti si accalcarono intorno a lui.
- Vi prego è molto importante io… devo cantare.-
Nessun altro fece domande, Wes schioccò le dita e subito uno dei Warblers portò lui una lista con segnati nomi e canzoni da cantare, parlottò con David per un po’, poi entrambi fissarono il professore.
- Canzone da cantare?-
Dave non ci aveva pensato, era talmente preso dal panico, che non aveva neanche pensato a qualche canzone cantare. Non poteva di certo proporre “Nella Vecchia fattoria” anche se non gli sarebbe dispiaciuto farne una versione rock. Si immaginava mentre indossava un giubbotto di pelle e borchie attorno al collo e ai polsi.
- Non saprei…-
David alzò le mani.
- Si calmi prof, troveremo una canzone. Adesso si rilassi e faccia fare tutto a noi.-
Il supplente passò in rassegna i visi di quel gruppo di ragazzi, non si era mai sentito così teso in vita sua, manco il suo primo giorno di lavoro era stato così teso, eppure guardandoli, sentiva uno strano senso di calma impossessarsi di lui. Lo avrebbero aiutato, a prescindere dal motivo, e questo bastò a rassicurarlo.
Tutti i Warblers si rivestirono, fecero alcune modifiche al programma in modo da non sconvolgere quello delle Crawford Girls ,mentre Nicholas, Andrew e Luke, aiutarono il professore a lavorare sul pezzo da cantare.
Dave conosceva bene la canzone, ma cantarla era tutta un’altra storia. Avevano forse una mezz’ora scarsa per metterla a punto, una missione impossibile per lui.
Guardò sconfortato i ragazzi, non era sicuro di riuscire a cantare quella canzone, la tonalità non era nelle sue corde, ma i ragazzi lo avevano rassicurato.
Ad accoglierlo sul palco c’era solo un ragazzo al pianoforte, che cominciò a suonare non appena lo vide.
 
I can't win, I can't reign
I will never win this game
Without you, without you

I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you 

 
La sua voce era forse tremante e incerta, chiuse gli occhi. Non voleva vedere lo sguardo di incoraggiamento di Kurt e nemmeno quello di Matt. Sapeva che di lì a poco avrebbe stonato e di tanto.
Quando fece per attaccare a cantare il secondo pezzo, un’altra voce sovrastò la sua. Aprì gli occhi e notò Sebastian, fermo in cima le scale del palco, che guardava lui.
 
I won't run, I won't fly
I will never make it by
Without you, without you

I can't rest, I can't fight
All I need is you and I,
Without you, without.... You!

You you you
Without
You you you
Without you..


La voce di Sebastian era come la voce di un angelo la sua voce era perfetta per cantare quella canzone. Deglutì quando lo vide avanzare verso di lui, non osò spostare il suo sguardo verso il pubblico, temeva di quello che avrebbe potuto trovare, aveva paura di cosa avrebbe letto negli sguardi dei suoi amici e del suo ex ragazzo.  Sebastian si avvicinò a lui i suoi occhi non si spostarono da quelli del supplente, strinse il microfono con una mano, mentre quella libera cercò la mano libera di lui.
 
Can't erase, so I'll take blame
But I can't accept that we're
Estrange
Without you, without you 

 
Dave riprese a cantare, mentre la mano di Sebastian afferrò la sua e lo costrinse ad alzarsi. Sentì la sua mano irradiarsi del calore della mano dell’altro, non poté fare a meno di sorridere mentre veniva trascinato verso il centro del palco.
 
I can't quit now, this can't be right
I can't take one more sleepless night
Without you, without you

 
Sebastian strinse di poco la sua mano, mentre entrambi presero a cantare la seconda strofa. Dave lasciò che la sua  voce scivolasse un’ottava sotto, intrecciandola a quella dello studente.
 
I won't soar, I won't climb
If you're not here I'm paralyzed without you, without you

I can't look, I'm so blind
Lost my heart, I lost my mind without you without... You!

 
La mano di Sebastian scivolò da quella di lui. Dave lo guardò allontanarsi mentre volgeva il suo viso al pubblico e cantava voltato verso di loro. Si lasciò rapire dalla sua voce melodica, per poi avvicinarsi verso di lui, quando tese la mano verso di lui per invitarlo a raggiungerlo.

You you you
Without
You you you
Without you..

 
Dave unì un’ultima volta la sua voce a quella di lui, i loro occhi si incontrarono ed entrambi esclusero il mondo esterno da quel momento solo loro, da quel San Valentino disastroso che aveva finalmente trovato un lieto fine, racchiuso in quella canzone, in quelle due ultime parole che entrambi cantarono facendole proprie. 
 
I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you, WITHOUT YOU.

 
 

 
Il suono degli applausi risuonava ancora nella sua testa, quando rientrò nel padiglione, accompagnato da Sebastian. I ragazzi applaudirono al loro ingresso, mentre un Jeff evidentemente commosso, lo abbracciò in modo goffo. Tutti loro avevano assistito al loro numero da sotto il palco e tutti loro trovarono perfetto quel duetto improvvisato, soprattutto trovarono fantastico il loro modo di interpretarlo.
Quelle parole fecero sorridere il supplente e lo fecero preoccupare allo stesso tempo, Sebastian si prese la sua dose di complimenti con un sorriso, ma non poté non notare lo sguardo di feroce rabbia sul volto di Harwood.
Quando il capo Consiglio raggiunse Sebastian, furono quelle che Kurt poteva definire “piume senza zucchero”. I Warblers lasciarono velocemente il padiglione, seguito da un Dave piuttosto perplesso, che capì poi la gravità della situazione, quando sentì le urla provenire da dentro.
Wes e David sospirarono andando via, Jeff e Nick invece restarono con il supplente, che guardava il padiglione sconcertato.
- Oh cavolo… Ditemi che non siamo sembrati ambigui.-
I due Warblers lo guardarono inclinando la testa di lato contemporaneamente, per un certo verso sembravano davvero buffi.
- Un pochino…-
Dave era nei casini e non solo perché sembrava avesse cantato una canzone d’amore ad uno suo studente, ma perché tra il pubblico c’erano anche Kurt, Blaine, Matt e chissà quanti genitori, che sicuramente si stavano facendo domande lecite sul supplente di Storia dell’Arte. Sempre se l’avevano riconosciuto.
Nick e Jeff intuirono forse le sue preoccupazioni, perché gli rivolsero un grosso sorriso.
- Migliore interpretazione mai vista. Non pensavo Sebastian fosse un così bravo attore.-
Il professore volle aggrapparsi a quella piccola speranza, sperava che anche Blaine e Kurt e soprattutto Matt, si bevessero quella storia. Non fece in tempo ad auto commiserarsi, che fu praticamente trascinato via da qualcuno e Dave conosceva una sola persona dai capelli castani curatissimi, in grado di sfoggiare una forza tale, nonostante l’aspetto fisico gracile.
- Kurt mi fai male.-
L’altro ringhiò qualcosa di incomprensibile.
- Ti farò ancora più male se ora non sputi il rospo.-
Si inoltrò nel parco, lasciandolo andare solo quando fu abbastanza sicuro di trovarsi lontano dal palco e da orecchie indiscrete. Dave si trovò da solo a fronteggiare il suo migliore amico, in preda alla rabbia e sapeva che in quei casi era meglio non contraddirlo. L’ultima volta che si era arrabbiato, aveva urlato per una buona mezz’ora e Kurt era l’unico in grado di riprodurre il suono stridulo e spacca timpani di una Banshee.
Spostò il peso da un piede all’altro cercando di evitare gli occhi di ghiaccio dell’altro, ma con scarsi risultati.
- Cosa vuoi che ti dica?-
L’altro incrociò le braccia al petto.
- Qualcosa come: “Sai Kurt, mi sono innamorato di un mio studente, motivo per il quale mi sono ritrovato a duettare con lui stasera”.-
Dave si irrigidì.
- Prima cosa: non era previsto un duetto con lui, anzi la canzone ho avuto tempo di impararla con meno di mezz’ora.-
Kurt aspettò alcuni secondi, il tempo necessario per lasciarlo controbattere anche al resto della frase, cosa che l’altro non fece.
- Quindi… tu e Sebastian state insieme da … quanto?-
Sapeva che prima o poi sarebbe successo, anzi sperava non sarebbe successo affatto, ma non poteva sperare di nascondere a lungo le cose a Kurt, perché lui lo conosceva meglio di chiunque altro, ma sapeva anche che non sarebbe stato d’accordo, che si sarebbe opposto con tutto se stesso ad una relazione del genere.
- Da Capodanno … credo.-
Distolse lo sguardo mentre Kurt si preparava ad esplodere.
- Due mesi?! Due mesi e tu non mi hai mai detto niente!-
Dave abbassò il capo sospirando, rialzandolo poi quando la mano di Kurt si posò sulla sua guancia.
- Perché non me l’hai detto Dave? Pensavo di essere il tuo migliore amico.-
L’espressione di Kurt era mutata di colpo, i suoi occhi azzurri esprimevano dispiacere più che rabbia, la sua mano scivolò piano dalla guancia dell’altro, per poi tornare appesa al suo fianco.
- Perché avresti dato di matto, perché… perchè mi avresti ricordato quali saranno le conseguenze e visto che mi sono sputtanato davanti mezza Westerville, non posso fare altro che accettare le conseguenze.-
Il castano sorrise debolmente.
- Non ti avrei detto nulla del genere.-
Quando Dave inarcò il sopracciglio, dovette sbuffare.
- Ok ok, forse l’avrei fatto. Ma da quando sei con lui sei felice, felice come non ti ho mai visto fin’ora. Neanche con Matt lo eri, non in questo modo.-
Era vero, Sebastian nel giro di un paio di mesi gli aveva cambiato la vita, non aveva mai pensato a come si sentisse da quando c’era lui, ma la parola “felicità” poteva rientrare tra quelle adatte. Guardò verso il palco, dove in quel momento si alzarono due voci femminili, sicuramente due Crawford Girls, e sorrise.
- Sì, credo di essere felice.-
Kurt lo strinse in un abbraccio buttando le braccia attorno al suo collo.
- Allora sai cosa? Sono felice anche io per te.-
Dave rimase stretto in quell’abbraccio per alcuni secondi, aveva sbagliato a dubitare di Kurt. Quando sciolse l’abbraccio si sentì più leggero.
- Sei stato fenomenale sul palco, davvero. Mi è venuta la pelle d’oca.-
- Per quanto canto male? Sì capisco…-
Il professore ridacchiò quando Kurt gli lanciò un pugno sul braccio, lo strinse con un braccio sorridendo.
- Grazie Kurt, senza di te non so cosa farei.-
L’altro scrollò le spalle.
- Lo so, lo so.-
In quel momento il cellulare di Dave prese a squillare, pensava fosse Matt, invece con suo grande stupore era Sebastian. Kurt lo incoraggiò a rispondere, cosa che l’altro fece senza perdere altro tempo.
A quanto pare un allarmato Jeff aveva cercato Sebastian riferendogli cosa aveva visto poco prima, non aveva riconosciuto Kurt e non vedendolo tornare, pensava fosse successo qualcosa.
- Vai con lui. Penso io a Matt.-
Dave lo guardò preoccupato.
- Sicuro?-
L’altro ammiccò.
- Non ti preoccupare per me, so sempre come cavarmela.-
Detto questo si incamminò velocemente verso il palco e verso Blaine e Matt, che sicuramente lo stavano cercando. Cercò di guidare Sebastian verso il punto dove si trovava in quel momento, via telefono era piuttosto difficile e la poca illuminazione non aiutava di certo. Nonostante tutto, riuscì comunque a vedere la figura di uno spilungone, avanzare a fatica verso di lui. Un paio di volte lo vide illuminare la strada con il cellulare, ed un paio di volte lo sentì imprecare, sicuramente aveva rischiato di cadere.
Quando fu abbastanza vicino, rallentò il passo tenendo i suoi occhi sulla figura di lui, tese la mano che Dave afferrò poi senza indugio, lasciandosi tirare dolcemente verso di lui.
- Mi dispiace che questo San Valentino, non sia andato come volevi.-
Dave scosse la testa contro il suo petto.
- Il duetto ha compensato tutto il resto.-
Non volle pensare alle conseguenze, al fatto che oltre Kurt, anche qualcun altro potesse essere arrivato alla sua stessa conclusione, ovvero che tra loro c’era qualcosa più di un semplice rapporto insegnante – studente.   
Sebastian parve leggere nel pensiero dell’altro perché lo strinse, sorridendo.
- Inventeremo una scusa plausibile, i Warblers si stanno impegnando a trovare una soluzione.-
La cosa non lo tranquillizzava, non dopo aver assistito più o meno alla scenata di Thad.
- Dici che hanno capito qualcosa?-
- Non lo so, ma comunque sia ti vogliono tutti bene e si farebbero in quattro per proteggerti.-
Dave sorrise, sorriso che si spense pensando a Thad. Non sapeva cosa gli aveva detto di preciso, ma lo poteva immaginare, non ci voleva certo un genio per capire che lo studente era ancora geloso del suo ex ragazzo, che non aveva mai accettato la fine della loro storia. Sebastian dal canto suo, non aveva voglia di parlarne, strinse di più il supplente lasciandogli un piccolo bacio tra i capelli.
- Pensavo… potremmo ancora andare in giro avvolti solo da pellicce di animali. Nel padiglione ho qualcosa che fa al caso nostro…-
Il supplente lo interruppe sciogliendo l’abbraccio.
- Non ci pensare neanche. Basta emozioni forti per oggi.-
Sebastian strinse delicatamente la sua mano sorridendo, presero a camminare per il parco, tenendosi alla larga dalla folla che circondava il parco e dalle stradine principali dove sicuramente, qualcuno stava passeggiando.
In quel momento dovette affrontare l’argomento Matt, conversazione che sperava di rimandare il più a lungo possibile. Si era reso conto che Sebastian di Matt sapeva poco e niente, se non che era il suo ex fidanzato e che si erano lasciati quando Dave decise di tornare a Lima da suo padre.
Sebastian ascoltò in silenzio, la prima volta senza fare nessuna battuta, un grosso passo avanti.
- Capisco. Ti conviene dire all’emo depresso, che stai con me e stai attento che dopo una notizia del genere potrebbe decidere di suicidarsi.-
Erano in macchina e Sebastian aveva appena parcheggiato di fronte casa di Dave, il supplente sentendo quelle parole, sentì il sangue gelare nelle vene. Voltò lentamente la testa verso lo studente, scoccandogli un’occhiata gelida. Il modo in cui Sebastian pronunciò quelle parole, lo aveva in qualche modo infastidito.
- Non scherzarci nemmeno.-
Sebastian inclinò la testa di lato.
- Ti scaldi così tanto per una battuta?.-
Dave aprì velocemente la porta, slacciò la cintura di sicurezza e senza dire altro, percorse a grandi falcate il vialetto di casa, con l’intenzione di aprire la porta, entrare e non voltarsi indietro.
Ci stava mettendo tutto se stesso per dimenticare quel dannato giorno, per fuggire da quei fantasmi del passato che ogni tanto di notte, tornavano a trovarlo. Era riuscito a tenerli a bada a non volgere i loro pensieri in quella zona tabù. Sebastian non poteva capire, non aveva intenzione di dargli una spiegazione e soprattutto non aveva intenzione di rivivere con lui quel momento.
- Fermati!-
Lo studente lo prese per la manica della giacca prima che potesse infilare le chiavi nella toppa, i suoi occhi verdi indugiarono in quelli di Dave.
- Non pensavo che … fosse un argomento delicato per te.-
L’altro tentennò per un istante, non voleva raccontargli del perché non poteva sentir parlare di suicidio senza mettersi a piangere come un bambino di 5 anni, della sua fuga da casa perché non sopportava più l’idea di dormire in quella stanza, e soprattutto con una madre in casa che gli ricordava ogni giorno che lui era un malato mentale che andava curato. Deglutì per poi liberare il braccio dalla stretta dell’altro incollandosi sul viso un sorriso forzato.
- Va tutto bene.-
Quante volte lo aveva detto e quante poche volte era vero? Sebastian, come Kurt, non era il tipo da farsi ingannare. Inarcò un sopracciglio mentre lentamente nacque una smorfia sul suo volto.
- Magari puoi prendere in giro la bambola di porcellana e il tuo amico hobbit dai capelli imbalsamati, ma non prendi in giro me.-
Dave si indignò.
- Sono i miei migliori amici e vi hanno aiutato parecchio con il Glee.-
Sebastian agitò la mano come se la cosa non avesse importanza.
- Non ricordo i loro nomi, e poi sappi che affibbio soprannomi a tutti.-
L’altro fece per parlare, ma decise che non era il caso, infilò le chiavi nella toppa e girò un paio di volte prima di riuscire ad aprire la porta, prima che potesse entrare però, si sentì tirare e in un secondo si ritrovò inchiodato contro uno dei pilastri del portico.
- Non voglio rovinare questo San Valentino, non più di quanto lo sia già.-
Quando posò le sue labbra su quelle del supplente, ogni cosa sembrò tornare al suo posto, si lasciò abbandonare a quel bacio, le braccia finirono per avvolgere i suo fianchi mentre lo studente teneva le sue premute contro le sue braccia. I suoi pensieri e le sue preoccupazioni svanirono in un istante, mentre Sebastian approfondiva il bacio, accarezzando i contorni delle sue labbra con la lingua.
Dave sospirò lasciando che le loro lingue si incontrassero e danzassero, mentre le loro labbra continuavano a sfiorarsi e accarezzarsi. Non seppe come ma si ritrovò di colpo dentro casa, Sebastian chiuse la porta accompagnandola con il piede, nessuno dei due seppe dove stessero andando, abbandonandosi poi sul primo ostacolo che trovarono lungo quello strano percorso a due.
Crollarono entrambi sul divano, Sebastian che arrancò fino a raggiungere di nuovo le sue labbra, impossessandosene prepotentemente. Il cervello di Dave si riattivò quando sentì un rumore provenire da sopra le scale, una luce si accese lungo il corridoio accompagnato da passi strascicati.
Fece ruzzolare Sebastian per terra, intimandogli di tacere, mentre l’altro rispondeva con un brontolio di dolore per l’impatto con il pavimento. Dave si sistemò meglio i vestiti preparandosi ad un eventuale incontro con suo padre.
- Dave sei tu?-
La voce di Paul proveniva dal corridoio del piano di sopra.
- Sì papà, sono tornato!-
L’altro biascicò qualcosa di incomprensibile, prima di borbottare un sonoro “buona notte”, spense le luci lasciando la casa piombare di nuovo nella semioscurità. Dave tirò un sospiro di sollievo, sobbalzando quando sentì nuovamente Sebastian cingere la sua vita e baciargli il collo, quasi intenzionato a riprendere da dove avevano lasciato. Dave cercò di tenerlo lontano, spostando in modo anche brusco, le sue mani dal suo corpo.
- Devi andare…-
Sebastian mugugnò un qualche lamento.
- Se mio padre ti becca è la volta buona che è finita.-
Lo studente sospirò sonoramente, posò le mani sui fianchi di Dave, posando poi la fronte contro la sua. Rimasero entrambi in quella posizione per alcuni secondi, Dave aveva bisogno di quel contatto, aveva bisogno di sentirlo vicino, di stare tra le sue braccia. Aveva bisogno di lui.
- Ci vediamo domani?-
Dave tenne la porta aperta aspettando che l’altro la varcasse.
- La proposta di festeggiare i Lupercali è ancora valida.-
Il supplente sospirò scuotendo la testa.
- Buona notte Seb.-  





Ok ok mi sento una cretina perchè non ancora rispondo alle 4 recensioni ricevute :) 
Grazie ragazze davvero, voi migliorate la mia giornata. 
Come detto prima, forse questo è l'ultimo capitolo prima di settembre, d'estate non c'è molta affluenza su internet e magari le poche persone che leggono la mia FF non la seguiranno molto durante le vacanze. Boh! 
Questo capitolo non mi soddisfa più di tanto, anche se la canzone scelta ancora mi fa venire i brividi :) mi piace troppo. 
La trovate qui :D il ragazzo che la canta è bravissimo. Io l'ho immaginata a due voci per farci un duetto, spero di aver reso bene l'idea. 

Without You Max Schneider Cover

E niente spero vi piaccia :) 

Ringrazio ancora Ale, I love Klaine, Misato e Youmoveme per le recensioni. Boh senza di voi davvero non sarei nulla! 


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