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Autore: NonSense    30/07/2012    4 recensioni
Sasuke Uchiha non aveva nemmeno avuto il tempo materiale di capacitarsi della situazione che si era immediatamente e irrimediabilmente trovato in un vero e proprio vicolo cieco.
E non c’era nemmeno il muro da scavalcare in questo caso.
- No. – disse fermamente – Non lo farò. –
- Quindi preferisci la penitenza? – gli domandò maliziosamente lo Hyuuga.
Cazzo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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E allora?


Quella che sembrava essersi abbattuta su Sasuke Uchiha non poteva definirsi solo una semplice serie di sfortunati eventi.
Oh no.
Questa era proprio sfiga. E con la S maiuscola.

Il povero ragazzo scosse la testa, ormai disperato e in balia del fato.
Che cosa poteva aver mai fatto di male nella sua vita per meritarsi tutto questo? Beh, aveva ucciso quel tizio, poi quell’altro… e quell’altro ancora. E poi aveva tradito il villaggio, tramato contro…
Ok, qualcosa aveva fatto. Ma non aveva già pagato per le sue nefandezze?
Era stato molestato da una vecchietta, era stato costretto a baciare il suo Sensei, uomo per il quale nutriva una stima e rispetto, forse l’unico, con il rischio di perdere la sua amicizia e il villaggio lo considerava come uno, per dirla con eleganza, di facili costumi.
Non era tutto ciò sufficiente?
La risposta gli pareva anche fin troppo chiara; solo non voleva accettarla.
Ovviamente no, non lo era affatto.
“Che fai, Hyuuga? Mi pigli per il culo?” gli domandò irritato.
Neji sorrise maliziosamente, appoggiandosi allo stipite della porta.
”Non proprio letteralmente Uchiha, ma puoi interpretarlo come più ti aggrada.”
“Bastardo.” sibilò a denti stretti, fulminandolo con lo sguardo.
“La tua risposta, Uchiha?” gli chiese sarcastico.
Se gli abitanti del villaggio erano convinti che Sasuke Uchiha fosse l’unico essere in grado di covare sentimenti di vendetta all’interno di quell’amabile e pacifico villaggio in cui non succedeva mai nulla, beh, si sbagliavano di grosso.
Era chiaro che nessuno di loro aveva mai visto Neji Hyuuga svegliato alle due del mattino da un gran fracasso, provocato, guarda caso, proprio dall’unica persona che non avrebbe voluto vedere in quel momento a casa sua. Non che il genio del clan Hyuuga impazzisse all’idea che qualcuno andasse a rompergli a quell’ora indecente a casa sua, ma se proprio avrebbe dovuto scegliere, non voleva che quella persona fosse l’Uchiha poiché questi, a suo parere, di danni al suo povero sistema nervoso ne aveva provocati anche troppi.
L’ultimo membro dello sfortunato clan, da parte sua, si fermò a riflettere un attimo, considerando seriamente la terribile proposta.
“E se non accetto?” domandò beffardo.
Che cosa poteva mai succedergli? Niente.
“Diverso re, medesime condizioni.” rispose il possessore del Byakugan.
Era una chiara allusione al fatto che, se Sasuke si fosse rifiutato, la penitenza sarebbe stata la stessa.
E al solo pensiero il giovane rabbrividì.
Non aveva altra scelta: tutte le vie d’uscite sembravano essere bloccate da innumerevoli Do Not Cross e lui, che aveva deciso che si sarebbe comportato in maniera adeguata, era impossibilitato a varcarle senza il consenso.
La soluzione a questo punto non sembrava che una sola.
Certo, qualcuno avrebbe anche potuto obiettare che, arrivato a questo punto e con una reputazione ormai rovinata per sempre, che ne baciasse uno, due oppure si facesse tutta la popolazione maschile del villaggio, il fatto non avrebbe comunque cambiato quella drammatica situazione e quindi non era il caso di farne una tragedia greca.
Quindi, perché no?
Questi erano all’incirca anche i pensieri di Sasuke che, afflitto, si apprestava a compiere il gesto.
L’unica cosa che sperava era che nessuno gli cogliesse in un momento così imbarazzante di modo che, anche se lo Hyuuga per qualche arcana ragione avesse deciso di spifferare il tutto, lui avrebbe potuto negare fermamente.
E per mancanza di prove, il caso sarebbe stato velocemente archiviato.
Sasuke fece qualche passo in avanti, afferrando il braccio dello Hyuuga e spingendolo all’interno dell’appartamento di quest’ultimo: lì non li avrebbe visti nessuno.
Dal canto suo Neji Hyuuga era convinto che l’Uchiha non poteva essere così imbecille da accettare seriamente la sua offerta. Se la prima volta l’aveva fregato come un allocco e lui stesso era rimasto spiazzato dalla piega che aveva preso la situazione, adesso gli stava dando la possibilità di riscattarsi; del resto, si era detto più volte, magari la prima volta semplicemente non era preparato.
Mentre questa volta non avrebbe avuto giustificazioni. Non che gli importasse qualcosa dell’Uchiha ovviamente; lo faceva principalmente per se stesso. Dimostrando che la sua opinione su di lui era fondata, non avrebbe più dovuto crucciarsi per comprendere il funzionamento del soggetto Uchiha.
Tuttavia qualcosa nel suo piano non stava funzionando come aveva previsto.
Vuoi dimostrare che una persona tutto sommato non è poi così psicopatica come tutti credono e per convincere almeno te stesso gli proponi di baciarti e poi ti ritrovi con questo che ti afferra e che è pronto a farlo nella più totale disperazione?
Beh, lo stai facendo nel modo sbagliato.
A questo punto c’erano due sole certezze.
Uno; Sasuke Uchiha di scommesse non ne azzeccava una nemmeno per sbaglio e, appena gli si concedeva un’ancora di salvataggio, lui ci si aggrappava immediatamente, senza verificare se fosse difettosa o meno.
Due: era piuttosto evidente ormai che anche i canoni utilizzati da Neji Hyuuga per valutare l’altro ragazzo o erano troppo alti oppure era proprio questi ad essere dotato di eccessivo ottimismo.
“Che cazzo fai, Uchiha?” gli domandò, sgranando gli occhi, mentre veniva spinto con la forza all’interno della sua abitazione.
“Qui non ci vedrà nessuno.” proruppe Sasuke, quasi spostando il Jonin di peso nel buio della stanza.
Si sentiva pronto.
Avvolti dal buio come due criminali che stanno facendo qualcosa di illecito, Sasuke aveva sbattuto Neji al muro e adesso lo stava baciando con passione, mentre l’altro cercava di liberarsi dei suoi indumenti in eccesso.
Ah no.
In realtà, mentre spingeva lo Shinobi all’interno della stanza, questi era inciampato su qualcosa ed era caduto a terra.
Questo qualcosa, ovviamente, aveva anche emesso un suono.
“Ahia.”
Quindi, quello che Sasuke si aspettava non si era nemmeno avvicinato alla realtà effettiva e il ragazzo, ancora più scosso, aveva lasciato che il suo inconscio rimuovesse il fatto, costruendosi poi una versione tutta propria.
Neji impallidì, ricordandosi su cosa – o meglio, su chi – era appena accidentalmente inciampato.
Quel misterioso qualcuno, visto che nessuno si decideva ad accendere quella benedetta luce, si decise a farlo da sé, illuminando il viso pallido del nipote e quello mortificato dell’Uchiha.
“Non è come sembra, Hiashi- Sama. Posso spiegare tutto. “
Momento sbagliato, frase assolutamente sbagliata e persona… giusta?


Note dell'Autrice
Oddio, la mia non voleva essere una minaccia: pensavo solo che la storia non interessasse, tutto qui ._.".
Grazie a tutti per i commenti, mi hanno fatto molto piacere; appena ho due minuti vi rispondo uno ad uno :)
  
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