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Autore: Mike72    30/07/2012    3 recensioni
Una ragazza che si è persa, un batterista con una villa enorme (e ingannevole), un cantante/chitarrista isterico, un ragazzo interessante e molti altri personaggi.
Cosa succederebbe se una ragazza totalmente ignorante in fatto di Green Day (anzi, che quasi li odia pure) si trovasse a vivere per qualche giorno a casa di uno di loro?
Che dite, vi interessa scoprirlo? ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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THREE IS THE MAGIC NUMBER. OH NO, TRÉ IS THE FUCKING DRUMMER.

 

Allie si svegliò di scatto. Nel buio della stanza, ad occhi chiusi, con la debole luce che filtrava dalle imposte chiuse, per un attimo le parve di essere ancora nella sua cameretta, a Seattle, e di aver sognato tutto. Stava giusto pensando: Chissà cosa dirà mamma, quando glielo racconterò, quando aprì di poco gli occhi e vide la parte superiore di un armadio che non poteva essere il suo, in quanto era totalmente improbabile che si trovasse lì. Solo allora si rese conto che quello che lei pretendeva di aver sognato era invece tutto vero, e che si trovava veramente in casa di sconosciuti approfittando della loro immensa generosità.

Fece per alzarsi, quando, non appena si scoprì dalla coperta sotto alla quale aveva dormito tutta la notte, un enorme brivido gelido le partì dal collo e, percorrendo tutta la spina dorsale, la fece rabbrividire come non mai nella sua intera vita.

Speriamo di non avere la febbre, pensò all'istante, colta dal terrore che Frank, anzi, “Tré”, la costringesse ad approfittare ulteriormente della sua immensa gentilezza.

Dunque, scacciando i brividi di freddo, la nausea e le vertigini che la facevano barcollare, Allie si fece forza e riuscì ad arrivare fino in cucina. Là trovò Tré, intento a togliere alcune Donuts dal sacchettino di Dunkin' Donuts, che canticchiava tutto contento un motivetto che Allie non aveva mai sentito.

Buongiorno, – disse la ragazza entrando nella stanza.

Tré si voltò.

Oh, buongiorno! – esclamò tutto allegro. – Ben svegliata! Dormito bene?

Sì, benissimo, grazie, – rispose Allie, omettendo i brividi, la nausea e le vertigini. – Tu? Tutto bene?

Benissimo, grazie, – ribatté l'altro con un gran sorriso. – Ma siediti, forza! Hai fame? Vuoi una ciambella? Da bere? Latte? Té? Caffé? Cappuccino?

Solo una tazza di té, grazie, – disse Allie, investita da quella raffica di domande.

Si sedette su una sedia e aspettò pochi minuti, nei quali vennero raggiuti da una Ramona assonnatissima, dopodiché l'uomo le porse un tazzone con dentro almeno mezzo litro di té al ginger.

Ecco qua, madame, – disse con perfetto accento americano, tanto da far sorridere la ragazza di fronte a lui.

Merci, monsieur, – ribatté lei con le uniche due parole di francese che conosceva.

Wow! – esclamò Ramona con uno sbadiglio. – Parli francese?

In realtà so solo queste due parole, – confessò Allie. – Ma con i miei sono stata spesso in Francia in estate, quindi un po' me ne intendo.

Mm-hm, capito.

E potrei quasi dire che il tuo soprannome, Tré, mi ricorda il francese, anche se non saprei dirne il significato, – aggiunse la ragazza. – Tra l'altro, che cosa assurda, potrei quasi dire che mi ricordi qualcuno, sai? Qualcuno che ho visto forse in foto, ma non ricordo bene chi…

A quelle parole, Tré smise di sistemare le ciambelle su un piattino da portata, come stava facendo da circa dieci minuti, e lentamente si voltò per guardare in faccia la ragazzina.

Lei lo fissava, i ricci capelli neri lunghi fino alle orecchie tutti scompigliati, addosso una maglietta che fungeva da pigiama, con un'espressione tranquillissima che non faceva pensare al fatto che lo stesse prendendo in giro. Tuttavia, bisognava controllare.

Mi stai prendendo in giro? – le chiese senza troppi preamboli.

Lei corrugò la fronte, assumendo un'espressione allo stesso tempo stupita e quasi offesa.

Io? No! Perché dovrei?!

Cos'è, sei un'attrice o qualcosa di simile? Ci sono telecamere nascoste in giro per casa? Perché se è uno scherzo sta funzionando alla grande, – commentò Tré guardandosi intorno divertito e sul punto di mettersi a ridere.

Allie era stupefatta. Cioè, lei faceva una domanda del tutto innocente e l'altro pensava che fosse uno scherzo? Erano tutti matti come sua zia i ricchi di Oakland?

Ehm… No, non sono un'attrice, questo non è MTV Disaster Date né un programma televisivo e la mia era un'osservazione seria.

Stai dicendo che non hai idea di chi papà sia? – le chiese Ramona spalancando gli occhi più azzurri del mondo.

Ehm… – Allie fece un'alzata di spalle. – Frank Edwin Wright Terzo, forse?

A quel punto padre e figlia si guardarono. Lo fecero intensamente, occhi azzurri dentro occhi azzurri, poi le labbra della ragazza si incresparono in un sorriso che divenne mano a mano sempre più grande, fino a sfociare in una grassa risata. Anche Tré scoppiò a ridere insieme alla figlia, e mentre loro si piegavano in due sulle rispettive sedie, quasi al punto di
rovesciare il bicchiere di plastica che avevano nelle mani, Allie fissava entrambi esterrefatta. Proprio non capiva. Cos'aveva detto di strano? Per caso delle parole che erano suonate male? Eppure non era niente di assurdo…

Scusate… – disse, cercando di sovrastare le risate stratosferiche degli altri due che non accennavano a smettere. – Scusate, si può sapere cos'ho detto di strano?

Tré la guardò, gli occhi e il viso bagnati a causa delle lacrime che continuavano a scendere, e asciugandosi con il dorso della mano le domandò:

Ma tu davvero non sai chi io sia?

Davvero! – sbottò Allie, che stava incominciando a infastidirsi. – Insomma, ho solo detto che mi ricordi qualcuno, che c'è di strano?

No, hai ragione, scusaci, – disse Tré tornando pseudo-serio e asciugandosi gli occhi con un fazzoletto. – È che… vedi… Ora come ora è strano che tu non abbia neanche una minima idea di chi io sia, e neanche di quale “ambiente” io faccia parte…

La ragazza continuava a guardarlo senza capire.

Conosci i Green Day? – domandò Tré.

Sì, – rispose l'altra. – Voglio dire, non li ascolto ma sì, ho più o meno presente chi sono.

Tré annuì. – Ora capisco.

Perché? Sei il manager o qualcosa di simile?

Tré sorrise. – Non esattamente.

E allora cosa c'entrano?

Sono il batterista.





_____________
Mike72's corner

Eccoci nuovamente qua! Questo capitolo è ancora più interessante, come avete visto, dei precedenti..
Be', che dire? Detto sinceramente, non so ancora bene come si evolverà questa storia. Se vorrete darmi dei consigli sarò felice di ascoltarli!

A presto!

Mike72

  
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