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Autore: telesette    30/07/2012    2 recensioni
Tante piccole scenette autoconclusive, per divertirvi da soli o in compagnia dei vostri amici, ovviamente recitando...
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Casa Dolce Casa

Personaggi: MOGLIE, MARITO

Scenario: salotto

 

Le gioie del focolare domestico tra un giovane maritino stanco e la sua gentile consorte. Il primo rientra a casa dal lavoro, lei è intenta a spazzare e riassettare il salotto. La dolce conversazione tra loro verte a sottolineare alcuni degli aspetti più noti del rapporto di coppia…

 

MOGLIE: ( brontolando ) Pulire, pulire, sempre pulire e poi qualcuno sporca di nuovo! Ma gli venisse mai voglia di
                 dire, che so “Amore mio, così ti stanchi troppo, ti do una mano io”… Figuriamoci, il signorino lavora, è
                 stanco; io invece non faccio nulla, sono bella spaparanzata sul divano dalla mattina alla sera, e mi godo
                 una vita di relax e televisione!

 

Così dicendo, sospira e si mette a strofinare energicamente il bracciolo del divano…

 

MOGLIE: Ma cosa avrò mai da fare tutto il santo giorno? Niente, solo pulire, cucinare, lavare, stirare, riassettare,
                 mettere in ordine, spolverare, lucidare, controllare la posta, fare la spesa, prendere i figli a scuola…
                Eh già, perché lui fa il grande sforzo di portarceli, dunque è giusto che anch’io faccia almeno qualcosa!
                Poverino, lavora così tanto ma così tanto, povera stella ( pausa ) e poi è gentilissimo: quando gli chiedo di
                buttare la spazzatura, è capace addirittura di rinunciare a due minuti di televisione per lasciare la birra 
                gocciolante sul tavolo - che poi devo pulire io - e cacciare solo mezza dozzina di imprecazioni, che non ho
                rispetto per lui, che non faccio niente, che sono una buona a nulla, e via dicendo!

 

Suona il campanello della porta…

 

MOGLIE: Chi è?

MARITO: ( fuori scena ) Apri, ho dimenticato le chiavi di casa…

MOGLIE: E ti pareva, figuriamoci se se le ricordava, con tutto quello che ha in testa!

 

La Moglie apre la porta. Il Marito entra in scena, camminando lentamente e con movimenti meccanici come quelli di un robot, sotto lo sguardo duro della consorte. Senza dire una parola, si avvicina alla poltrona e vi si lascia cadere sopra con un lungo sospiro di sollievo. Con atteggiamento estremamente cafone dunque, si toglie le scarpe e le butta in un angolo. La Moglie lo osserva senza dire nulla ma, mentre lui allunga i piedi sul bracciolo del divano che lei ha appena finito di pulire, il suo sguardo dice tutto. Il Marito tira indietro la testa, gemendo come un cadavere appena uscito dall’oltretomba, e solo dopo un buon mezzo minuto si ricorda di salutare la consorte…

 

MARITO: Ciao cara!

MOGLIE: ( fingendo gentilezza ) Hai bisogno di qualcosa, caro? Che so: giornale, aperitivo, pantofole…

MARITO: ( indifferente ) Giornale, grazie!

 

Trattenendo a stento la rabbia, la Moglie attraversa la stanza per prendere il giornale e, avvicinandosi al Marito, glielo sbatte sulle ginocchia con rabbia…

 

MOGLIE: Serve altro?

MARITO: ( alzando gli occhi e guardandola perplesso ) Ti senti bene, cara?

 

La Moglie sbatte entrambe le mani con violenza sui braccioli della poltrona, costringendo il Marito a rannicchiarsi spaventato, dopodichè lo guarda come se fosse sul punto di ucciderlo…

 

MOGLIE: Sto bene, sto benissimo… io!

MARITO: Ah no, perché mi sembrava…

MOGLIE: ( urlando ) T’è sembrato male!

 

La Moglie si allontana dal Marito, fermandosi all’estremità opposta della stanza e voltandogli le spalle stizzita. L’uomo la osserva, sempre più perplesso, e segue una lunga pausa di silenzio…

 

MARITO: Ehm, cara… Scusa se te lo chiedo; anche perché vengo ora dall’ufficio, stanco e tutto, non sono
                particolarmente “lucido” in questo momento; probabilmente sbaglierò ma… ecco, per caso, non è che sei
                leggermente nervosa stasera?

MOGLIE: ( voltandosi a guardarlo ) Cosa te lo fa pensare?

MARITO: Ecco, è appunto questo: se tu lavorassi potrei anche capirlo, per carità, ma dal momento che non fai nul…

 

Prima che il Marito possa finire la frase, la Moglie colpisce un soprammobile di vetro da un tavolino con una sberla e lo scaraventa a terra mandandolo in frantumi…

 

MOGLIE: Ops, come sono sbadata… Eh sì, devo essermi riposata “talmente tanto” oggi; hai ragione tu, tesoro, 
                 lavoro troppo poco!

MARITO: ( guardando prima i cocci e poi la Moglie ) Beh… Sì, ecco… Cioè, non è colpa tua! Sei una donna, 
                una bravissima donna per carità, ma se dormire tutto il giorno ti fa questo effetto forse dovresti fare 
                più movimento!

MOGLIE: Già, magari tornando a lavorare come prima!

MARITO: Maddài, non scherzare, chi baderebbe poi ai bambini e alla casa?

MOGLIE: Potresti farlo tu, visto che non è faticoso!

MARITO: ( tranquillo ) Ma sei matta? Io faccio ben otto ore di ufficio al giorno, io mi stanco, io lavoro…

MOGLIE: ( sarcastica ) Povero caro!

MARITO: Certe volte non ti capisco proprio, parli come se mi volessi rimproverare qualcosa; guarda che il mio è
                 un lavoro duro eh, mica come te che stai qui a cincischiare!

MOGLIE: Ma infatti…

MARITO: E poi andiamo, dovresti sentirti privilegiata; magari avessi io il tempo di divertirmi, come fai tu, invece devo
                 portare lo stipendio a casa; è proprio vero che le donne sono viziate, non sono mai contente di niente!

MOGLIE: Sarà perché, tra i tanti errori che facciamo, c'è anche quello di farvi nascere!

MARITO: Scusa, hai detto qualcosa?

MOGLIE: Che hai ragione tu, caro, come sempre ( guardando poi verso il pubblico, sottovoce )... Proprio come al
                 somaro, dategli ragione sempre, è l'unica!

MARITO: Oddìo, come sono stanco ( si massaggia il collo indolenzito )... Che c'è di buono stasera?

MOGLIE: ( sorridendo cinicamente ) Dunque, vediamo, avevo pensato di preparare uno sformato di asparagi novelli,
                 un quarto di arrosto con le patatine, una crema catalana come dessert...

 

Il Marito si passa la lingua sulle labbra, pregustando già il tutto...

 

MOGLIE: Purtroppo ho perso talmente tanto tempo a divertirmi che è saltato tutto il programma... Che peccato,
                 sarà per un'altra volta!

MARITO: Ma...

MOGLIE: ( togliendosi il grembiule ) Adesso però devo proprio scappare, o farò tardi con Monica per il cinema,
                 ciao eh!

MARITO: Ma... Ma...

MOGLIE: Su, non preoccuparti, c'è un po' di lesso di ieri nel frigo; scaldalo nel microonde e sarà buonissimo!

MARITO: Ma... Ma... Ma...

 

La Moglie afferra dunque il soprabito e, dopo aver salutato il Marito con un bacetto affettuoso, esce di scena. Il Marito resta immobile come uno stoccafisso, incapace di protestare, e continua imperterrito a balbettare qualche "ma" con un filo di voce...

 

SIPARIO

   
 
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