Capitolo 15

The End

Gli anni passarono e i ragazzi, da adolescenti si trasformarono in adulti veri e propri.

Il Dojo stava avendo un grande successo e Goku sapeva che Pan, se fosse stata in vita, sarebbe stata fiera di lui. Il ragazzo aveva ora ventidue anni.

Vegeta frequentava l'Università. Si era trasferito per qualche tempo nella Città del Sud, dove la Capsule Corporation aveva appena aperto e dove aveva sede la facoltà

Anche Kendra si era trasferita. Ogni tanto tornava a fare visita ai genitori, ma la sua vita era nella Città dell'Est ora.

La storia dei due resta ancora un mistero per Goku: sa che entrambi si “sentono” con qualcuno, ma non conosce nessuno dei due. In cuor suo spera che stiano riallacciando i rapporti in segreto.

In fondo, però, andava bene anche così: i ragazzi andavano d'accordo e non c'era quasi più imbarazzo tra i due nelle rare occasioni che avevano di incontrarsi.

Era mattina presto, e Goku si stava dirigendo verso la sua adorata palestra. Non appena gli affari iniziarono ad andare bene acquistò una nuova casa più vicina all'edificio. Gli pianse un po' il cuore nel dover lasciare la casa in cui era vissuto con la nonna, ma sapeva bene che i ricordi più importanti li avrebbe tenuti dentro di sé per sempre.

In quei tre anni si era diretto molto spesso da Erin. La loro storia era difficile da mantenere, a causa della distanza. Erano, però, certi che il oro amore avrebbe sopportato, come era accaduto fino a quel momento.

Non passava giorno in cui Goku non pensava alla ragazza che amava: la sua immagine non lo lasciava un istante.

Inoltre, ora che lei si era laureata ed aveva iniziato il tirocinio come medico aveva molto meno tempo libero a disposizione. E lo stesso si poteva dire per il ragazzo: sempre più genitori iscrivevano i figli ai corsi di Arti Marziali da lui tenuti e gli orari si facevano sempre più estenuanti.

Alcune volte capitava che chiudesse dopo la mezzanotte per poter terminare i corsi serali per adulti e risistemare per il giorno seguente.

Non era un lavoro facile, ma era il lavoro che aveva sempre sognato fare ed era felice. Finalmente aveva ricordato a tutti che le Arti Marziali erano ancora vive.

Entrò nell'edificio: l'odore delle attrezzature pulite lo rendeva felice più del solito quella mattina. Lo inspirò a pieni polmoni.

Girò il cartello, indicando ai cittadini che il Dojo era ufficialmente aperto. Ora doveva solo attendere l'arrivo dei clienti.

“Strano che nessuno fosse già qui ad aspettarmi... di solito c'è la coda.” pensò il ragazzo, entrando nello spogliatoio per indossare la tuta e posare il suo zaino.

Iniziò ad allenarsi. Non voleva farsi trovare dai clienti in panciolle, non avrebbe fatto fare una buona figura alla scuola...

Sferrò alcuni calici e pugni al sacco appeso al soffitto, cercando di non esagerare: se ci avesse messo troppa forza avrebbe rischiato di distruggerlo e chi avrebbe dovuto ripagarlo? Lui, e in quel momento non poteva permettersi spese extra.

Passarono due ore prima che il primo cliente entrasse nella palestra.

-Buongiorno Goku.-

.Giorno Hitaro... un po' in ritardo oggi eh?- chiese il giovane al nuovo arrivato.

Questi si mise una mano dietro la nuca e rise imbarazzato. -Perdonami.. so che il programma prevede che l'allenamento inizi alle otto, ma mi sono addormentato...-

-Non ti preoccupare. Per una volta non succede niente. Ora però mettiamoci a lavoro!-

Hitaro annuì -Corro a cambiarmi e arrivo.-

Piano piano la palestra si riempì di gene: adulti e bambini di ogni età. A quanto pareva a tutti era mancato questo sport. Forse Goku sarebbe riuscito a far ristabilire anche il Torneo mondiale.

-Alle due “Corso Under 16 principianti”; alle quattro “Corso Under 16 intermedio/avanzato”; alle sei “Corso Over 16 principianti”: alle otto “Corso Under 16 Intermedio/Avanzato” e, infine, alle dieci “Corso adulti misto”!- si rilesse tutti il programma del pomeriggio e della sera. -Mi aspetta una bella giornata oggi... non avrò nemmeno il tempo di cenare!- disse, disperato, il ragazzo.

Alle due....

Goku batteva le mani per farsi ascoltare dai bambini... forse metterne così tanti e di età così differenti tutti insieme non era stata un'idea brillante...

-Forza bambino... mettetevi in fila!- nessuno lo ascoltava, ormai ci aveva fatto l'abitudine... era impossibile farsi obbedire.

-Maestro! Maestro!- stava urlano una bambina.

-Dimmi piccina, cosa c'è?- disse, nel tono più dolce che poté. La piccola rimase abbagliata dalla bellezza del suo insegnante, e si dimenticò cosa voleva dirgli.

-Niente...-

-Bene. Allora torna in fila, per favore.- continuò, sorridendo.

Almeno essere giovane e carino aveva i suoi vantaggi, con le ragazzine. Purtroppo non valeva lo stesso con i ragazzini, anzi delle volte lo trovavano antipatico.

La lezione iniziò e, con qualche difficoltà, Goku riuscì ad insegnare loro qualcosa...forse.

Alle quattro...

I bambini più crescevano con la bravura più erano... scalmanati! Goku doveva sgolarsi per farsi ascoltare e, lacune volte, gli scappavano degli urli che faceva tremare le pareti.

-Bambini stare zitti!- urlò il ragazzo. Gli alunni si spaventarono e stettero in silenzio. Forse per quella lezione avrebbe risparmiato un po' di voce...

-Dunque ragazzi. Oggi impareremo come difendersi dagli attacchi a terra.- iniziò Goku. I bambini lo guardavano rapito: i maschi avrebbero voluto saper eseguire quelle mosse, mentre le femmine avrebbero voluto lui e basta.

Le lezioni delle sei e delle otto non furono così impegnative. Per fortuna gli allievi che le frequentavano andavano dai diciotto ai trent'anni massimo. Si impegnavano al massimo e i risultati si vedevano. Qualcuno dei principianti era pronto a passare tra gli intermedi. Anche Hitaro faceva parte di quel gruppo; era il più giovane iscritto al gruppo aveva solo diciotto anni, e aveva buone potenzialità di miglioramento.

Giunte le dieci arrivarono gli adulti per il corso. Goku era sfinito, ma non poteva rinunciare: se non fosse stato per loro no avrebbe potuto continuare a tenere aperta la palestra.

-Maestro Son... mi sembrate affaticato. Sicuro di riuscire a tenere la lezione?- chiese uno degli allievi, preoccupato per le condizioni del maestro.

-Sì, sì, non vi preoccupate.- disse Goku, alzandosi ed iniziando la lezione.

Dopo due, estenuanti ore la lezione terminò, così come la giornata di Goku. “Fortuna che è così solo tre volte a settimana...” pensò il ragazzo.

Salutò i suoi allievi e si mise a pulire il pavimento. Anche quella notte non sarebbe andato a dormire prima dell'una di notte...

Sentì la porta della palestra aprirsi... chi poteva essere a quell'ora? Si avvicinò all'entrata e vide una figura nell'ombra.

-Scusa, ma il Dojo a quest'ora è chiuso. Ripassi domani.- disse, voltando le spalle alla figura.

-Peccato...- quella voce, gli era famigliare... non poteva che essere...

Si voltò nuovamente e sgranò gli occhi. -Erin!- sussurrò

-Erin!- urlò questa volta, correndo verso la ragazza e sollevandola.

-Goku.- gli mise la mani sul volto e lo baciò.

Si staccarono dopo pochi minuti. -Oh, amore mio! Non sai quanto mi sei mancata. Ma che ci fai qui?-

-Non potevo stare lontana da te... non potevo più resistere.-

Goku la rimise a terra e l'abbracciò più forte che poté. Ogni volta che la vedeva il cuore accelerava vertiginosamente i suoi battiti naturali, ma non poteva fare a meno di pensare che presto si sarebbero nuovamente dovuto separare. Chissà per quanto tempo.

-Quanto resterai?- era meglio tagliare subito la testa al toro e sapere.

Lei lo guardò in modo furbesco. -Dipende...-

-Da cosa?- era incuriosito da quella risposta. Cosa poteva voler dire?

-Non da cosa, da chi. Dipende tutto da te.- gli disse, guardandolo in modo un po' malizioso.

-Cioè?- era sempre più confuso. Cosa c'entrava lui adesso? Fosse dipeso da Goku lei non lo avrebbe mai più lasciato.

-Se sarai disposto a sopportarmi nella tua vita.-

-Questo già lo faccio. Da quando sei così misteriosa? Parla chiaro.-

Erin portò gli occhi al cielo. Goku era sempre Goku, non c'erano dubbi. -Son Goku, sei disposti a vivere con me. Qui in questa città?-

Goku rimase sorpreso... mai si sarebbe aspettato una richiesta simile.

-Ma il tirocinio? Non dovevi farlo all'ospedale della Città dell'Ovest?-

-Be'.. sai un ospedale alla fine dei conti vale l'altro. E poi qui non conosco nessuno, potrò farmi le ossa da sola.-

-E tu faresti questo per me?-

-No, non per te. Per noi.- gli diede un leggero bacio a fior di labbra. -Allora. Accetti?-

Per rispondere Goku la sollevò nuovamente e la poggiò sul bancone della reception. La lasciò solo un istante per chiudere a chiave la porta ed assicurarsi che nessuno li potesse disturbare e riprese a baciarla con foga.

-Lo prendo come un sì. -disse lei, riprendendo il bacio.

Non si sarebbero mai più separati. Nulla avrebbe più potuto tenerli lontani l'uno dall'altra. Si appartenevano ormai.

Avrebbero ringraziato per sempre Vegeta e Kendra per averli incastrati e quel quasi incidente che li aveva fatti incontrare la prima volta.

Fine

Ed eccoci giunti alla fine della storia!!! ^^ Spero vi sia piaciuta. Grazie a tutti coloro che hanno commentato, letto e seguito, senza di voi nulla di questo sarebbe stato possibile!! un bacio a tutti quanti!!

MangaMania