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Autore: Cla_blueB    31/07/2012    1 recensioni
E se per una volta Elisa avesse proprio voglia di rischiare tutto?
i one direction non esistono, e Harry Styles, Niall Horan e Zayn Malik e gli altri sono semplici ragazzi, ma davvero o è solo un'impressione?
Anche nelle vite più noiose spesso si annidano segreti, rancori passati e a volte, la magia. Perchè in fondo, non esiste nessun buono e nessun cattivo nel mondo, siamo tutti vittime
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non sono una fan sviscerata dei one direction ma non so perchè questa storia calza a pennello con loro, spero vi piaccia. xx
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7°



Allora ecco come procederemo...” disse Zayn seduto al bar con Niall davanti.

Tu non potrai rivedere la ragazza, ovviamente, come ha detto Louis” iniziò a spiegare, ma Niall lo fermò subito, “Chissà poi come diavolo faceva lui lì a sapere della ragazza” commentò.

Zayn gli lanciò un'occhiata significativa “Niall se lui non fosse così com'è, noi ce la saremmo già date a gambe” commentò, Niall annuì perchè aveva assolutamente ragione.

comunque” continuò poi Zayn “come ha detto Louis tu potresti occuparti del negozio” ma il biondo lo interruppe di nuovo.

Ma dovrei farla licenziare! e dovrei farmi assumere! Come diavolo faccio?!” esclamò Niall alzando le mani al cielo.

bella domanda, ma non temere ho un piano geniale ma te lo spiegherò a tempo debito” lo informò il moro “comunque una volta che tu l'avrai fatta licenziare entrerò in gioco io... avrà bisogno di una spalla su cui piangere, e ta dà! Zayn l'orso abbraccia tutti entra in gioco, e in men che non si dica scopro se ha o meno i gioielli” concluse Zayn strizzando l'occhio.

ok, ma potrebbe anche essere che lei indossi i gioielli” ipotizzò Niall.
“in quel caso sarebbe facilissimo, potremmo inscenare una rapina in un vicolo buio, le facciamo togliere i gioielli e ce la filiamo!” spiegò come se fosse la cosa più logica e ovvia di questo mondo.

e dimmi pure, mia piccola pantera rosa, se fosse davvero tutto così facile, secondo te, perchè non lo fa direttamente Louis, invece di scocciare noi?!” chiese Niall.

l'hai sentito! non può, o magari vuole metterci alla prova per vedere se siamo in gamba, o magari non c'ha semplicemente voglia o tempo”

secondo me c'è più di quanto ci ha spiegato!” disse Niall preoccupato “inoltre ti sembra un caso che proprio i due gioielli si trovino in questo paesino sfigato Inglese e che nessun'altro li stia cercando oltre a noi?” finì con una punta di terrore nella voce alla sola idea di imbattersi in altri come Louis.

sei troppo paranoico Niall, pensa positivo che è meglio” disse Zayn scocciato, bevendo l'ultima goccia del suo frappè alla banana.

e comunque, Zayn, mi devi ancora spiegare come farla licenziare e prendere il suo posto” disse Niall. Zayn invece di rispondergli, sorrise con sguardo complice e furbo.


Ricordami perchè lo stiamo facendo?” disse Elisa da davanti allo specchio di camera sua, ammirando i suoi 175 centrimetri di altezza fasciati in un tubino nero con le spalle di pizzo e dei tacconi che le davano almeno altri dieci centimetri in più.

perchè hai bisogno di divertirti un pochino, sei sempre chiusa qui o a lavoro!” disse Giselle spuntando con solo la testa dal corridoio. “e perchè hai bisogno di trovarti un ragazzo” continuò riscomparendo dalla stanza.

Non ho alcun bisogno di un ragazzo! Tre anni di Harry e quello stronzo di Niall mi bastano e mi avanzano, grazie!!” disse Elisa.

Oh! Mica ho detto che te lo devi sposare! Basta che ci vai a letto... si chiama terapia d'urto” disse Giselle entrando nella stanza. Elisa non potè fare a meno di notare che Giselle fosse bellissima in quel vestitino rosso che le valorizzava la scollatura e le gambe. Anche lei indossava i tacchi alti e anche lei sembrava una modella, solo più vistosa diciamo. I suoi capelli biondo platino erano sciolti fino al bacino e gli occhi azzurri erano truccati con un pesante strato di eyeliner e matita nera e ombretto brillantinato.

in ogni caso non ne vedo il motivo.” disse decisa Elisa pettinandosi i capelli scuri all'indietro.

un motivo c'è, Elisa, ed è quello di divertirsi! Hai ventanni, ne hai tutto il diritto... e il dovere” disse “ora, parlando di cose serie, hai degli orecchini da prestarmi? me li sono dimenticata a casa.” chiese facendo gli occhioni dolci.

certo, guarda in quella scatola” disse Eleonor, indicandole un punto indefinito della scrivania piena di fogli e vestiti, mentre era alle prese con l'eyeliner che non aveva ancora imparato a mettersi senza sembrare joker pestato a sangue.

ommiodio ma è stupendo” esclamò Giselle qualche secondo dopo, tirando fuori dalla scatola un anello semplice con una grossa pietra ovale scura. Era bellissimo, certo.

Era di mia madre” disse Elisa girandosi, anche se non aveva bisogno di vedere a cosa si riferisse Giselle, lo sapeva già che solo una cosa in quella scatola piena di roba di bigiotteria da quattro soldi, poteva attirare così l'attenzione delle persone: quell'anello. Era forse per quello che non lo indossava quasi mai. Aveva come paura di rovinarlo, di non essere all'altezza di quell'anello. Ci era molto affezionata però.

E' bellissima la pietra, che cos'è? Onice?” chiese Giselle rigirandoselo nelle mani.

Non ne ho la più pallida idea” era sincera, non sapeva cose fosse, ne dove la madre l'avesse comprato, “è un cimelio di famiglia credo” disse Elisa stringendo le spalle “ma non lo so davvero, dovrei chiederlo alla nonna” in effetti non ci aveva mai pensato.

ha un qualcosa di..di..magico questo anello” Giselle era assorta a fissarlo.

Si è davvero particolare” disse Elisa avvicinandosi curiosa per la reazione dell'amica, glielo tolse gentilmente dalle mani, “poi era di mia mamma, quindi mi da forza quando lo indosso” sorrise.

Perchè non lo metti sempre allora?” chiese Giselle che si era un po' ripresa dal momento di rimbambimento.

Non lo so, è troppo vistoso per me” disse Elisa stringendosi nelle spalle.

stasera dovresti indossarlo però.” concluse l'amica “Io invece, ti prendo in prestito questi.” e prese degl'orecchini che Elisa non aveva mai neanche indossato, dalla scatola.

certo certo” disse sorridendo all'amica prima di infilarsi l'anello all'anulare sinistro.

Un sorriso e un senso di sicurezza fecero largo nel corpo della ragazza. Forse avrebbe dovuto indossarlo di più.

siamo proprio uno schianto sta sera eh?” disse Giselle abbracciandola da dietro ammirandosi nello specchio accanto all'amica.

come sempre” sorrise Elisa prima di scoccarle un bacio sulla guancia, era davvero grata all'amica per averla convinta a uscire.



Harry entrò nell'unico locale decente che esistesse a Berwick.

Notò però con un certo disappunto che l'età media della gente che lo frequentava si era abbassato ulteriormente. C'erano ragazzine di neanche quindici anni in ogni angolo, tutte brille e mezze nude che sculettavano a pseudo-ritmo di musica, e poi c'erano i classici bulletti di sedici anni vestiti come teppistelli, che ballavano in pista come un branco di scimpanzè in calore.

Quel posto stava peggiorando, constatò rattristito.

E pensare che anche lui ci aveva passato un bel po' di tempo lì. Per l'esattezza ci aveva passato tutti i venerdì sera degli ultimi tre anni con Elisa.

Elisa. Cazzo, eccoci, ci risiamo, aveva di nuovo pensato a Elisa, tre mesi in Australia non erano serviti assolutamente a nulla quindi?

Tutti i suoi sforzi per dimenticarla, per non svegliarsi la notte cercandola nel letto, per non passare le giornate a guardare le loro foto o a ricordare la loro storia travagliata iniziata il penultimo anno di scuola, erano stati inutili?

Basta, doveva davvero darci un taglio. Era patetico, erano passati mesi, lei lo aveva lasciato e probabilmente era già felicemente fidanzata con qualcun'altro, magari qualcuno migliore di lui, che non le rubava la moto e lavava i piatti tutte le sere.

Si accorse di essere rimasto impalato al centro del locale solo quando gli andò a sbattere contro una ragazza.

Era biondissima, con i capelli lunghi fino al bacino e perfettamente piastrati, gli occhi azzurri e il viso dolce esageratamente truccati, un vestitino rosso che lasciava ben poco all'immaginazione e dei tacconi che la facevano camminare con la stessa grazia di un t-rex col mal di pancia.

Ce ne erano tantissime di tipe come lei, lì a Berwick e in tutta l'Inghilterra in generale, ma Harry riconobbe subito la ragazza che aveva di fronte.

Giselle” mormorò, neanche avesse visto un fantasma.

Harry!!” Giselle aveva usato un tono che avrebbe fatto invidia al miglior soprano del mondo, effetto collaterale di troppi Mohiti. “che diavolo ci fai tu qui? Non eri in Australia a giocare con i canguri?!” ok, l'alcool la rendeva estremamente cattiva.

Sono tornato due giorni fa” disse infastidito, perchè le stava dando spiegazioni? Cosa diavolo voleva questa pseudo-barbie da lui?

bè spero davvero che tu...” Giselle avrebbe voluto dire qualcosa di veramente cattivo, ma Harry non la lasciò parlare.

C'è Elisa?” chiese trattenendo il respiro.

Certo che c'è!! Cosa credevi che lei fosse rimasta lì a piangerti per tre mesi dopo l'inferno che le hai fatto passare per tre anni?!? se lo vuoi sapere, io ti avrei lasciato mooolto prima!!” esclamò la bionda agitando le mani.

Non farmi diventare cattivo Giselle” Harry si aggrappò a tutto l'autocontrollo, che da buon inglese aveva, per non mandarla a farsi benedire.

Si girò e si allontanò cercando con lo sguardo Elisa e il suo cuore fece un salto olimpionico quando scorse una mora sul cubo. Quelle gambe e quel modo di ballare li avrebbe riconosciuti anche se fosse stato ubriaco e da 1 kilometro di distanza.

Era una modella anche, quindi ovviamente non passava inosservata, pensò, e tantomeno in quel momento, vestita così, visto che sotto il cubo c'era una massa di scimpanzè sbavanti che le fissava il sedere.

Rabbia, ecco cosa provava in quel momento, più che la nostalgia, la gelosia o il rancore; la rabbia, per non poter pestare quegl'idioti senza un buon motivo.

Elisa non era più la sua ragazza, non aveva più bisogno di protezione. E con questa consapevolezza e senza dire una parola, si girò e si diresse verso il bancone. Alcool, aveva bisogno di Alcool, tanto Alcool.



Giselle cercava Elisa da mezz'ora, era sicura di averla lasciata sul cubo con un drink in mano e sei o sette nel fegato, ma ora era sparita.

Che avesse visto Harry e presa da un momento di depressione si fosse suicidata?

Occielo. Ne era capace? Non voleva rispondere.

Senza farsi vedere salì al piano di sopra del locale, che teoricamente era chiuso, con la speranza di trovarla lì in un angolino a piangere e a imprecare contro il suo ex e l'intero genere maschile, ma quello che si ritrovò davanti era tutt'altro che lo spettacolo che si era immaginata pochi secondi prima.

Elisa era seduta a gambe aperte su una cassa di qualche alcolico, con il vestitino tirato pericolosamente su, e in mezzo alle gambe c'era un ragazzo che, ad occhio e croce, sembrava un piccolo Eminem molto mal riuscito. Anche se non poteva vedere come era in faccia, visto che era completamente appiccicato a Elisa e sembrava essere intenzionato a ispezionarle le tonsille a fondo per un altro po'. Era una scena raccapricciante.

Era davvero così da fuori una pomiciata da ubriachi?

Doveva aggiungere alla lista di cose da non fare: 'pomiciare da ubriaca'.

Con un moto di disgusto separò il piccolo gansta dalla sua amica e questo non sembrò felice della mossa.

Che diavolo vuoi tu?” chiese scocciato il ragazzo. Oddio ora che lo vedeva in faccia ringraziò il Signore in tutte le lingue, di averli divisi; altro che Eminem, quel ragazzo era un bruttissimo incrocio tra un chihuahua che aveva fumato troppa erba e un P-Diddy candeggiato e appena uscito da una brutta rissa con un gatto imbufalito.

Quanto poteva essere ubriaca la sua amica per poter, anche solo pensare, di baciare un individuo del genere? Senza nascondere il suo disgusto, Giselle guardò il ragazzo e disse “senti c'è tua mamma giù che ti rivuole a casa per la poppata, e per favore, te lo chiedo col cuore in mano, la prossima volta che ti cimenti nel farti la barba, che non hai, cerca almeno di non sfregiarti la faccia, sai, non è un bel vedere. Ora smamma” disse girandosi verso l'amica.

che troia..” commentò il ragazzo sottovoce, Giselle si girò a rallentatore, Elisa che osservava, senza capire, la scena, ebbe paura davvero per il ragazzo.

Senti piccolo bimbo idiota, hai trenta secondi per smaterializzarti come Harry Potter, prima che ti distrugga il resto della faccia che la lametta da barba ha risparmiato e fidati, sarò anche ben contenta di rovinarti la serata, chiamando il body guard per controllare cos'hai nei boxer- e con sorpresa di tutti afferrò il ragazzo per i boxer stringendo-, perchè scommetto che il tuo piccolo amico Willy qui giù riempe un quarto scarso del tuo pacco, il resto scommetto che è occupato da erba buona, o sbaglio?” il ragazzo era rimasto paralizzato dal dolore e dallo shock

bene, detto ciò, scattano i trenta secondi, op op” e lasciò il ragazzo che, in molto meno di trenta secondi, scappò via a gambe levate.

Poi la bionda si girò verso Elisa che aveva osservato l'intera scena a braccia incrociate.

che diavolo stavi facendo!? Poteva essere tuo figlio quello là!” esclamò disgustata Giselle.
“Oh, hai fatto di peggio tu! E comunque non eri tu, quella della terapia d'urto e del dovere di divertirsi a vent'anni?” chiese mettendo le mani sui fianchi.

Si ma non con ti ho detto di interpretare Pedo Bear, soprattutto, non stasera, rimangio tutto, sta sera il mio compito sarà quello di farti tornare a casa viva e vegeta” disse ironica.

e perchè mai? Ho visto serate peggiori di questa”
“C'è qualcosa che devi sapere Elisa”





**Eh.......Oooooh** ….... Elisa-Harry. Come andrà a finire??


Grazie a tutte voi che lo leggete e lo recensite, (grazie di cuore a te itsraining <3), e a tutte le lettrici silenziose.

Grazie davvero tanto!

Chi volesse può seguirmi su twitter così mi consigliate da lì come tirare la storia, mi chiamo Cla_blueB anche lì.

Xx Cla_

  
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