Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: federicasusanna    31/07/2012    10 recensioni
Nei giorni di dolore ti terrò stretta e ti cullerò.
Prenderò il tuo dolore e lo farò mio. Piangerò quando piangerai e soffrirò quando soffrirai. Cercheremo insieme di arginare il fiume di lacrime e disperazione, proseguendo il nostro cammino per le strade dissestate della vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"La vita non è altro che un susseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta."


Capitolo 2.



Lui era così dannatamente vicino, ed io mi sentivo così dannatamente impotente. Avrei voluto scacciare ogni pensiero dalla mia mente e schioccargli quel bacio. Ma non ci riuscii.
Hey Jen, devi svegliarti.” mi disse.
Aprii gli occhi di scatto a davanti a me vidi il soffitto blu della mia stanza.

Justin Bieber non è il mio mio migliore amico. É solo un ragazzino viziato che gioca a fare il cantante internazionale. Devo trovarlo e finire ciò che hanno iniziato i miei genitori.” urlai furiosa. Quel sogno. Perché?

Salve a tutti, sono Jennifer Stone, ho 15 anni e di mestiere faccio la paparazza. Non mi è mai piaciuto violare la privacy delle persone, ma questo lavoro l'ho ereditato. Quando i miei genitori mi abbandonarono, lasciarono me sull'uscio di casa dei miei nonni con una macchinetta fotografica in mano. Avrei preferito che fossero morti, l'abbandono non riuscivo a sopportarlo. Ora i miei nonni sono morti e l'unica cosa che posso fare per andare avanti è fotografare i vip, fotografare Justin Bieber. Questo è il mio traguardo. Lui è la mia vittima. So che esiste gente che pagherebbe mille dollari pur di avere foto rare di quel cantante canadese, ed io intendo aiutarli. Troverò Justin Bieber.

Dopo tutto, era tarda mattina ed il mio lavoro aspettava solo me. Mi vestii rapidamente, afferrai la mia migliore amica ovvero la mia macchina fotografica e mi chiusi alle spalle il portone in mogano del condominio.
Mi trovai su una piazza a fissare la fontana che spruzzava acqua e i bambini che le correvano attorno pieni d'allegria. Dov'era la mia felicità? Perché da qualche mese oramai non mi prendo più cura di me stessa? Perché mi sento sempre a disagio tra la gente? Perché non sono una semplice teenager che frequenta il liceo ed esce con dei ragazzi? Vorrei solo essere normale. Tornai a casa, stanca di tutte quelle risate che sentivo attorno a me. Non ne potevo più. Li invidiavo tutti. Avrei voluto tornare ragazzina all'istante.
Vidi la piazza dietro di me farsi sempre più piccola, le risate venivano divorate dalla tramontana che rinfrescava le giornate a Manhattan. C'era silenzio. Riuscivo a sentire persino i miei pensieri e avevo paura che anche gli altri riuscissero a leggermi nella mente. Rientrai a casa e mi gettai sul letto posando delicatamente la macchina fotografica sul tavolo in vetro dei miei nonni ormai defunti.
Si fece sera.

Justin's brain
Mi incamminai furtivamente, senza dar nell'occhio, verso il Garagge Restaurant di New York dove mi attendevano impazienti, ormai, Alfredo e Chaz. Corsi in contro a loro. “Hey bro!” salutai con una pacca sulla spalla Chaz e poi detti il pugno ad Alfredo. Entrammo nel ristorante e ci fecero accomodare in un tavolo in legno di betulla, con una tovaglia grigio topo e dei calici che brillavano per il vino.
La cameriera ci porse i menù e pochi minuti dopo tornò per prendere le ordinazioni. “Salve signori, cosa prendete?” ci chiese con un sorriso stampato sul volto. “Ci ha riconosciuti.” sussurrai a Chaz in modo che non potesse sentirci. Lui rise ma si ricompose subito. “Nodini al basilico, cotechino in salsa, cartocci di Quaglie al limone e bignè al tartufo per tutti.” adoravamo questi piatti, mia nonna li faceva sempre quand'eravamo piccoli. Finì di scrivere le ordinazioni sul blocchetto e tornò in cucina.
Per tutta la serata parlammo dei miei cd, della mia carriera e di Beyoncè.. Ma non sapevo cosa sarebbe accaduto uscito da quel locare..




Ciao bellezze e ciao paolo ^_^, allora che ne pensate? in questi capitoli scriverò sia dal punto di vista di Justin che da quello di Jennifer. Nel primo capitolo è stato tutto un sogno, un sogno che forse in futuro Jen vorrebbe vedersi realizzare. L'abbandono dei suoi genitori l'ha distrutta e avrebbe preferito saper che fossero morti, non riesce a sopportare di esser stata abbandonata. Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate e aspetto con ansia le vostre recensioni! Vorrei ringraziare le ragazze che nel primo capitolo sono state critiche con dolcezza, mi avete aiutata tanto e mi avete spinta a migliorare.
Un bacio, Federica.
   
 
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