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Autore: Hope_Estheim    31/07/2012    2 recensioni
Rieccoci! Scusatemi tantissimo per il ritardo! Questo è il sequel (si scrive così?? XD) della mia prima storia, cioè "Sei giorni da maestro". Questa volta i capitoli non saranno limitati a sei ma saranno molti di più.. Spero che vi piacciano! Buona lettura! Ciao ciao
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Organizzazione XIII, Roxas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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-NARRA ROXAS-
 
Mi sveglio con delle occhiaie scure che mi segnano gli occhi e che urlano una cosa sola: notte in bianco.
Una notte passata a rigirarmi in un letto sporco e cigolante con una molla uscita fuori dal materasso che mi graffiava il fianco a sangue.
Questo posto mi fa paura, questo mondo mi terrorizza.
Giro il viso verso il letto accanto al mio e scopro che Axel non c'è, subito sgrano gli occhi e mi siedo.
"Axel?!" la mia voce rompe il silenzio, ma nessuno risponde.
Irrefrenabili le lacrime salgono agli occhi. Un lampo improvviso di luce illumina la stanza e i miei occhi lucidi, per poi spegnersi velocemente. Ricaccio indietro le lacrime, Axel non mi avrebbe mai abbandonato in una situazione del genere.
"Non fare il bambino" sussurro tra me e me. Un rumore assordante, proveniente da fuori, mi fa sobbalzare. Tremando mi nascondo nuovamente sono le coperte macchiate.
Ho paura, molta paura. L'aria di chiuso che c'è in quella stanza mi fa venire la nausea.
Piccole gocce di pioggia cominciano a tamburellare sui vetri delle finestre impolverate e sul tetto della stanza e allora capisco cos'era quel rumore assordante: i tuoni che seguivano i lampi.
La porta della stanza cigola aprendosi e io mi rannicchio di più. Chi può essere? In quell'istante le immagini delle losche persone che avevo visto prima mi scorrono nella mente una di seguito all'altra, veloci. Una voce familiare rompe i miei pensieri.
"Ehy, Roxas!" esclama Axel con allegria. Tenta sempre di tirarmi su.
Tiro un profondo sospiro di sollievo e abbasso appena le coperte, osservando Axel, un lampo di luce improvviso lo illumina. Sgrano gli occhi.
Non ha più l'impermeabile dell'Organizzazione, ma un paio di jeans blu e una maglietta nera, attillata, che lascia poco all'immaginazione. Sento il mio viso e le mie orecchie andare a fuoco.
Un altro tuono.
Axel non si accorge del mio rossore per via della semioscurità che regna nella stanza. Si avvicina a grandi falcate a me e mi mette sopra le coperte un ammasso di qualcosa..
"Cos'è?" chiedo sedendomi e esaminando quelle stoffe.
"Vestiti" mi risponde e si siede sul proprio letto, i suoi occhi verdi esaminano ogni mia mossa.
Intuisco che sta cercando di vedere una mia reazione, ma l'unica reazione che ho è il rossore eccessivo sulle guancie.
"P-Potresti girarti?" sussurro a mezza voce, per non far sentire il tremore imbarazzato in quest'ultima.
Lui alza gli occhi al cielo e si butta a faccia in giù sul letto per poi dire con voce attutita "Così va bene?"
Mi lascio sfuggire un "Sìsì" nervoso e mi cambio. Pantaloni da tuta, grigi, e una felpa nera. Metto velocemente i pantaloni e poi afferro il pezzo di sopra.
"Axel?" lo chiamo mentre mi infilo la felpa.
Si sente un mugolio di risposta dal rosso.
Guardo altrove mordendomi il labbro inferiore "Quando ce ne andremo?"
Sistemo la felpa e mi metto le scarpe da ginnastica bianche.
Axel volta lo sguardo verso di me senza nemmeno chiedermi se avevo finito di cambiarmi.
Il suo sguardo è cupo "Non lo so, Roxas.. Siamo qui a tempo indeterminato"
Le mie mani si bloccano sul nodo che stavo facendo ai lacci delle scarpe e i miei occhi incrociano i suoi che si fanno dispiaciuti.
"Scusa.. E' l'unico modo per proteggerti.."
Poi si siede e mi dice, tentando di riprendere il sorriso "Intanto siamo iscritti entrambi al Liceo Scientifico! Tu sei nel secondo, io nel quarto!"
Finisco di legarmi i lacci e mi raddrizzo prendendo l'impermeabile e osservandolo.
Non sto ascoltando Axel, non ci riesco. E' come una lontana voce cui non riesco a percepire le parole.
"Mi stai ascoltando?"
Sussulto e alzo nuovamente gli occhi su di lui.
"Eh?" farfuglio con fare confuso e distratto, ogni cosa ormai non ha senso. E' irrilevante rispetto al fatto di non poter più tornare alla mia vita normale.
Il rosso sospira ripetendo quel fatto del Liceo. Annuisco appena tornando a fissare l'impermeabile.
Sento un altro sospiro provenire da Axel e poi il cigolio del letto mentre quest'ultimo si alzava e nella mia visuale fa capolino la sua mano, per la prima volta senza guanti.
L'afferro debolmente e mi alzo anche io.
Lasciamo entrambi i nostri impermeabili lì. Li osservo per un'ultima volta, quello è un vero e proprio addio.
Scendiamo in silenzio le scale che portano al pian terreno e usciamo dal locale. Non appena l'aria gelida e le gocce di pioggia mi investono, sento nuovamente le lacrime salire agli occhi. Fisso i ciottoli della strada sentendomi abbracciare da due braccia forti e calde. Appoggio la testa sul petto di Axel e mi lascio andare all'ennesimo pianto disperato, il cielo mi rispecchia.
Sento le sue labbra calde sfiorarmi l'orecchio e la sua voce morbida sussurrarmi "Non temere, Roxas.."
Mi posa un bacio soffice sulla tempia "...Io ti proteggerò"
 
Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! Sìsì, lo so.. questo capitolo è in ritardo e, tra l'altro, è narrato solo da Roxas! Pazienza! E' evidente che sono ispirata con Roxas, oggi u.u Allora.. Oggi volevo aggiornare tutte le mie fict perché dal 2 al 18 non ci sarò.. Mi mancherete tantissimo, ma almeno so di aver avvisato e di avere la coscienza apposto u.u Ringrazio tutti quelli che mi recensiscono e prego tutti di recensire! Grazie mille^^ Ci vediamo dopo il 18!
Vi voglio bene u.u
Sayoonara!^^
  
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