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Autore: _Fy    31/07/2012    1 recensioni
Sara è una ragazza allegra e solare eppure così insicura e timida. Come ogni adolescente si troverà ad affrontare le problematiche della sua età. Frequenta il terzo anno di scuola superiore ed è sempre in compagnia della sua migliore amica storica, Liliana. Tra qualche gioia e qualche dolore tipico dei suoi 16 anni, Sara affronterà mille avventure e finalmente conoscerà l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Li ho uccisi.

 

Sara rimase paralizzata; le labbra si erano lievemente dischiuse e tutto di lei era immobile, eccetto i suoi capelli che, mossi dal vento, continuavano a ricaderle davanti agli occhi.

 

- Li ho uccisi.... Li ho uccisi....

 

Matteo ormai aveva rotto gli argini che proteggevano il suo cuore e aveva permesso al suo dolore di sommergerlo completamente.

 

- Co...Come?

 

Sara parve riprendersi dal suo tepore, eppure internamente le sembrava ancora tutto fermo, immobile, vuoto.

 

- A Laura non erano mai piaciuti gli amici di Luca, lei sapeva che non era gente da frequentare. Quel pomeriggio avevano litigato per quello e Luca aveva ceduto, non avrebbero partecipato quella sera, per amor suo aveva deciso di darle ascolto, tutto pur di non litigare con lei. Ma io ci tenevo ad andarci, Luca non mi aveva mai portato con sé, ero molto più piccolo di lui e mia madre non mi aveva dato il permesso. Però, pochi giorni prima lui mi aveva assicurato che per una sera potevamo fare uno strappo alle regole ed io ero così contento di poter stare con lui, era come un fratello per me. Ero anche riuscito a convincere Laura, sarebbe venuta con noi a quella festa. Abbiamo bevuto, gli amici di Luca avevano insistito così tanto e nonostante le occhiatacce di Laura lui non ha saputo rifiutare. Laura si è arrabbiata, voleva tornare a casa ma Luca non era in condizioni di guidare, tuttavia è stato costretto, non poteva far andare Laura da sola. Era buoio, troppo e i riflessi di Luca erano troppo lenti. Una macchina ha sterzato all'improvviso, Luca ha provato ad evitarla ma non c'è riuscito... Sono l'unico sopravvissuto. Se.. Se io quella sera, se non avessi insistito tanto ad andare a quella stupida festa, loro adesso...

 

Gli occhi di Matteo si erano riempiti di lacrime che, piano, iniziarono ad abbandonare i suoi occhi per scivolare sulla sua pelle e infrangersi sulle sue labbra; Matteo non aveva mai pianto dopo la morte del suo migliore amico, aveva stretto a sé quel dolore, senza permettergli di scappare via, di abbandonarlo, forse per punizione o forse, solo per non sentirsi vuoto, privo di qualsiasi emozione.

 

Sara osservò in silenzio il ragazzo e ai suoi occhi non apparve più così freddo, anzi sembrava emanare un immenso calore; i suoi occhi lucidi la guardavano spaventati e le sembrò di potervi leggere una richiesta d'aiuto che lei prontamente accettò.

 

Gli si avvicinò e con dolcezza richiuse il suo volto tre le mani lasciando che quel tormento arrivasse anche a lei.

 

- Non è colpa tua.

 

Sussurrò appena; la gola le si era seccata e le lacrime avevano iniziato ad uscire anche dai suoi occhi.

 

Matteo la guardò e immerso in quel profondo dolore scorse un piccolo angolo di felicità; accanto a lei il dolore diminuiva e il suo animo gli sembrava meno sporco di quel che era, guardando gli occhi della ragazza aveva la sensazione di sentirsi a casa, di trovarsi al sicuro, lontano dai pericoli e dalla confusione.

 

- E' colpa mia invece! Se non avessi insistito loro quella sera non sarebbero morti, sarebbero ancora vivi! E' colpa mia! E' solo colpa mia, io non dovevo mettermi in mezzo, Laura lo sapeva che non erano persone da frequentare ma io sono stato troppo egoista! Il mio egoismo li ha uccisi e ha ucciso anche il loro amore.

 

Sara lo ascoltò dispiaciuta, dai suoi occhi le lacrime non smettevano di fuoriuscire.

 

-Ascoltami, non è colpa tua, ok? Non potevi saperlo, non lo hai costretto a bere e lui non doveva mettersi a guidare in quelle condizioni! Tu non...

 

-Smettila! Non dire queste assurdità! Come puoi parlare in questo modo? Lui lo ha fatto per non lasciare sola Laura, lui faceva sempre la cosa giusta!

 

Sara lo abbracciò tenendolo stretto, la testa di Matteo era appoggiata al petto della ragazza che lo cullava accarezzandogli i capelli castani.

 

Matteo non reagì, si lasciò cullare da quel dolce tepore sfogando tutte le sue lacrime, proprio come un bambino bisognoso di cure.

 

- Non li hai uccisi tu Matteo, è stata una casualità. Luca non avrebbe dovuto bere, non è perfetto e per una volta ha preso una decisione sbagliata. Probabilmente anche se non avesse bevuto non avrebbe potuto evitare lo schianto e sarebbe morto ugualmente.

 

- Ma se io non avessi insistito ad andarci allora loro...

 

- Sarebbero potuti morire in altre occasioni o forse no, la vita è un rischio, è un'avventura, non sai mai quello che potrà capitarti e non è colpa tua se quell'automobilista vi è venuto addosso, non è colpa di nessuno.

 

Matteo si lasciò cullare da quelle parole e per un attimo il peso della sua anima gli sembrò più leggero.

 

- Si sarebbero dovuti sposare e conoscere la gioia di diventare genitori, vivere la loro vita nelle gioie e nelle difficoltà che l'amore comporta, rompere piatti e bicchieri per l'ennesimo litigio e fare pace facendo l'amore, crescere un figlio e vederlo diventare adulto, gioire il giorno del suo diploma, alla laura, al suo matrimonio e alla nascita del primo nipotino e una volta vecchi e stanchi morire insieme, amandosi come il primo giorno. Era questo il destino che meritavano, il loro amore era così grande, lo vedevo nei loro occhi quando si guardavano.

 

- Non hai distrutto il loro amore, sono morti amandosi.

 

- Ma erano arrabbiati.

 

- La rabbia non cancella l'amore, nulla può, solo il tempo ha questo potere.

 

- No, un amore come il loro non conosce tempo.

 

Sara ascoltò dubbiosa ma non se la sentiva di ribattere a quell'affermazione, voleva lasciarlo in quella calda illusione, il tempo poi lo avrebbe fatto ricredere e come se fosse un bambino lo lasciò nel tepore di quella piccola bugia. 

Stretta tra le braccia di Matteo, Sara iniziò a pensare alla morte; ricordò quando sua nonna morì quando lei aveva appena cinque anni, la madre le raccontò che la nonna sarebbe andata in cielo e si sarebbe trasformata in una stella. Lei, ogni notte, si ritrovava ad osservare il cielo cercando di scorgere la stella più grande, certa che quella era la sua cara nonna che la vegliava.

Negli anni poi, aveva compreso la piccola bugia ma nonostante ciò, più di una volta si era ritrovata con il naso rivoltò al cielo inconsciamente intenta nella ricerca della stella più grande che ci fosse, vederla le metteva serenità.

- Una volta la mamma mi disse che le persone che se ne vanno non ci lasciano mai del tutto, continuano a vivere nella memoria dei loro cari, nei loro cuori. Tu non hai mai dimenticato i tuoi amici, non hai mai dimenticato il loro amore ed è per questo che hai concesso loro di continuare a vivere e di amarsi.

Matteò non fiatò, si limitò ad ascoltare e a richiamare alla sua memoria l'immagine dei volti sorridenti dei suoi migliori amici.

- Ricorda sempre il loro sorriso e quanto grande fosse il loro amore, parlane e falli vivere nei tuoi discorsi, racconta di loro ai tuoi cari e loro vivranno per sempre.

Matteo si allontanò lievemante dalla dolce presa di Sara, il giusto necessario per permettergli di specchiarsi ancora una volta nei suoi occhi e quando finalmente gli trovò, ne osservò estasiato la lucentezza. Con una mano le scacciò una piccola lacrima intappolata tra le folti ciglia e mai come allora desidò baciarla.

Sara sentiva il cuore battere furiosamente intrappolata negli occhi di ghiaccio di Matteo; sapeva che quella situazione stava prendendo una brutta piega e che questo non avrebbe giovato né a lei né alla sua amicizia con Liliana così, spinta da una forza che non credeva di possedere, si alzò e corse via.

Matteo non osò muoversi dalla sua posizione, aveva osato troppo e lo sapeva ma aveva deciso che voleva ancora bearsi di quella sensazione, voleva sentirsi meno sporco e questo avveniva solo al suo fianco, voleva conoscere quel sentimento che Luca decantava tanto e per cui era morto, voleva sentire ancora quel calore all'altazza del cuore che, piano, si diradava in tutto il corpo fino a poter avvertire dei formicolii ai piedi, velava avere Sara accanto a sé, voleva lasciarla entrare proprio come era accaduto poco prima.

- Non mi arrenderò.


   
 
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