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Autore: IsaLim    01/08/2012    1 recensioni
la storia riprende dalla fine della prima stagione di OUAT.
come sarà il futuro di Belle e Rumpel a Storybrooke?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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CHAPTER II - EMBRACE

“Non provare neanche ad usarla con me! Hai promesso!”

“solo… non lasciarmi”

“non puoi costringermi”

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“wow, ma è grandissima… ci vivi davvero da solo?”

“si, mi piace avere i  mei spazi”

“mi… mi ricorda molto il nostro castello… sai?”

Si era fermata a fissare l’esterno della casa, quando Rumpel le prese la mano e le fece cenno di entrare.

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“ma che disastro!”

C’era un po’ di disordine, fogli ovunque, pile di libri e altri oggetti rovesciati sul piccolo tavolo che si trovava al centro della stanza, quadri e cornici sparsi sopra le sedie e sul pavimento.
Solo la vetrina vicino alla finestra sembrava perfettamente in ordine. Si avvicinò.

“sono stato derubato un po’ di tempo fa… non ho mai riordinato la stanza”

“la conservi ancora…”

Non lo stava ascoltando, il suo sguardo era preso dal servizio di thè nella vetrina, dalla loro tazzina scheggiata. Sorridendo.

“ha cercato di portarmi via proprio quella”

“ha cercato? Chi è stato?”

“non… non è importante… immagino tu voglia fare una doccia ora”

“doccia?”

“intendevo un bagno… puoi andare di sopra, ti mostro la strada”

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Era tutto nuovo per lei, non aveva mai visto come le cose funzionavano in questo mondo senza magia, Rumpel aveva dovuto spiegarle anche come usare quella doccia di cui aveva parlato, che, a prima vista, sembrava così complicata.

“blu per acqua fredda, rosso per quella calda… devi girarlo così. Vedi?”

 “oh si… grazie…”

Si sentiva un po’ stupida per non essere stata capace di fare una cosa così semplice da sola.

Le aveva anche spiegato come usare il phon: due bottoni, uno per regolare la potenza e l’altro per il calore dell’aria, oh e se avesse voluto un getto più fresco avrebbe dovuto premere il bottone a sinistra. Doveva stare attenta con l’elettricità, non poteva toccare la presa della corrente con le mani bagnate altrimenti avrebbe preso la scossa.

Indossò i vestiti che gli aveva lasciato sulla sedia. C’era una camica e un paio di pantaloni neri, non erano i suoi? Avrebbe dovuto indossarli? Bhè non poteva di certo scendere senza nulla addosso oltre l’asciugamano, e probabilmente lui aveva già gettato i vestiti che aveva indossato fino a quel momento.

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“Già finito? Ma… I tuoi capelli sono ancora bagnati”

“li faro asciugare all’aria...”

“ma oggi non è così caldo…”

“mi piace di più farli asciugare senza quell’affare”

“oh e come faresti a saperlo?”

Lo disse con sarcasmo prendendola in giro per non essere capace di usare il phon. Belle sorrise stando al gioco. Amava i momenti come quello, quei sorriso sarcastico sul suo viso le faceva ricordare il tempo passato nel castello, quando si era innamorata di lui.

Notò la sua gamba appoggiata sulla sedia solo quando distolse lo sguardo dal suo viso.

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“oh! Ti fa ancora male?”

“no-no non preoccuparti, sto bene!”

Appoggiò immediatamente la gamba a terra e si alzò in piedi. Gli provocava più dolore di quanto pensasse, e, non importa quanto fosse bravo a nasconderlo, Belle l’aveva notato.

Gli disse di sedersi e incominciò a massaggiargli la gamba.

“non… non ce n’è bisogno, veramente, sto bene!”

“no non è vero! E la colpa è la mia… mi dispiace”

Non aggiunse nulla, sussurrò solo un leggero “grazie”.

Quel massaggio era davvero d’aiuto, almeno è quello che sentiva in quell momento, sapeva che un semplice massaggio non avrebbe potuto eliminare il suo dolore, solo la magia poteva farlo, e lui ancora non era capace di usarla.

Chiuse gli occhi e appoggiò il gomito sul tavolo, reggendo il capo con la mano.

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“ti da fastidio?”

“cosa? No! stavo solo… pensando.”

“pensando a…?”

“dovrò andare in città, tu rimarrai qui.”

“rimanere qui? Non posso venire con te?”

“no, è troppo pericoloso per ora!”

“pericoloso per me? E tu allora? La tua gamba ancora ti fa male, e non puoi usare la magia questa volta!”

“starò bene”

“starò bene anche io! Fammi venire con te, cosa dovrei fare io qui?”

“sarai al sicuro qui! Puoi fare tutto ciò che vuoi… in casa”

“quindi mi stai abbandonando di nuovo”

Non avrebbe voluto dirlo, ma lo fece. Sapeva bene che la colpa non era la sua, ma aveva sofferto troppo per quei 28 anni chiusa in una stanza, e ora che era finalmente libera lui la stava abbandonando di nuovo, forzandola a rimanere rinchiusa in casa.
Vide la tristezza nascosta sul viso di Rumpel, e si sentì colpevole… amava quel piccolo sorriso che aveva fino al minuto prima, e non voleva perderlo.

“… non tis to abbandonando Belle… tornerò presto”

“per la cena”

“si, per la cena”

Si alzò, prese il bastone e lei lo fissò andarsene rimanendo seduta sulla sedia. Sentì il rumore delle chiavi che chiudevano la serratura. Ed era sola.

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Era tutto cambiato in città, sembrava quasi fosse stata colpita da un uragano. Poteva la magia essere la causa di tutto quel disastro?
Poteva sentirla ora, ma non come prima, la sentiva nelle sue mani, nelle gambe, nella testa.

Lasciò il bastone in macchina ed entrò nel suo negozio. Tutto era al suo posto, sembrava quasi che la magia non fosse passata di li. Andò nel suo ufficio, doveva pensare a cosa fare con Regina, probabilmente ancora non si era accorta che Belle non era più nella stanza dell’ospedale, ma l’avrebbe decisamente scoperto presto.

Non aveva ancora un piano, doveva lavorarci su.

---

Aveva finalmente finito di sistemare quella stanza e voleva esplorare il resto della casa. Certo, avrebbe preferito che gliel’avesse mostrata Rumpel, ma era troppo curiosa per poterlo aspettare.
Andò al piano superiore cercando una stanza in cui avrebbe potuto passare la notte, non poteva pensare che avrebbero dormito nella stessa stanza, lui non gliel’avrebbe permesso.

Riconobbe la stanza di Rumpel, era la più grande e assomigliava totalmente a quella nel castello, quella che era abituata a pulire ogni settimana. Era incredibilmente ordinata e poteva riconoscere il suo profumo. Non mise entrambi i piedi all’interno della stanza, non sapeva se avesse il permesso di entrarci.

La stanza vicino era molto piccola in confronto, e c’era solo un piccolo letto e un armadio. Sembrava che nessuno ci metteva piede da anni, e ne capì il motivo guardando nell’armadio. Vestiti, piccoli, gli stessi che aveva trovato nel castello, quelli che sapeva fossero di suo figlio. Il figlio che perse tempo fa... Si fermò, uscì dalla stanza lasciando tutto com’era e andò a preparare qualcosa per cena.
 
Sentì la porta aprirsi, aveva mantenuto la sua promessa.

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Lasciò il bastone all’entrata e camminò in cucina.

 “la tua gamba! È guarita?”

“immagino le tue mani siano magiche”

Sorrisero entrambi.

“quindi, hai trovato quello che stavi cercando?”

“no, no ancora”

“ma hai trovato la magia…”

Si immobilizzò e rimase in silenzio. Che cosa volevano dire quelle parole? Che cos’era quel tono? Non era forse contenta? Poteva camminare senza nessun aiuto adesso, la gamba non gli faceva più male… ma si sentì triste.

“siediti, ho cucinato questo per te, spero di ricordare ancora come si fa”

Aveva di nuovo il sorriso in viso. Non si sedette, ma si avvicinò a lei per vedere con cosa avrebbero cenato.

“lo sai che non sei più obbligata a farlo… vero?”

“certo, sto solo cucinando!”

“hai anche riordinato la sala”

“non posso vivere in quel disastro Rumpel! Se non vuoi riordinarlo te ci devo pensare da sola. Non è un problema… davvero”

Erano più vicini di quanto pensasse quando Belle si girò. Teneva due piatti sulle mani, glieli prese entrambi e li posò sul tavolo. Le passo la mano nei capelli e avvicinò il viso al suo. Sentì di nuovo dolore alla gamba, ma non se ne curò troppo. Sentì le mani di Belle toccarlo, allontanandolo, evitando il bacio che stava per arrivare

“Rumpel… non… non possiamo, cosa farai se perderai di nuovo i poteri, come…”

“si… scusami”

Non le diede il tempo di finire la frase, avrebbe fatto troppo male. Si girò  e si sedette, incominciando a mangiare. C’era solo il silenzio ora. Lei era ancor in piedi, che preparava qualcos’altro.

Alzò finalmente lo sguardo e si accorse dei singhiozzi. Si alzò e la abbracciò

“perdonami… perdonami, mi dispiace così tanto…”
 
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ending un po' sad questa volta... del resto la loro storia è molto triste...
credo che ho il problema di innamorarmi per le coppie tragiche! succede sempre così!

ok secondo capitolo concluso, scusatemi in anticipo per gli eventuali errori di scrittura xDDD
spero proprio vi piaccia... non so quanto dovrete aspettare per un seguito... ma arriverà prima o poi!

grazie per avermi donato il vostro tempo! spero non sia del tutto sprecato!
ciao ciao
*Isa*
  
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