PREMONIZIONE.

-Millecinquecentotrentadue...-
Un rumore metallico e uno sbuffo di fatica.
-Millecinquecentotrentatrè...-
Altro rumore metallico, altro sbuffo.
-Millecinquecentotrentaquattro...-
Andava avanti così da...Bibi non avrebbe saputo dire quanto tempo di preciso. Sapeva solo che era ferma nella stessa posizione da così tanto che le gambe le dolevano.
Zoro sembrava instancabile. A petto nudo nonostante cominciasse a far freddo, sollevava a ritmo serrato un enorme bilanciere da chissà quante tonnellate. Il corpo scolpito era sudato, anche se leggeri brividi di freddo si intravedevano sulle braccia muscolose.
In netto contrasto con il nero verdognolo dei pantaloni, spiccavano candide le garze con cui il ragazzo si era bendato le caviglie ferite.
Sotto di una si poteva notare un leggero alone rosato, segno che i tagli erano ben lungi dal richiudersi. Andando avanti così, senza una medicazione decente e con quegli allenamenti strappa muscoli, le ferite si sarebbero infettate, o nelle migliori delle ipotesi abrebbero impiegato settimane più del normale a richiudersi.
Bibi fece una smorfia, preoccupata, e si avvicinò allo spadaccino, gli occhi fissi sulle sue caviglie.
-Millecinq...-
-Fermati Zoro.-
Il ragazzo, sbuffando, spostò gli occhi sulla compagna di viaggio. Lentamente, abbassò il bilanciere fino a posarne un'estremità a terra, e ci si appoggiò usandolo come sostegno, asciugandosi il sudore dalla fronte con la maglietta che aveva abbandonato poco prima sul pavimento della Merry.
Poi, con espressione leggermente alterata, mormorò -Perchè mi hai interrotto, Principessa? Hai avvistato qualche pericolo?-
La ragazza annuì convinta. -Certo che l'ho avvistato. Guarda le tue caviglie. Sanguinano ancora.-
Zoro spostò gli occhi per un paio di secondi sulle garze rossiccie, poi rialzò lo sguardo e lo fissò in quello della principessa.
Il contatto visivo durò così a lungo che la ragazza si sentì arrossire, e fu tentata più di una volta di distogliere gli occhi da quelle iridi nere, profonde e buie come grotte. Imperscrutabili. Le sarebbe piaciuto sapere cosa stesse pensando, ma il suo volto non esprimeva alcuna emozione. Totalmente indifferente. Ancora qualche secondo e la sua freddezza l'avrebbe indotta a correre via, ne era sicura. Stava per arrendersi e abbassare lo sguardo, sconfitta, quando il ragazzo dai capelli verdi sollevò un angolo della bocca, in un ghigno di sfida.
Gli occhi si illuminarono all'improvviso, irradiando l'aria circostante di voglia di vivere e di mettersi alla prova, di un irrefrenabile desiderio di avventura. Che in quel momento, non c'entrava proprio nulla.
-Sta tranquilla, Bibi, ci vuole altro che un paio di taglietti per mettermi KO. Non preoccuparti, appena finito l'allenamento andrò a cambiare le bende, e...-
-Si potrebbero infettare!-
-Tsk, ci provassero soltanto!-
Bibi rimase qualche secondo immobile, senza ben sapere cosa rispondere ad una frase tanto insensata. Poi si riscosse.
-Ci provassero? Zoro, succederà! A meno che tu non ti prenda un po' di riposo, e non la smetta con questi allenamenti.-
-Non preoccuparti, principessa, non saranno questi due graffi a debilitarmi.-
-Ma se stavi per tagliarti le gambe!-
-Dettagli.-
Un rumore metallico. Il bilanciere venne sollevato di nuovo.
-Mill...a cosa ero arrivato? Oh beh, riprendiamo da mille per sicurezza. Milleuno...-
L'aveva ignorata.
-Milledue...-
Le bende erano sempre più scure.
-Milletré...-
Ma a lei non interessava. Ci aveva provato.
-Millequattro...-
-Sai che ti dico? Peggio per te! Io non ci perdo niente.-
-Senti, ti aiuterò a salvare il tuo regno, ferito o meno. Millesette...-
A quelle parole, Bibi sentì la rabbia ribollirle nelle vene. Davvero pensava fosse così meschina? Davvero pensava che si fosse preoccupata solo per il suo regno?
-Potevi perdere le gambe, te ne rendi conto?-
Il ragazzo continuò a sollevare il bilanciere, poi rispose -L'intento era quello; era l'unico modo per liberarmi dalla cera.-
-E poi come li avresti sconfitti? Saresti stato battuto, non potendoti reggere in piedi.-
-Avrei camminato sulle mani, o forse avrei strisciato, fino ad arrivare da quel buffone di cera e farlo secco. Con la spada che avrei tenuto tra i denti.-
Incredibile, parlava sul serio!
La principessa era sbalordita.
-Millequattordici...millequindici...millesedici...-
-E l'emorragia, dove la lasci? Potevi restarci secco, accidenti!-
Non sapeva perché si preoccupasse così tanto per lo spadaccino. O meglio, non riusciva a capire come mai gli altri non se ne preoccupassero affatto.
Lo spadaccino la fissò per qualche secondo. In faccia aveva un'espressione sconcertata, come se non capisse il discorso dell'amica.
Dopo alcuni secondi, se ne uscì con la frase che meno di tutte Bibi si sarebbe aspettata di sentire.
-Se non l'avessi fatto, saremmo morti in tre.-
Poi si posò il bilanciere sulla spalla, e saltò oltre la balaustra sul ponte inferiore, mormorando qualcosa riguardo ad un posto più tranquillo dove andare ad allenarsi in santa pace.
Bibi lo fissó qualche secondo, poi si girò e entrò in cucina, stralunata.
-Tutto bene, luce dei miei occhi?- chiese Sanji, correndo a portarle un toast a forma di cuore decorato con marmellata rosa e panna. Nami, seduta al tavolo, la osservò curiosa.
-Cos'hai, Bibi?-
La principessa guardò entrambi, poi mormorò. -Davvero Zoro...-
-Cos'ha fatto quell'idiota con la testa di muschio? Lo sistemo io!- soffiò Sanji adirato, prima che un cazzotto di Nami lo mettesse a tacere. Bibi continuò.
-Davvero si sarebbe tagliato le gambe?-
La risposta fu immediata. Da entrambi.
-Certo, quello squattrinato non avrebbe accettato di morire senza nemmeno provare a combattere.-
-Sicuro, la testa d'alga soffre di manie di protagonismo.-
Bibi osservò scettica i due per qualche secondo.
-Io...io non lo capisco. Avrebbe davvero sacrificato le sue gambe per...per...-
-Per noi?- finì per lei Nami, sotto lo sguardo sconfortato di un Sanji che si sentiva messo da parte. La principessa annuì, e la rossa sorrise.
-Ovviamente.- rispose, senza esitazioni. -Non avrebbe mai permesso ad un pagliaccio di cera di uccidere lui e noi in una maniera tanto vile. Se non fossero arrivati gli altri, non oso immaginare cosa avrebbe fatto. Ma ti assicuro che avrebbe dato la sua vita, pur di trovare un modo per salvare almeno noi.-
Sanji sbuffò fuori una nuvoletta di fumo. -Non è solo eroismo, è un folle. Non gli importa di come si riduce, l'importante per lui è non arrendersi, mai. Fidatevi, spenderemo più in medicazioni che in viveri, per ricucire tutte le assurde ferite di quel pazzo.-
Già, convenne Bibi. Qui ci vuole un dottore. O una camicia di forza con cui immobilizzarlo durante i combattimenti, per impedirgli di prenderne parte. Anche se non era sicura che avrebbe funzionato. In fondo, aveva affermato di poter combattere senza gambe, combattere immobilizzato sarebbe stata una passeggiata, per lui.
Sospirò. -Proprio non lo capisco.-
-Tranquilla, non sei l'unica. Il solo che sembra capirlo è Rufy, ma in fondo è strano anche lui, quindi...- sorrise la navigatrice.
-Stupido marimo.- fu il laconico commento di Sanji.
Stupido. Sì, senza dubbio lo era. Ma era anche coraggioso. Con un gran senso dell'onore. E con spirito di sacrificio.
Forse troppo, troppo di tutto.
Era una contraddizione umana, diviso tra il desiderio di realizzare il proprio sogno, e un istinto suicida che lo spingeva ad accettare ogni sfida, anche la più impossibile.
Per il suo orgoglio e per i suoi compagni.
Bibi lo osservò dall'oblò della cucina. Continuava a sollevare i suoi pesi, le bende ormai totalmente rosse.
Un leggero sorriso le curvò un angolo della bocca, e sussurrò un grazie verso il vetro.
Avrebbe rinunciato alle sue gambe per Nami. E per lei, che non era una sua compagna, ma come tale l'aveva trattata.
-Sapete che vi dico...- mormorò poi, staccandosi dal vetro. -Un giorno quello sciocco si immolerà in qualche modo, per permettere a voi di salvarvi. E probabilmente riuscirà anche a sopravvivere, con la pellaccia che si ritrova.-
Poi uscì sul ponte, e sporgendosi verso il verde, urlò. -Zoro. Ti ringrazio!- e corse ad arrampicarsi sull'albero maestro per dare il cambio ad Usop, di vedetta fino ad allora.


In seguito, circondato da un lago di sangue e sorreggendo uno Zoro senza sensi, Sanji avrebbe ripensato a quella conversazione, chiedendosi se altre premonizioni della principessa si fossero mai avverate prima di allora.




NDA:
Ok. Non lo so davvero da dove sia venuta fuori questa roba. Mi sembra anche abbastanza nonsense. E OOC per quanto riguarda Bibi. Sappiate che la sto pubblicando, quindi, solo perché è troppo tempo che non pubblico qualcosa, e non vorrei vi scordaste di me. Se avete letto, vi prego di darmi un'opinione, fosse anche di due righe, fosse anche offensiva, perché non sono affatto convinta del capitolo. Bene. Passiamo alle spiegazioni. Perché Bibi? Ovvio. Perché per me lei è e rimarrà sempre una dei componenti della ciurma di Cappello di Paglia. Lei è, e resterà, una dei Mugiwara. <3
Perché il finale non c'è tra un tubo? Boh. Ma all'ispirazione non si possono porre freni.
Perchésembra leggermente BibixZoro? Non ne ho la più pallida idea, ma l'idea originale non era quella. Poi, se così è uscita, amen.
Perché sono stupida? Non saprei, sarebbe meglio chiedere ad un neurologo per questo.
Perfetto. Non mi resta altro che augurarvi buonanotte, e chiedervi, ancora, una recensioncina.
Vostra
Captain.