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Autore: Yuls    01/08/2012    1 recensioni
Hermione fissò meravigliata l’anello d’argento e notò un piccolo serpentello inciso sulla pietra.
Glielo restituì, sorridendo lievemente, mentre il cuore le batteva all’impazzata. Gli occhi grigi la fissavano, enigmatici. La Grifondoro non riuscì a cogliere quali pensieri o emozioni gli passassero per la mente.
Improvvisamente vi notò un cambiamento, un guizzo di qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di vedere.
Percepì che il ragazzo si stava avvicinando a lei, molto lentamente. Chiuse gli occhi, in un gesto istintivo. Sentì il suo respiro sempre più vicino.
Attese, lievemente a disagio, ciò che stava per succedere. Attese, il cuore a mille. Attese secondi, minuti.
Ma non successe nulla. Quando aprì gli occhi, si trovò sola.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Quando la luna piena fece capolino tra le nubi che promettevano pioggia, il chiarore filtrò attraverso le finestre della torre in cui erano situati i dormitori di Grifondoro, illuminando fievolmente la stanza più alta.
La pallida luce rischiarò il volto inespressivo di Hermione Granger.
La Prefetta aveva lo sguardo perso nel vuoto, oltre la Foresta Proibita, mentre ricordi, pensieri e riflessioni si facevano spazio nella sua mente.
Era tornata dalla Stanza delle Necessità da mezz’ora circa e da allora stava davanti alla finestra con la crocchia sfatta dalla quale pendevano alcune ciocche di capelli.
Non si era nemmeno data la pena di cambiarsi l’abito che, nel frattempo, si era piuttosto spiegazzato.
Mentre fissava la luna, la vide trasformarsi nel volto di Ginny, che probabilmente stava passando l’ultima notte in infermeria, esibire uno dei suoi ghigni mentre appuntava qualcosa su un quadernino.
Si ricordava quel momento. Era il primo settembre ed erano sull’Espresso. Hermione era appena tornata dalla ronda ed era rimasta nello scompartimento insieme all’amica a chiacchierare del più e del meno… e di ragazzi. E forse, quello, era stata la prima volta in cui aveva pensato a Draco Malfoy diversamente e non come acerrimo nemico.
Sprazzi d’immagini appartenenti a momenti passati con il Serpeverde s’insinuavano prepotenti nella sua mente.
Il loro continuo incrociare di sguardi durante le lezioni… l’invito alla festa… la loro prima conversazione quasi civile… la ronda di notte per i corridoi del castello… Pansy che rincorreva Draco giù al lago… il progetto insieme di Difesa Contro le Arti Oscure… la partita di Quidditch… la festa di Halloween… loro due… così vicini… il bacio… il ballo…
Un tuono ruppe l’assordante rumore del silenzio. Hermione sussultò e una lacrima le sfuggì tra le ciglia.
Si sentiva così confusa.
E continuava a non capire.
Percepì un lieve tocco sulla sua spalla. Pensava di esserselo immaginato, ma quando alzò lo sguardo, vide il riflesso di Ginny alla finestra.
Si voltò di scatto e abbracciò l’amica.
La giovane Weasley ricambiò e non disse una parola. Per quelle, ci sarebbe stato abbastanza tempo dopo.
 
***
Draco colpì il tavolo con un pugno, facendo sussultare Blaise.
«Si può sapere che hai, Drà?», chiese l’amico. L’altro scosse il capo e si lasciò cadere sulla poltrona più vicina.
Posò gli occhi grigi sulla fiamma verdastra che ardeva vivace nel caminetto di pietra, e con un dito iniziò ad accarezzare, distratto, il velluto verde che ricopriva il bracciolo della poltrona, disegnando piccoli cerchi.
Blaise continuava a fissarlo, in attesa di una risposta che, però, sapeva non sarebbe mai arrivata.
Invece il Serpeverde lo sorprese.
«Stasera… ho incontrato una ragazza speciale, sfuggente, misteriosa. L’ho baciata. E poi abbiamo ballato. A un tratto è sparita. Non l’ho più vista… eppure…», ma s’interruppe.
L’amico aspettò che continuasse, ma la conversazione sembrava chiusa.
«Almeno la conosci? Puoi rintracciarla in qualche modo?» gli domandò incerto.
Draco evitò accuratamente di rispondere alla prima domanda.
«Ritrovarla non è un problema… è che non saprei… cosa dirle quando la incontrerò di nuovo.» spiegò con gli occhi ipnotizzati dalla fiamma verdastra.
Il rumore di un temporale che stava scatenando arrivò attutito dalle acque del lago.
Blaise, a corto di parole, sospirò e lanciò un’ultima occhiata all’amico.
«Sono stanco, Drà. Vado a dormire. Ancora complimenti per la festa.» disse, a mo’ di saluto.
Draco rispose con un cenno della testa e seguì con lo sguardo il ragazzo moro che si allontanava.
 
***
Il mattino dopo, la pioggia continuava a bagnare i prati di Hogwarts.
Harry scese in Sala Grande con l’umore sottoterra.
«Che succede, Harry?» gli chiese Ginny, prendendo posto vicino a lui.
«Hai visto che razza di tempo? E oggi abbiamo gli allenamenti!» mugugnò il Grifondoro.
In quel momento anche Ron e Hermione entrarono nella Sala Grande. Draco scoccò uno sguardo irritato al Grifondoro, ma lo ammorbidì quando incontrò quello della ragazza.
L’umore di Ronald era lo specchio di quello del suo migliore amico.
Poco dopo Dean Thomas si sedette davanti a loro e ammiccò alla sorella del rosso.
Le guance della ragazza si tinsero immediatamente di una sfumatura più rosea e questo non sfuggì a Harry e Ron, che fulminarono con lo sguardo il compagno di stanza.
«Come stai, Ginny?» le chiese il Grifondoro, ignorando gli altri due.
«Oh, io…tutto bene, grazie. Sono stata dimessa ieri sera tardi. Sono riuscita a… Confondere Madama Chips. In realtà lei voleva che io uscissi stasera… ma mi ero stancata di stare lì.».
Dean la guardò quasi con ammirazione. «Fantastica!» esclamò, mentre le orecchie di Ron si tingevano dello stesso colore dei capelli.
Hermione guardò l’amica con la coda dell’occhio e rise sotto i baffi.
 
Il rumore scrosciante della pioggia li accompagnò per tutto il giorno.
Durante la lezione di Aritmanzia, Draco non tolse per un momento il suo sguardo da Hermione, che sembrava volerlo ignorare altamente.
Deciso a incontrarla subito prima dell’ora di pranzo, il ragazzo non si disperò.
Lei, però, fu più veloce. Terminate le due ore, sgusciò dall’aula senza farsi notare, raggiungendo Ginny in Sala Grande.
Consumarono il pranzo piuttosto in silenzio: la pioggia aveva messo un cattivo umore a tutti.
Quando la professoressa Sprite, però, annunciò che la lezione di Erbologia era stata sospesa a causa del maltempo, gli studenti del sesto anno esultarono compiaciuti.
«Hai tutto il pomeriggio libero, tu.» sbuffò Ginny mentre controllava di avere il libro di Storia della Magia. «Invece mi aspettano due ore infernali.» aggiunse, accennando al tomo che aveva in mano.
Hermione fece un sorrisino innocente. «Io credo proprio che passerò il resto della giornata nel bagno dei Prefetti. Un bagno rilassante è proprio quello che mi ci vuole.» disse mentre uscivano dalla Sala Grande.
«E se saltassi la lezione?» propose Ginny, angelica.
«Non se ne parla, mia cara. Ora fila in classe.» rispose la Prefetta con fare autoritario, ma poi scoppiò a ridere.
Accompagnò l’amica fino al primo piano, poi proseguì da sola fino al quinto, dove il bagno era situato.
 
Starà sicuramente tornando nella sua sala comune, dannazione…devo fermarla in tempo…” pensò Draco, seguendo la Grifondoro a distanza.
«Hey, Drà! Si può sapere dove ti eri cacciato?» esclamò Blaise. Il ragazzo biondo guardò l’amico, ma imprecò per aver distolto lo sguardo.
Hermione, infatti, era sparita.
«Ora ho da fare, non vedi?» sbottò il Prefetto, irritato.
«E dove? Comunque scusa, non volevo disturbarti. Ma che ci fai quassù quando dovresti essere nei sotterranei?» continuò l’amico.
«Fatti gli affari tuoi, Blaise.» replicò Draco, freddo, accelerando il passo e lasciando Zabini da solo.
 
Hermione chiuse la porta alle sue spalle. La stanza era piuttosto fredda, ma con uno svolazzo della bacchetta accese tutte le candele, riscaldando un po’ l’ambiente.
Si tolse la divisa e il resto dei vestiti, fino a rimanere in biancheria intima, poi andò verso la vasca e iniziò ad aprire tutti i rubinetti.
Presto, l’aria divenne ancor più calda e, soprattutto, profumata.  Mille bolle di sapone colorate si riversavano nell’acqua bollente. Hermione aggiunse varie fragranze: dal mughetto alla lavanda, dall’erba fresca appena tagliata…al pino.
Non sapeva perché avesse scelto quel profumo. Che fosse stato l’istinto?
Prima di immergersi in quel piccolo paradiso, si disfò anche degli ultimi indumenti e si lasciò sprofondare sotto tutte quelle bolle di sapone.
Improvvisamente si sentì davvero felice e pensò di aver avuto un’ottima idea: perlomeno il cattivo umore dovuto al maltempo si era volatilizzato.
Nuotò per un po’, ma poi iniziò a immergersi completamente tenendo il respiro.  
Durante la sua terza immersione sott’acqua, però, Hermione non udì la porta aprirsi e richiudersi.
E nemmeno Draco si accorse di lei, inizialmente.
Guardò la vasca piena di bolle colorate e schiuma, mentre un odore familiare arrivava alle sue narici. Iniziò a spogliarsi, restando solamente con i boxer.
Qualcuno avrà mandato un elfo a preparare il bagno in anticipo…” pensò, poi si spogliò del suo ultimo indumento, che andò a finire come gli altri sul pavimento, e si tuffò.
Hermione riemerse, preoccupata dall’improvviso movimento dell’acqua, e quando realizzò di essere in compagnia, andò su tutte le furie.
«DISGRAZIATO!» urlò, ma quando Draco riapparve dalla schiuma, rimase paralizzata.
Anche il Serpeverde era sorpreso, piacevolmente sorpreso.
Notando il suo sguardo insolitamente tenero, Hermione iniziò a sentire molto caldo, mentre le sue guance s’imporporavano.
«Ciao» disse lui, rapito. Era veramente bellissima. I capelli, di solito ricci, le ricadevano quasi lisci, su una spalla, le guance erano più rosee e le labbra più rosse. E i suoi occhi… sembravano brillare.
«Girati, per favore, che esco dall’acqua. Che scherzo idiota è questo? Non penso sia una coincidenza. E avresti dovuto notare i miei vestiti laggiù.» esclamò lei, lievemente gelida, indicandogli i suoi abiti.
Draco guardò nella direzione indicata da lei…ed effettivamente c’erano dei vestiti, ma era stato troppo distratto per vederli.
Infastidito dal suo tono di voce, si avvicinò, sfoggiando uno sguardo alquanto sensuale che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
«No! Stammi lontano!» protestò lei, appropriandosi di una grande quantità di schiuma per coprirsi.
Solo quando furono a un metro di distanza, Hermione abbandonò le braccia lungo i fianchi.
«Così si ragiona…» mormorò Draco, continuando ad avanzare.
Le sfiorò una guancia vellutata. Il respiro della ragazza si fece più affannoso.
Non sta accadendo davvero. Non posso permetterglielo. Perché sono immobile? Perché non gli ho ancora dato uno schiaffo?” pensò Hermione, mentre il ragazzo le stringeva le mani.
I suoi pensieri, però, furono soffocati da un dolce e tenero bacio.

 

Note dell’autrice

 Sì, cruciatemi pure, me lo merito.
Non ho aggiornato per quasi due mesi, nonostante avessi pensato che l’avrei fatto più spesso durante le vacanze e devo dire che mi dispiace troppo, ma l’ispirazione scarseggiava! ç^ç #tuttacolpadelcaldo
Spero di non avervi deluse con questo capitolo che…ha lasciato in sospeso la fine. Chi sa cosa succederà nel prossimo :3 Potrete saperlo solamente leggendo u_u
Forse non aggiornerò troppo tardi, dai! Spero in settimana ^^
Ah, e ringrazio Melanie_ per la sua recensione. <3 Ma voglio leggerne di più per sapere cosa ne pensate!
Bacioni,

Yuls :*

  
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