Il tempo si ferma.
Il pubblico sugli spalti congelato in posizioni esultanti.
Il mondo davanti a lui si muove in slow motion. E' l'inesorabile count-down verso il suo sogno di sempre.
Quanti anni sono passati? Venti? Venti.
Kobe è lì, in tutta la sua magnificenza, e sta guardando proprio lui.
Si gira per guardare i suoi compagni: hanno tutti superato i trentanni eppure vede ancora in loro quei volti adolescenziali che ha conosciuto tanti anni fa.
Chiude gli occhi, assaporando l'adrenalina nell'aria.
"Ti piace il basket?"
Sorride e riapre gli occhi.
Adesso tutto riprende a scorrere normalmente: le urla dei tifosi, la frenesia per l'incontro imminente, le ultime parole di incoraggiamento dell'allenatore.
Sorride di nuovo, sistemandosi la maglia. Numero 10. Come sempre.
E mentre varca il campo per posizionarsi al suo posto, risponde alla domanda che riecheggia nella sua testa ogni volta che sta per giocare una partita.
-Il basket è la mia vita.-
Fine
Sono stata ispirata dalla passione, la dedizione e la forza d'animo degli atleti delle Olimpiadi che si stanno svolgendo in questo momento a Londra. Essere un atleta è qualcosa di cui purtroppo ignoro il significato, spero comunque che questa drabble molto semplice sia stata di vostro gradimento.
A presto.
Nina