Hermione rabbrividì. L’aria fredda di Febbraio le penetrava nelle ossa mentre camminava da sola lungo le vie di Hogsmeade. Era furiosa. Aveva lasciato Harry e Ron con le rispettive ragazze (Ginny e Luna) da Madama Piediburro. Probabilmente nemmeno si erano resi conto della sua assenza. Sbuffò rabbiosa. Era il settimo anno e tutti i suoi amici si erano felicemente fidanzati tranne lei, devota ai libri, rimasta miserabilmente sola. Ma in realtà era solo questione di fama. Si, perché in quell’ultimo anno aveva cominciato a prendersi più cura di lei, ad appassionarsi ad hobby che non fossero libri di mille pagine, a vestirsi in maniera più femminile, rivelando una ragazza bella, simpatica, interessante. -ma, guarda un po’, il giorno di S.Valentino, sei sola!-

Cominciò a piovere. -perfetto, ora sì che tutto è perfetto!- mormorò sarcastica e, in preda al panico, entrò nel primo bar aperto: la Testa di Porco. Naturalmente era quasi del tutto vuoto. Hermione si sfilò il giacchetto nero e si passò le mani sui pantaloni attillati bianchi divenuti quasi trasparenti per l’acqua -mannaggia a questo giorno schifoso!- -io me la prenderei con me stesso per essermi messo pantaloni bianchi in giorno di pioggia.- Hermione voleva sprofondare. Naturalmente cosa avrebbe potuto rovinare completamente quella giornata già di per sé orribile? Una bella conversazione con Draco Malfoy, comodamente seduto a un tavolino con un bicchiere contenente un alcolico. Accigliata gli si avvicinò -taci Malfoy, non sprecare fiato.- -cambia battute Granger.- ribattè annoiato. Hermione rimase a guardarlo per qualche secondo -e così anche il gran Malfoy, sempre circondato da ragazze, si ritrova solo il giorno di S. Valentino?- -innanzitutto io con le ragazze ci vado a letto e ogni mio rapporto con loro finisce lì. secondo, ritengo S. Valentino una festa consumistica.- -che ti lascia sola dagli amici.- concluse piano Hermione.- Draco alzò lo sguardo verso di lei e per la prima volta la vide sotto una luce diversa. I capelli bagnati leggermente mossi ricadevano intorno al viso deluso. Un maglione nero risaltava le sue bellissimo curve e quei pantaloni bianchi, semi trasparenti, le fasciavano le bellissime gambe. -avanti Granger, siediti, non fare il palo.- Hermione stupita ubbidì, senza replicare. Draco Malfoy in grado di fare un gesto carino? Carino…quasi quanto lui…riflettè…anzi, non carino. Bello, proprio bello. -allora … visto che ormai questa giornata è già rovinata … dimmi, è vero che hai organizzato una sciocca associazione per gli Elfi domestici?- Hermione s’imbronciò -non è sciocca! Tu sei solo un vigliacco verme e- -ok ok, piano, non offenderti subito!- la interruppe Draco ridendo. Ridendo? Sì, ridendo sereno, divertito veramente. Lo sguardo di Hermione si addolcì, mentre cominciava a parlare del C.R.E.P.A. dopo mezz’ora o forse un’ora stavano ridendo per chissà per cosa. Il barrista portò l’ennesimo wisky incendiario. Hermione, guance rosse, prese il suo. -facciamo un brindisi.- propose. Draco annuì -a un giorno inutile che vede due nemici passare un’ora da amici. E che domani torni tutto come prima.- Hermione sorrise. Ma come sarebbe potuto tornare come prima? E mentre beveva sapeva che non era possibile. Perché a S. Valentino, il giorno degli innamorati, era nato un nuovo amore.