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Autore: katyjolinar    14/02/2007    2 recensioni
E' una storia un po' strana, scritta di getto... si accettano consigli e critiche!
'E quel pomeriggio, Ant stava aspettando proprio che l'amica della madre lo venisse a prelevare all'aereoporto, per accompagnarlo alla sua nuova casa, per cui si fiondò immediatamente in quella direzione, quando vide con la coda dell'occhio una donna con i capelli neri e lisci, truccata con tonalità scure, che teneva in mano un cartello con scritto "Anthony David".
Ant: "Abby Sciuto?" chiese, non appena le fu vicino. La donna lo fissò con gli occhi spalancati e la bocca aperta, come se avesse visto un fantasma. "Hey? Sei Abby?"
Abby: "Ah... sì, scusa... sei Anthony, vero?"
Ant: "In carne ed ossa, ma la mamma mi chiama Ant"'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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NCIS: In futuro

Nota iniziale: le parti in grassetto rappresentano scene in ambientazioni diverse da quelle in stile normale.

13

All'NCIS, Tony e Timothy erano nel laboratorio di Abby, per il pranzo, poichè non c'era molto da fare, e se l'Agente Frost avesse chiamato l'avrebbe fatto al cellulare di Tony o a quello di McGee.

L'ora del pranzo era una delle poche volte in cui non valeva la regola n° 1 del Manuale Dinozzo, "mai parlare del passato", purchè non si affrontassero certi temi, come la morte di Gibbs, ma Timothy e Abby non avevano neanche mai affrontato l'argomento "relazione con Ziva", perchè sapevano che l'amico avrebbe sviato per altre strade.

Quel giorno, però, Abby voleva tentare di entrare nell'argomento, anche perchè era intenzionata a far incontrare padre e figlio, non appena fosse concluso il caso, anche contro il parere di Ziva.

Abby: "Tony, posso chiederti una cosa? Per quale assurdo motivo hai voluto tagliare i ponti con Ziva?"

Tony: "Perchè era giusto così." rispose, seccamente.

Abby: "Tony, noi siamo amici, tu sei stato nostro testimone di nozze, nonchè padrino delle gemelle. Perchè ti vuoi tenere tutto dentro? Lo so che c'è dell'altro..."

Tony: "C'è che sono affari che non vi riguardano!" sbottò "Quello che è successo tra me e Ziva non sono affari vostri!"

Timothy: "E invece lo sono, se quello che è successo ti ha trasformato nella brutta copia di Gibbs. Vuoi sapere la verità? Io avrei preferito prendere ordini dal Dinozzo che conoscevo 20 anni fa, piuttosto che da quello che ho davanti."

Il cellulare di Tony squillò, interrompendo la conversazione.

Tony: "Pronto?"

Jeannie: "Pronto, 'Zio'?... sono Jeannie."

Tony: Ciao, Jeannie. Che sosa c'è?

Jeannie: "Ho delle novità: ho trovato una stanza piena di sostanze chimiche dopanti fuorilegge. Cosa faccio?"

L'uomo stava per rispondere, quando sentì dall'altra parte, un uomo che parlava.

...: "Voi due non fate un bel niente."

Percepì che la ragazza era in pericolo, quindi fece un cenno a Abby e a McGee di collegare il suo cellulare al vivavoce e di ascoltare, rintracciando il segnale e attivando il microfono collegato al GPS, nel caso fosse caduta la linea.

Jeannie e Ant riconobbero subito la voce. Lentamente si voltarono verso la porta, e videro Johnson che puntava loro addosso una pistola.

Ant: "Signor Johnson, che cosa significa?"

Timothy e Abby riconobbero la voce e l'accento di Ant.

Timothy: "Capo, io vado su a chiamare Reyez. Forse è meglio se c'è anche lui."

Tony: "D'accordo. Ma fate in fretta."

Non appena fu uscito dal laboratorio e fu entrato nell'ascensore, McGee prese il cellulare e compose un numero internazionale.

Timothy: "Pronto, Ziva? Sono Tim... senti, non c'è tempo per le spiegazioni, prepara le valige e vai subito all'aereoporto, ti metto a disposizione uno dei nostri aerei veloci, così tra quattro ore sei a Washington... Ant è nei guai... ti spiego tutto tra quattro ore, e preparati anche psicologicamente, perchè non potrai non incontrare Tony... ok. A più tardi."

Chiuse il telefono e poi chiamò l'ufficio preposto agli spostamenti, per prenotare l'aereo veloce per Ziva, e dopo averlo fatto, andò verso la scrivania di Reyez, che stava pranzando leggendo una rivista, e gli parlò.

Timothy: "Carlos, il Capo ci vuole tutti al laboratorio di mia moglie: c'è un'emergenza."

Si diressero di nuovo di corsa verso il laboratorio.

Johnson: "Signorina, chiuda la conversazione con suo zio, subito."

La ragazza, sapendo che sicuramente i suoi colleghi avevano attivato il microfono del GPS, chiuse la telefonata.

Johnson: "Bene, ora ditemi chi siete e perchè stavate curiosando qui dentro"

Jeannie: "Siamo due studenti in cerca di intimità."

Johnson: "Voglio la verità. E tu, ragazzo, cosa vuoi fare con quel coltello? Non vedi che io ho in mano una pistola?"

Il giovane, che poco prima stringeva il coltelo con forza, vedendo che non gli serviva a nulla, lo richiuse.

Johnson: "Dammelo, così non ti vengono altre strane idee" poi prese il coltellino e se lo mise in tasca.

Ant, in un atteggiamento protettivo, abbracciò la ragazza, percependo la sua paura e intuendo che, molto probabilmente, era la prima volta in cui si trovava in una vera situazione di pericolo.

Johnson: "Allora? Si può sapere chi siete? Tu "guardò Ant "hai un'aria famigliare."

Jeannie: "Ok, hai vinto. Mi chiamo Jeannie Frost, e sono un agente dell'NCIS sotto copertura."

Johnson: "Dovevo immaginarlo che avrebbero messo qualcuno a sorvegliare il campus dall'interno. E sono anche stati furbi: chi avrebbe sospettato di una coppietta innamorata?"

Ant: "Veramente io non sono un agente dell'NCIS..." capì che non aveva scelta e doveva dirlo, anche se sapeva che gli altri, molto probabilmente, stavano ascoltando "Ma lo è mio padre."

I quattro agenti si guardarono, Tony e Reyez chiedendosi di chi dei loro colleghi potesse essere figlio."

Johnson: "Come ti chiami?"

Ant: "Anthony David, signore."

Tony, riconoscendo il cognome, spostò lo sguardo sui due amici, i quali lo guardarono come per dire "ci dispiace, avremmo dovuto dirtelo".

Johnson: "David? Non c'è nessun Agente David nell'NCIS."

Ant: "Infatti io ho il nome di mia madre, Ziva David, ex agente del Ha-Mossad le-Modi'in ule-Tafkidim Meyuhadim, che 20 anni fa ha fatto un breve servizio all'NCIS. Mio padre è il Maggiore Anthony Dinozzo, dell'NCIS.

Di nuovo l'uomo guardò Abby e Timothy.

Tony: "Voi lo sapevate?"

Abby: "Sapevamo che Ziva aveva avuto un figlio, dopo il suo ritorno in Israele, ma non eravamo certi che fosse tuo, perchè non ha voluto dirci chi era il padre. Ne abbiamo avuto la certezza solo quando abbiamo conosciuto Ant, a settembre, ma Ziva ci ha chiesto di non dirti nulla, a meno che non fosse stato necessario. Credimi, Tony, Ant ti somiglia molto, sia fisicamente che caratterialmente, e se vuoi un'ulteriore prova della tua paternità, fatti due conti: il ragazzo è nato il 4 ottobre 2007."

Tony pensò un attimo, guardandosi le dita e contando fino a 9. Quando ebbe finito, si passò una mano sugli occhi, confuso.

Tony: "Quanto sono idiota? Se l'avessi fatta parlare, invece di imbarcarmi in quello stupido monologo, 20 anni fa, me l'avrebbe detto! Era questa la cosa importante che voleva dirmi quel giorno... che cosa aspettate? Chiamare Ziva e datele un volo veloce per Washington, Anthony è nei guai, deve esserci anche lei, nel caso gli succeda qualcosa!"

Timothy: "Già fatto. E' già in volo, dovrebbe arrivare tra tre o quattro ore all'aereoporto."

Johnson, sempre puntando loro addosso la pistola, prese il cellulare e chiamò il suo socio.

Johnson: "Turner? Vieni subito al nostro deposito: abbiamo un problema. Ah, e vieni armato.

Jeannie: "Che cosa vuole fare?"

Johnson: "Beh, avete scoperto il nostro piano, dovremo eliminarvi."

Ant: "Sapete che è rischioso? Uccidere un agente dell'NCIS e il figlio di un altro agente attirerà l'attenzione."

Johnson: "Infatti prima vi faccio fuori e poi faccio sparire i vostri corpi. Non farò lo stesso errore che ho fatto con Howlett: con lui non ho considerato il fattore indagini, ma questa volta sarà un ottimo lavoro."

Tony capì che quella era una confessione.

Tony: "Abby, stai registrando tutto?"

Abby: "Ogni parola."

Tony: "Perfetto. McGee, Reyez, venite con me."

Reyez: "Dove andiamo?"

Tony: "A liberare Jeannie e il ragazzo. Abby, mantieni attivo il microfono e mandaci il segnale del GPS ai nostri apparecchi. Devo sapere esattamente dove sono."

Abby: "D'accordo, sarà fatto. Ah, Tony, il ragazzo è tuo figlio, e ha il tuo stesso nome."

Tony: "Grazie, non me ne ero accorto." rispose, sarcastico "Quando arriva Ziva?"

Timothy: "Tra due ore, Capo."

Tony: "Chiamala e dille che, quando sarà arrivata a Washington deve venire qui, a meno che non ci siano nuovi sviluppi."

Abby: "Lo farò. Ma ora andate! I ragazzi hanno bisogno di voi!"

Pochi minuti dopo, Turner raggiunse Johnson nel deposito sotterraneo. Anche lui teneva una pistola.

Turner: "Chi sono questi due?" chiese, quando vide Ant e Jeannie.

Johnson: "Lei è un agente dell'NCIS sotto copertura, mentre lui è il figlio del Maggiore Dinozzo."

Turner: "Un momento, ma io questi due li ho già visti! Erano nei pressi dell'orto botanico, l'altro giorno, ma ho pensato che fossero una coppia in cerca di intimità."

Johnson: "Quindi ci stavano ascoltando... un motivo in più per toglierli di mezzo!"

Jeannie si strinse maggiormente a Ant, che cercò di farle forza. Johnson puntò la pistola su di loro, intenzionato a sparare prima a lei, che era più pericolosa, in quanto Agente Federale. Premette il grilletto e...

BANG! BANG! BANG!

Jeannie si vide le mani sporche di sangue, ma non era il suo; abbassò lo sguardo: Ant era accasciato a terra, la felpa era insanguinata sul davanti, colpito da un colpo di pistola, ma era ancora vivo. Fu in quel momento che si rese conto che il secondo e il terzo colpo non erano stati sparati da Johnson, nè da Turner. Entrambi sanguinavano dalla mano che teneva la pistola, e subito dietro di loro Dinozzo aveva ancora il braccio teso e l'arma fumante.

Tony: "Come stai?"

Jeannie si era inginocchiata per soccorrere l'amico ferito, che respirava a fatica e dava segni di non capire cosa stesse succedendo attorno a lui, per via della forte emorragia al petto.

Jeannie: "Io sto bene, ma se non portiamo Anthony subito all'ospedale potrebbe morire!"

CONTINUA...

   
 
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