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Autore: keiko86    01/08/2012    8 recensioni
Subito dopo la sconfitta di Loki... Cosa sarebbe successo se gli Avengers non lo avessero subito rispedito ad Asgard?
Ed era davvero lui a manovrare i Chitauri, o era il contrario?
Genere: Angst, Fluff, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Mi scuso davvero con tutti quelli che stanno seguendo la mia storia per questo ritardo, ma di recente sono stata sommersa dal lavoro e non ho avuto devvero un minuto per mettermi a scrivere! T_T

Spero di aggiornare presto i prossimi capitoli, ma non credo più di 1/2 volte a settimana, per il momento! T_T


Chapter 08 - Hands of Sorrow

Dopo la partenza del direttore dello SHIELD, per qualche ora nell'intero palazzo l'aria che si respirava fu notevolmente più tesa.

Loki, innervosito dalle parole dure di Fury e ferito nell'orgoglio dal fatto che quest'ultimo aveva personalmente visionato TUTTI i filmati di sicurezza con lui dal suo ritorno da Asgard (ed era sicuro che ne aveva goduto), si era rintanato in camera sua senza lasciare entrare nessuno, nemmeno Tony o Thor, nonostante le ripetute volte che ciascuno di essi aveva provato a bussare.

Il resto degli Avengers era nella zona giorno del loft di Stark, impegnati nelle più disparate attività: Steve, sorprendentemente, era in cucina con tanto di vezzoso grembiulino rosa fluo e la scritta "Fondue" (uno scherzo di Tony.... Ma a lui dopo un primo imbarazzo iniziale era piaciuto!) a preparare dei pankakes; Clint era riuscito a trascinare Bruce davanti alla TV, ed ora si stavano sfidando a Wii Sport (e ovviamente indovinate chi stava vincendo le gare di tiro con l'arco?) mentre Natasha seduta sul divano li guardava divertita.

Tony, da dietro il bancone bar, aveva da parte sua optato nello sfogare il nervosismo nel miglior modo che conosceva, ovvero ubriacarsi fino a svenire sul tappeto.... Mentre Thor, beh.... Al momento era in corso da parte sua l'ennesimo tentativo di convincere il fratellastro ad abbandonare il suo isolamento volontario.

La quiete si interruppe quando il dio asgardiano fece il suo ritorno, ed alle cinque paia di occhi curiosi che si trovò davanti il Tonante semplicemente rispose con un sospiro sconfitto, scuotendo il capo con rassegnazione.

Ci fu uno sbuffo collettivo, quindi dopo un momento di silenzio fu Barton a prendere l'iniziativa: messo per un attimo in pausa il videogioco, si alzò dal tappeto e si diresse risoluto verso Thor, che lo osservava sorpreso.

"Ok, ragazzone, basta con quel muso lungo! Non è da te..."

"Ma io... Loki... Ma..."

"Niente ma! Ci avete provato e riprovato, tu e Tony, se non vuole uscire lasciatelo stare!"

"Barton... Come puoi chiedermi di ignorare mio fratello?"

"Guarda, non ti sto dicendo di ignorarlo... Dico solo che dovreste dargli tregua. Tutti e due." e lanciò un'occhiata eloquente a Stark, che si limitò a fargli una boccaccia di rimando, alzando verso di lui il proprio bicchiere di mojito prima di tracannarselo d'un solo fiato "Se si è chiuso in quella camera vorrà stare da solo. Andiamo, abbiamo visto tutti che faccia aveva poco fa!"

Di fronte all'espressione da cane bastonato che continuava imperterrita a riempire il viso di Thor, l'arciere sbuffò, seccato. Si voltò verso Natasha come a chiederle un aiuto o un consiglio, ma la Romanoff con un sorrisetto semplicemente fece cenno verso di lui col capo.

Clint la guardò come oltraggiato, poi sospirò.

"E va bene.... E' il momento che i grandi intervengano. Tu" e si voltò di nuovo verso Stark, indicandolo con aria risoluta "la smetti IMMEDIATAMENTE di bere e ti dai una sistemata, mentre tu" ed agguantò un sorpreso Dio del Tuono per il polso, trascinandoselo dietro fino ad arrivare di nuovo davanti alla TV con la Wii ancora accesa "adesso ti piazzi quì a giocare con Bruce!" e gli infilò in mano il controller che fino a poco prima aveva utilizzato lui stesso, per poi riavviare il videogioco, ignorando le risatine di Bruce e Natasha, e le proteste di Thor, ed infine andando a sedersi a braccia conserte affianco all'amica sogghignando leggermente alla vista del potente dio asgardiano rigirarsi il controller bianco tra le mani come se si fosse trattato di un'arma pericolosa.

Il miliardario, dal canto suo, aveva ridacchiato, borbottando qualcosa sulla falsariga di "Piccione Suscettibile" e dopo aver finito di scolarsi un'ultimo bicchiere di Dio solo sa cosa si diresse verso il bagno con l'aria più paciosamente serafica della Terra.

Un paio di ore dopo Loki decise finalmente di uscire dalla camera (più che per smettere di deprimersi in solitudine era perchè aveva una certa fame) e titubante uscì silenziosamente nel corridoio, dirigendosi a malincuore verso la zona giorno e quindi la cucina.

Stava giusto cercando un sistema per non farsi notare quando una voce dietro di lui lo sorprese:

"Ohi, guarda chi si rivede!"

La frase improvvisa lo fece sobbalzare, e voltandosi di scatto si ritrovò davanti Tony Stark appena uscito dalla doccia, avvolto in un accappatoio rosso mentre si asciugava i capelli con un asciugamano, che gli stava rivolgendo un sorriso sornione.

... Questo è quello che ha detto in quella scena, giusto?  Perché io sono abbastanza sicuro che è quello che ho sentito.

"Io, uh.... Mi limiterò a tornare in camera..." arrossì e fece per andarsene, ma il playboy lo afferrò di scatto per un braccio, fermandolo.

"Aspetta!" esclamò, notando preoccupato come il dio tenesse ostinatamente lo sguardo verso il basso, cercando di nascondersi dalla sua vista. Incuriosito lo prese delicatamente per il mento facendogli alzare il viso, ed immediatamente ogni traccia di sorriso giocoso scomparve dalla sua faccia al notare le occhiaie arrossate del dio di fronte a lui.

"Hai.... Pianto?"

Fu evidentemente una scelta sbagliata di parole, Loki immediatamente arrossì ancora più profondamente e cercò di svicolare e tornarsene nella sua stanza, ma Stark fu rapido a trattenerlo "Non scappare... Aspetta...."

Lo sguardo costernato che gli rivolse a quel punto il Dio dell'Inganno fu sufficente per spingerlo ad avvicinarsi di più a lui, mentre le mani, dapprima solo poggiate sulle spalle dell'altro, ora avevano iniziato un leggero movimento su e giù lungo le sue braccia, come per tranquillizzarlo.

"Ascolta: lo so che sei arrabbiato, ho sentito quello che ti ha detto Fury, posso capirlo! Solo, per piacere, non rinchiuderti più a quel modo in camera tua, ci hai fatto preoccupare da morire!"

Loki emise un grugnito ironico "Come se qualcuno si preoccupasse realmente di me.... Avete tutti semplicemente paura che io perda il controllo e ritorni a distruggere la città come un folle! Non prendermi in giro, Stark, per favore."

Tony sospirò, alla fin fine con Loki si ruotava sempre con gli stessi discorsi.

"E chi finge?! Senti, so che in questo momento non sei propriamente al massimo" esclamò, facendo il gesto delle virgolette con le dita "ma insomma, basta tirare fuori sempre questa storia!! Se uno di noi avesse avuto il sospetto che tu potessi tornartene a fare... Beh... Quello che fanno tutti i supercriminali, a quest'ora credi che ti avremmo permesso di gironzolare liberamente per il nostro Quartier Generale?"

"Quale Quartier Generale? Questa è casa tua..." Lo interruppe incuriosito Loki.

"Lo era! Mo' ci si sono piazzati un po' tutti gli Avengers in pianta stabile, quindi è diventato il Quartier Generale... E addio privacy...." fu la replica esageratamente tragica che il dio ricevette, che gli strappò un sorrisino.

"Quando mai la privacy è stato un problema per te, Stark?"

"Oh, mai! Dopotutto io sono Tony Stark, Miliardario, Genio, Playboy, Filantropo.... Personaggio pubblico e ovviamente Supereroe! Eheheh! Ma è una questione di principio!"

"Per me stai solo facendo il broncio come un bambino!"

"Mhh, può darsi...."

Il sorriso di scherno di Loki si fece più grande.

"Ma lo stai facendo anche tu!" esclamò trionfante Stark, puntandogli l'indice contro a sfiorargli scherzosamente il naso, guadagnandosi un'espressione sbalordita in cambio, con gli occhi verdi del Dio dell'Inganno esageratamente spalancati.

"Uh?!"

"Certo! Sempre con questa storia del "Nessuno mi ama, tutti mi odiano, e Bohoooo.....", dacci un taglio, Charlie Brown! Non è vero, tuo fratello (e basta smorfie!) ti vuole bene, magari non è molto bravo a dimostrartelo, ma è da quando siete tornati che sembra un cucciolo che cerca l'approvazione del padrone!"

Loki si degnò di arrossire.

"Io sto imparando ad apprezzarti, mi piace chiacchierare con qualcuno che finalmente capisce di cosa sto parlando, e sotto tutta la tua facciata da "Dio onnipotente et pericoloso" trovo che sei una brava persona... Devi solo capirlo anche tu! E anche gli altri piano piano si stanno iniziando ad avvicinare a te, non te ne rendi conto?" concluse, con un sorriso. 

Il dio in risposta abbozzò un piccolo sorriso, che si allargò un pochino di fronte all'espressione di trionfo che a quella vista era spuntata sul volto del Miliardario. Quest'ultimo, sempre prondo a giocare d'azzardo, decise di rincarare la dose:

"Comunque, per ritornare al discorso della privacy.... Mi dispiace aver mostrato a Fury quei filmati, ma capisci che non avevo altro modo per convincerlo a non spararti sul posto?"

"Lo so.... Non sono arrabbiato con te o Clint.... Solo che mi sono sentito troppo esposto, so che Fury non aspetta altro che avere una scusa per farmela pagare, ed ora, che ha assistito a tutte le mie debolezze.... Lui..." non riuscì a concludere la frase, abbassando di nuovo lo sguardo a terra.

Tony era ormai stanco del continuo deprimersi di Loki, dov'era finito il terribile avversario che li aveva messi nel sacco tutti, che arrogante lo aveva affrontato IN CASA SUA, che nonostante la propria sconfitta alla fine aveva anche avuto le palle di chiedere loro un drink? Sbuffando gli diede una sonora pacca sulle spalle, che quasi gli fece perdere l'equilibrio dalla sorpresa.

"E tu fregatene di Fury! Non hai fatto niente di male, non devi vergognarti di nulla!"

"Però..."

"E se lo S.H.I.E.L.D. proverà ad usare queste conoscenze contro di te, allora.... Ti basterà fare come me! Come dicevamo poco fa, sono un personaggio pubblico, quindi niente privacy, mi basta scaccolarmi il naso e finisce su tutti i giornali... Ma invece di prendermela a male, ho imparato ad utilizzare la conoscenza che la gente ha su di me per farmi apprezzare di più, e hai visto anche tu cosa fanno le persone quando esco in pubblico, no?"

"Uhm, Stark, non è proprio la stessa cosa..."

"Quello che voglio dire è che dovresti imparare anche tu a ritorcere contro chi cerca di ostacolarti tutto quello che questi potranno tirare fuori, di ottenere più forza da ogni tua debolezza! Ok, Fury ti ha visto ritornare da Asgard con la bocca cucita, tutto insanguinato ed in lacrime.... E allora? Ha avuto la conferma che hai scontato la tua punizione... Ma avrà anche visto come ti abbiamo aiutato volentieri, ed avrà capito che tutta la nostra squadra ormai ti accetta! E che non provasse nemmeno a toccarti, o noi interverremo! Capito?"

"Stark, io... Non ci avevo pensato..."

"Eh eh eh, diavolo, se sei riuscito a convincere anche Barton ad essere dalla tua parte,nonostante tutto quello che gli hai combinato in passato.... Ormai Fury è fregato! Anzi, super fregato! Hai visto che faccia ha fatto quando Legolas gli ha fatto saltar via il telefono con la sua freccia?" Esclamò infine Stark, in tono entusiasta, ridacchiando ed andando a passare amichevolmente un braccio a circondare le spalle sottili di un imbarazzato Dio dell'Inganno, con un'espressione così comicamente complice che Loki non potè proprio resistere, e scoppiò a ridergli in faccia.

"Ma come fai a farmi tornare sempre il buonumore, Stark?" chiese il dio, tra le risate.

Tony gli rivolse un sorriso sornione, scompigliandogli i capelli neri con la mano libera.

"Uhm, si vede che è diventata un po' la mia crociata personale.... Basta deprimersi, ora, va bene? E poi.... Quando sorridi sei più bello, lo sapevi?" buttò lì a bruciapelo, poi come se niente fosse si congedò con un'ultima pacca sulla spalla e si diresse verso la sua camera a vestirsi, lasciandosi dietro sul corridoio il Dio dell'Inganno a bocca aperta e le guance rosse come pomodori, a chiedersi cosa avesse voluto dire il miliardario con quell'ultimo commento.

- End chapter 08 -

  
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