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Autore: takichan    15/02/2007    1 recensioni
Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 5

Aoi<3

Non fu più nulla come prima.

Gli avevo mentito, come avevo potuto credere di ingannarlo senza pagarne le conseguenze?

Eppure...

Eppure l'avevo fatto per lui. Se avessi saputo che mentirgli avrebbe significato una rottura simile, gli avrei senza dubbio detto che...

Che...

Non riuscivo nemmeno a pensarlo. Come avrebbe reagito lui, non volevo immaginarlo.

Però, magari, avrei potuto salvare qualcosa della nostra amicizia.

Che non era nemmeno amicizia. Forse non se n'era mai reso conto, ma dormire insieme non è una cosa che fanno tutti coloro che si dicono "migliori amici". La differenza fra il nostro rapporto e quello di due qualsiasi fidanzati qual'era...? Noi la chiamavamo amicizia, la nostra. Ed il sesso, logicamente, non era contemplato fra le nostre varianti di divertimento. Basta.

"Certo, anche a me ci è voluto un pò per capire che..."

Rieccomi.

Non ci riuscivo.

Non riuscivo a fare parecchie cose, ultimamente.

Non sono più riuscito a trattarlo come prima, ed effettivamente non ci ho provato moltissimo.

Non sono riuscito a sorridergli.

non sono riuscito a farlo sorridere.

Non sono riuscito neppure a parlare a qualcuno di tutto ciò che era successo.

L'unica cosa che riuscivo ancora benissimo a fare era percepire quanto stesse provando a causa mia. Ogni volta che lo guardavo, sì.

Lo sapevo, che lui non aveva nemmeno preso in considerazione quell'ipotesi.

Lui sapeva solo che gli avevo mentito.

Probabilmente non aveva avuto il coraggio di indagare oltre.

Avrebbe dovuto.

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Quando il cellulare squillò, io stavo ancora dormendo, era uno dei pochi periodi di vacanza che potevamo concederci.

Fu la fastidiosa suoneria che la mia ragazza aveva impostato sul mio cellulare a svegliarmi, un ottimo modo quindi per farmi svegliare di cattivo umore.

Però sul display lampeggiava il nome di Uruha.

"...pronto?"

"Aoi...ciao, scusami...ti disturbo?"

"..no, dormivo...cioè...no, no, non disturbi affatto, dimmi"

"Ah, no, ecco...volevo solo dirti che....che..." fece una pausa, mi sembrava piuttosto in difficoltà"...che...è arrivata posta per te, dev'essere qualcuno che non sa che vivi lì ora"

"Ah, okay..." mi alzai dal letto, lei doveva essere già uscita "Posso...posso venire a prenderla ora? O sei occupato?"

"Aoi, guarda che questa è ancora casa tua, fino a prova contraria"

"Ah, è vero...scusami, è che tendo a dimentica...cioè, mi sono appena svegliato, non ci pensavo. A-allora...arrivo, vengo"

Ero abbastanza teso, non riuscivo a controllare ciò che dicevo e ciò era abbastanza preoccupante.

Cazzo, non avevo nemmeno bevuto, ed erano le dieci del mattino.

Dopo un attimo capii: era lui che, anche per una frivolezza simile, era riuscito a rendermi nervosissimo.

"Se vuoi vengo io, tu ti sei appena svegliato, no?"

"Ah, ma no...figurati, tanto devo...devo anche...passare...in sala prove, sì. Ho dimenticato...degli spartiti"

"Oh, va bene. Allora ti aspetto"

CHiusi il cellulare, nonostante tutto con un enorme sorriso. Sembrava bendisposto.

Sembrava anche vagamente spaventato, ma feci finta di non essermene accorto.

  
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