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Autore: Drake_o    02/08/2012    5 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
-*-
La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
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La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note del capitolo:
Ciao! Scusate il ritardo!! sono oltreoceano con mille cose da fare!
spero vi piaccia questo nuovo capitolo. Fatemelo sapere!
un abbraccio ai fedeli lettori! e un grande grazie a Boann e Lilit! 
 
AWWW quanto mi pace questa canzone di Perfume Genius!! è dolcissima e molto breve. Richiede un ascolto prolungato, quindi consiglio di metterla in loop! 

Music: http://grooveshark.com/s/Dark+Parts/4rRReD?src=5
 

Trad Titolo: Prenderò La Parte Oscura 





 
 
 
 
 
 
 
Capitolo Ventidue
 
I Will Take The Dark Part 
 
 
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Lui non ti spezzerà mai, baby
L'amore che senti è forte
L'amore che senti è più forte
Prenderò la parte oscura del tuo cuore
Dentro il mio cuore.
 
But he'll never break you, baby
The love you feel is strong
The love you feel is stronger

I will take the dark part
Of your heart into my heart
 

( Perfume Genius : Dark Part )
 
 
 
 
 
 
Settembre era passato in un momento.
Harry guardava Draco da lontano.
Il biondo sembrava circondato da una forza che respingeva chiunque provasse a avvicinarsi a lui, soprattutto Harry. Al contrario di prima, quando sentiva che i loro corpi si attraevano come calamite, adesso si sentiva allontanato, come i poli opposti di quegli stessi magneti.
Gli restava solo quel disperato abbraccio che aveva ricevuto da lui al campeggio della coppa di Quidditch. E quella parola sussurrata in un orecchio alla quale Harry cercava di dare un motivo. E mentre prima ne era sicuro, adesso cominciava a chiedersi se fosse stato davvero un abbraccio quello...
Iniziò a temere che in fondo Draco avesse dimenticato tutto, la loro missione, il loro legame. Poteva essere sotto un incantesimo Imperius o chissà cos'altro.
Pansy era sempre intorno a lui e se lo lisciava come un gatto mentre Blaise gli parlava nell'orecchio e cercava la sua attenzione. Ma lui era freddo e distante con tutti.
Harry a volte gli passava accanto sperando di essere notato, con il risultato di essere ignorato ancora di più e sentirsi anche un po' stupido. Non avrebbe avuto senso nemmeno cercare di scrivergli un biglietto... se avesse voluto lo avrebbe fatto lui.
 
 
Fu così indetto il Torneo Tre Maghi e il nome di Harry saltò fuori dal calice insieme a quello di Diggory, senza che nessuno ce lo avesse messo. E lui fu costretto a prepararsi a partecipare fuori età minima, a tutte prove del torneo insieme ai tre maghi diciassettenni.
Questa cosa, attirò su Harry le invidie di molti, tra cui Ron, ma lui riuscì a gestire le sue relazioni con diplomazia almeno in certe occasioni.
Le due scuole gemelle di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons, che portavano gli studenti scelti per il torneo Tre Maghi, arrivarono il 15 Ottobre rispettivamente dalla Bulgaria e dalla Francia, con i loro spettacolari mezzi di trasporto e i giovani maghi e streghe, si unirono agli studenti inglesi nella Sala Grande.
Ron perse subito la testa per Fleur de la Court quando durante la cena, la ragazza per metà Veela, andò a sfilargli la pignatta di Bourguignonne da sotto il naso. Intanto Hermione arrossiva alle occhiate insistenti di Victor Krumm. Mentre Harry, come metà delle ragazze di Beauxbatons, fissava Draco.
 Si chiedeva cosa lo avesse cambiato così. Se il suo sogno in cui parlava con lui fosse davvero una visione di qualcosa che era successo. Ma come poteva essere?
 
-*-
 
La mattina successiva Harry si svegliò di nuovo in preda ad un incubo con la cicatrice dolorante.
Aveva visto Peter Minus, e un vecchio signore che veniva ucciso da Voldemort in una villa antica, di cui non conosceva nemmeno l'esistenza, mentre la sua bocca pronunciava frasi in serpentese.
Parlò con Silente. Il preside sembrò preoccupato e gli disse che avrebbe chiesto a Piton di insegnarli l'occlumanzia.
 
-*-
 
Il 31 ottobre invece di una festa in maschera fu organizzato un party in onore delle due scuole ospiti di Hogwarts.
 
La Sala Grande era sempre perfettamente adattata a qualsiasi evento. La penombra, i tavoli, la musica e le luci colorate della pista da ballo, quella sera la facevano sembrare un vero locale underground londinese.
Pansy e Draco bevevano idromele, in piedi davanti al bancone del bar quando Harry, a braccetto con Cho Chang seguito da Hermione e Victor Krumm, gli passarono a fianco.
Pansy si mise di fronte a Draco cercando di baciarlo ma lui si voltò dall'altra parte.
La ragazza lo guardò offesa. "Pensavo fossi un po' cambiato, ma mi sbagliavo!" gli disse fredda.
Il biondo la guardò serio. "Non mi piaci. Come devo dirtelo?"
Lei alzò le sopracciglia. "Chi disprezza compra! Prima o poi cambierai idea e chissà se sarò ancora disponibile" lo schernì e si allontanò col bicchiere in mano.
"Spero di no" sbuffò Draco e si voltò a cercare Harry con lo sguardo.
 
Più tardi, il biondo si guardava intorno, seduto a un tavolo un po' isolato, sorseggiando l'ennesimo idromele della serata. Tutti i suoi compagni, perfino Tiger a Goyle, si erano trovati delle ragazze con cui chiacchierare e ballare. Pansy stava già flirtando con un tipo del sesto anno di Durmstrang. Non vedeva Blaise da un po' e lo immaginò in qualche angolo buio della sala, abbracciato a una Veela.
Sbuffò. Si rese conto che stava già da un bel po' ignorando il bisogno di andare in bagno e decise che era giunto il momento di alzarsi. Ma prima che potesse muoversi qualcuno si avvicinò al suo tavolo.
"Sciao Cherì" una sensuale voce dall'accento francese lo salutò. Draco si voltò e vide una bellissima ragazza, sui 17 anni, lunghi capelli castani e grandi occhi color carta da zucchero.
"Posso sedermi con toi?" disse la ragazza adagiando il sinuoso corpo sulla poltroncina.

Lo hai già fatto. Pensò Draco, ma si guardò dal dirlo. "Certamente" disse invece.
La ragazza gli porse una mano esile dalla carnagione chiara "Sono Mademoiselle Blanche Lenoire Rimbaud." Draco prese gentilmente la mano e come gli era stato insegnato, si chinò su di essa fermandosi con le labbra a pochi millimetri dalla pelle profumata della ragazza "Incantato" disse piano "Il mio nome è Draco Lucius Malfoy" aggiunse alzando lo sguardo su di lei.

"Malfoy" ripeté la ragazza " Se non sbalio è un nome famoso..." aggiunse.
"Pare di sì..." Rispose lui esibendo un infelice falso sorriso. Fortunatamente la ragazza sorrise in risposta.

In quel momento Draco notò Harry, che ballava un lento con quel bradipo dai capelli neri avvinghiato al collo.

"Vuoi ballare?" chiese gentilmente a Blanche.
"Ma scerto!" disse lei.
Draco le prese la mano e si avviò verso la pista. 
Adesso che era in piedi si ricordò che aveva ancora bisogno del bagno ma sfoderò il suo autocontrollo e cercò di dimenticarsene per un altro po'.

La ragazza lo abbracciò e lui si irrigidì momentaneamente, non aveva perso la diffidenza nel contatto fisico. Pensò in quel momento che l'unico ad aver superato davvero le sue barriere interiori era stato Harry.
Intanto la bellissima ragazza francese si stringeva a lui e tutti i ragazzi intorno a loro le lanciavano occhiate interessate.
Draco incontrò gli occhi di Harry per un momento ma distolse lo sguardo. Si sentiva bruciare di rabbia a vederlo abbracciato a quella nanetta che gli appoggiava la testa sul petto e sospirava. Anche se Harry non sembrava molto preso da lei. Anzi come sempre da quando lo aveva rivisto sembrava triste e depresso. Forse era anche offeso perchè Draco lo stava allontanando ma non sapeva che lo stesse facendo per proteggerlo.
 
Dopo il lento, Blanche cominciò a spingere Draco fuori dalla pista e piano piano il ragazzo si ritrovò nella penombra con le spalle ad una colonna.
"Allora..." disse la ragazza guardandolo negli occhi "Quanti anni hai?"
"Quat-quindici!" mentì Draco cercando di guadagnare un po' di autorità sulla ragazza.  
Blanche sorrise mordendosi un labbro e Draco deglutì nervosamente. Era davvero una predatrice. Se la sentiva addosso come un serpente sinuoso e per temporeggiare afferrò due bicchieri di qualche bevanda dal tavolo accanto a loro e gliene offrì uno.
"Oh merci" disse lei sorridendo.

Draco bevve un sorso per farle compagnia ma questo lo aiutò solo a ricordare che stava morendo dalla voglia di andare in bagno. La ragazza si avvicinò ancora e cercò di baciarlo, lui rimase un po' rigido e la allontanò gentilmente. 
"Scusa..." disse in imbarazzo.
"Cosa sc'è?" chiese Blanche guardando con dolcezza la sua espressione preoccupata e gli occhi lucidi.
"Hem..." Draco non riusciva a parlare.
"Sei timido?" chiese la ragazza passandogli un dito sulla guancia. Lui si morse un labbro.
"No... Devo... andare in bagno..." disse piano guardando il pavimento e arrossendo.

La ragazza si mise a ridere e Draco la guardò freddamente.
"Ma che carino!" disse lei continuando a ridere "E vai, vai...ti aspeto qui!"

Draco sospirò e si allontanò un po' depresso. Lo aveva preso per un bambino? Tutte quelle smorfie gli davano molto fastidio.
Quando arrivò ai bagni era quasi piegato in due. Guardò sconfitto la fila di persone che aspettava fuori. Ma subito si ricordò del bagno che Harry gli aveva mostrato l'anno prima e si affrettò in agonia lungo il corridoio.
Arrivato al bagno si infilò in un cubicolo e si lasciò sfuggire un gemito di piacere quando finalmente il potente getto si scontrò con la ceramica. Il ragazzo nel cubicolo accanto lo riconobbe subito.

"C'era la fila vero?" disse una voce.

Draco si bloccò. "Potter?" Ecco, perfetto, adesso non riusciva più a ricominciare!
"Sono io " disse Harry il cui flusso si indeboliva e gorgogliava nell'acqua del Water."Anche tu ti sei ricordato di questo bagno quando hai visto la fila?" dal suono della sua voce Draco capì che stava sorridendo.
Sospirò.

Subito vide qualcosa schizzare sul muro di fronte sé e si rese conto che era riuscito a ricominciare, però nella direzione sbagliata. Portò entrambe le mani a cercare di mirare in basso trovando la cosa piuttosto difficile. Sentì Harry tirare lo sciacquone e chiuse con un piede la porta del suo cubicolo prima che il moro ci passasse davanti. Si concentrò cercando di convincere il suo corpo a rilassarsi e abbandonare quell'inaspettata erezione, forse causata dalla voce di Harry, la tensione e l'estrema urgenza tutto insieme.

Riuscì finalmente a domare se stesso e a finire di liberarsi.

Quando andò al lavandino, vide Harry che si stiracchiava davanti allo specchio e lo guardò con la coda dell'occhio. Era piacevole averlo vicino, notò che era un po' cresciuto e cambiato ma era sempre lui e la sua presenza era inconfondibile.

Continuò a lavarsi le mani facendo finta di niente e cercò di fare in fretta per andarsene, per non dare a Voldemort la possibilità di avvicinarsi a lui o di usarlo per convincere Harry...

"Mi hanno detto che Blanche parla di te, dal primo giorno che ha messo piede a Hogwarts! La bella diciassettenne ti ha svoltato la serata!" disse Harry, con un filo di astio nella voce.
"Meglio di quella patella cinese che ti porti dietro tu!" rispose lui freddamente.
Harry lo guardò un momento e sorrise. "Anche Cho è molto carina e ha sicuramente più cervello della tua francese." lo schernì.

"Ah sì? Beh io non perdo tempo a calcolare il quoziente intellettivo della gente quando mi cade ai piedi!"
Harry scoppiò a ridere e Draco lo guardò indignato. Si avvicinò e lo prese per il collo della camicia. Si rese conto in quel momento di aver perso quei pochi centimetri di vantaggio in altezza che aveva su di lui. Adesso erano alti esattamente uguali.

"Prova prendermi in giro di nuovo Sfregiato, e te la svolto io la serata!"
"Beh..." Harry sorrise, la presa di Draco era quello che gli era mancato così tanto. Le sue risposte caustiche, la sua voce, il suo profumo di bambino benestante.
"Perché non me la svolti allora?" disse incautamente guardando negli occhi grigi con un desiderio ben preciso.

Draco non spostò lo sguardo, respirò il suo odore e la sua mente finì sulla torre dell'orologio.
Non aveva certo dimenticato. Per mesi aveva cercato di rimanere appeso a quel ricordo con tutte le sue forze. Per non soccombere alle botte di suo padre, alla violenza del Signore Oscuro agli incontri con i Mangiamorte.... Ma il suo cuore sembrava di nuovo indurito.
"Harry..." sussurrò.

Harry gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Draco si accese come un fuoco d'artificio, lo afferrò per la maglia e lo spinse dentro un cubicolo. Si baciarono per interminabili minuti. Entrambi con le mani sul viso e dietro la nuca dell'altro si stringevano succhiandosi la lingua e le labbra senza quasi respirare.
Scivolarono piano a terra lungo il muro. Harry gli spostò i capelli dagli occhi e lo baciò di nuovo sulle labbra.

Draco voleva gridargli in faccia che gli era mancato come l'acqua nel deserto, che aveva pensato a lui ogni singolo minuto di tutti quei nove mesi, ma non disse niente e lo abbracciò.
"Perché mi stai ignorando?" sussurrò Harry nel suo orecchio.
"Perdonami" disse di nuovo Draco e gli passò dolcemente una mano tra i capelli.
"Per cosa?"

Si strinsero come una volta, con il respiro affannoso in sincrono. E solo con la forza di quell'abbraccio si dissero quanto avevano sentito la mancanza l'uno dell'altro. Un'energia si sprigionò improvvisamente da loro. Non solo la sentirono ma la videro. Una luce bianca intorno ai loro corpi. Rimasero fermi com'erano con gli occhi spalancati uno oltre la spalla dell'altro.

"Cos'è stato?" chiese Harry tirandosi indietro.

Draco era confuso. "Harry..." Guardò il moro negli occhi "Voldemort. E' tornato, è pronto a prendere quello che sta cercando! E mi controlla, lo sento dentro di me."

"Voldemort..." Harry lo guardò serio.

"Non riesco a escluderlo dalla mia mente..."


"Come ci riesce?"

"Ha fatto qualcosa, ha preso il mio sangue e da quel momento io mi sento così... Non so cosa abbia fatto. Ma sento che se ti sto vicino lui arriverà a te. Non voglio farti del male Harry... Non ti fidare di me! Non mi seguire se ti dico di venire con me! Hai capito?"
Harry lo guardò ferito "Ma io non voglio starti lontano!" Improvvisamente si ricordò del suo sogno. Prese la mano di Draco e la aprì vedendo la cicatrice.

"Chi ti ha fatto questo?"

"E' stato lui"

"Io l'ho sognato! Ho sognato che ero io a fartelo, con un ferro di un camino dalle fiamme rosse. E volevo che tu mi obbedissi, ma un po' temevo il tuo comportamento e non capivo perché eri così sicuro di te."

Draco lo guardò "Tu...riesci a vedere cosa vede Voldemort? E a sentire cosa pensa?"
"No!" disse Harry.
"Invece sì, come fai a sapere tutto questo?"
Harry si fermò un momento "... Silente ha detto che vuole insegnarmi l'occlumanzia. Forse Voldemort può entrare nella mia mente...Ha il nostro sangue..."

"Molto strano... Comunque hai detto che mi temeva. Forse ho qualche vantaggio su di lui"
Mentre diceva quelle parole il suo braccio iniziò a bruciare fortissimo e anche la cicatrice di Harry.

"Che succede?" chiese il moro premendosi una mano sulla fronte.
"Non lo so...Torniamo alla festa. Comportati come prima." consigliò Draco mentre si alzava da terra stringendosi l'avambraccio.
 
Harry lo fermò prendendolo per la camicia.
"Ti voglio bene." disse guardandolo negli occhi.
Draco non riuscì a rispondere ma si sentiva come se quelle tre parole gli avessero marchiato il cuore in modo indelebile.

Harry appoggiò la fronte sulla sua accarezzandogli il viso e chiuse gli occhi. Draco alzò una mano verso di lui e fece lo stesso.
"Sei solo mio, lui non ti avrà. Ricordatelo." disse Harry.
"Solo tuo..." rispose Draco e poi aprì gli occhi.
Si guardarono ancora per un momento prima di uscire dalla porta e tornare separatamente nella Sala Grande.
 
 
Draco trovò Blanche che beveva da un bicchierino minuscolo e barcollava.
"Malfoy!" la ragazza alzò una mano e poggiò il bicchiere, gli prese il viso tra le mani e sussurrò al suo orecchio "Ondiamo in camara mia!".

Draco la guardò pensando che non aveva alcuna voglia di appartarsi con lei e si sentiva già abbastanza seccato dalle avance della ragazza ma non voleva dare nell'occhio rifiutandola apertamente. Sperò di riuscire a temporeggiare il più possibile.

"Tra un po', va bene?" le disse cercando di prendere tempo.
La sua richiesta sembrò eccitare la ragazza ancora di più. "Va bene.." disse sorridendo e lo prese per mano per poi andare a sfoggiarlo davanti alle sue compagne.
Incrociarono Pansy che si sporse verso Draco visibilmente ingelosita "Allora ti piacciono le donne, Malfoy!" lo schernì.

Draco le lanciò un'occhiataccia.

-*-
 
Hermione, Harry, Krum e Cho Chang erano seduti tutti insieme ad un tavolo .
"Hai visto Draco?" sussurrò Hermione a Harry. Il ragazzo annuì sorridendo e guardando il biondo impettito in mezzo alle studentesse di Beauxbatons, che flirtavano con lui come fosse un divo. Harry notò che nonostante tutto sembrava un tantino in imbarazzo.
Draco si voltò con una strana sensazione e vide suo padre in piedi davanti al professor Piton con un bicchiere di vino in mano. Com'era possibile che fosse là? Anche Silente era alla festa, doveva averlo invitato lui. O magari c'era di mezzo qualche altro ricatto stile Malfoy.
Si voltò di nuovo verso Blanche e le prese la mano. La ragazza gli sorrise. Disse qualcosa in francese alle sue amiche e si trascinò dietro Draco attraversando la sala.
Dopo un secondo si sentì chiamare e si bloccò. Lucius e Piton si avvicinarono.
"Buonasera"
"Buonasera Signore" disse Draco a suo padre "Questa é Blanche" aggiunse con il cuore in gola.

Lucius prese la mano, che la ragazza gli offrì con una risatina fin troppo ammiccante palesando il suo stato di ubriachezza avanzata.
"Lucius Malfoy. Enchanté" disse l'uomo chinandosi sulla mano.
"Mademoiselle Blanche Lenoire Rimbaud" Squittì lei con fare altezzoso.
Draco vide il padre fissare la ragazza in modo poco opportuno.
"Della famosa famiglia Rimbaud! E' un piacere vederla accanto al mio caro figlio" disse Lucius.
Draco e Piton lo guardarono con l'espressione più neutra che avevano.

"Oh Monsieur! Lei ha un filio meroviglioso!" disse la razza guardando Draco.
"Andate, andate. Divertitevi" disse Lucius poggiando una mano sulla spalla di Draco.
I ragazzi si allontanarono. Draco era scioccato. Suo padre sembrava sinceramente felice di vederlo con la ragazza francese. Beh, era una purosangue ma... le relazioni, i baci, gli abbracci?
 
"Non posso negargli di avere una ragazza." Disse Lucius con un tono falso e forzato  "E una così farebbe perdere la testa a chiunque." si voltò verso Piton.
"Non c'è dubbio Lucius. E' un ottimo partito. Non gli farà altro che bene passare del tempo con lei." disse Piton che dentro di sé, pensava di non aver visto il minimo interesse negli occhi del ragazzo. E sapeva anche perché. Ma quella era un'ottima copertura per lui e sperò che Draco lo capisse.
Blanche trascinò Draco fuori dalla Sala Grande e fuori dal castello.
 

-*-
 
Ron sedeva su un divanetto con lo sguardo torvo e Lavanda Brown che gli dormiva sulla spalla.
Harry si sedette accanto a lui "Ce ne andiamo a letto?" gli disse dando un'occhiata a Lavanda.
"Ok" rispose il rosso senza cambiare faccia. Gli occhi fissi su Hermione. La sua Hermione! Appiccicata a quell'energumeno slavo!
Si alzò e Lavanda si rovesciò sui cuscini continuando a dormire. 
Harry dette la buonanotte a Cho che lo salutò un po' delusa.
I due ragazzi si avviarono fuori dalla sala.
"Harry dove vai?" Ron si rese conto che si stava dirigendo verso il lato opposto del castello.
"Voglio fare una passeggiata." disse Harry.
 Aveva visto Draco uscire poco prima dalla Sala Grande e adesso, sperava di incontrarlo nel corridoio. Si fermarono davanti ad una grande finestra.
"E' li' che dormono le francesi" sussurrò Ron indicando il carrozzone sul prato. Harry lo guardò in silenzio e continuò a camminare.
 
-*-
 
Draco era seduto sul letto di Blanche, accanto alla ragazza che dormiva profondamente. Sospirò di sollievo. L'aveva dovuta trascinare barcollante fino alla carrozza di Beauxbatons, trovare la sua stanza grazie al numero sulla chiave che aveva in mano perché lei non capiva più niente. Appena arrivati lei si era lanciata su Draco spingendolo sul letto ma subito dopo gli si era addormentata tra le braccia.
Fuori era ancora notte, la notte di Halloween.

Draco si alzò in piedi e dette un'ultima occhiata alla ragazza, per vedere se stava bene poi guardò Hogwarts dalla finestra e ripensò a Harry. Come l'anno precedente, alla fine si erano incontrati come se fosse un obbligo, un rito, un evento inevitabile.
Improvvisamente gli tornò in mente quello che Goyle gli aveva detto l'anno prima alla cena di Natale. Uscì di corsa dalla carrozza. Entrò nel castello e senza smettere di correre raggiunse il dormitorio di Serpeverde. Salì le scale e ancora prima di entrare in camera lo sentì. Aprì la porta, sul cassettone c'era la gabbia e dentro di essa un uccellino color ruggine stava cantando.

Draco sentì un brivido lungo la spina dorsale. Si avvicinò alla gabbia notando che Blaise non era ancora rientrato.  Aprì il piccolo sportello e infilò la mano porgendo un dito al volatile che ci saltò sopra senza esitare.  Draco lo tirò fuori e lo guardò da vicino.
Il suo canto era unico, era come sentire la voce di sua madre o le corde di uno strumento suonato da lei, qualcosa che solo lei sapeva fare in quel modo e che gli ricordava così tante cose. Immediatamente la sua mente si riempì di ricordi meravigliosi, di corse sui prati, di abbracci, di carezze, di regali, di risate, di parole e di consigli... si ricordava tutto, tutto con esattezza. Era come se in quel momento sua madre fosse viva da qualche parte e potesse parlare con lui restituendogli tutti i ricordi che erano stati cancellati.

Improvvisamente l'uccellino smise di cantare e scomparve mentre una foglia secca cadeva a terra svolazzando.
Draco la raccolse e la rimise nella gabbia. Notò con gioia che tutti quei ricordi non erano scomparsi.
Si sedette a terra nella camera deserta. Cosa succedeva la notte di Halloween? Secondo la leggenda era la notte in cui i morti tornano in vita. Ma dove? E come? Quell'uccellino era forse il modo in cui Isadora tornava in vita ogni anno?... Ma non era mai stato in camera sua la notte di Halloween? Certo che sì!

Eppure non si ricordava di aver visto o sentito quell'uccellino cantare ancora dopo la morte di sua madre.
Si ricordò le parole di Silente: il 31 ottobre dell'undicesimo anno. Era quel giorno che lui e Harry sarebbero finalmente stati in grado di ricevere e custodire quel segreto. Pronti per trovare le chiavi. Era l'anno precedente, quella notte in cui si erano incontrati ed era iniziato tutto.

Le orecchie gli fischiarono improvvisamente. Draco strinse gli occhi e si portò le mani sulle tempie la testa cominciò a fargli male e il dolore aumentò in pochi secondi fino a diventare insopportabile. Si rotolò sul pavimento cercando di contrastare la fitta lacerante che gli faceva perdere la ragione. Non era sicuro di quanto tempo fosse passato.

Si sentì strattonare.

"Draco! Draco!!"
Aprì gli occhi e vide Harry su di lui. "Stai bene?"
Harry si massaggiava la fronte come se la cicatrice gli facesse male e la sua espressione era preoccupata e tesa.

"Harry..."

Draco sentì improvvisamente una voce rimbombare nella sua testa.

Le chiavi... cercate le chiavi...

"No!" Draco scoppiò in lacrime. "Harry vai via!" gridò cercando di serrare la mente a quella voce gelida e sibilante.

E' il momento di cercare le....

La voce si calmò. Il fischio svanì.

Draco aprì gli occhi, scosso dai singhiozzi e sentì le braccia di Harry intorno a sé.
Ricambiò l'abbraccio stringendolo forte. "Come hai fatto?" gli chiese
"A fare cosa?" Harry si allontanò leggermente sdraiato a terra accanto a lui e lo guardò.
"A farlo smettere"
"Chi?"
"Era dentro di me. Mi diceva di cercare le chiavi. Ha detto...é il momento di cercare le chiavi"
"Era Voldemort?"
Draco annuì
"Come fa a sapere delle chiavi?"

Il biondo abbassò la sguardo. "Credo di aver pensato a quello mentre lui ascoltava..."
 Si tirarono su a sedere e Harry appoggiò le mani sulle sue spalle. "Stai tranquillo. Anche se vuole trovare le chiavi lui non può costringerci a cercarle. Silente ha detto che tutto avviene spontaneamente. Ignoralo, pensa ad altro."

"Come faccio a pensare ad altro?"

"Pensa a me" Harry sorrise e lo abbracciò di nuovo.

Draco sentì quel bellissimo calore avvolgere il suo corpo e rilassarlo. "Va bene ..." disse piano.

"A proprosito che ci fai qui?" aggiunse confuso.

"Ho sentito che dovevo venire da te. Mi ero appena addormentato e ho sentito il tuo grido"

Draco lo guardò stupito. "Sai quanto sono distanti la torre di Grifondoro e i sotterranei di Serpeverde vero?"

"Forse era un sogno" disse Harry ingenuamente.
Draco rimase a fissarlo nella penombra della stanza. Poi guardò il cassettone.
"Harry.... L'uccellino nella gabbia... voglio dire... la foglia. E' tornata uccellino per qualche minuto stanotte. E ha cantato!"
Harry si voltò verso la gabbia. Si alzò e andò a guardarci dentro.
"Questo è... quell'uccellino?"

Draco annuì. "E' lui. E' sempre stato lì" è successo anche l'anno scorso e credo fosse la prima volta.
"Vuoi dire che sta succedendo ogni notte di Halloween?"
"Sì. Credo che ci sia un motivo... Magari è adesso che dobbiamo trovare le chiavi! Se fosse solo stanotte che possiamo trovarle? Tua madre è stata uccisa in questa notte e la mia condannata alla morte certa, entrambe lo hanno fatto per salvare noi e il segreto. E poi in questa notte nove anni dopo, Voldemort ha ucciso mia madre. Io e te, che eravamo inseparabili, ci siamo separati e poi durante l'undicesimo anno di vita ci siamo riavvicinati proprio la notte di Halloween.

E quest'anno è successo di nuovo. C'è qualcosa che ci spinge a stare insieme questa notte per qualche motivo!"
Draco sussultò. La bacchetta nella sua tasca ebbe un fremito strano.
Subito gli fece ricordare quell'incisione sul tronco che aveva visto la notte in cui era riuscito a lanciare il primo Patronus.
"Harry, vieni con me!" disse alzandosi e correndo fuori dalla stanza.
 
Arrivarono al limitare della foresta. "E' qui che Lupin mi ha insegnato il Patronus"
"Sì me lo ricordo!" disse Harry
"Come fai a ricordartelo?"
Harry arrossì... lo...hem. Ti stavamo seguendo sotto il mantello... e sai? Il tuo Patronus ci ha salvato la vita!"

Draco sorrise debolmente. "Il tuo ricordo ha salvato la mia"
"Che vuoi dire?"

"Che non avevo nessun ricordo abbastanza chiaro di mia madre per generare un Patronus e così.. ho pensato a noi due quando siamo caduti dal letto... in infermeria. E mi ha salvato all'ultimo momento" Draco arrossì.
Harry sorrise. "Ci ho pensato tante volte anche io a quel giorno, sai?"

Draco abbasò lo sguardo e si voltò verso gli alberi cercando di ricordarsi quale fosse quello con l'incisione.
"Eccolo è questo!" disse mettendo la mano sul tronco.
La sua bacchetta si illuminò senza che pronunciasse alcun incantesimo. Draco sgranò gli occhi.

"Potter vieni qui!"
Harry si precipitò da lui inciampando qua e là nelle radici.
 
Draco avvicinò la bacchetta all'incisione ed essa si illuminò come se una piccola luce percorresse il suo contorno in continuazione"
"Che cos'é? Una spada? O una persona stilizzata?" Harry strinse gli occhi e subito sentì la sua bacchetta fremere. La alzò ed essa s'illuminò come quella di Draco

Improvvisamente il disegno tribale inciso nel tronco si scompose in tre parti che ruotarono su se stesse e diventarono chiaramente due lettere e un simbolo.

h + d

I due ragazzi si guardarono confusi.

"Siamo... noi?" chiese Harry

"Harry più Draco?" Disse il biondo

Harry sorrise.
 
Il tronco cominciò a scricchiolare e i due fecero un passo indietro. Un cerchio di luce si disegnò intorno alle due lettere e la sezione circolare del tronco si aprì come uno sportello.

Dietro di essa c'era uno spazio concavo nel quale giaceva un cubo d'argento, di circa dieci centimetri di lato, intarsiato con immagini di animali e piante aggrovigliati tra loro e al centro di una delle facce quadrate era inciso il simbolo che era sull'albero.

"E' per noi?" chiese Harry con un ampio sorriso

"Sembra di sì" disse Draco sorpreso. L'espressione di Harry gli scaldò il cuore. Il moro sembrava illuminarsi ogni volta che qualcosa ufficializzava il loro legame.
Allungò le braccia e prese il cubo.

Lo analizzarono per un po' provarono a toccarlo con le bacchette ma il cubo non sembrava avere nessuna fessura o apertura o cerniera che facesse pensare ad un contenitore.

"Lo tengo io" disse Draco "Domani lo faremo vedere a Silente"
"ok"
Si salutarono all'alba nascosti in un corridoio deserto, con un abbraccio.
 
-*-
 
Poche ore più tardi Harry si svegliò con gli occhiali in mano e un braccio che penzolava dal letto. Il suo primo pensiero fu per Draco. Si alzò e si preparò, poi corse in Sala Grande.
 
A colazione tutte le amiche di Blanche guardavano il tavolo dei Serpeverde. Le ragazze di Serpeverde fissavano le francesi con sguardi di sfida e ogni tanto lanciavano ai loro compagni inglesi qualche occhiata inquisitoria.
 
Draco si voltò quando un gomito gli colpì le costole.
 "Queste sono già zitelle a quattordici anni!" disse Blaise indicando le Serpeverde "Ho sentito che ci hai dato dentro con la francese della famiglia Rimbaud ieri sera!" aggiunse alzando le sopracciglia." la francesina si sta vantando con tutti di averti portato a letto!"

"Ma..." Draco si guardò intorno. Cominciava ad odiare mezza Sala Grande.

"Anche io ho passato la notte in bianco" sorrise Blaise facendo l'occhiolino verso il gruppo di Durmstrang. Draco si voltò e vide un ragazzo biondo e piuttosto attraente ricambiare l'occhiolino dell'amico.

Si voltò di scatto verso Blaise.

"Carino eh?" disse il ragazzo nero con enfasi.

Draco guardò la sua tazza di tè e subito dopo alzò gli occhi sul tavolo dei Grifondoro.

Harry incrociò il suo sguardo e si abbandonò ad un silenzioso sospiro accompagnato da un impercettibile sorriso.
 



h+d
 
 




 


Note conclusive:
Grazie a tutti. come avete visto ricomincia l'omorashi un po' trascurato negli ultimi capitoli. :I 
Presto saprò cosa ne pensate si una semi-Lemon Omorashi... ;)
ciao
D. 
  
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