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Autore: xthesoundofsea    02/08/2012    2 recensioni
Shinichi è Conan.
Conan è Shinichi.
Ed io, ora, chi sono?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE PER CAPIRCI QUALCOSA: 
Da questo capitolo in poi parlerò in terza persona, mi sono accorta che mi riesce meglio e poi posso scrivere anche di Shinichi. Quindi, buona lettura. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. 
Nadia
 
   “Tempo fa speravo in una storia con te, ora è solo un’assurdità”
Il piccolo Shinichi sedeva pensieroso sul divano di villa Kudo, stringeva tra le mani l’antidoto che Ai era riuscita a prendere dalle mani dell’organizzazione.  Una piccola capsula che racchiudeva tutto il futuro di Shinichi Kudo, il detective liceale dell’est. 
‘’ Sai a cosa vai in contro, Shinichi. Il tuo futuro è nelle mani di questa piccola capsula. Sembra una barzelletta ma è solo la realtà!’’ era la coscienza che gli infondeva coraggio.  
Portò quella capsula alla bocca, per poi ingoiarla. 
Il suo corpo si modellava, il suo cuore aveva preso le sembianze di un martello pneumatico. Sentiva la sua mente azzerarsi. Questa volta era diverso, questa volta i dolori si moltiplicavano. Ma Shinichi lo faceva per la sua Ran. La ragazza che era riuscita ad odiarlo e amarlo nello stesso tempo.
Si ritrovò nudo ai piedi del divano con il respiro pesante, i vestiti non coprivano un bel niente. Ora si sentiva uomo, ora era tornato per davvero. Corse in camera sua a recuperare la divisa, poteva ancora andare a scuola. 
Si vestì in tutta fretta e corse subito all’agenzia sperando invano di trovare Ran. 
<< No, moccioso è uscita da 10 minuti. >>  queste erano state le parole di Oijsan. 
Corse, sperando di poterla ancora raggiungere. Corse, sperando che lei potesse perdonarlo. Invece lei era seduta ai piedi di un albero nel parco di Beika. Aveva tra le mani una candida margherita. Potreste pensare che abbia strappato i petali come una ragazzina innamorata, invece fu il contrario. Restò ad ammirarla. Due mani si posarono sul suo volto, coprendo gli occhi lilla-azzurri di lei. 
<< C-chi sei? >> chiese quasi spaventata, infondo al suo cuore sperava fosse una sola persona. 
<< Chi vuoi che io sia? >> 
<< S-shinichi.. >> 
<< Ti avevo detto che sarei tornato normale. >>
<< Bravo, ora vai e fai strage di cuori. >> la karateka lo disse con freddezza e un pizzico di gelosia che rendeva tutto più intrigante. Si alzò per poi incamminarsi verso scuola.
<< Ran.. Ran aspetta!! >> 
<< Non.. Non dirlo Shinichi. Basta. Non voglio più sentirti. >> il ragazzo corse davanti a lei, afferrò i suoi fianchi e li cinse con le sue, ormai, forti braccia.
<< Ran.. Non può finire così. >>
<< Cosa deve finire, Shinichi? Tra noi non è mai iniziato nulla. E se c’era qualcosa è svanito tutto nel momento in cui ho saputo la verità. >>  il cuore del ragazzo mancò di un battito. 
<< Ora lasciami andare. >> sciolse la sua presa e avanzò lentamente. 
Per attimi che sembravano eterni restò immobile. Fissava il vuoto.  Poi, corse da lei.
<< Ran. Ti ho già spiegato perché l’ho fatto. >> 
<< No, Shinichi.  Perché lo hai fatto?>>
<< Perché.. Perché..>>
‘’ Shinichi da quando sei così codardo?’’ lei aveva questo potere. Riusciva a far morire le parole in gola al ragazzo, riusciva a fargli azzerare la mente, lo arrestava. 
<< Non sai nemmeno tu cosa dire. Ci vediamo a scuola. >> la ragazza lasciò ancora una volta il ragazzo in balia dell’abisso. Shinchi non riusciva a rivelare le sue vere intenzioni mentre Ran non riusciva a perdonare quel detective stacanovista. 
Lacrime solcavano il suo volto, le sue gote arrossate appena dal pianto. Gli occhi macchiati di un dolore provocato quasi per gioco perché Shinichi non voleva ferirla, Vermouth ha pensato a tutto. 
Si diressero a scuola insieme ma allo stesso tempo lontani. Non riuscivano a rivolgersi la parola, forse l’orgoglio impediva tutto ciò. 
La giornata scolastica continuò con bigliettini da parte di Shinichi alla sua Ran. 
‘’ Non riesco a spiegarti perché l’ho fatto. Sono un codardo, me ne rendo conto. Sai che il tuo caro fratellino ero io mentre io so che mi ami e nessuno esclude che io non provi i tuoi stessi sentimenti!’’ questo era il messaggio che aveva colpito di più Ran. Si voltò verso il ragazzo che era diventato scarlatto. La lezione faceva solo da sottofondo al loro amore tanto ostacolato. 
Sorrise dolcemente, forse riusciva a perdonarlo nonostante tutto.. Ma forse era ancora troppo presto. Gli avrebbe fatto passare almeno un po’ di ciò che la karateka aveva passato! 
Usciti da scuola il ragazzo si fermò davanti la ragazza per poi sorriderle. 
<< E’ vero quello che hai scritto Shinichi?>> il cielo iniziava a scurirsi, lentamente cadevano gocce d’acqua sui loro visi fino a che i loro vestiti divennero completamente trasparenti e aderenti. 
Ran poteva benissimo vedere i pettorali scolpiti del ragazzo, le spalle larghe e ben allenate da anni di calcio. 
Shinichi non si fece scappare l’occasione di ammirare il corpo lineare di Ran. Tutte le forme al proprio posto. Si fermò per qualche istante al seno prosperoso, ma volto subito lo sguardo. 
Ran si posò forse troppo vicino al detective, tanto da diventare color pomodoro. 
Lui non poté fare a meno di attirarla per i fianchi al suo corpo zuppo d’acqua. 
<< Tutto vero.. >> soffiò sulle labbra di lei. 
<< Voglio sapere perché non sei stato tu a dirmi la verità.>>
<< Ran.. Avevo paura. >> 
<< Di cosa? >> chiese intenerita, posando una mano sul viso del giovane che al tocco chiuse gli occhi per assaporare quel momento al meglio. 
<< Di perdere te e il tuo amore per me. Sapevo che se ti avrei detto tutto saresti stata uccisa. Ti avrebbero torturata sotto i miei occhi. Non potevo sopportarlo. >> detto questo si avvicinò al viso della ragazza. 
Ran chiuse gli occhi e non se ne pentì affatto. Le labbra di lui si posarono sulle sue come una dolce danza. Prima un leggero bacio a fior di labbra poi, qualcosa di più intensificato da Shinichi. Ran per prima si chiese se fosse solo un sogno oppure proprio il ragazzo che aveva sempre aspettato la stesse baciando. Agile ed esperto si muoveva sulle sue labbra mentre le loro lingue iniziarono una danza quasi armonica. Shinichi attirò di più Ran al suo petto sentendo il seno della ragazza schiacciarsi contro i suoi pettorali. Le mani abili del ragazzo vagavano sulla schiena di Ran mentre quelle della ragazza accarezzavano le spalle del ragazzo..
Nessuno sembrava intenzionato a staccarsi, nessuno voleva interrompere quell’esplosione di colori che si era creata in loro. 
Nessuno voleva interrompere l’armonia di quel quadro perfettamente dipinto. 




Spero mi lasciate qualche piccola recensione ç_ç 
Ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate!! 
Ringrazio ancora chi ha recensito il capitolo precedente! Alla prossima ;) 
Baci, Nadia
  
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