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Autore: La Kurapikina    02/08/2012    1 recensioni
Ciao a tutti!!! E' la prima cosa che scrivo una ff su loro e spero vi piaccia. E' una "riscrizione" con molti cambiamenti della casa della notte dal punto di vista di Damien, in cui la storia prende una piega diversa da quella descritta nei libri, soprattutto per quanto riguarda Jack
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sentivamo i passi rimbombare nel corridoio, ogni secondo più vicini, ogni secondo più pressanti.

Il cure mi batteva all’impazzata tanto che persino i miei pensieri erano annebbiati; scossi la testa, concentrandomi per separare le emozioni di Jack dalle mie: il vero problema stava nel fatto che io ero già agitato e sentendo la sua paura mi agitavo di più. Sapevo che per lui era lo stesso, quindi cercai di calmarmi ed infondergli sicurezza per aiutarlo; dovette riuscirci o almeno lui percepì il mio tentativo poiché si voltò a guardarmi sorridendo dolcemente come pensavo solo gli angeli sapessero fare, poi, contemporaneamente, l’ombra di uno stesso dubbio offuscò i nostri sguardi: ne io ne Jack avevamo parlato agli altri del casino con i giudici Roberts, quindi come facevano a sapere ciò che avevano fatto al mio ragazzo?

Ci guardammo fissi per qualche secondo, senza giungere ad una conclusione, ma non facemmo in tempo a chiedere spiegazioni ai nostri amici che la porta si spalancò: erano arrivati veramente.

Lei indossava un abito blu, corto, dello stesso colore degli occhi che erano veramente identici a quelli di Jacky ed aveva anche il suo stesso naso, le sue stesse labbra… si somigliavo moltissimo, tranne per i capelli che lei aveva neri, ma di colpo sapevo quanto quella somiglianza fosse dolorosa per il mio biondino preferito: non voleva somigliare così tanto a quella che considerava un mostro.

Del padre, invece, aveva solo i capelli: una perfetta fusione di biondo e rosso. Per il resto, l’uomo aveva lineamenti duri e squadrati che non centravano niente con il visino dolce e un po’ effeminato del figlio.

Nel momento stesso in cui i due giudici entrarono, nella mensa calò  un silenzio che sapeva di paura: Jack era letteralmente terrorizzato. E pensare che vedendoli così, bellissimi nei loro abiti di marca, non avremmo mai pensato chi fossero veramente.

Dragone si affiancò a Jack con espressione leggermente protettiva e in quel momento capii: Neferet doveva aver informato i professori del passato di Mary e Jack, quindi i nostri amici potevano essere stati avvisati da loro.

Cercai di trasmettere il pensiero a Jack e rimasi sorpreso quando mi sentii arrivare in risposta la consapevolezza che anche lui aveva capito: non sentivo la sua voce ma la percepivo.

Era la sensazione più strana del mondo, ma era anche molto piacevole.

“Jack.” la voce della donne mi distrasse dai miei pensieri: “Ci hanno detto ciò che è successo. Ma, infondo, non ne siamo sorpresi: non ti avevamo forse detto che saresti stato meglio a casa?” fece un sorrisetto sbieco che mi fece incavolare non poco, ma cercai nuovamente di calmarmi per aiutare Jack.

“Sei sempre in tempo a tornare.” continuò l’uomo con lo stesso tono freddo della moglie: “Siamo sempre i suoi genitori.”

Vidi con la coda dell’occhio il viso di Stivie Rae infiammarsi e, nonostante la sua eterna timidezza, la bionda campagnola non riuscì a trattenersi ed esclamò: “Se gli vorreste bene saresti corsi a rassicurarlo ed abbracciarlo invece di starvene lì tutti infighettati!”

Ci voltammo tutti verso di lei, sorpresi, tranne Zy, che sorrideva come se fosse orgogliosa di una sua opera: evidentemente stava dando qualche lezione di decisione alla nostra piccola amica.

Fu in quel momento però, che vedemmo quanto i genitori di Jack sapessero essere stronzi e capimmo anche da dove il nostro nuovo amico tirasse fuori tutta quella cattiveria, quando voleva: “ Cento per cento Oklahoma, la piccola bionda.” cominciò lei con uno sguardo che faceva sembrare Neferet un agnellino: “Non sai,tesoro bello, che un nostro progetto parla proprio di radere al suolo le abitazioni campagnole per renderle città?”

“Si,” continuò lui sibilando in perfetto stile vipera: “Siamo stanchi di tutti questi bigotti che credono ancora nella semplicità. Sono tanto fastidiosi come quelle piccole pulci che succhiano il sangue altrui… parassiti. Tu e la tua famigliola non siete altro che parassiti campagnoli, ma, fortunatamente, io e mia moglie stiamo conducendo un fruttuoso processo di disinfestazione.”

Stivie Rae aveva gli occhi gonfi di lacrime mentre si lasciava abbracciare dalle gemelle e Zoey, che avevano sguardi carichi di disprezzo e rabbia.

Erik invece rimase come imbambolato da tanto cattiveria e la stessa espressione l’avevano Dragone e il poliziotto che aveva accompagnato i giudici Roberts. Oh, io non ero da meno, ma all’improvviso sentii la rabbia montarmi nel cuore e mi sarei alzato urlando se solo Jack, da cui proveniva quell’odio intensissimo che mi aveva travolto, non mi avesse preceduto: “E’ amica mia!” urlò con una strana voce stridula frapponendosi fra e ragazze e i suoi genitori: “Potete parlare di me come volete, ma non vi permetto di dire cose simile ai miei amici!”

“Sei stupido persino più di tua sorella!” urlò in risposta la donna, stringendo i pugni: “Lei non è mai stata tanto sciocca da difendere altri ragazzi all’infuori di te! Non sei altro che un ragazzino egoista! Avanti, ammettilo: quante volte Mary ha scontato la pena al posto tuo? Lei stava zitta ed obbediva, tu, quando eri piccolo, continuavi ad opporti, ma lei, per difendere il suo fratellino che era ancora un bambino, si faceva punire al posto tuo. So che hai capito…”

Jack indietreggiò, colpito in un punto troppo fragile del suo cuore, ma suo padre riprese subito, senza dargli tregua: “Lei si sacrificava per te mentre tu non faceva che procurarle guai… era più docile di te e il cinquanta per cento delle punizioni se le è prese per difenderti! Ti sei mia fatto punire al posto suo? NO!”

Le parole che Jack mi aveva detto qualche ora prima tornarono a rimbombarmi nella mente: “I miei picchiavano in continuazione sia me che Mary, trattandoci come i loro schiavi… oggetti… puttanelle…”

Quelle erano le punizioni a cui si riferivano… oh dea, erano disgustosi! Ma come avevano fatto a creare una creatura dolce come Jacky?

Lui si voltò con espressione supplice negli occhi, chiedendomi di aiutarlo, ed io non esitati: mi affiancai subito a lui, stringendolo a me ed ignorando lo sguardo a metà fra il furioso e il disgustato dei giudici, quindi mi rivolsi direttamente a loro cercando di mostrare una decisione che in realtà non avevo: “Evidentemente incontrare vostro figlio non era fra le vostre priorità, quindi potete benissimo andarvene. A meno che voi non sappiate chi ha avvelenato Jack, ovvio.” conclusi assottigliando gli occhi e sapendo di somigliare terribilmente a Jack quando faceva lo stronzo.

“Cosa stai insinuando, piccolo coglione?!” strillò lei, ma io non feci nemmeno in tempo a rispondere che l’uomo mi raggiunse con due rapide falcate e, torcendomi il braccio, mi strattono con forza per allontanarmi da suo figlio, quindi mi butto a terra, faccia in giù.

“No! Lascialo stare!” sentii la voce distorta di Jack alle mie spalle e rimasi pietrificato mentre sentivo una vampata di Male invaderlo: mi voltai appena in tempo per vedere i suo splendidi occhi blu completamente sommersi da un rosso sangue, mentre la parte sinistra del suo Marchio si illuminava con una forza sinistra.

Cercai di incrociare il suo sguardo, inutilmente, mentre la consapevolezza di essere solo mi spaventava ulteriormente: nemmeno Dragone sembrava sapere come reagire ed era rimasto pietrificato come tutti gli altri.

Mi alzai velocemente correndo da Jack, afferrandole per entrambe le braccia ed impedendogli di scagliarsi contro i suoi genitori mentre il suo terribile desiderio di vendetta mi invadeva, ma dovevo mantenere la calma e non lasciarmi sommergere dalle sue emozioni.

Lo spinsi all’indietro fino a farlo scontrare contro il muro e lo fissai negli occhi: “Calmati.” sussurrai, ma non c’era traccia del mio angelo biondo in quel viso contratto dall’odio e dalla rabbia.

Cercai quindi una soluzione di emergenza: lo bloccai completamente fra il muro e il mio corpo, prendendogli il viso fra le mani e baciandolo, pensando intensamente a quanto lo amassi.

Lentamente sentii il suo corpo rilassarsi fra le mie braccia e quando ci separammo mi specchiai finalmente nei suoi limpidi occhi blu: “Grazie.” sussurrò lui sulle mie labbra, ma sentivo ancora la sua rabbia e la sua paura.

“Andatevene!” strillò infatti contro i suoi genitori, che per la prima volta sembravano veramente spaventati: “Ora!”

I due giudici non se lo fecero ripetere e corsero via, seguiti a ruota dal poliziotto.

A quel punto Jack, ignorando completamente le ragazze, Night e Dragone, ancora immobili e sconvolti, mi afferrò per un braccio e mi trascinò senza parlare nella sua stanza, chiudendo la porta a chiave.

“Come stai?” chiesi fissando i suoi occhi lucidi, ma lui non rispose, avvicinandosi lentamente e portandosi una mano al collo: “Cosa stai facendo?”

Non rispose nemmeno questa volta, conficcandosi un’unghia alla base del collo e lasciando scorrere il sangue.

“Jack…”

Mi si avvicinò ulteriormente e l’odore dolce del suo sangue mi colpi immediatamente, dandomi scosse di eccitazione che sapevo non sarei riuscito a controllare.

Lui alzò una mano fino al mio viso, baciandomi con forza e spingendo il suo corpo completamente contro il mio.

Il suo sangue mi bagnò il collo; mi separai di scatto dalle sue labbra per affondare i denti nella sua chiara pelle sottile, sentendo il dolce sapore del suo sangue esplodermi in bocca.

Ne volevo sempre di più: lo spinsi nuovamente contro il muro, sollevandolo per le cosce mentre i suoi gemiti mi riempivano la testa.

Non sapevo perché lo aveva fatto, ma sapevo che mi piaceva in modo quasi innaturale: gemevo sulla sua pelle mentre lui mi stringeva per rimanere in equilibrio contro il muro.

E di nuovo, era lui che se l’era cercata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo ma ero in vacanza e non avevo il pc! Un bacio a tuttiJ  

 

  
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