Pov.
N-Gin
Mi
sento così solo *sigh* perché Cortex ha fatto
questo? Perché? Da quando ha inventato quel piano di riunire
tutti i cattivi del nostro mondo non può più
occuparsi di me. Quando gli ho chiesto se poteva aiutarmi a riparare il
mio inceneritore lui mi ha risposto che doveva aiutare a lucidare la
spada di Ruber, quando gli ho chiesto se poteva aiutarmi per gli
esperimenti nucleari lui mi ha risposto che doveva aiutare Bill Howks
per le prossime elezioni, quando gli ho chiesto se poteva accompagnarmi
al ‘Moulin Cortex’ lui mi ha risposto che doveva
portare Greybek dal dentista e così via.
Mi trovavo nel camion progettato dal mio padrone quella sera e aveva invitato anche una donna e un ‘diversamente pettinabile’ del mondo reale.
“Ma dott. Cortex!” dissi io al mio padrone “Si rende conto che così rischia di stravolgere i tempi dei due mondi?”
“Non ci impiegheremo molto tempo, quei due ci servono per ritrovare le due ragazze, e poi sono entrambi cattivi come noi”
Io non ne ero certo, per quanto mi sentissi solo provai allora di socializzare con gli altri cattivi ma poi venivo sempre preso in giro: “Tappo!” mi diceva uno, “Testa di chiodo!” mi diceva un altro, “Kakà missili” diceva un altro ancora e così via come sempre.
Una solitudine simile non l’avevo mai sentita da l’ultima volta che mia madre mi aveva abbandonato (la prima volta che lei mi aveva abbandonato avevo solo un minuto di vita l’ultima volta è stata quando ne avevo cinque).
“Per quale motivo tu saresti la cattiva?” chiesi io alla donna reale.
“Io sono la madre di quelle due ragazze, ho lasciato il mio secondo marito per questo bel fustacchione intelligente. Il problema che se le mie due figlie andranno a vivere dal loro padre io dovrò rinunciare ai miei soldi dandoli al mio secondo marito. Il mio piano è questo, tenere le mie due figlie per avere così io tutti quei soldi e quando loro avranno trovato un lavoro superando la scuola io avrò tutti i meriti!” disse la donna reale.
“Oh, e il diversamente capelluto?”
“Mi aiuterà nella mia missione”
Okay, quella era davvero cattiva.
Ormai era quasi tutta la notte che vagavamo per cercare quei pestiferi finché ad un tratto il camion si fermò.
“Cos’è quella roba che c’è di là?” chiese Ripto notando che alla nostra sinistra della strada c’era uno strano marchingegno.
“E’ quel ammasso di circuiti volanti che avevano usato per fuggire quelle piccole pesti!” rispose Crudelia Demon.
“Allora siamo sulla strada giusta” rispose il leone Scar.
Scendemmo dal camion ma trovammo solo quel mucchio di ferraglia fumante.
“Dormiremo qui poi la mattina seguiremo le tracce” disse Cortex.
Io non riuscii a dormire perché temevo che Cortex mi stesse per abbandonare, ero tristissimo, neanche il mio orsacchiotto di peluche N-Teddy sapeva farmi rilassare. Continuai a sentire nostalgia di quei bei momenti passati con mia madre (*sniff* mi manca moltissimo), immagino che lei sentisse molto la mia mancanza, perché sempre i più bei momenti devono sparire così nel nulla?
Cortex! *Sob*! Perché mi hai abbandonato così!? Mamma! *Buuuuuh*! Dove sei!? Ti vorrei ritrovare!
Come vorrei che mio fratello George fosse qui! (però era così superficiale).
Mi trovavo nel camion progettato dal mio padrone quella sera e aveva invitato anche una donna e un ‘diversamente pettinabile’ del mondo reale.
“Ma dott. Cortex!” dissi io al mio padrone “Si rende conto che così rischia di stravolgere i tempi dei due mondi?”
“Non ci impiegheremo molto tempo, quei due ci servono per ritrovare le due ragazze, e poi sono entrambi cattivi come noi”
Io non ne ero certo, per quanto mi sentissi solo provai allora di socializzare con gli altri cattivi ma poi venivo sempre preso in giro: “Tappo!” mi diceva uno, “Testa di chiodo!” mi diceva un altro, “Kakà missili” diceva un altro ancora e così via come sempre.
Una solitudine simile non l’avevo mai sentita da l’ultima volta che mia madre mi aveva abbandonato (la prima volta che lei mi aveva abbandonato avevo solo un minuto di vita l’ultima volta è stata quando ne avevo cinque).
“Per quale motivo tu saresti la cattiva?” chiesi io alla donna reale.
“Io sono la madre di quelle due ragazze, ho lasciato il mio secondo marito per questo bel fustacchione intelligente. Il problema che se le mie due figlie andranno a vivere dal loro padre io dovrò rinunciare ai miei soldi dandoli al mio secondo marito. Il mio piano è questo, tenere le mie due figlie per avere così io tutti quei soldi e quando loro avranno trovato un lavoro superando la scuola io avrò tutti i meriti!” disse la donna reale.
“Oh, e il diversamente capelluto?”
“Mi aiuterà nella mia missione”
Okay, quella era davvero cattiva.
Ormai era quasi tutta la notte che vagavamo per cercare quei pestiferi finché ad un tratto il camion si fermò.
“Cos’è quella roba che c’è di là?” chiese Ripto notando che alla nostra sinistra della strada c’era uno strano marchingegno.
“E’ quel ammasso di circuiti volanti che avevano usato per fuggire quelle piccole pesti!” rispose Crudelia Demon.
“Allora siamo sulla strada giusta” rispose il leone Scar.
Scendemmo dal camion ma trovammo solo quel mucchio di ferraglia fumante.
“Dormiremo qui poi la mattina seguiremo le tracce” disse Cortex.
Io non riuscii a dormire perché temevo che Cortex mi stesse per abbandonare, ero tristissimo, neanche il mio orsacchiotto di peluche N-Teddy sapeva farmi rilassare. Continuai a sentire nostalgia di quei bei momenti passati con mia madre (*sniff* mi manca moltissimo), immagino che lei sentisse molto la mia mancanza, perché sempre i più bei momenti devono sparire così nel nulla?
Cortex! *Sob*! Perché mi hai abbandonato così!? Mamma! *Buuuuuh*! Dove sei!? Ti vorrei ritrovare!
Come vorrei che mio fratello George fosse qui! (però era così superficiale).