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Autore: Claudia    16/02/2007    7 recensioni
San Valentino, la festa Babbana degli Innamorati, è così magica come la si racconta? Domandatelo a Draco Malfoy. Amesso che vi risponda. [Fanfiction creata non esattamente per San Valentino. Non esiste alcuna coppia di fatto e può essere letta anche da coloro che non sopportano nè Ginny nè Draco].
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno in cui assistette a qu

Tasty Tricks

Note dell'Autrice: fanfiction creata non esattamente per San Valentino (comunque sarei in ritardo!)! Una piccola storia innocente che spero faccia sorridere qualcuno che ne ha bisogno. :'))))))))

**

Il giorno in cui assistette a quella conversazione, Draco Malfoy era accuratamente nascosto dietro al primo angolo di corridoio in cui era riuscito a sgattaiolare. Era il giorno che tutti i filo babbani chiamavano San Valentino. Essendo tutt'altro che filo babbano un'informazione del genere non avrebbe nemmeno dovuto intaccare la purezza del suo pensiero, ma era noto che Pansy Parkinson approvava ogni tipo di sdolcinatezza - anche Babbana - se poteva metterla in buona luce con lui. E proprio grazie a lei, aveva scoperto che codesto San Valentino era una festa che cadeva il 14 di febbraio, dedicata a tutti gli innamorati. Bastò quella stessa mattina, in Sala Grande, per capire che tutti quegli addobbi a forma di cuore non erano l'ultima trovata di Mastro Gazza. Per non parlare delle pozioni di Amortentia illegali che erano state camuffate in cioccolatini e che nell'arco di un'ora avevano mietuto vittime tra la popolazione maschile di Hogwarts.

Il suo malumore, per quanto detestasse ammetterlo, derivava proprio da quella stupida festa. Aveva visto stuole di ragazze circondare Harry Potter subito dopo la colazione, Ron Weasley nascondersi dietro ad un'armatura per sfuggire ad una Lavanda quanto mai infatuata, e si era scontrato con Neville Paciok in fuga da delle ragazze che riconobbe come assidue frequentatrici del corso di Erbologia.

Il punto, fondamentale a suo avviso, era che non poteva essere battuto da Paciok. Dov'erano le ragazze attorno a lui pronte a lanciare gridolini eccitati? E i cioccolatini? Li avrebbe cestinati appena messo piede in Sala Comune, ma era il gesto simbolico che contava! Stava camminando da solo, diretto verso la lezione successiva, e l'unica ragazza che gli si era avvicinata, oltre a Pansy ovviamente, era una ragazzina alla ricerca della toilette.

Non era ammissibile.

«Ginny, proprio lui....? Sei sicura? »

Ed ecco Draco Malfoy nascosto dietro al sopracitato angolo di corridoio. Il perché di quel comportamento, non se lo seppe spiegare, nemmeno nei mesi a venire, tuttavia, seppur reputandolo sciocco, non si mosse di un millimetro. Giurò, per fino, di star trattenendo il fiato.

«Non ho niente in contrario... cioè, credo che tu debba rifletterci attentamente... se lo sapesse Ron- »

«Hermione, » sospirò Ginny «credi che a Ron, in questo momento, possa interessare?» Notando l'allussione a Lavanda, Hermione serrò la mandibola e a denti stretti sibilò un no molto convinto.

«Piuttosto, te glieli hai dati?» Domandò Ginny, sorridendo all'amica.

Hermione arrossì violentemente e balbettò, «No, ma non credo che abbia importanza. San Valentino è una festa stupida. Voglio dire, le persone si ricordano di amarsi solo quel giorno e il giorno dopo... puff! Tutto torna come prima...»

Ginny aggrottò la fronte «Hai una visione molto pessimistica, devo dire.. »

Notevolemente sensata, aggiunse mentalmente Draco, sempre nascosto.

«Comunque,» Hermione tentò di riprendere il discorso «se Ron sapesse che questi cioccolatini sono destinati a Draco Malfoy... credo che morirebbe sul colpo.»

Come Malfoy medesimo in quel momento.

«Questo accadrebbe solo se tu ne fai parola con qualcuno, ma sono sicura che saprai mantenere il segreto!»

Hermione sospirò. «Ovviamente non ne farò parola a nessuno, puoi stare tranquilla. Adesso devo andare a lezione... e anche te.» Concluse, regalando un abbraccio affettuoso alla ragazza. Ginny sventolò la mano, fino a quando la brunetta non scomparve ai suoi occhi, tuffandosi attraverso una porta del corridoio. Rimasta da sola, Ginny prese ad osservare il pacchetto che teneva tra le mani. Fu in quel momento che Draco Malfoy decise di uscire allo scoperto, fino a giungere silenziosamente alle spalle della giovane Weasley.

Accettare un regalo da un Weasley non rientrava, ovviamente, nelle sue più segrete ambizioni. Forse, lo trovava perfino degradante. Ciò che contava, era non entrare nella Sala Comune di Serpeverde a mani vuote. Continuava tuttavia a trovare sospetto che una ragazza come la Weasley, così apparentemente devota alla sua famiglia, potesse anche solo provare un minino di interesse nei suoi confronti. Specialmente dopo l'incidente di nemmeno due mesi prima, quando era stata vittima di un incantesimo che era destinato a suo fratello Ron. Goyle stava scontando ancora la punizione con la professoressa McGranitt e da come il ragazzo si presentava a cena, doveva essere una punizione tutt'altro che clemente. Con quel pensiero fisso nella mente, emise un colpo di tosse alle spalle della ragazza.

Ginny sobbalzò e con una piroetta si trovò faccia a faccia con l'arcinemico di suo fratello. Il pacchetto che la ragazza nascose prontamente dietro di sè non passò inosservato al Serpeverde.

«'Giorno, Malfoy.» Salutò lei, con un tono che sembrava tutt'altro che convinto.

Notando la sua incertezza, Draco sollevò gli angoli della bocca, sentendosi improvvisamente ed inspiegabilmente soddisfatto di sè stesso. «Sola Weasley? Dov'è il tuo fedele e protettivo cagnolino da guardia?» Domandò, godendosi appieno le sue parole. Giurò di vedere la mandibola della ragazza reprimere uno spasmo, ma fu solo questione di un attimo, perché sulle labbra di Ginny affiorò un sorriso.

«Credo che mio fratello abbia meglio da fare che stare costantemente alle mie costole, non credi anche tu Malfoy?»

Draco si trovò ad osservare il corpo della ragazza e quando se ne accorse, le puntò gli occhi sulla fronte. «In tutta onestà Weasley, non mi interessano molto le abitudini patetiche di tuo fratello...»

«Noto..» Ridacchiò Ginny.

Colto alla sprovvista da quel repentino voltafaccia, Draco si irrigidì impettito e decise di passare alla contro offensiva «Facciamola finita Weasley. A che gioco vuoi giocare?» Fu il turno della rossa a sorprendersi.

«Prego?» Domandò lei, con una mezza risata.

«Weasley...» prese a dire Draco, tentando di mantenere basso il tono della voce.

«Ginny...» invitò dolcemente la rossa.

«Gin-, Weasley! Quel pacchetto dietro alla schiena E' MIO!» sbraitò, attirando l'attenzione di alcuni studenti.

La ragazza rimase interdetta. «Oh, sì... il pacchetto... beh,» con un gesto semplice portò le braccia di fronte a sè e sollevò il pacchetto rettangolare verso il biondo Serpeverde «In tutta sincerità, Malfoy, immaginavo una scena più romantica...»

Draco prese tra le mani il pacchetto, avvolto da carta vellutata verde.

«Buon San Valentino, Malfoy!» esclamò Ginny, per poi scomparire di fronte agli occhi del ragazzo.

**

Quando Blaise Zabini incrociò Pansy Parkinson, la ragazza sembrò tutt'altro che sorpresa nel trovarlo in Sala Comune subito al termine delle lezioni.

«Sei venuto per vedere Draco? E' terribile Zabini! Mi domando chi!»

Blaise nella sua perfetta divisa da Prefetto non si scompose di fronte alla reazione della ragazza. «San Valentino è una festa pericolosa. Lo avevo anche avvertito. Invece tu hai solo contribuito a mettergli in testa un sacco di fesserie...»

«Non sono fesserie!» Tentò di difendersi Pansy.

«Calmati Parkinson. Il professor Piton ha già provveduto a dare a Draco una pozione anti-dissenteria. Tempo due giorni e il suo ... intestino... tornerà come nuovo. Che scemo, accettare dei cioccolatini da una Weasley è come scegliere un Avadra Kevadra in pieno petto.» Borbottò lasciando trapelare un sorriso divertito. E quando si allontanò, Pansy giurò di sentirlo canticchiare...

«San Valentino, la festa di ogni cretino che crede di essere amato, invece ci rimane solo fregato...»

Fine

  
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