02/08/2012
4 recensioniCAPITOLO 1 - IL RAPIMENTO
Gazel sapeva bene cosa fare per convincere la Raimon ad accettare la partita con la Diamond Dust, e ora era in missione per farlo. Stava osservando i giocatori della squadra che avrebbe dovuto affrontare, e una l’aveva colpito per duttilità e bravura: Kanzaki Eri.
-Quanto odio questo caldo...-
Il ragazzo stava sudando, nascosto fra i cespugli: avrebbe aspettato la notte per mettere in atto il suo piano; e mancava poco, dato che il sole stava tramontando su Okinawa.
-Aver saputo prima che avremmo dovuto affrontarli, l’avrei rapita già ad Hokkaido...-
Gazel era all’erta. Ogni suo singolo movimento poteva tradire la sua presenza, e rivelarla ai suoi nemici. Perché questo erano i ragazzi e le ragazze della Raimon. Nemici. Tranne Eri. Lei poteva rivelarsi molto utile nelle file dell’Aliea.
“Perché l’ho pensato? Non capisco. In fondo, però, ridurremo il numero dei nostri avversari. Sì. Èsolo strategia. Non li sconfiggeremo solo sul campo, ma anche nella mente.”
-Preparati, Kanzaki Eri... non ti farò scappare.-
La notte arrivò con anticipo, cosa che convinse l’allenatrice Hitomiko a concere una serata libera ai componenti della Raimon.
-Avete un’ora libera, fate quel che volete, ma poi tornate qui. Dovete riposare in caso l’Aliea decida di passare al contrattacco. Solo noi possiamo fermarli, e chissà che razza di gente hanno ancora da schierare contro di noi.-
-Sì, allenatrice!-
La squadra si divise, ed Eri decise di fare una passeggiata sulla spiaggia; insieme a lei vennero Kazuya (letteralmente trascinato da Rika) e Asuka (che cercava di liberare Kazuya da Rika).
Il cielo stellato e la luna in posizione di primo quarto si riflettevano sulle cristalline acque dell’Oceano Pacifico, mentre i quattro membri della Raimon camminavano sulle soffici e bianche sabbie di Okinawa. Eri commentò: -Èun paesaggio magnifico...-
-Perfetto per una coppietta d’innamorati, vero tesoruccio?-
-Ehm... come dire... in realtà io...-
Una leggera brezza fredda si era alzata, e i quattro sentirono un urlo:
-NORTHERN IMPACT!-
D’istinto i quattro si spostarono dalla traiettoria del pallone che stava venendo verso di loro, che colpì la sabbi, facendola sollevare e volare via trasportata dal vento.
I quattro si rialzarono, ma subito Eri notò che era da sola, mentre gli altri erano insieme: solo lei si era lanciata a destra. Un ragazzo dai capelli grigi chiarissimi e dagli occhi color verde acqua le prese il braccio destro con il suo e le cinse il ventre con l’altro. Guardò minaccioso i tre ragazzi, mentre teneva Eri prigioniera.
-Io sono Gazel, capitano della Diamond Dust. Noi ci dovremo affrontare, riferitelo agli altri patetici membri della vostra squadretta. Nel frattempo, prendo lei, Kanzaki Eri, come garanzia che non scapperete. Se non accetterete, non la rivedrete più, e passerà il resto della sua vita rinchiusa nell’Aliea Gakuen. Vi diamo tre giorni per allenarvi al meglio, poi ci incontreremo al quarto giorno al campo della Oumihara. Vi aspetteremo con impazienza.-
Poi scomparve nel nulla con Eri, tramite un pallone nero con delle parti azzurre.
I tre erano spaventati, e fecero subito ritorno dall’allenatrice Hitomiko per riferirle l’accaduto.
-COSA?!-
Al cospetto della Raimon tutta radunata, l’allenatrice Hitomiko era su tutte le furie.
-Adesso rapiscono i nostri giocatori? E fra quattro giorni dobbiamo affrontarli? Ci serve un altro giocatore che sia duttile e forte almeno quanto Eri.-
La Raimon era profondamente scossa da tutto ciò che era accaduto a Eri, ma non poteva permettersi di perdere la concentrazione o la calma: fra quattro giorni avrebbero avuto un match con la Diamond Dust, e dovevano assolutamente salvare Eri. Ma come farlo, senza un giocatore importante come lei e con Shirou in quelle condizioni?
Ma Hitomiko non sapeva che l’aiuto era più a portata di mano di quanto pensasse. Un ragazzo dai lunghi capelli biondi e dagli occhi rossi comparve dall’ombra delle palme, e chiese:
-Eri è stata rapita? Lei è una mia amica d’infanzia, voglio salvarla. Mi concedete di entrare nella vostra squadra?-
Tutti i componenti della Raimon si voltarono verso il ragazzo, ma fu Yuuto a parlare:
-APHRODI???-
-Non più. Io sono Terumi Afuro. So che abbiamo avuto molte divergenze, ma vi prego di accettarmi. Eri voleva che venissi alla Raimon con lei, ma la Zeus era a pezzi dopo aver perso. Abbiamo abbandonato Kageyama e l’Aqua of The Gods. Ci siamo allenati duramente. Abbiamo imparato che la vera forza si ottiene solo allenandosi duramente e costantemente. Ed è stata Eri a farmelo capire, dopo la finale del Football Frontier. Per questo io intendo salvarla dagli alieni. E per questo, vorrei aiutarvi.-
Mamoru sembrava essere l’unico contento della situazione, e l’allenatrice decretò il suo assenso. Afuro era in squadra con la maglia numero 11. Ed era determinato.
-Dove sono? Dove mi hai portata?-
-Zitta.-
Gazel lasciò andare Eri, ma la ragazza non aveva mai visto quel posto.
-Sei all’Aliea. Questa è la tua stanza. La condividerai con due nostre giocatrici, Ulvida e Maquia. Loro ti sorveglieranno quando tu sarai in stanza, mentre io e la Diamond Dust ti sorveglieremo per tutto il resto della giornata. Non riuscirai a scappare. Visto che ora non c’è nessun’altro, lascerò questi robot a guardia della stanza.-
Eri replicò:
-Lasciami andare! Verranno qui a salvarmi! La Raimon mi cercherà!-
-Non ne avranno il tempo: ho dato loro tre giorni per allenarsi prima del match contro la Diamond Dust. E tu assisterai a quel match. E vedrai la Raimon cadere. Solo allora capirai che nessuno può opporsi al potere dell’Aliea.-
-Abbiamo già battuto la Gemini Storm e la Epsilon, batteremo anche voi!-
Gazel rise maleficamente all’affermazione semiveritiera della ragazza, e rispose:
-Il fegato non ti manca. Abbiamo sempre bisogno di nuovi giocatori nell’Aliea... la Gemini Storm e la Epsilon sono nulla se paragonate alla Prominence di Burn, alla mia Diamond Dust o alla Genesis di Gran.-
-Chi sei tu?-
-Io sono Gazel, te l’ho già detto.-
-Non intendevo questo. Qual è il tuo vero nome?-
-Èquesto il mio unico nome.-
Gazel spinse Eri nella stanza, e poi chiuse la porta. Ordinò al robot di chiuderla a chiave, e di far passare solo lui, Ulvida e Maquia.
“Non scapperai, Kanzaki Eri.”
Ripensò alle ultime parole della ragazza che lui aveva rapito:
“Qual è il mio vero nome... che domanda stupida. Se entri nell’Aliea, non hai più un nome. Ti viene assegnato un nuovo nome, diventi un altro. Non hai bisogno del tuo vecchio nome.”
Sentì Eri urlare:
-CHI SEI TU, GAZEL?-
“Chi sono io... chi sono io? Sono Gazel... o sono ancora il mio vecchio io?”
Fra i pensieri, Gazel si diresse verso la sua stanza.
L’angolo di Zael
Ok, mi è successa una cosa per cui mi sono altamente girati i coglioni, quindi di quella cosa non voglio parlarne. Ho scritto praticamente tutto il capitolo completamente incazzato, quindi non ho ricontrollato se ci sono errori o cose varie. Perdonatemi per questo. Detto ciò, passiamo a parlare del capitolo stesso: Eri è stata rapita e portata all’Aliea da Gazel, al quale ha posto delle domande che saranno decisamente rilevanti. Nel frattempo Afuro è entrato nella Raimon, per salvare Eri. Nel prossimo capitolo, che arriverà credo l’11 o il 12 (quando torno da San Pietroburgo insomma), cosa accadrà? Troveremo Afuro e Gazel ad allenarsi e a riflettere sulle loro azioni, ed Eri tenterà la fuga. Al prossimo capitolo!
Zael