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Autore: VioValo_Villina    02/08/2012    2 recensioni
Ville e una ragazza che crede di conoscere. Una sensazione di déjà-vu che non lo molla neanche un attimo. Chi sarà mai questa ballerina di burlesque che tanto lo tormenta nei pensieri? Scoprire la sua identità potrebbe cambiare il suo passato... O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luna si svegliò abbastanza presto: sentiva dei rumori in cucina. Si alzò e dopo essersi vestita raggiunse la stanza e vide il cantante dei Negative intento a prepararle la colazione.
-Ciao tesoro.. caffè, latte, tè, succo di frutta.. biscotti, pane  tostato, fette biscottate, marmellata.. oppure se vuoi ti preparo una vera english breakfast..- sorrise solare.
La ragazza lo guardò. –come fai ad avere tutta questa energia la mattina non lo so, però tranquillo, mangio una fetta biscottata e mi bevo una tazza di caffè.-Jonne la guardò accigliato.
-No scusa.. io sono pronto a prepararti qualunque cosa e tu te ne esci con “mangio una fetta biscottata e bevo una tazza di caffè”? Non credo proprio bella mia- le disse scostandole una seggiola e obbligandola a sedersi. –Ora tu fai una colazione come si deve e niente storie, chiaro?-
Alla ragazza non restò altro da fare che annuire. Non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea, era troppo testardo, lo era sempre stato.
Mangiò quello che riusciva. Poi andò a recuperare in camera la tracolla con i libri e tutto il necessario per le lezioni.
-beh io dovrei andare in università.. tu fai pure come vuoi... sai dove sono le chiavi di riserva..- Fece per uscire. -Jonne... grazie.. ti voglio bene..- gli lasciò un Bacio su una guancia, gli sorrise ed uscì di casa.
Il ragazzo scosse la testa. –Ti voglio bene anch’io- mormorò alla porta ormai chiusa.
Stava sistemando le ultime cose rimaste della colazione quando il cellulare cominciò a vibrare nella tasca dei pantaloni. –Ehi Jukka!-
-Ehi.. ma dove cavolo sei?? Non torni a casa?- gli chiese il chitarrista all’altro capo del telefono.
Jonne alzò gli occhi al cielo. Aveva completamente dimenticato l’appuntamento con i suoi amici per tornare a Tampere. –Ecco io.. no. No, ho deciso di restare per qualche giorno qui da Luna-
Jukka sbuffò. -E non potevi farmelo sapere?? Va beh non importa. Ci sentiamo ok??- Stava per chiudere la chiamata quando si ricordò di una cosa. –Ah Jonne.. ho l’impressione che presto o tardi ti scontrerai con Ville-
Il biondo si accigliò. –E perché???-
-Dopo che te ne sei andato ieri sera, ci ha fatto delle domande su Luna. Io gli ho detto che se voleva sapere qualcosa doveva chiedere a te- spiegò il chitarrista.
Il cantante maledì mentalmente il suo migliore amico. Poi un’idea improvvisa lo folgorò. –Senti.. ma perché non ti fermi qui anche tu? Per un paio di giorni dai. Che ci torni a fare a Tampere??? Fammi compagnia. Luna è così impegnata con gli studi che non la vedremo praticamente mai. Dai Jukka. Ti prego, ti prego, ti prego-
Il chitarrista ridacchiò. –Va bene ok. Dimmi dove sei-
 
Luna era appena uscita dall’ufficio del suo professore. Era stata dura, ma era riuscita a rimediare un esame extracurricolare per così dire. Sarebbe rimasta in università il 4 novembre e avrebbe dato quel benedetto esame orale. Raggiunse tranquillamente la caffetteria e si lasciò cadere su una delle poltroncine. Armata di matita e appunti cominciò la sua sessione di studio. Due ore vuote e altre 3 di lezione e poi sarebbe potuta tornare a casa. Chissà che stava combinando Jonne.. conoscendolo… disastri. Rise al pensiero e tornò sui libri.
-E così questa è casa di Luna- mormorò Jukka non appena Jonne lo fece entrare.
Il biondo annuì. –Già. È deliziosa non trovi?-
Il chitarrista annuì. –Senti.. sei sicuro che non le darà fastidio trovarmi qui? Insomma.. tu non le hai detto che mi hai praticamente invitato a restare a casa sua, vero?-
Lo sguardo di Jukka fece arrossire il cantante. Era vero, non aveva detto nulla a Luna. Aveva fatto tutto da solo. Ma c’era un buon motivo se aveva chiesto al chitarrista di restare lì per qualche giorno. Luna era ancora attratta da lui, proprio come ai tempi della scuola, e forse se si fosse ritrovata a frequentarlo un po’ di più sarebbe riuscita a superare la questione “Ville Valo”.
Inoltre Jukka era un bravo ragazzo e se c’era qualcuno a cui avrebbe affidato la sua migliore amica ad occhi chiusi, quello era proprio lui.
Sì, Jukka non l’avrebbe mai fatta soffrire come invece aveva fatto Ville. In caso contrario, l’avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
 
Ville girovagava per Helsinki già da un paio d’ore. Aveva setacciato, si può dire, quasi tutti i locali dove aveva incontrato Jonne ultimamente: era perfino entrato al Kamppi per vedere se il cantante biondo era andato a far shopping, magari con Lulù.
-Dove diavolo può essere.. eppure l’ho sentito dire che si fermava qui a Helsinki qualche giorno per questioni legate alla scelta della location del video.- si guardò intorno ancora una volta e uscì dal centro commerciale. Arrivato all’Esplanadi si fermò a bere un caffè. Possibile che non l’avesse ancora intravisto da qualche parte?
-Toh Raperonzolo è uscito dal suo appartamento.. qual buon vento mia signora?- La voce di Migè arrivo alle spalle di Ville. Il cantante si girò e si trovò a fissare il suo bassista e accanto a lui Linde.
-Simpatico- sibilò. –Non posso uscire a fare quattro passi?- sbottò poi.
Migé lanciò un’occhiata al chitarrista accanto a lui che fece spallucce. –Sì certo che puoi, ma la cosa è molto ma molto strana- lo guardò curioso. –Ville tu non metti fuori il naso da quell’appartamento a meno che non sia strettamente necessario. Che è successo? È andato a fuoco il palazzo???-
Il cantante sbuffò. –Finiscila. Avevo solo voglia di camminare un po’, tutto qui-
Non avrebbe mai ammesso che si era messo a gironzolare per la città in cerca di Jonne nella speranza di ottenere qualche informazione sulla ballerina che aveva visto nel locale in cui proprio lui e gli altri ragazzi lo avevano trascinato a forza.
Se solo si fosse azzardato a rivelare una cosa simile, lo avrebbero preso in giro per il resto della vita, ne era certissimo.
Migé fece spallucce. –Ok come dici tu. Beh.. noi ce ne andiamo. Fatti vivo ogni tanto. Lo sai ancora dove abito, vero?- lo stuzzicò.
Ville gli fece un gestaccio. –Sparisci!- ridacchiò poi aspettando di vederli allontanarsi abbastanza prima di riprendere la ricerca del cantante dei Negative.
 
Jonne e Kris decisero di uscire a far un po’ di spesa per la sera. O meglio: Jonne si era trascinato dietro il suo chitarrista blaterando come una mitraglia qualcosa di simile a –Se le faccio trovare la cena pronta, forse sopravvivo-
-Andiamo dai… forse ce la facciamo a tornare in tempo.-
 
Aveva ormai perso le speranze di riuscire ad incontrare Jonne quel giorno. Decise quindi di avviarsi lentamente verso casa. Avrebbe ritentato il giorno dopo. Ma proprio in quel momento lo intravide mescolato tra la folla. E non era solo. Con lui c’era anche l’altro ragazzo, il chitarrista, quello che la sera prima gli aveva detto di aver frequentato la stessa scuola di Lulù.
–Ehi biondino- lo chiamò.
La voce di Ville gli gelò il sangue. L’avrebbe riconosciuta ovunque. Inoltre lui era l’unico che si permetteva di chiamarlo “biondino” in quel modo, come se fosse un bambinetto. Era vero che era più piccolo di lui, ma questo non lo autorizzava certo a trattarlo come un moccioso.
Fece un respiro profondo, poi si girò per affrontarlo. –Ehi spilungone- ribatté con sguardo freddo. Da quando Luna gli aveva raccontato tutto, lo trovava più irritante del solito.
Ville fece un sorrisetto. –Te l’avevo detto che ti avrei trovato-
Jonne fece spallucce. –Sì beh, bravo- disse con poco entusiasmo. –Ma adesso non ho proprio tempo di starti a sentire. Andiamo Jukka- disse al ragazzo al suo fianco che, senza fiatare lo seguì, lasciando Ville di stucco.
-Ci vediamo- urlò il cantante degli HIM. Il biondo alzò una mano continuando a camminare. Questa volta aveva vinto lui, ma la prossima non l’avrebbe fatta franca.
 
Luna infilò la chiave nella toppa della serratura e girò. Aveva tardato di un’ora e mezza a causa dello studio.
-Sono tornata..- all’istante un profumo delizioso le arrivò alle narici. –Jonne… ma stai cucinando?.. non ti dovevi disturbare..- Andò dritta in camera e appoggiò le sue cose per poi raggiungere il ragazzo in cucina.
–Jon…Kris? Che cosa..- la ragazza guardava prima il cantante, poi il chitarrista e non riusciva a capire.
 
Il chitarrista si passò una mano tra i capelli imbarazzato. –Ciao- la salutò.
Jonne si precipitò accanto alla ragazza baciandole la guancia. –Bentornata Lulù. La cena è quasi pronta- disse tutto d’un fiato.
La ragazza incrociò le braccia. –C’è qualcosa che devi dirmi??- chiese al biondo che evitava con tutte le sue forze di guardarla.
Stava per parlare quando il chitarrista si schiarì la voce. –È colpa mia Luna. Ho chiesto io a Jonne se potevo fermarmi qui per qualche giorno-
Il cantante strabuzzò gli occhi per la sorpresa. Che cos’era quella storia? Lui lo stava coprendo?
Luna si avvicinò al ragazzo che sembrava essere triste. –Qualcosa non va Kris?- chiese preoccupata.
Lui fece spallucce. –Qualche problemino a casa. È solo che.. ultimamente sono  un po’ giù e ho pensato che magari, stando un po’ di tempo lontano da casa, insieme agli amici..-
Jonne si intromise nel discorso. –Volevo dirtelo Lulù ma tu non c’eri e io non sapevo se potevo disturbarti, così..- la guardò con gli occhi dolci. –Va bene se rimane qui, vero?-
-Tuuuu... brutto cafone.. per queste cose lo sai che DEVI disturbarmi..- puntò il dito sul petto di Jonne.
-Ma certo che puoi rimanere Kris... oddio..aspetta.. vado a prepararti la camera degli ospiti..- scappò di corsa verso la zona Notte. -Accidenti a te Jonne... farmi fare queste figure..- mormorò a denti stretti. Si rese conto pienamente della situazione solo una volta rifatto il letto.
Rimase con le mani sulla trapunta morbida. "Oh Mio Dio...Kris rimane qui per qualche giorno... Kris dormirà qui per qualche giorno... oh cazzo muoio..JONNEEEEE" urlò nella sua testa
 
-Perché l’hai fatto?- chiese tutto ad un tratto Jonne al chitarrista. –Perché le hai detto che..-
Il ragazzo lo interruppe. –Perché non mi andava di sentirvi litigare a causa mia ok?- sbottò. –E anche perché, in fin dei conti, sono contento di essere qui e tu lo sai- disse puntando gli occhi in quelli dell’amico.
Jonne annuì. –Beh.. grazie comunque- mormorò.
Luna tornò in cucina e guardò i due. -Ecco.. ehm la camera è pronta.. mi.. mi dispiace...se l'avessi saputo prima avrei riordinato meglio tutto..- abbassò lo sguardo imbarazzata. Proprio non se lo sarebbe aspettato.
Il chitarrista scosse la testa sorridendo. –Non ti preoccupare Luna, andrà benissimo. Avrei dormito anche sul divano-
Era calato un silenzio imbarazzante tra i due, ma Jonne rimediò subito sfoderando uno dei suoi radiosi sorrisi. –Mettevi comodi, la cena è pronta- annunciò.
-Comunque non te la perdono questa.. dovevi avvisarmi.. farmi fare queste brutte figure..sbuff..- sbottò divertita verso Jonne mentre prendeva posto a tavola. Sentì la sedia accanto alla sua spostarsi e poco dopo vide Jukka sedersi. Cenarono in tranquillità, ogni tanto usciva qualche battuta da parte di Jonne sul lavoro di Luna, alle quali lei rispondeva a tono o semplicemente gli faceva una linguaccia.
-Tanto canto meglio di te, caro il mio biondino tinto.- sapeva che gli aveva sempre dato fastidio essere chiamato così. Alla fine della cena sparecchiò e si mise a lavare i piatti. –Mettetevi pure comodi in salotto o dove volete. Faccio in un attimo.-
I due ragazzi si spostarono in salotto. –E adesso che si fa?- chiese il chitarrista sentendosi tremendamente in imbarazzo.
Jonne fece spallucce. –Non so.. tu cosa vuoi fare?- Nessuna risposta. Sospirò. –Lulù che facciamo adesso??? Hai qualche idea???- chiese a voce alta per farsi sentire dalla ragazza che era ancora in cucina.
-Un film?..- propose. -Nello scaffale sotto la tv ci sono i dvd... vedete se c'è qualcosa che vi piace sennò posso vederci qualcosa in streaming..- finì di lavare i piatti e di asciugarli. Raggiunse la camera e si tolse la camicia. Si voltò verso la sedia per prendere la maglia..-Luna.. dov'è il ba..- e trovò Jukka che la guardava, rosso in viso.
Jonne era impegnato a trafficare con i dvd della ragazza. Ne scartava uno dopo l’altro. Non si era nemmeno reso conto che Jukka era sparito per poi tornare un paio di minuti dopo.
-Che strazio. Lulù ma un film che piaccia anche a me no eh???- sbuffò voltandosi. Solo in quel momento noto l’espressione di Jukka. –Ehi ma che ti prende? Sembra che tu abbia visto un fantasma!-
Il chitarrista scosse la testa. –No niente- mormorò.
Jonne lo guardò poco convinto. Tornò a sedersi sul divano accanto a lui. –Oh andiamo.. che c’è?- chiese di nuovo.
Jukka sospirò. –Stavo.. stavo cercando il bagno e..- puntò gli occhi in quelli dell’amico. –L’ho vista senza.. senza..-
-Senza??- chiese ancora Jonne esortandolo a continuare.
Jukka si passò una mano tra i capelli. –Non so se posso farlo. Non so se posso restare in questa casa e fingere che lei non esista-
Il cantante lo guardò sorpreso. Non si era aspettato quella reazione. Non così. –Rilassati dai. Andrà tutto bene-
-No invece- sbuffò il chitarrista. –Ma l’hai vista? Jonne l’hai guardata bene? È.. uno schianto!- disse tentando di non urlare. –Io non capisco come tu possa starle tanto vicino senza provare un minimo di desiderio per lei. Davvero non ti piace neanche un po’?-
Il biondo fece spallucce. –È la mia migliore amica Jukka. È una bellissima ragazza non posso negarlo, ma è solo un’amica- spiegò.
Il chitarrista sbuffò. –Vorrei poter dire la stessa cosa-







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ANGOLINO AUTRICI:


ehmmmmmm... un altro capitolo a poca distanza (diremmo minima xD) dal precedente.
Situazione interessante..
E' forse Kris la carta strategica di Jonne? Funzionerà?
E Ville? riuscirà a scoprire qualcosa di più sulla misteriosa ballerina che lo assilla tanto da indurlo ad uscire dal suo nido?
fateci sapere che ne pensate 
un bacione 

Vio & Lau
  
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