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Autore: nowtellmeastory    02/08/2012    5 recensioni
Dal capitolo 7:
“Aspetta un attimo Christ –lo interruppe Zacky sgranando gli occhi- ci stai dicendo che abbiamo in casa una ragazzina minorenne scappata di casa, e che se i genitori lo vengono a sapere, finiremo TUTTI nei casini??” Okay, si era incazzato.
Johnny annuì con aria colpevole.
“Oh, ma tu e Matt vi siete bevuti il cervello?!?!” Iniziò a dire.
“Andiamo Zacky, cosa avresti fatto tu al posto nostro?” Ebbe l’istinto di provare a proteggerla. Strano!
“Che cazzo di situazione!” Si mise a ridacchiare Brian.
“E tu Jimmy?? Non dici nulla??” Insisteva Zacky.
“Io.. beh.. a dire la verità io avrei fatto la stessa cosa, Zacky..” il ragazzo era rimasto molto sorpreso dalla giovanissima età di Gwen, ma non riusciva proprio a vederne i lati negativi. Lui vedeva solo una ragazza che andava protetta, e anche se la conosceva da nemmeno 24 ore, poteva dire tranquillamente di volerle bene.
E se volete sapere di più, basta solo leggere! :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 28


“Cos'era?” Chiesi, appena mi staccai dalle sue labbra, quasi controvoglia.
“Un bacio, mi sembra ovvio..” rispose lui, allontanando le sue mani dai miei fianchi.
“Lo avevo capito. Perchè?” Chiesi, sentendo un'altra volta quella fastidiosa sensazione degli occhi che pizzicavano.
“Perchè doveva andare così, evidentemente. Ascolta, facciamo finta che non sia successo nulla, va bene? Ti vedo turbata..” disse abbastanza preoccupato, glielo si leggeva negli occhi.
“No ecco.. è solo che.. -allargai le braccia, non sapendo cosa dire- non me lo aspettavo, è stato.. forte. E distruttivo.” Lo guardai negli occhi, sperando che capisse a cosa mi riferivo.
“Lo so, ti chiedo scusa..”
“Non importa, possiamo passarci sopra..” sforzai un sorriso e insieme ritornammo a casa, silenziosi, per tutto il viaggio.
“Siamo a casa!” Annunciò Brian con un sorriso smagliante, come se davvero non fosse successo nulla.
“Ehy ragazzi!” Ci salutò Johnny, sbucando dal divano.
“Siete tornati!” Jimmy sventolò una mano, seduto di fianco a Johnny.
“Già! Il piano è andato a meraviglia!” Cercai di fingere bene quanto Brian, e fui sorpresa delle mie capacità di attrice.
“Allora? Voi che avete visto tutto da vicino? Raccontateci!” Fece capolino Zacky dalle scale, scendendo di sotto, intenzionato a sentire il racconto di ciò che avevamo visto.
“Oh, due smielati, non ne parliamo!” Scosse la testa Brian.
“Si, e poi hanno chiamato la cagnolina 'Bella', perchè a Matt è stato il primo aggettivo che è venuto in mente per lei!” Risi guardando i ragazzi.
“L'importante è che ora abbiano risolto tutto, e si godano la loro nuova vita di coppia.” Annuì Jimmy, sinceramente felice per i due.
I ragazzi discussero tutta sera sul piano e sull'idea geniale che avevamo avuto io e James, mentre Matt era chissà dove con Val a fare smancerie, e io restai in camera, sperando che il ricordo di quel bacio sbagliato con Brian andasse via il più presto possibile, ma niente da fare. Avevo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie e la sensazione dei brividi ghiacciati che mi scorrevano lungo la schiena. Ero distesa sul letto a testa in giù, attenta a non farmi male, fissando il muro capovolto, e ogni tanto sbuffavo di preoccupazione, pensando che stavo facendo del male a Jimmy, anche se lui ancora non sapeva nulla. Ma per correttezza e proprio perchè gli volevo un bene dell'anima, inimmaginabile, avrei dovuto dirglielo, ed essere sincera con lui. Bussarono alla porta.
“Chi è?” Chiesi, restando nella stessa posizione.
“Sono io, devo farti vedere una cosa!”
“Entra, Jimmy! -Sorrisi e mi misi a sedere composta. Entrò con in mano uno skate, sembrava in buone condizioni, venne a sedersi vicino a me e me lo porse- Uno skate?” Chiesi curiosa, prendendolo e guardandolo attentamente.
“E' uno degli oggetti che più mi ricordano la mia adolescenza, avevo più o meno la tua età quando lo usavo fino a consumarlo, e siccome ora ho altri mezzi per muovermi, ho pensato che regalarlo a te fosse la cosa più giusta! E' praticamente come nuovo, ci ho messo un po' per aggiustarlo, ma ora è sicuro e veloce come prima.” Sorrise annuendo.
“Jimmy, è bellissimo.. -dissi in tutta sincerità, quasi commuovendomi- ma.. non posso portarti via un oggetto così caro, avrà significato tanto per te, e poi io non so andarci!” Risi imbarazzata.
“Ti insegno io, non è un problema, poco lontano da qui ci sono le piste, possiamo andarci quando vuoi! E per quanto riguarda il resto, sarei molto più felice a vederlo fra le tue mani, che chiuso in camera mia, fidati. Accettalo e divertiti, semplicemente!” Alzò le spalle, entusiasta come un bambino.
“Ti ringrazio tanto Jimmy, è stupendo, il più bel regalo che mi abbiano mai fatto..” mostrai un grande e sincero sorriso, mentre lo abbracciavo più forte che potevo.
“Non ringraziarmi, mi ha fatto piacere darlo a te, sul serio.” Annuì e sospirò, puntando i suoi occhi cristallini sul mio viso.
“Qualcosa non va?” Chiesi avvampando.
“No, ti guardavo soltanto. -Sorrise- E così ora tra Matt e Val è nata una relazione, finalmente. Sono felice per loro!”
“Anche io, avresti dovuto vederli in spiaggia, erano così dolci..” arrossii, pensando a tutto tranne che a Matt e Val.
“Gwen..”
“Si?” Alzai lo sguardo e cercai di guardarlo negli occhi, senza troppe scene.
“So già tutto, devi stare tranquilla.” Sentii una lama trafiggermi da parte a parte, in verticale, orizzontale, obliquamente. Dolore.
“C-cosa?” Chiesi, con una voce che non era mia, tanto insicura e spaventata.
“Prima Brian mi ha preso da parte, mi ha portato fuori in giardino e me l'ha detto. Non abbiamo litigato, e io non sono arrabbiato con te. Questo non vuol dire che non ci tenga al nostro rapporto, ma ho capito che se voglio che tu sia felice, devo lasciarti la libertà di scegliere. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. E' vero, all'inizio tu e Brian non andavate d'accordo, ma fin da quando ho saputo che gli avevi salvato la vita, in un certo senso, ho capito che il vostro legame era molto più di quello che sembrava.” Tristemente mi fece un mezzo sorriso, abbassando lo sguardo.
James Owen Sullivan che abbassava lo sguardo in presenza di una ragazza, mh.. la cosa era seria.
“Mi.. mi dispiace Jimmy, io non volevo.. non volevo ferirti..” allungai una mano verso il suo viso e gli accarezzai la guancia destra, illuminata appena dalla luce notturna che entrava dalla finestra. Mi prese la mano e la strinse nella sua, rassicurandomi.
“Non mi hai ferito, o meglio.. questa ferita guarirà in fretta. Appena saprò che sei felice. Scomparirà tutto, anche se non sarò io quello a renderti felice. Il fatto è che non ho in ballo solo il legame con te, ma anche quello con Brian, che è più forte di una quercia secolare. Preferisco vada così e avervi entrambi con me, che scegliere fra uno di voi e perdere l'altro.” Mi sorrise ancora.
“Perchè hai scelto di tenere anche me? Perchè hai scelto di lasciarti ferire così, sapendo come sarebbe andata a finire?” Iniziarono a lacrimarmi gli occhi.
“Perchè ti amo.” Disse senza pensarci due volte. E quella lama che prima mi aveva trafitto, si stava rigirando nella mia carne, fino a farmi mancare il fiato, fino a non farmi vedere più nulla, se non il disastro che avevo combinato.
“Ed io non me ne sono mai resa conto..” strozzai la voce in gola, portando una mano sugli occhi, a non volerlo guardare, come se il mio sguardo potesse ferirlo o fargli male, ulteriormente.
“Ehy, ehy..” mi strinse fra le braccia, accarezzandomi i capelli.
“No, dannazione, ti sto rovinando tutto!” Iniziai a piangere come una fontana, tremando per i singhiozzi.
“Non mi stai rovinando nulla, non è colpa tua, Grillo!” Ridacchiò, mentre sapevo che dentro stava morendo.
“E invece si, ho sbagliato tutto..” mormorai tra le lacrime, stringendomi a lui.
“Non è cambiato nulla Gwen, tu dovrai solo riflettere, e prendere la tua decisione. E ascoltami bene, -mi prese il viso fra le mani e mi guardò con attenzione- qualunque essa sia, io sarò felice, sarò felice per te, per Brian. Lui la pensa esattamente come me. Non avere paura di scegliere, andrà tutto bene. Okay?” Mi spostò un ciuffo di capelli che mi ricadeva sugli occhi, e tornò a guardarmi premurosamente, addolcendo il suo sguardo.
“Okay..” sussurrai ancora con gli occhi pieni di lacrime.
“Adesso è meglio che vada, sono stanco e domani mattina la band ha un incontro importante con la casa discografica, dobbiamo discutere di questioni burocratiche importanti.” Annuì con serietà e si alzò dal letto.
“Quindi resterò da sola a casa?” Strofinai gli occhi con le mani e mi alzai anche io.
“Si ma puoi stare tranquilla, saremo di ritorno in un paio d'ore, tre massimo.” Sorrise e mi accarezzò una guancia.
“Va bene, in bocca al lupo per qualsiasi cosa.” Lo abbracciai e gli dieci un bacio sulla guancia.
“Buonanotte amore mio..” mi sussurrò all'orecchio, dopo aver ricambiato il bacio sulla guancia, con una tristezza che non potrò mai dimenticare, nemmeno sotto tortura.
Sparì dalla mia camera e tutto ciò che mi restò da fare, fu riflettere.
Tutta la notte, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Non chiusi occhio, se non all'alba, con in mano il cellulare.
Quando mi svegliai, dopo qualche ora dall'essere riuscita a chiudere gli occhi, mi sentivo stordita e stanca dalla notte emotivamente pesante che avevo passato, e mi alzai, grattandomi il fianco sinistro. Sapevo che in casa non c'era nessuno, così scesi in cucina e feci colazione in tutta tranquillità, dopo aver messo su il cd 'Avenged Sevenfold' ed essermi fatta una doccia.
Le parole di Dear God mi scaldavano e mi turbavano nel profondo, e versai ancora lacrime, in totale solitudine, sicura di non essere vista da nessuno. Posai distrattamente lo sguardo sul cellulare, e schiacciai un pulsante, per illuminare la schermata e vedere se qualcuno aveva chiamato o mandato un sms.
Il display mi informò di una chiamata persa. Aprii l'avviso per vedere chi fosse, ma il numero era privato. Chi poteva mai essere?




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Ed ecco un altro capitolo! Chi sarà mai questa persona che cerca di chiamare Gwen? :)



  
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