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Autore: F l a n    16/02/2007    5 recensioni
Apparentemente normale la vita di Ash... 10 anni dopo essere partito dal suo viaggio...Ormai è un Pokemon master, ma la sua vita non potrà rimanere tranquilla per sempre, e dovrà colmare un piccolo vuoto che è rimasto all'interno del suo cuore. Un mendicante, degli oggetti incantati, una pozione e un altra serie di cose stravolgeranno la sua vita e quella di Misty! = Se Ash e Misty, fossero destinati a scambiarsi temporaneamente di corpo, a vivere un avventura stranissima, e a incontrare qualcuno che li vuole dividere, come reagirebbero? ... Ultimo Capitolo On Line ^O^
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Oggetti, talismani e Pozioni “

 

Voglio ringraziare, coloro che mi incitano a proseguire questa fanfic, che pur essendo al termine o giù di li, non riesce a tirarmi avanti, nonostante la voglia di scriverla ci sia, forse per colpa della scuola che mi sta massacrando, forse un po’ per il mio morale che negli ultimi mesi è molto calato a causa di alcune situazioni. Tutta via voglio ringraziarvi, per i complimenti, e per l’incitamento che mi date, e quindi questo è il vostro premio.

Recensite ^^!

 

Cap: 6 – La fine o L’inizio? -

 

“Che cavolo avrà voluto dire?” Liet irritata diede uno sguardo di fuoco a Misty, la quale tenne stretto tra le braccia Ash, che teneva ancora il suo corpo.

“Tu.. che ci fai qui?”

“Ash caro, ma davvero non hai ancora capito le mie intenzioni?” La ragazza dai capelli blu avanzò verso quello che pensava il suo amato.

“C’è un gravissimo errore…”Con voce tremante, l’altra indietreggiò stringendo ancora il piccolo fra le mani.

“L’errore, Ash, è quello che hai scelto lei a me.” Indicò quella che pensava fosse la bambina fra le sue braccia, e sorrise melensa.

“ Io ti amo Ash, ma tu non lo capisci.” Delle lacrime cominciano a colare dal suo volto, lacrime strane e la sua espressione era tale.

Strana.

“ Io… voglio solo la pozione che tieni tra le mani.” Misty sentì una fitta al cuore, tra qualche ora se non fosse riuscita ad avere un contatto fisico con Ash avrebbe rischiato di rimanere sempre così, e per di più lui adesso era ancora sotto forma di neonato! Anzi, peggio neonata!

“NO!” con decisione la ragazza cominciò a fuggire.

“ LIET VOGLIO QUELLA POZIONE!” Cominciò a rincorrerla, mentre il mondo attorno a lei passava veloce e vorticoso eliminando le cose dalla sua vista e facendole vedere solo il suo obbiettivo.

Sentì mancare il terreno sotto di lei, così tutto ad un tratto, sentì mancare il proprio corpo peggio di prima, e l’aria invaderla di colpo, chiuse di colpo gli occhi, incosciente di cosa stava accadendo precisamente, per poi riaprirli di scatto sospesa nel vuoto, con una mano dolorante aggrappata al bordo di un burrone che avvertiva l’instabilità del momento.

Con l’altro braccio teneva ancora stretto il corpicino tra le sue mani, e realizzando il tutto cominciò a gridare forte.

Invocava il nome di Liet, ma essa non si fece vedere… perché?

Perché doveva finire così?

Delle lacrime consecutive trasparenti e salate cominciarono a scivolare via dalle iridi rame che ricadevano sulle guance della bambina che teneva in braccio.

“Perdonami Ash… perdonami…” Le sue lacrime cadevano lente mentre ci fu una reazione strana data dal corpo di chi stava portando in braccio.

“Ash?”  La bambina, anzi forse meglio dire il bambino, si allungò forzatamente verso il suo volto e nonostante la situazione fosse precaria le diede un “bacio” sulla guancia.

Misty vide perfettamente il piccolo corpo ingrandirsi e illuminarsi di una luce bianca come quella che avvolgevano i Pokemon durante l’evoluzione.

“Ma che…?”

E in pochi secondi non vide altro che il suo corpo di nuovo adulto.

“ASH!” gridò, ma senza calcolare che il peso era maggiore, la roccia sotto le sue dita si frantumò  lasciandoli cadere nel vuoto.

Abbracciati.

Erano abbracciati, si stringevano, mentre le lacrime di Misty cadevano nel vuoto.

“Non voglio morire…” sussurrò seguitata da un urlo pazzesco all’unisuono con Ash.

“ VENUSAUR LIANE!” due liane li avvolsero, la voce da cui erano state invocate loro la conoscevano bene, infatti, una volta tirati lentamente su, e dopo essersi ripresi notarono Liet, accompagnata dal mendicante avvolto nel suo mantello, che teneva in mano una sfera pokè.

Ash e Misty si guardarono, mentre la ragazza nei panni di lui scoppiò in lacrime abbracciandolo e sentendosi felice di essere ancora viva, notando che però il tramonto non sarebbe tardato.

“Ho scoperto tutto” disse a capo chino Liet, una volta che vide i due riprendersi lentamente dallo spavento.

“ E mi dispiace.” Proseguì porgendo la mano verso il corpo che conteneva l’anima della rossa.

“Glielo hai spiegato tu?” si rivolse al mendicante che sebbene incappucciato, annuì lievemente con la testa.

“Normalmente, non sono abituata a scusarmi in questa maniera e nemmeno così facilmente, dato che sei stata dannatamente sleale, volevi trasformarmi in una neonata solo per allontanarmi da Ash, e tra l’altro lo hai fatto a rischio della nostra stessa vita. Ma ti rendi conto?” Era adirata, e quelle parole fecero ancora più male alla ragazza colpevolizzata dato che parevano essere dette da Ash.

“Per amore si fanno follie.” Si giustificò l’altra.

“Ma sei sicura di amarlo?”

Silenzio.

“Amare, sai cosa significa? Significa volere il bene della persona che ami, significa stargli sempre accanto, conoscerlo fino in fondo, farsi coraggio e ammettere i propri sentimenti!”

Gli occhi della ragazza dai ciuffi blu si tinsero di lacrime trasparenti.

“Tu, non hai fatto niente di tutto questo! Tu ti sei mascherata,  hai finto di essermi amica, hai finto ad Ash, non gli hai MAI SPIEGATO PRECISAMENTE ciò che provavi. Ma forse il motivo c’è, e quello è che non lo sai nemmeno tu cosa provi. Non confondere l’amore con l’amicizia, può risultare grave, Liet.”

Infine Misty smise di parlare, lasciando a bocca aperta Ash che ascoltava i discorsi dubbioso e sorpreso.

“Io… si, sonno stata meschina. E no, non sono sicura di amarlo. Forse sono solo gelosa, gelosa di te, che puoi avere un ragazzo come lui al tuo fianco, io che ho sempre avuto scarsi affetti, e sono rimasta sempre sola.” Si strinse nelle spalle, mentre Misty le si avvicinò e cosa ancora più sorprendente da parte di tutti, l’abbracciò.

Un abbraccio pieno di calore, di chi sapeva comprendere.

“Anch’io sono cresciuta sola, le mie sorelle mi hanno sempre scansata, solo Ash ha saputo darmi l’affetto che mi mancava, solo Ash ha saputo donarmi ciò che nessuno mi ha mai donato, un sorriso, una litigata piena di affetto, un po’ della sua ingenuità, un po’ di lui.

Lui è stato il mio più bel regalo che la vita mi avesse potuto fare.” Si staccò da lei, mentre anche i suoi occhi cominciavano a divenire lucidi.

“Lui è stato l’unico ad essermi sempre accanto, e finalmente, ad avermi aperto il cuore. Sono sicura, Liet, che anche tu un giorno troverai la persona che ti è SEMPRE accanto, e che ti sarà sempre vicina.”

“Lo credi davvero?”

“Si.”

Misty, si diresse verso Ash, il quale allibito dalle ultime sue parole non riusciva a proferirsi, aveva pensato di non aver sentito parlare la sua amica di sempre, ma bensì tutt’altra persona…

Non riusciva a credere di essere stato così importante per lei, non riusciva a credere che quelle parole fossero tutte per lui, quelle così belle ed emozionanti parole che gli facevano sciogliere il cuore, in qualche modo si era sentito toccato, pensò che ciò fosse dovuto al fatto di essere per il momento donna, ma forse questo suo ultimo pensiero era semplicemente una sciocchezza.

Misty potè chiaramente sentire un grazie alle sue spalle, e i piedi di Liet che camminavano sull’erba abbandonando il luogo. Infatti si voltò e la ragazza non c’era più.

Il mendicante, ancora avvolto nel suo lungo mantello, prima di andarsene sussurrò:

“L’amore più sincero è quello che si trova infondo al nostro cuore, quello che è difficile da ammettere, quello che ci porta a spingersi fino al limite della vita per l’altra persona. Voi vi amate a sufficienza, non serviranno ne contro incantesimi, ne pozioni, ne talismani ne oggetti di proprietà magica per portarvi fortuna, o per farvi tornare normali. Basterà un bacio, che vi suggellerà. Nei vostri cuori c’è la purezza, nei vostri cuori c’è la sincerità, di chi si ama senza bisogno di trucchi, di chi si ama perché è stato il destino a sceglierlo, a scegliere di farvi incontrare.

Vi auguro una bella vita assieme, e che abbiate luogo di realizzare i vostri sogni più limpidi.

E con questo, non mi vedrete mai più, il mio ruolo qui è finito, vagherò aldilà di queste terre alla ricerca di qualche altro bisognoso di chiarimenti, e l’amore trionferà ancora.

Vi lascio dicendovi solo questo: “La fine non è altro che l’inizio di una bella e lunga storia.” “

 

I due guardarono la figura avvolta dalla stoffa che scompariva lentamente, e potevano giurare di aver scorso un sorriso dietro a quell’ombra.

Ma non era l’unico a sorridere, ora loro si sorridevano dolcemente, guardandosi negli occhi, consapevoli che anche il loro momento era giunto, quello che quei tre lunghi giorni di scambio corporale gli aveva fatto comprendere, era da attuare.

E così sempre più vicini, con le mani di lui sulla vita di lei.

E infine un bacio dolcissimo e sincero, dolce, le labbra morbide e voraci, le loro lingue che si intrecciavano inespertamente nel loro primo vero bacio.

Era un emozione fortissima, mentre i loro stomachi si intrecciavano, accaldavano, e il cuore palpitava a mille, e una sensazione di normalità li stava invadendo, per poi riscoprire in un attimo di fiato che quel bacio aveva realizzato ciò che attendevano da giorni.

Erano tornati nei loro corpi.

“Ash… siamo….”

“Tornati normali.”

Ridendo, guardandosi con immensa gioia, consapevoli, si distesero l’un sull’altro, rotolandosi sull’erba fresca di quel campo e dandosi caldi baci ovunque.

“Ti amo.”

In un unisuono che sembravano un'unica parola.

 

* 5 mesi dopo*

 

“Ciao Liet!” La ragazza era sulla porta di una piccola villetta di Pallet, che non era la solita casa Ketchum.

“Ciao Misty! Ti vedo bene!” Liet aveva avvolti in una coda con un nastro azzurrino i suoi morbidi capelli, e avvinghiato al suo braccio vi era un ragazzo dai capelli castani e iridi ramate, piuttosto imbarazzato con una buffa smorfia sul volto.

“Noto anche che non sei sola! Ash vieni a vedere chi c’è!” Dal salotto spuntò il ragazzo dai capelli neri, in quei 5 mesi si era alzato notevolmente.

“Ma guarda, guarda, chi si è pescata la nostra Liet, eh Gary?” disse ridendo e facendoli accomodare sul divano di pelle bianca perlacea.

“Zitto Ash…” disse sarcastico guardando la ragazza al suo fianco che non la smetteva più di parlare, mentre l’amico continuava a ridere di gusto.

“Allora, che ci raccontate?” Ketchum curioso voleva saperne di più sull’odierna coppietta.

“Che stiamo insieme da due mesi ormai!”

“Cavolo Gary, complimenti…” osservò Ash, falsamente incredulo, o forse no, per la pazienza dimostrata dall’amico-rivale.

“Non me ne parlare Ash, non me ne parlare.”

Liet sorrise e saltò al collo di Gary che stava per morire soffocato, mentre Misty portò loro delle bibite fresche.

“Bhe, tenetevi, perché quello che vi diremo adesso non sarà uno scherzo.” Avvertì la giovane donna dai capelli rossi morbidi e lucenti lasciati liberi sulle spalle, mentre gli occhi marini squadravano il consorte.

“Aspetto un bambino” conclusero in coro sorridendo i due neo fidanzati, e tra poco, probabilmente, sposati.

Gary e Liet con mossa simile risputarono la bevanda.

“SEI INCINTA?”

“Si!!!” Entusiasta saltò al collo di Ash che fu pronto ad accoglierla tra le braccia.

 

* 10 mesi dopo*

 

Una donna dai capelli castani, teneva in braccio una bambina di pochi mesi dai bellissimi occhioni color del mare, e commossa si asciugava una lacrima di gioia, mentre vedeva il figlio fare il suo primo grande passo in smoking nero.

Era maledettamente elegante con quel completo, i capelli ben aggiustati e il fisico perfetto, e lei non era di certo deludente.

Le sue sorelle la guardavano meravigliata, non pensavano avesse fatto tanta strada, e solo ieri era una bambina isterica che voleva la sua bicicletta rotta.

Indossava un abito azzurro chiarissimo, con un velo trasparente e il trucco color ceruleo sugli occhi, insieme ad un po’ di rosso tenue sulle labbra che donavano un tocco di eleganza al suo già bel viso. I capelli erano acconciati benissimo, in una strana ed insolita pettinatura ma che si intonava con il tutto.

Erano una coppia perfetta, maledettamente perfetta, come non se ne vedeva in quei giorni.

Nel pubblico, non potevano mancare Gary e Liet, lievemente commossi ma anche felici per gli amici, poi scorgevano poco più in là, Vera, Drew e Max con i rispettivi genitori, e mentre il ragazzo dai capelli verde chiaro si grattava il capo vergognoso, gli altri due saltavano come ragazzini delle medie che si voglion far notare. Anche Brock era felicissimo, lui dal canto suo aveva preparato tutto il cibo per il rinfresco, e ne era decisamente orgoglioso, ah in quei mesi si era pure fidanzato con un'altra donna, un abile cuoca francese, e solo per quello forse, Misty avrebbe campeggiato sempre a casa loro per mangiare.

Applausi, risuonanti, che li onoravano, gratificavano, anche per loro uno dei migliori giorni si sarebbe concluso magnificamente, con un bellissimo anello che li avrebbe legati per sempre, felici con una figlia stupenda, Ashley, che prometteva di crescere bene, sana e forte, e se avesse preso da loro, sempre determinata, con tanti ideali, ma forse anche un po’ sbadatella, ma poco importava, sarebbero stati un ottima famiglia, loro tre e chiunque sarebbe stato in loro sostegno.

Un anello come sigillo, e un bacio come promessa di: sempre insieme.

 

 

* 10 anni dopo*

 

“Mamma!! Potevi svegliarmi prima! Accidenti!”

Ashley corse fuori dalla casa, frettolosa, sbattendo la porta che la madre riaprì fiera, sarebbe stato il suo primo giorno, per il suo primo Pokemon, e avrebbe cominciato un lungo viaggio alla scoperta della vita in quel meraviglioso mondo. Sorrise mentre il vento le soffiava tra i capelli, forse contento pure lui, infine volse gli occhi ad un porta ritratti appoggiato su un mobile poco distante da lei, raffigurava una ragazzina dai capelli rossi legati in un ciuffetto laterale, un ragazzo piccolo dai capelli corvini e il sorrisone a 32 denti e un ragazzo alto dai capelli castani a punta con un taglio d’occhi sottile.

“Bei miei tempi…” Sorrise malinconicamente chiudendo la porta e si diresse verso la cucina.

 

“ASHLEYYYYY” Un uomo in groppa ad un Charizard si aggirava per la città con un vecchio Pikachu sulle spalle, inseguiva una ragazzina dai lunghi capelli neri racchiusi in una treccia e occhi aperti azzurrissimi, con il volto imperlato di sudore.

L’uomo portava un fiero sorriso stampato in faccia e occhiali da sole neri che lo rendevano decisamente discreto, abiti un po’ strappettati e camicia al vento.

“SALI!” Afferrò la ragazzina per un braccio e la trascinò sul poderoso dragone di fuoco conducendola in volo ad un laboratorio con una grossa elica sul tetto della casa.

Planando il Charizard coinvolse ogni cosa che si ritrovò d’intorno, e abbrustolì uno scooter posto li vicino.

“Noto che si perde il pelo ma non il vizio Ash”

Dal laboratorio ne uscì un ragazzo dai capelli castani che indossava un camice bianco, e intanto Ashley era ancora stordita in groppa al drago.

“Gary, vorrei che consegnassi il primo Pokemon a mia figlia!” Disse orgoglioso riponendo gli occhiali da sole, Ash.

“Ne è rimasto solo uno… gli altri li hanno già presi.”

La ragazzina scese dal drago aggiustandosi la scarpetta nera che indossava e si diresse con il padre e il professore nel laboratorio, dove a suo mal grado stava il suo rivale di sempre.

“Jake!” esclamò vedendo un ragazzo della sua stessa età appoggiato al muro.

“Oh, Oh, guarda guarda, la ritardataria, bhe cara mia, mio padre ti farà vedere che genere di Pokemon ti spetta.”

Sbuffò un attimo, roteando gli occhi, non le importava che Pokemon avesse preso, le importava solo di instaurare un bel rapporto con esso e diventare, infine, come suo padre e sua madre.

“Sii meno sgarbato Jake.” Lo rimproverò Gary, ammonendolo.

Sentì uno sbuffo provenire dal figlio, ma fece finta di nulla porgendo la Pokeball alla ragazza.

La aprì e ne uscì un piccolo Pichu con le guanciotte scintillanti.

Ashley e Ash si sorrisero, e così fece anche Oak che dopo averle consegnato un Pokedex e qualche raccomandazione si preparò a salutarla in compagnia di suo figlio davanti al cancello del laboratorio.

Da lì, sarebbe iniziato e terminato il loro viaggio.

Dopo qualche saluto e raccomandazione Ash sorrise montando nuovamente in groppa al suo Charizard.

“Gary, ti saluto.” Dopo un cenno spiccò il volo.

“Non ho mai conosciuto qualcuno come lui.” Dopo aver sussurrato al vento quelle parole rincasò, raggiungendo la moglie Liet che l’aspettava nel salotto…

 

Volando alto nel cielo, Ash, sfrecciò sopra Ashley, la quale poté giurare di aver udito un lontano “buona fortuna” gridatogli da lui…

“Ci puoi contare.” E con un Pichu sulla spalla e un ragazzo al suo fianco, dopo un sorriso raggiante si incamminò verso una foresta fitta, un inizio promettente, non è vero?

 

 

-The End-

 

Finalmente, sono riuscita  a terminarla, ringrazio chiunque ha recensito, o solo letto questa fanfic. Ringrazio chi mi ha incoraggiata, a chi mi ha inviato e-mail e chi sta leggendo questo mio ultimo commento senza evitarlo.

Mi auguro, che la fine vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso.

Lasciatemi una recensioncina per farmelo sapere ^^!

Forse, come avrete capito questa storia POTREBBE avere un seguito, ma preferisco starmene zitta poiché non ne sono sicura. E ora amanti dello Yaoi e di Harry Potter, tra breve, appena la termino, arriverà una mia fanfic sulla serie, che non avrà tempi così lunghi, poiché prima la scrivo tutta poi la pubblico a periodi.

Inoltre seguite se volete la mia fanfic raccolta di One Shot: Little Story.

Un ultimo ringraziamento e un bacione ^^

Ashley.

 

   
 
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