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Autore: _YeongWonhi_    02/08/2012    4 recensioni
“Come un incidente può far incrociare due vite fino a farle intrecciare tra loro irrimediabilmente”
“[…] JunHyung raggirò velocemente l’auto e la vista che gli si presentò di fronte gli fece raggelare il sangue nelle vene. Il suo battito cardiaco accelerò al ritmo con il suo respiro che si faceva sempre più corto, mandandolo nel panico più totale, mentre l’angoscia saliva a più non posso.” [Cit. Prologo]
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:  “Some Questions”

Il ragazzo giunse alla sede della polizia, accompagnato dai due uomini in uniforme. Doveva ammettere che era a dir poco imbarazzante salire e scendere dalla loro macchina.

Nel farlo provò una strana sensazione di…disagio. Sapeva che di solito solo i delinquenti o coloro che avevano commesso un reato venivano scortati, e quel pensiero non lo confortava per niente. Anzi, ne aumentava l’angoscia. 

Poi, però, pensò al lato positivo… quella situazione sarebbe potuta servire ad accentuare la sua fama apparente di bad boy. Anche se quest’ultima idea se ne andò tanto velocemente come era arrivata.

Sempre immerso tra i suoi pensieri, seguì i poliziotti all’interno dell’edificio e fu condotto, sotto lo sguardo incuriosito dei loro colleghi, nella sala apposita per gli interrogatori.

Tutto quello era assurdo.

Una volta seduto al tavolo, alzò lo sguardo sul suo interlocutore, preparandosi ad una lunga serie di domande.

-“Allora, innanzitutto qual è il suo nome? Mi dia un documento.”

-“Mi chiamo Yong JunHyung.” disse, mentre estraeva la patente dalla tasca dei jeans e la porgeva all’uomo.

-“Allora, ricostruiamo insieme la situazione. Era al semaforo, dietro quella ragazza, giusto?” il ragazzo annuì con un cenno del capo e l’uomo continuò “Una volta scattato il verde, cos’è successo precisamente?”

-“In poche parole io sono partito ed ho urtato la bicicletta della ragazza, facendole perdere l’equilibrio.”

-“Come mai, nonostante ci fosse qualcun altro davanti a lei, non ha aspettato?”

-“Perché non l’avevo vista. Quando me ne sono accorto era troppo tardi, allora sono sceso dalla macchina e l’ho soccorsa come potevo.”

-“Allora quella macchina in mezzo alla strada senza un proprietario era la sua?”

-“Si, era la mia.” Il ragazzo non si lasciò sfuggire il verbo usato all’imperfetto, non era affatto un buon segno.

-“L’ha portata via un carro attrezzi. Se la rivuole deve rivolgersi direttamente alla ditta e dovrà pagare. Tornando all’incidente… conosceva già la ragazza?”

-“No, è stata la prima volta che l’ho vista in vita mia.” replicò JunHyung.

Sembrava più in interrogatorio da omicidio. Forse pensavano che lui ne avesse tentato uno? “Assurdo” pensò ancora. Il poliziotto sembrò pensarci su per qualche attimo, prima di replicare.

-“Sentiremo anche il parere della vittima, quando sarà in grado di sostenere un paio di domande.”

-“Se state pensando che io possa averlo fatto volontariamente, vi sbagliate di grosso.” sbottò improvvisamente il ragazzo, non sopportando l’idea che si era fatto quell’uomo su di lui. “Se avessi voluto ucciderla, secondo voi, l’avrei aiutata subito dopo, facendo chiamare i soccorsi?

L’uomo che aveva di fronte decise di non ribattere, rimanendo impassibile davanti all’insinuazione del ragazzo.

-“Comunque, io non la conoscevo.” ripeté convinto JunHyung. “Anzi, volevo chiederle se mi poteva dire almeno il suo nome.”

Sapeva perfettamente che se gli avesse chiesto dell’altro, quell’uomo non gli avrebbe rivelato niente, sia per la privacy che per il fatto di essere una specie di sospettato, quindi si limitò a voler sapere almeno come si chiamava.

-“Crystal.” lo assecondò l’interrogatore. “Non posso dirle altro.”

Finirono brevemente la discussione, non avendo altro da dirsi. Poi l’uomo prese tutte le informazioni necessarie per rintracciare il ragazzo, nel caso in cui si fossero dovuti rincontrare per l’analoga situazione.

-“Le faremo sapere la spesa che dovrà versare per la denuncia.” lo informarono, prima di congedarlo definitivamente.

JunHyung uscì da quell’edificio grigio, inspirando profondamente l’aria fresca che lo circondava. In testa aveva solo una cosa, o meglio, un nome… Crystal. Se lo tenne bene a mente per quando sarebbe tornato in ospedale.

Quella sera tornò all’appartamento, che condivideva con due dei suoi amici, stanco morto. Era letteralmente a pezzi, tutta quella situazione lo aveva distrutto. Entrò in casa con in mano la maglietta che aveva usato per diminuire l’uscita del sangue dalla ferita della ragazza.

Sperò con tutto sé stesso di non incontrare nessuno dei due nel tratto atrio-camera, ma, ovviamente, le sue speranze furono del tutto inutili.

Kikwang spalancò sia gli occhi che la bocca alla vista di quell’indumento intriso di sangue. Era seduto sul divano intento a vedere un documentario sull’alimentazione, quando notò l’aspetto dell’amico.

-“Ehi! Ma cosa ti è successo?!” disse, con un tono che riprendeva un’esclamazione e una domanda insieme.

-“Lascia stare.” biascicò il più grande, non volendo preoccupare l’altro.

-“Rientri in casa con una t-shirt sanguinante in mano ed un’espressione sconvolta in viso e mi dici di lasciar stare?”

Come aveva temuto, Gikwang non si dava per vinto. Se c’era una persona in grado di tenergli testa era proprio lui, ed era per quello che erano diventati amici. Si compensavano a vicenda. Lui, a differenza di tutte le persone che incontrava, aveva capito sin da subito la vera natura di JunHyung. Era in grado di capirlo, ed era il primo punto di riferimento per il ragazzo, poi c’erano anche gli altri.

-“Ok, forse hai ragione. Hai diritto di sapere cosa mi è successo. Però, aspetta un attimo.” disse, prima di raggiungere la stanzetta con la lavatrice e buttarci dentro la maglia. Come se il sangue sarebbe potuto andare via tanto facilmente.

Poi tornò in sala, lasciandosi cadere nello spazio di fianco all’amico e stirando le gambe.

-“Dov’è DongWoon?” domandò, sperando di riuscire a deviare l’attenzione sull’altro loro coinquilino.

DongWoon era il più piccolo, aveva diciotto anni, ma era prossimo ai diciannove, e frequentava ancora le Scuole Superiori. Era anche lui amico di Kikwang, infatti quest’ultimo lo aveva accolto in casa (come aveva fatto con JunHyung)  per permettergli di studiare a Seul. I loro genitori si conoscevano da sempre, quindi erano stati felici di quella sua scelta.

-“È andato a fare un po’ di spesa, in casa è rimasto poco o niente. Ora, dimmi, cos’è accaduto?”

Il maggiore gli raccontò tutto per filo e per segno, cercando di non tralasciare nulla. Quando ebbe finito, non si era accorto che DongWoon era appena rientrato da fuori e aveva sentito l’ultima parte della conversazione.

Il nuovo arrivato portò le buste della spesa in cucina e le abbandonò sul tavolo, per poi tornare dagli altri due.

-“Chi sarebbe all’ospedale?” domandò allarmato il più piccolo. Gli era parso di riconoscere quel nome, ma non voleva sbagliarsi.

-“Una ragazza. Per sbaglio l’ho tamponata con la macchina e lei è caduta dalla bicicletta. Ora è ricoverata all’ospedale di Seul.”

-“Si, l’ho sentito… volevo sapere il suo nome.” specificò l’altro.

-“Crystal, o almeno così mi è stato detto.”

DongWoon sbiancò tutto d’un colpo, cominciando a sudare fastidiosamente.

-“Cognome? Età?” chiese, con un tono di voce più alto della norma.

I più grandi si guardarono preoccupati dalla reazione del minore.

-“Non lo so, non hanno potuto dirmelo. Perché?”

-“Hyung… se è chi penso io si tratta di una mia compagna di classe, nonché amica di vecchia data.” In fondo, quante Crystal potevano esserci in tutta la Corea? Non molte probabilmente.

-“Perché non ce ne hai mai parlato?” s’intromise Kikwang, sorpreso.

-“Kiki, non mi sembra il caso. Da quando in qua ci parla delle sue conoscenze femminili? Lo sai che è un tipo riservato.” disse JunHyung.

La piega che aveva preso la discussione era completamente fuori luogo, così, l’ultimo che aveva parlato, decise di tornare sull’argomento principale, dato che gli premeva di più.

-“Dimmi chi è.” disse, sottintendendo che voleva sapere più cose possibili su di lei.

DongWoon arrossì appena, mentre prendeva posto accanto a loro. Era la prima volta che parlava apertamente di una ragazza, e la cosa lo metteva un po’ in imbarazzo. Soprattutto perché era una sua grande amica ed era rimasta in segreto fino a quel momento.

-“Beh, si chiama Crystal Atrei. Ha origini italiane da parte di padre e tedesche da parte di madre, però lei è nata e cresciuta qui e dice di non essere mai stata in Italia o in Germania. Ovviamente ha la mia età, anche se lei ha già compiuto i diciannove. È una ragazza semplice e sempre solare, non smette mai di sorridere e le piace stare all’aria aperta.” disse, ricordandosi delle passeggiate che facevano sempre insieme nei parchi della città. “Non capisco come mai non sono ancora stato avvisato, però.”

Sbuffò pesantemente, sottolineando la sua inquietudine. L’idea di lei all’ospedale, ferita e dolorante, lo angosciava irrimediabilmente.

-“Devo andare a trovarla.” sbottò poi all’improvviso, alzandosi dal divano.

JunHyung lo fermò, afferrandolo per un braccio e costringendolo a voltarsi.

-“Io vengo con te.” disse.

Kikwang, invece, scosse la testa sconsolato e tentò di farli ragionare.

-“Ragazzi… è tardi, probabilmente l’ora del passo è già terminata. In più ci saranno i suoi genitori e non vorranno rotture di scatole al momento, visto che hanno una figlia ricoverata e in condizioni non molto buone.” parlò con ovvietà. “E poi, scusa se te lo dico JunHyung, ma non credo che tu sia il benvenuto lì. Sono più che sicuro che i suoi attribuiranno a te la colpa.”

-“Non puoi dirlo, loro non mi hanno nemmeno visto, potrei spacciarmi per un suo amico dato che c’è anche Woonie con me.”

-“Si, ma se la ragazza fosse sveglia, ti riconoscerebbe e direbbe la verità.” insisté il moro.

-“Stavolta l’hai vinta te. Ma domani, la prima cosa che farò sarà andarla a trovare. Devo scusarmi e farmi perdonare, anche se so già che non sarà affatto un’impresa facile.” il più grande sembrò essersi rassegnato alle parole di Kikwang.

Poi, anche DongWoon lasciò perdere la questione, proponendo all’altro di andare comunque insieme l’indomani.

Colui che era stato coinvolto nell’incidente non riuscì a prendere sonno quella notte. L’immagine di quella ragazza lo tormentava non appena socchiudeva gli occhi, così si ritrovava costretto a riaprirli immediatamente. Si rigirò più e più volte nel letto, attribuendo la colpa di quei tormenti alla posizione scomoda, ma non riuscì a trovare sollievo neanche per un secondo.

Nella stanza adiacente, il più piccolo sospirava pesantemente ogni qualvolta pensava all’espressione sofferente che doveva aver avuto Crystal al momento dell’impatto o del risveglio in ospedale. Aveva provato a chiamarla e a mandarle un messaggio, ma rispondeva la segreteria telefonica. Probabilmente il suo telefono era staccato.

GiKwang, invece, ripensò all’accaduto che gli era stato raccontato e all’espressione che aveva JunHyung quando ne aveva parlato. Aveva notato qualcosa di diverso nei suoi atteggiamenti, quel qualcosa che di solito vedeva solo nel suo sguardo. Era ovvio che quell’esperienza appena vissuta, avrebbe cambiato molto il suo modo di fare. La sua maschera da bad boy stava già cominciando a sgretolarsi.

Ora, le situazioni sarebbero potute essere due, completamente differenti.

La prima consisteva in uno sgretolamento completo, ma ciò avrebbe richiesto qualcosa di veramente…diverso e mai provato prima. Kikwang era convinto che solo l’amore avrebbe potuto portare fuori ciò che JunHyung nascondeva dentro di sé.

La seconda situazione, invece, riguardava un’ispessirsi ulteriore di quella maschera di pietra. Più sofferenza provava, più sentiva la necessità di innalzare un muro intorno a sé.

Tutto dipendeva da ciò che sarebbe potuto accadere in futuro.

Eccomi di nuovo qui!! Spero di non avervi fatto aspettare troppo e di non avervi deluso con questo nuovo capitolo! So che, probabilmente, volevate l'incontro tra i due protagonisti, ma tranquilli, ciò avverrà nel prossimo capitolo!! ^.^ Questo è servito per capire meglio la situazione e per farvi conoscere gli altri personaggi... e che personaggi! *sbava* Ehm, ehm... scusate. *si ricompone, anche se sa che è per poco* Allora, cosa ne pensate? Forse è ancora presto per capirlo, però magari ora avete una vaga idea dell'ambiente della storia....o almeno credo. Boh! *si gratta la testa confusa* Voi siete d'accordo con Kikwang? Cosa succederà a JunHyung? Diventerà più "stronzo" o più "dolcioso"? *si improvvisa veggente e muove le mani intorno ad una sfera invisibile* Ok, credo sia meglio salutarvi, altrimenti non smetto più di sclerare! Alla prossima! Kisses, Alice... ^^

PS: Ci tengo a ringraziare chi mi ha recensito e tutti coloro che hanno letto! Gomawo!! *-* Ah! Ultima cosa: I BEAST HANNO VINTO L'MCountdown!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! OH YEAH! *saltella felice e scompare nel nulla* "Chissà! Forse riesco a materlializzarmi in collo ad uno di loro" *pensa*

   
 
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