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Autore: imborntodie    02/08/2012    2 recensioni
PREMETTO: è la mia prima FF non uccidetemi u.u Larry♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Boy it's easy, you complete me.



Il tempo stava veramente volando, erano già le 21.00 e io non avevo ancora iniziato a preparami, mi ero incantato a guardare uno di quegli stupidi programmi a premi, così estremamente falsi e programmati. Niall mi aveva detto di farmi trovare pronto, ma se non fossi stato almeno un po’ in ritardo non sarei stato io, così mi alzai lentamente e andai sotto la doccia fredda per cercare di dissolvere la nube di stanchezza che mi stava avvolgendo, in tempo record ero già fuori, mi avvolsi un asciugamano alla vita e andai a scegliere dei vestiti per la festa. Mi stavo infilando i boxer quando sentii il telefono squillare, mi catapultai al piano di sotto.
“Ti stai preparando vero?”
“Ti sembra il momento di chiamarmi? Per poco non mi facevi ammazzare.”
“Volevo solo assicurarmi che fossi pronto per quando sarò li, sto per uscire di casa, mi raccomando, non costringermi a picchiarti prima di una festa, ok?”

Scoppiai a ridere e li riattaccai in faccia, solo in quel momento mi accorsi di mia cugina, ma soprattutto della sua amica che mi stava decisamente mangiando con gli occhi. Le rivolsi uno dei miei migliori sorrisi, quando mi avvicinai a lei diventò completamente rossa, temetti che scoppiasse da un momento all’altro.
“Piacere Harry, sono il cugino di Jennifer.“ dissi tendendole la mano
“Io.. io.. io sono Susan.” continuò lei balbettando e cercando di evitare il mio sguardo, ma io, da bravo seduttore quale sapevo di essere, le alzai il viso con due dita, facendo incontrare i suoi occhi nocciola con i miei.
“Non ti mangio mica sai.” dissi poi io continuando a fissarla negli occhi con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
“Bene bene bene, dopo questo disgustoso teatrino potresti andare a metterti qualcosa di decente addosso?”
convenne mia cugina. Così com’ero venuto me ne tornai in camera lasciando quella povera ragazza a sprofondare nel suo imbarazzo, sapevo l’effetto che avevo sulle donne, anche se alle volte avrei voluto che non fosse così. A scuola tutti mi conoscevano il dongiovanni di turno, ma non ero uno di quei soliti bastardi, non avrei mai fatto soffrire una per puro divertimento, la trovo una cosa estremamente vile, schifosa. In questo periodo però non ero più sicuro di cosa volessi veramente, c’era qualcosa che mi mancava, qualcosa che non riuscivo più a sentire stando con la solita ragazzetta che mi adorava solo per il mio aspetto, mi sentivo vuoto. Basta, non era il momento più opportuno per lasciarsi trasportare dai pensieri. Mi infilai i pantaloni che avevo scelto e tornai in bagno per finire di prepararmi. Quando suonò il campanello mi infilai la maglia e scesi giù ad aprire a Niall.
“Sono pronto” sembrava stupito almeno quanto me, era una cosa insolita da parte mia essere puntuale
“vado solo ad avvisare Jennifer e andiamo.”
Non aspettai neanche la sua risposta che già stavo bussando alla porta delle ragazze.
“Io esco, non so se torno, non dare fuoco alla casa e fai la brava.” sembravo uno di quei padri modello che si vedono nei telefilm americani o nelle pubblicità dove tutti si svegliano belli pimpanti.
“Harry ho 15 anni non 6.. Ci vediamo domani”
rispose Jennifer alquanto seccata dal mio fare protettivo, ma la verità era che le volevo davvero un bene dell’anima e non avrei ma sopportato l’idea che le succedesse qualcosa, o anche soltanto che qualcuno le torcesse un capello. Era il mio piccolo tesoro e avrei fatto di tutto per proteggerla.
“Ah.. Ciao Susan” feci ammiccando all’amica seduta sul letto, che da zero a cento diventò un peperone in faccia. Richiusi la porta e tornai da Niall che mi aspettava seduto sul divano.
“Bene andiamo, dammi le chiavi guido io.”
“Sei il mio migliore amico e ti voglio bene, ma mi piacerebbe arrivare vivo alla festa.”
“Dai cretino dammi le chiavi e poi io guido benissimo.”

mi passò il mazzo scintillante con un po’ di esitazione ed uscimmo di casa. In effetti non ero un ottimo guidatore, non è che non fossi bravo, solo che per me i limiti di velocità erano solo consigli che preferivo ignorare, così in 10 minuti eravamo già di fronte a casa di Zayn, il vialetto era pieno di automobili con dentro persone che non voglio neanche immaginare cosa stessero facendo. Cercammo di farci spazio fra infinità di persone stivate in quella casa fra alcool, musica assordante e fumo di Dio solo sa cosa, per arrivare a salutare il nostro amico.
“Hei Zayn bella festa, non credevo saresti mai riuscito ad organizzarne una del genere.”
“Tu mi sottovaluti Styles. Voi bevete e divertitevi, noi ci vediamo dopo.”

Detto questo ci lasciò in mezzo alla pista, avevo già notato una tipa che mi stava squadrando dalla testa ai piedi con occhiatine fin troppo maliziose. Iniziò ad avvicinarsi a me con una camminata estremamente sexy, era mezza nuda e a dire il vero non era il mio tipo. Era sempre più vicina, finché non mi raggiunse..
“Piacere Hailey”
Mi sussurrò all’orecchio iniziando a baciarmi il collo con una naturalezza che mi stupii, arrivò fino alle mie labbra. Non potei fare a meno di lasciare che la mia lingua giocasse un po’ con la sua, finché non fummo interrotti da una voce, ma questo non la frenò dallo starmi attaccata.
“Allora ubriaconi , come tutti saprete io sono il miglior organizzatore di feste della città..”
Dalla massa informe di gente partì un “buu” che riempì la stanza e le mie orecchie, forse non era la serata adatta per stare ad una festa, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.
“Bene, così ho l’onore di presentarvi uno dei miei più vecchi amici. Ho cercato di impedirgli di cantare, ma ha insistito, così dovrete sorbirvelo.. ecco Louis.”
Non detti molto peso a quel nome finché non vidi emergere dalla folla quei capelli, seguiti da quei bellissimi occhi, fino a che non fu totalmente visibile. Non mi sembrava vero che lui fosse li, avrei giurato di non rivederlo mai più, ma per non so quale strano scherzo del destino lui c’era e non era stata la mia immaginazione a giocarmi un brutto scherzo. Mi sorpresi a pensare a quanto fosse stupendo quella sera, aveva una maglia bianca che evidenziava il leggero accenno di abbronzatura fasciandoli i muscoli delle braccia. Ma cosa stavo dicendo? Ero forse impazzito? Non erano pensieri normali quelli, gli uomini non possono pensare certe cose, non devono, solo che era più forte di me, non riuscivo a mandarlo via dalla mia mente. I nostri sguardi si incrociarono ed il cuore inizio a battermi con una velocità paurosa, non accennando minimamente a smettere, mi sentivo proprio come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta, ma io non avevo una cotta per lui, non potevo averla. Nei suoi occhi vidi stupore e dolcezza, seguiti dal disgusto dato da quella donna, se così si può chiamare, che mi si stava strusciando addosso. Come una reazione involontaria, la scostai da me e mi alzai in piedi cercando di arrivare il più vicino possibile al palco che era stato allestito per l’occasione. Iniziò a cantare, la sua voce arrivò alle miei orecchie soffice e dolce, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Durante la canzone un po’ di volte mi guardò rivolgendomi uno dei suoi sorrisi, non erano come gli ricordavo. Avrei giurato che fossero molto meno perfetti e luminosi. Finito di cantare dalla folla emerse un applauso che presto contagiò tutti, tranne me. Io stavo affondando in quei due specchi color del mare, riusciva a sorridere con gli occhi come pochi sapevano fare. Se qualcuno mi avesse chiesto che cosa trovassi di speciale in lui, che cosa mi spingeva ad essere così estremamente attaccato a lui, non avrei saputo rispondere. Soltanto con la sua presenza riusciva a scuotermi l’anima, lui non era bello e io non ero gay, c’era solo qualcosa che mi attirava irrimediabilmente a lui, come una caramella attira un bambino,bene lui era tutta la dolcezza di cui avevo bisogno. Lui mi completava, aveva tutto ciò che io non avrei mai potuto avere.
  
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