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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    03/08/2012    10 recensioni
C'è odore di sangue intorno a te? Sei stata di nuovo tu, no?
Non ti dovresti stupire.
Apri gli occhi. Nero nel bianco. Non hai freddo, piccola strega. Non sai cosa sia il gelo. Eppure ce l'hai dentro. E fuori. Aspetti.
Che qualcuno ti salvi.
Aspetti.
Piccola principessa, la tua guardia basterà a proteggerti?
La Fata blu forse ti porterà via, con il suo amico dai capelli di neve. Le loro mani non si sono ancora separate.
Non ti resta che sperare, piccola strega. E aspettare...ancora.
Genere: Azione, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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capitolo 1

 

KIKKIRIKIIIIIILL…
 

 
 

La luce filtrava dalle persiane appena accostate della sua stanza illuminandole il volto.
Il piacevole calore del sole mattutino la ridestò, risucchiandola dal mondo dei sogni nel quale si trovava.
Maka Albarn si stropicciò gli occhi sbadigliando.
Ancora intorpidita, afferrò con la destra un lembo del sottile lenzuolo ricamato e lo tirò mollemente fino a coprirsi il viso.
Solo allora si accorse che qualcosa non andava.
Spalancò i grandi occhi verdi scattando sui gomiti. Il torpore della notte sembrava aver completamento abbandonato le sue membra.
Aggrottò le sottili sopracciglia, gonfiò le guance e…
“SOUL EATER!! Vieni qua, I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E!”
A quell’urlo, un ragazzo si sporse dalla doccia sgocciolando sul pavimento.
I capelli lattei erano appiccicati alla nuca e alcune ciocche gli ricadevano scomposte sulla fronte.
Se ne scostò una, che gli copriva gli occhi carmini infastidendolo.
Le goccioline schizzarono ovunque fino a scivolare sulla grande specchiera. Il calore dell’acqua scrosciante aveva fatto appannare tutti i vetri.
“SOUUUL!!”- ringhiò ancora la ragazza.
La Death Scythe sbuffò rumorosamente assumendo un’espressione scocciata.
“Sì, arrivo…”- borbottò infine decidendosi ad afferrare il caldo accappatoio bianco.
Lo infilò e strinse con forza la cintura in vita. Una volta trovato il coraggio di abbandonare il tepore creatosi nella stanza, si strinse nelle spalle e, quasi amareggiato, abbassò la maniglia.
Soul sgattaiolava per il corridoio a piedi nudi, lasciando al suo passaggio, una fila di impronte bagnate sul pavimento.
Giunse infine sulla soglia della camera della meister e sollevò un sopracciglio.
Lei lo fissava di sbieco seduta sul soffice materasso, la schiena ritta. Aveva i capelli ancora raccolti in quelle sue buffe codine, ma la notte gliele aveva completamente “smontate” ed ora una delle due le penzolava sulla guancia con l’elastico a metà.
Soul non poté che trovarla immensamente carina tutta stravolta com’era.
Appoggiò con un gesto fluido un gomito allo stipite della porta e sogghignò.
“Dimmi Maka…Che cavolo vuoi?”- proferì fingendosi scocciato.
Lei gli lanciò una stilettata con quei suoi grandi occhi fluidi.
Soul aveva sempre pensato che gli occhioni luminosi della meister fossero assurdamente belli…
Però in quel momento sembrava volessero soltanto prenderlo e spaccargli la faccia…e non se ne sentì di certo rincuorato. Il ghigno sul suo volto si spense.
Continuarono a fissarsi in malomodo per qualche secondo.
L’espressione austera della scythe meiter sembrava volesse dire “Ehi tu, idiota! Vedi di non dire parole sbagliate altrimenti giuro che ti strangolo…tutto chiaro?”, mentre quella della sua arma, beh, la implorava semplicemente di non ucciderlo.
“Siamo nervosette stamattina, my master?”- sbuffò lui una volta ritrovata un po’ della sua figaggine.
Maka distolse lo sguardo astiosa e domandò sibilante -“Perché sono andata a letto completamente vestita? Anzi no…ora che ci penso com’è che ci sono arrivata al letto?”
La ragazzina ricordava perfettamente che la sera precedente il partner stava stravaccato sul divano a guardare un barbosissimo filmetto dell’orrore da quattro soldi, una roba davvero scadente…
Sta di fatto che lei non riusciva a ripassare con tutto quel chiasso e quelle urla tanto acute. Così, data una rilettura veloce ai suoi impeccabili appunti, si era decisa a sedersi accanto all’arma calandosi le cuffie di quest’ultima sulle orecchie. Aveva ascoltato cinque o sei splendidi pezzi jazz eseguiti magistralmente al pianoforte, ritrovandosi in un mondo completamente nuovo e speciale: quello della musica. Tuttavia sentiva di non appartenergli…
Ripeteva a se stessa che quel mondo non sarebbe mai stato in grado di comprenderlo.Non sarebbe mai stata in grado di capire appieno Soul.
Quel pensiero l’aveva infinitamente rattristata. Si era perciò decisa a cercare qualche bel brano cantato e, premuto qualche tasto sull’MP3 nero dell’amico, era riuscita a scovare anche quelli.  Alcuni erano davvero belli, le parole la stregavano. Aveva chiuso gli occhi accoccolandosi sul vecchio divano sgangherato e poi…
Niente! Poi si era svegliata nel suo letto completamente vestita. Gli abiti erano tutti stropicciati e la corta gonna viola e nera a quadretti le copriva a malapena le mutande da bimbetta.
Non ci fece troppo caso e si sciolse i codini con noncuranza. Stava aspettando una risposta.
Soul si passò le dita fra i capelli umidi e prese fiato.
Faticava sempre a capire perché non riuscisse a dirle la verità senza provare sensi di colpa. Dopotutto non aveva fatto niente di male, anzi…
Ma Maka era maledettamente brava a metterlo in soggezione con quei suoi modi a volte altezzosi, da bambina viziata. Lo faceva sentire disadatto in qualsiasi situazione.
Era pazzesco come lui, così tremendamente cool, dovesse sottostare al volere di quella tappetta senza-tette. La sua tappetta senza-tette…
“Ieri ti sei addormentata sul divano…”- disse con un nodo allo stomaco –“Allora ti ci ho portata io nel letto. Non volevo svegliarti…”
“Oooh…in questo caso…”- il viso imbronciato della ragazzina si distese in un sorriso dolcissimo -“Grazie Soul!”
I suoi occhi brillavano fulgidi nella tenue luce che inondava la stanza.
A quella visione, Soul non potè che arrossire violentemente.
La giovane meister era la cosa che più splendeva in quella camera, a Death City, nel mondo intero!
Pensieri poco fighi, pensieri poco fighi...
Ripeté a se stesso fissando gli occhi vividi sul comodino a destra del letto.
Maka si alzò lisciandosi la gonna e si diresse al guardaroba.
Ne estrasse la candida uniforme scolastica che riportava l’emblema della Squadra Scelta “Spartoi” ricamato appena sotto la spalla sinistra e tornò a guardare il compagno.
“Dai Soul, muoviti!”- cominciò sorridente.
Lui schioccò la lingua e le sorrise di rimando.
“Io mi vesto e preparo la colazione… Non ho più il tempo di farmi la doccia! Però tu sbrigati a finire in bagno, okay?”- e così dicendo si chinò intenta a tirar fuori gli stivali da sotto il letto.
“V-va bene…v-vado…”- balbettò il ragazzo.
Si era ritrovato, infatti, a fissare il sedere tondo e sodo della meister appena coperto da quella gonna troppo corta e da un paio di mutande rosa e grigie a strisce.
Deglutì rumorosamente portandosi le mani al volto, nel vano intento di reprimere l’epistassi sicura e fece dietrofront pregando di passare inosservato.
Oh, mio Shinigami...
Non fece in tempo ad avanzare di tre passi che sbatté la faccia contro qualcosa di morbido…o meglio, qualcuno.
“Oooh, Soul-kun!! Vieni a giocare con Blair!”
Beh, ovvio no?
La stregatta, completamente nuda, aveva fatto la sua apparizione…e per qualche ragione a noi ignota, il seno prosperoso era costantemente regolato ad altezza Soul.
Strinse forte lo sciagurato contro il petto procace e gli si appiccicò a forza.
Lui non poté più trattenere il sangue che cominciò a scendergli copiosamente dal naso.
“Blair!”- sbraitò il ragazzo cercando ossigeno –“Mollami subito! Non ho voglia di giocare con te. Siamo in ritardo!!”
Scalciando come un ossesso, riuscì finalmente a scollarsi di dosso la gatta ninfomane che sbatté il sedere pieno sul pavimento.
“Ahi ahi… Ma Soul-kun, Blair ha voglia di giocare!”- piagnucolò la giovane “donna” dai capelli viola.
“Blair ha voglia di giocare un corno!”- fece lui rabbioso fissando il soffitto. Voleva evitare un’ulteriore perdita di sangue e si costrinse di non guardarla. Prima o poi, quella gatta sexy l’avrebbe fatto secco, e la testa già gli girava per l’emorragia ingente.
Se ancora ci si metteva Maka…avvampò.
“Cattiiivoo!”- cantilenò Blair per poi trasformarsi in gatta con un vaporoso *POFF* e zampettare via tristemente.
Non sapeva, la povera Death Scythe, che quella mattina avrebbe perso ancora molto sangue.
Dietro di lui, una figura a noi nota, avvolta da una mastodontica aura omicida, sollevò il braccio armato di tomo enciclopedico.
Un boato si propagò per tutta la città.
Nella Death Room, Shinigami-sama sghignazzò battendo le enormi mani bianche tutto compiaciuto.
“E brava la nostra Maka-chan! Diventa sempre più forte! Già già!”
 
 
 
Il villaggio era stato completamente raso al suolo.
Un vento gelido soffiava impietoso sulle macerie facendo sollevare qua e là piccoli vortici di neve.
I cadaveri di numerosi weapon meister a due stelle giacevano scomposti sul terreno ghiacciato. Sotto qualche cumulo di detriti doveva essercene anche un paio a tre…
Il bianco perfetto che regnava in quel luogo era compromesso in più punti da larghe chiazze purpuree ed i cristalli di neve continuavano a scendere imperterriti, ovattando ogni singolo fruscio.
In mezzo a tutta quella desolazione, qualcosa di vivo singhiozzava.
Una bambina, la testa incassata tra le ginocchia magre, piangeva sommessamente stringendosi al petto un grande pupazzo rosa. Un orsacchiotto di pezza piuttosto malconcio, che probabilmente era tutto ciò che le rimaneva.
I lunghi capelli scarlatti le carezzavano delicatamente le guance arrossate. Non aveva freddo.
Un fiocco candido le si poggiò sulla spalla senza però sciogliersi al contatto con la sua pelle diafana.
Dopotutto il gelo le veniva da dentro e non l’avrebbe mai abbandonata.
Sollevò il viso. Le lacrime si erano solidificate sul volto pallido. Spalancò i grandi occhi stingendosi nella lunga sciarpa grigia.
In quello sguardo non si scorse nulla.
Solo gelo, vuoto e tenebra…
 
“Che qualcuno mi fermi…”
 
 
 
I due ragazzi cominciarono finalmente a percorrere l’immane scalinata che si stagliava loro d’innanzi.
Più di una volta, Maka aveva provato a contare il numero ingente di gradini che ogni stramaledettissima mattina dovevano superare per partecipare alle lezioni della DWMA…
Ed ogni stramaledettissima volta…beh, si era persa a centosessantadue e aveva rinunciato nell’intento.
Ricordava che agli inizi, salire alla scuola, era stata una gran fatica per lei come per il partner. Per non cedere alla stanchezza si tiravano sberle, si incitavano a vicenda, a volte volavano insulti del tipo “Ehi idiota deficiente! Vedi di non crollarmi qui, perché io non ho la minima intenzione di trascinarti lassù a calci!”.
Poi una volta Soul le aveva persino detto “Tu farai di me la Death Scythe più figa di tutte! Cosa vuoi che siano qualche centinaio di scale?”, e aveva sorriso.
Era stata una delle poche volte che il ragazzo le avesse rivolto un sorriso vero…e non il solito ghigno strafottente.
Ora invece quell’odiosa gradinata la facevano quasi senza accorgersene e l’atmosfera era del tutto diversa.
Soul era diventato per davvero la Death Scythe più figa di tutte ed avanzava claudicante con le mani affondate nelle tasche dei jeans chiari. La sua meister si osservava imbronciata la punta degli stivali.
Quella mattina non erano certo battute o incitazioni a volare tra i due, ma sguardi pieni d’astio…
Eheh… Maka si era proprio arrabbiata per quella scenata con Blair e dopo il portentoso colpo sferrato al compagno, era quasi dispiaciuta del fatto che questi si fosse rialzato barcollante.
Aveva seriamente pensato di lasciarlo agonizzante a terra…era stata davvero troppo buona.
Il silenzio cresceva e con questo anche la tensione.
Continuavano a salire…
Alcune ragazze ferme alla loro destra, erano intente a scambiarsi notizie e pettegolezzi. Al passaggio del ragazzo dai capelli lattei abbandonarono i loro discorsi e gli rivolsero sguardi sdolcinati e supplichevoli, pieni di malizia e ammirazione. Il tutto ovviamente accompagnato da gridolini di esultanza…
Nessuna sembrava di essersi accorta della presenza di Maka, e in caso contrario, nessuna dimostrava nei suoi confronti il minimo interesse. Erano troppo prese dal tentativo di attirare l’attenzione di quel gran figo di Soul Eater Evans…
Evidentemente si trattava delle mittenti delle ultime richieste di far squadra che l’arma aveva ricevuto. Quelle odiose lettere profumate e piene di ghirigori che si era sempre rifiutato di aprire.
Povere illuse senza speranza.
Per lui c’era solo Maka…
Maka, che con il suo coraggio lacerava la follia.
Maka, che ogni volta lo strappava alle tenebre della sua anima.
Maka, che in quel momento camminava al suo fianco e che…le stava polverizzando con lo sguardo!
…OCHE…
Per fortuna le superarono senza dover ricorrere a metodi drastici.
Ad un tratto Soul sbuffò lievemente imbarazzato. Ancora una volta la giovane era riuscita a metterlo in soggezione.
“Maka…per stamattina… Scusa.”- mugugnò rompendo l’atmosfera decisamente pesante che era andata formandosi.
Per tutta risposta l’artigiana estrasse un tomo da sotto il cappotto.
La falce se ne accorse. Strizzò gli occhi digrignando i denti, pronto ad incassare l’ennesimo colpo, seppur questo stesse per giungere apparentemente senza alcun motivo logico.
I secondi passarono ma non accadde nulla. Pertanto il ragazzo si azzardò a socchiudere un occhio titubante.
Davanti a lui, la partner seguiva con sguardo perso il lunghissimo corrimano che fiancheggiava il lato sinistro della scalinata. Era rossa in volto. 
“Maka-chop…”- borbottò sollevando lentamente il libro per poi dare un debole colpetto sulla testa dell’amico.
“Scuse accettate, idiota!”
Davvero non ce la faceva e tenergli il muso troppo a lungo…
Poi posò finalmente lo sguardo su di lui e gli dedicò un sorriso deciso.
Ma perché riusciva ad essere così maledettamente carina?
Soul ridacchiò alzando gli occhi cremisi al cielo. Con la sinistra arruffò la frangia biondo cenere della meister.
Pensieri poco foghi, pensieri poco fighi... 
 
 
“Cosa?”- sbraitò imbestialito lo zombie blu –“La spedizione H.A.C.C.A. ha fallito?!”
“Già già… Purtroppo sono stati tuuutti eliminati…”
Dietro la maschera buffa del Sommo Shinigami si poteva comunque notare una profonda tristezza per le importanti perdite subite… Il tono amaro della sua voce lo confermava.
“Ma tra di loro vi erano anche due maestri a tre stelle. Per non parlare del fatto che tutti erano artigiani scelti e incredibilmente abili. Com’è possibile che si sia verificato un simile massacro…?”-si intromise una voce femminile.
Per qualche istante, un silenzio opprimente avvolse la Death Room.
“Cara Neigus…”- riprese il dio –“Quella strega è pericolosa. Va fermata al più presto! La situazione sta degenerando e…ci rimane un ultimo asso nella manica.”
“Dobbiamo far chiamare i ragazzi?”- fece a testa bassa il professor Sid.
Aveva paura che persino per lui e la propria partner quella missione fosse troppo. Figuriamoci per dei ragazzini…
Però, in fondo, sapeva che soltanto loro sarebbero stati in grado di portare a termine tale mansione. Shinigami, se ne rendeva perfettamente conto, condivideva le sue preoccupazioni. Uscì con una solennità che non gli si addiceva dallo specchio, la cui superficie brillò di una luce azzurrina. Si mosse lentamente e poggiò paterno le manone bianche sulle spalle dei suoi due interlocutori.
“Fateli chiamare…”- proferì serio -“E non fatene parola con gli altri membri della Spartoi.”
Soltanto le loro anime erano adatte a quell’incarico.
  



ANGOLO A ME:

Ehyoooooooow, eccomi ancora qua a sbriciolare!!
OH SHINIGAMI!!
Solo per il prologo ben QUATTRO *O.O* recensioni...non ci posso ancora credere!!
Bene, prima che me ne dimentichi di nuovo (e che Soul venga di conseguenza a scassare...), la canzone era "Paper moon", "PAPER MOON", okay!?
Sì, continuiamo...
In questo capitolo ha fatto la sua comparsa una bimbetta piuttosto inquietante. Ed io, ovviamente, (che l'altra notte non avevo un tubo da fare...perchè io non dormo la notte, chiaro?!) ne ho fatto lo studio! Yahooo...oddio Black*Star non ha una buona influenza su di me...
"Fidati Maka, non ce l'ha su nessuno..."
"Questa volta non posso darti torto, inutila arma..."
"Ehi!"
"TACI!"
Comunque eccola qui!! Scusate per la pessima risoluzione delle mie immagini...mi spiace...
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Ringrazio infinitamente kasumi 89, Hiyoki, Willow Gorgon ed IllyElric di aver recensito!
Spero che ne abbiate ancora voglia!!
Bacioniiii!
Arigatou!


 

scythemeister_MakaAlbarn
 

  
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