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Autore: bacinaru    03/08/2012    3 recensioni
"Può quasi percepire lo sguardo carico d’odio e preoccupazione che Dean gli sta lanciando dall’altra parte della stanza. Può avvertire la pietà negli occhi di Bobby, che lo guarda da poco lontano. Ciò che sente davvero, però, è il perdono di Sam che gli brucia le ossa. E’ così sbagliato da fargli male, perché dopo tutto quello che ha fatto, Sam è ancora pronto a tendergli la mano. E’ sbagliato perché il cuore di Sam è così grande da parere infinito e lui ci si è conficcato in un angolo e si sente stretto. Sta soffocando."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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Titolo: Carezze di guerra
Fandom: Supernatural

Personaggio: Castiel (Sam)
Rating: Giallo
Avvertimenti: Oneshot
Set/Prompt: Armi - Medicine
Disclaimer: I personaggi descritti non mi appartengono e la storia non è scritta a fini di lucro.
Note: Il titolo è preso dal testo della canzone "Bastava" di Laura Pausini. La storia si svolge dopo che Castiel ha liberato le anime e le ha rispedite in Purgatorio. Solo facciamo finta che i Leviatani non sono rimasti nella sua pancia e che con il suo gesto Castiel sia rimasto senza grazia e molto indebolito ^_^ Buona lettura!
Tabella:
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Carezze di Guerra





C’è qualcosa che preme contro le sue labbra, qualcosa di solido e freddo. Castiel le stringe in una linea sottile, ma qualcos’altro di meno consistente riesce a penetrare la barriera e lascia un sapore amaro sulla punta della lingua.
“Andiamo, Castiel. Devi prendere le tue medicine”.
La voce lo incita dolcemente, mentre una mano calda gli accarezza la pelle sudata del collo e cerca di inclinargli la testa in avanti. Castiel conosce quella voce, ma in qualche modo sa che è sbagliato sentirla. Stringe le labbra ancora più forte, perché non riesce a capire cosa gli stia succedendo. Cerca di comprendere, cerca di ricordare, ma la sua testa è un martellare continuo e c’è troppo rumore per fare qualsiasi cosa. Sta sudando, eppure brividi di freddo gli percorrono il corpo come tante scariche elettriche e Castiel non può fare a meno di chiedersi cosa stia facendo la sua grazia, perché non riesce a rimettere le cose a posto con il suo corpo. Cerca di raggiungere la propria essenza, la luce che custodisce la sua esistenza, ma non riesce a trovarla. C’è un vuoto nel petto che lo spaventa e incoerentemente crede che la sua grazia si sia nascosta per fargli un dispetto. Deve per forza essere così, perché accettare che lo abbia abbandonato non è un’opzione da prendere in considerazione. Perché avrebbe dovuto, poi? Non è più lontano dal Paradiso, ha vinto la guerra, Raffaele è morto. Aveva avuto così tanto potere che gli fremeva nelle dita, come ha fatto a ridursi in questo stato? Cerca di aprire gli occhi, di alzarsi, ma le palpebre sono troppo pesanti e una mano lo tiene premuto su qualcosa di morbido.
“Va tutto bene. Andrà tutto bene”.
E’ la voce di Sam quella che penetra nella sua testa tra un colpo e l’altro. E’ quello su cui giace è il divano di Bobby, può riconoscerlo dall’odore di alcool e sangue che lo caratterizza. E’ il suo corpo, ora umano, che sta bruciando dall’interno e implora pietà.
I ricordi di quanto accaduto lo colpiscono come un’onda d’urto, tanto forte da fargli inarcare la schiena e lottare contro qualsiasi vincolo lo stia tenendo legato laggiù. Non è giusto, non dovrebbe essere lì. Sarebbe dovuto essere morto, avrebbe dovuto porre fine a tutto, anche a se stesso.
Con un po’ più di forza, Sam preme le mani sulle sue spalle e lo rimette giù, continuando a donargli inutili mormorii di conforto.
Vorrebbe dirgli di smetterla, perché gli sta facendo solo del male. Non merita alcun conforto e soprattutto non merita la gentilezza di Sam.
Può quasi percepire lo sguardo carico d’odio e preoccupazione che Dean gli sta lanciando dall’altra parte della stanza. Può avvertire la pietà negli occhi di Bobby, che lo guarda da poco lontano. Ciò che sente davvero, però, è il perdono di Sam che gli brucia le ossa. E’ così sbagliato da fargli male, perché dopo tutto quello che ha fatto, Sam è ancora pronto a tendergli la mano. E’ sbagliato perché il cuore di Sam è così grande da parere infinito e lui ci si è conficcato in un angolo e si sente stretto. Sta soffocando.
Il suo respiro si è trasformato in rantoli confusi. Non riesce a respirare, sta per morire e nonostante sia tutto ciò che desidera, la morte lo terrorizza.
Le dita di Sam si trovano subito tra i suoi capelli e leniscono piano il dolore. Sono le carezza di un soldato, la misericordia per il nemico.
“Prendi le medicine, Cass”
Il bicchiere preme ancora contro le sue labbra. Castiel vorrebbe dirgli che le medicine non funzionano, perché il suo non è un dolore che possono curare, ma Sam continua a spingere e a dire “per favore”. Allora Castiel capisce che è tutto ciò che non può negargli e beve, perché in quel bicchiere, Sam ci ha riposto la Speranza.
  
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