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Autore: Miss Wixen    04/08/2012    1 recensioni
Summer è nuova al liceo McKinley, viene da Chicago ed ha sempre studiato in casa. La sua vita cambia quando ritrova il diario che il padre teneva da giovane in una scatola nascosta nella cantina. In questo diario infatti, è nascosto un segreto che riguarda la vita di suo padre, e quella di una ragazza che lei è determinata a ritrovare a tutti i costi.
Rachel invece dal McKinley ormai è andata via, vive a New York e frequenta la NYADA e sta per realizzare il sogno più grande della sua vita, eppure sente che le manca qualcosa.
Un ritratto personale di un’ipotetica quarta serie ( non sono presenti spoiler è tutto inventato), una commedia romantica nella quale la vita dei nostri amati personaggi di glee si intreccia con quella di altri studenti nuovi in un coctail che spero possa farvi divertire e perché no, farvi restare con il fiato sospeso.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luglio, 1994
Amore mio,
mi manchi da morire.
Mia madre non mi permette di chiamarti, né di raggiungerti, per questo ti scriverò delle lettere nella speranza di riuscire ad inviartele un giorno.
Odio tutta questa situazione, odio dovermi separare da te.
E per cosa? Per evitare gli scandali? Mio padre è nel congresso non io!
Ti prometto che appena potrò scapperò da questo inferno e verrò a prenderti.
Ti giuro, amore mio, ovunque tu sei, verrò a prender…

 
 
La lettura di Summer fu interrotta inaspettatamente quando si ritrovò con la testa nell’ armadietto.
Non poteva davvero crederci! Qualcuno le era passato accanto e l’ aveva spinta senza motivo.
Si girò di scatto sgranando gli occhi per la sorpresa e il diario in cui era immersa poco tempo prima le cadde dalle mani.
<<  Dovresti stare più attenta a dove ti trovi mentre io passo, carina >>  disse con una nota di disgusto la ragazza che di proposito le era venuta addosso poco prima.
Summer notò subito che aveva l’uniforme da cheerleader e che i grandissimi occhi castano scuro, truccati accuratamente con dei colori sul dorato e marrone, terminavano in lunghe e folte ciglia finte. I suoi capelli erano di un rosso fuoco, e le ricadevano sulle spalle formando morbidi ricci.
Provò a controbattere, ma nello stesso momento in cui Summer aprì la bocca per parlare, la ragazza dai capelli rossi, seguita dallo sciame di stupide ragazze cheerleader, si mise a ridere e dandole le spalle scomparve in un angolo del corridoio.
Un ottimo primo giorno di scuola, pensò Summer quando si accorse che il suo prezioso diario era precipitato e terra e che tutti i fogli che conteneva si erano sparsi ovunque attorno a lei.
Si chinò per raccoglierlo ma qualcuno fu più veloce di lei. Alzò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con un ragazzo.
<<  Tieni >> le disse aiutandola a raccogliere gli ultimi fogli e porgendoglieli.
Summer non potè fare a meno di squadrare quel ragazzo che si era dimostrato così gentile con lei.
Aveva gli occhi neri come la pece, dello stesso colore dei folti capelli che formavano un ciuffo accuratamente sistemato, il mento a punta, le labbra carnose che si aprirono in un sorriso leggermente incerto.
Poi Summer si rese conto che forse lui si aspettava che emettesse un suono di qualche tipo.
<<  Grazie >> biascicò riponendo al sicuro nell'armadietto quell'ormai cumulo di fogli.
<< E' il tuo primo giorno di scuola? >> le chiese mostrandole un sorriso, questa volta così bello da togliere il fiato.
<< Gia >> rispose Summer tentando anche lei di sorridere, ma quella che le uscì probabilmente somigliava più ad una smorfia.
Chiuse l'armadietto e si allontanò sperando che quel ragazzo così carino non la seguisse. Insomma era così imbarazzante, e Summer non era per niente abituata ad avere a che fare con dei.... ragazzi!
Ma fu proprio quello che il ragazzo fece.
< < Anche io sono nuovo, primo anno >> disse cercando di tenere il passo svelto di Summer.
<< Sono Zackary Lisbon... ma tu puoi chiamarmi Zack> si piazzò davanti a lei impedendole di proseguire tendendole la mano.
<< Io sono Summer Hulrick, piacere >> rispose stringendogli mano.
Poi ricominciarono a camminare per i corridoi affollati del liceo McKinley.
<< E' davvero come essere nella gabbia dei leoni qui! >> commentò Zack cercando di sovrastare con la voce il rumore delle risate e delle chiacchiere degli altri studenti.
<< E tu non sembri tipo da gabbia dei leoni>>.
Summer annuì.
<<  Scuola privata? >> le chiese dopo qualche secondo di riflessione.
<< Bhè diciamo di si... ero l'unica studentessa... ho studiato sempre in casa fin ora >> confessò Summer molto imbarazzata giocherellando con la prima pagina del libro di biologia che stringeva tra le braccia.
<< Veramente? Wow! Credo ti aspetterà un anno davvero duro!! Sei di Lima? >>.
Voleva davvero fare conversazione, pensò Srmmer, mentre lei invece non vedeva l'ora di trovare la sua aula e mettersi in un angolo ad ascoltare in silenzio. Infondo non era andata in quella scuola per fare amicizia. E quel ragazzo era davvero troppo curioso per i suoi gusti.
<< No. Sono di Chicago. >>
<< E come mai sei arrivata fino a Lima? Amici, fidanzato, lavoro di tuo padre...? >> ridacchiava sotto i baffi, e Summer scoprì che la irritava da morire.
<< Nessuna delle tre, in realtà >>
<< Sei una ragazza misteriosa.... sappi che scoprirò che cosa nascondi >>
<< Non nascondo niente ok? >> disse leggermente infastidita.
<< Sto solo... cercando una persona, che credo viva qui. >>
<< Davvero? Allora dimmi il nome, magari la conosco, vivo qui da quando sono nato!! >>
Summer si fermò. Forse aveva ragione, forse lui poteva aiutarla. In fondo era solo chiedergli se conosceva una persona non doveva raccontargli nient'altro.
Lui la guardava con aria d'attesa, Summer prese un bel respiro.
< < Ecco… il suo nome è..... Rachel Berry >>
 
 
Quando Rachel finì di attaccare l'ultimo poster con la locandina di West Side Story alla parete della stanza nuova stanza, si sentì finalmente soddisfatta.
Quelle quattro mura le avrebbe chiamate "casa" per i prossimi anni e l'idea era semplicemente elettrizzante.
Anche se , volendo essere precisi, le mura erano due.
<< Chi è questo? >>
Già, perchè per obbligo doveva dividere quella stanza con un'altra ragazza: Janet.
Rachel si avvicinò alla ragazza poco più alta di lei con i capelli castano scuro legati in una coda di cavallo.
<< Nessuno >> si affrettò a dire quando capì a quale foto si stava riferendo la sua coinquilina impicciona.
Janet era strana, aveva pensato Rachel appena l’aveva vista, persino più strana di lei!
Conviverci sarebbe stato un delirio e non solo perché la metà stanza di Rachel era il regno dell'ordine, del rosa e di Barbra mentre quella di Janet era il regno del caos e di stupidi volantini che incitavano al diventare degli hippie sballati di canne, ma soprattutto perché avrebbe dovuto dividere il bagno con quella svitata figlia dei fiori!
A tal proposito, Rachel aveva provato più volte a recarsi in segreteria richiedendo il modulo per avere una stanza singola, per poi scoprire che non esisteva nessun modulo per quell’ operazione, e quindi aveva finito con l'adattarsi alla situazione.
<< Dai!! Dimmi chi è? Il tuo fidanzato, Berry? >> Janet le andò incontro e cominciò a darle pizzichi nello stomaco ridendo.
<< No davvero Janet, non è nessuno! >>
Rachel prese di scatto la foto incriminata e la guardò.
Finn.
<< Nessuno >> sussurrò a malapena stringendola tra le dita. Diede le spalle a Janet per non tradirsi, se l' avesse guardata negli occhi avrebbe capito che c’era qualcosa sotto.
Janet si stufò presto e sbuffando si avvicinò al bagno e aprì la porta.
<< Sei troppo misteriosa tu!! >>
<< E' solo una persona che non ha più… nessuna importanza >>
Buttò la foto nel cestino, per poi riprenderla appena Jenet sparì dietro la porta del bagno.
Rachel ripose la foto con attenzione nella prima pagina del libro che era sul mio comodino, così Janet se ne sarebbe dimenticata e avrebbe smesso di farle domande.
Andrà tutto bene, si rassicurò, andrà tutto bene.
 
 
Appena Summer ebbe pronunciato il nome di Rachel, Zack sorridendo la prese per mano e cominciò a trascinarla facendosi spazio tra la folla di ragazzi che cominciava a raccogliersi nelle classi.
Anche lei sarebbe dovuta andare in classe, pensò, la campanella avrebbe cominciato a suonare a distanza di pochi minuti, eppure qualcosa le diceva di seguire Zack ovunque l’avrebbe portato. Lui poteva aiutarla.
<< Eccoci >> disse avvicinandosi alla bacheca dove erano conservati tutti i trofei vinti dagli studenti del McKinley.
C’era la foto dei giocatori di football e gli ultimi campionati delle cheerleader, e poi c’era un trofeo davvero enorme “ Nazionali 2012 Canto coreografato: 1° Classificato”
<< Faceva parte del glee club e l’anno scorso hanno vinto le nazionali, è una leggenda! Ed è anche l’ultima reginetta in carica, si è diplomata l’anno scorso >> disse Zack entusiasta delle sue scoperte.
Summer era rimasta completamente ipnotizzata dalla miriade di trofei e dalle foto di tutti quei ragazzi che sembravano così.. felici. E da quel sorriso così familiare.
<< Ma perché stai cercando proprio lei? >> le chiese Zack riportandola alla realtà.
<< L’ho vista alle Nazionali a Chicago, avrei voluto conoscerla >> non sapeva proprio cosa inventarsi per giustificare quel suo interesse.
<< Adoro cantare >> disse alla fine.
<< Allora dovresti iscriverti al glee club…. Molti dei componenti si sono diplomati e ora cercano nuovi iscritti… lì c’è il foglio se vuoi segnarti >>
La campanella suonò.
<< Bhè, direi che è meglio andare in classe, ci ribecchiamo… Summer >> e dopo averle fatto un sorriso sghembo, Zack si allontanò tra la folla.
Summer rimase qualche istante a fissare una foto. Quello doveva essere il glee che aveva portato il McKinley alla vittoria, e il viso di Rachel primeggiava al centro del gruppo di ragazzi. Summer sapeva che doveva trovarla, a qualunque costo.
Si girò di scatto e si diresse spedita al punto in cui era appesa la lista degli iscritti al glee club e con una leggera esitazione scrisse il suo nome. 

  
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