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Autore: Katekat    04/08/2012    2 recensioni
"Sei ancora in tempo, Fiorenzo. Ti prego, pensaci su. Non tutto è perduto."
"Tutto sarebbe perduto se mi rifiutassi di piegarmi alle leggi del destino. La scelta non è mai stata la mia."

[Conan/Fiorenzo]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Se ora te ne vai







"Se ora te ne vai, non ti permetteranno più di tornare indietro…”

“Lo so”

“E lo farai comunque?”

“E’ scritto nelle stelle. Lo hai visto anche tu, Conan. Non possiamo cambiare ciò che è già deciso”

Il Centauro chinò silenziosamente il capo. Sembrava molto triste.

Fiorenzo, invece, continuò a fissare la sconfinata volta stellata che si spiegava al di sopra dei rami più alti della Foresta Proibita, ma anche i suoi pallidi occhi blu zaffiro erano soffusi di un velo di malinconia.

“Darai tu l’addio per me a Cassandro e agli altri? A me non rivolgeranno più la parola…”

Conan alzò lo sguardo, ma l’amico gli dava le spalle. Non voleva mostrargli il suo volto, ma la voce gli vibrava di quieta disperazione.

“Sei ancora in tempo, Fiorenzo. Ti prego, pensaci su. Non tutto è perduto”

“Tutto sarebbe perduto se mi rifiutassi di piegarmi alle leggi del destino. La scelta non è mai stata la mia”

“Non posso credere che le leggi del destino vogliano che tu vada a servire gli Umani in quella scuola…”

Fiorenzo si volse lentamente al tono arrabbiato dell’amico. Il suo sorriso calmo e malinconico bastò a dissipare la sua ira come una nube soffiata via dal vento.

“Non devi temere, Conan. Anche se da oggi in poi le nostre strade si separano, nulla cambierà realmente tra noi”

Gli si avvicinò piano, calpestando appena l’erba morbida della Foresta Proibita. Conan teneva la testa bassa mentre Fiorenzo gli passava un braccio muscoloso intorno al collo, attirandolo a sé.

“Io ti amo, Conan” Il Centauro rabbrividì al soffio rovente del suo respiro nell’orecchio. “Non potrei mai dimenticarlo. Non farlo nemmeno tu, mi raccomando”

Le labbra gentili di Fiorenzo sfiorarono le sue, solo per un momento; così piano, così delicatamente che Conan pensò se lo fosse sognato, quel bacio. Non aprì gli occhi mentre lui scioglieva l’abbraccio. Sentì il suo corpo caldo allontanarsi e lo scalpitio degli zoccoli farsi sempre più debole.

Dopo che Fiorenzo se ne fu andato, rimase solo, immobile, al centro della radura, per molto tempo.

Scacciò con un gesto rabbioso e deluso le lacrime che gli inumidivano gli occhi e alzò il capo verso il cielo.

Quella notte, Marte era molto luminoso.






Fine





Parole: 367

  
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