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Autore: Laleith    05/08/2012    3 recensioni
La Gentile Clientela è invitata ad avvicinarsi.
Potrebbe sembrare un posto normale, questo, ma vi sbagliate. Qui gli oggetti hanno una voce. Che aspettate?
...Eppure ti sembra di sentire il brusio della memoria, quella indelebile nelle impronte di chi
ha acceso quella lampada, di chi si è sdraiato su quel divano, di chi ha impugnato quella fotocamera.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il Mercatino dell'Usato






La Borsa.



Il tuo primo cliente ha la stessa aria vissuta di molti degli oggetti che vendete. Si muove con delicatezza e perizia nei piccoli corridoi creati più per necessità che per vero bisogno di ordine. I suoi occhi stanchi incrociano i tuoi e ti esortano silenziosamente a lasciargli lo spazio di cui ha bisogno. Lo sai che ad ognuno occorre diverso tempo per sentirla. La voce degli oggetti.
L'uomo esplora la stanza in silenzio, non osando sfiorare nemmeno per sbaglio qualunque cosa lo attiri. Finchè, senza accorgersene, fa cadere una vecchia borsa di cuoio. 
È in vendita da più di cinque anni, nessuna richiesta di restituzione. Più che comprensibile visto lo stato in cui versa. Eppure l'uomo, nell'afferrarla dal pavimento, rimane imbambolato.

Ti prego, non andartene anche tu! Somigli così tanto al mio vecchio proprietario, sai? Stessa postura elegante, stessa mano decisa ma attenta. Mi prese che era uno studente, sai? Ricordo il modo in cui mi riempiva di libri. A volte non volevo saperne di serrare i lembi della cerniera: forse si nota sulla zip. Vedi quel piccolo spazio vuoto tra i dentini? Me lo ha fatto lui, nel tentantivo disperato di chiudermi mentre cercava di salire sul treno. Per non parlare della volta in cui tentarono di strapparmi dalle sue mani. Qualcuno aveva urlato "Al ladro!" mentre le dita del mio studente si stringevano come non mai sui miei manici. Li tenne così forte, mentre qualcuno mi tirava, che quasi si staccarono dal resto del mio corpo. Se controlli, vedrai la screpolatura alla base della presa. E...vedi quella macchia scura sulla tasca esterna? Non è una macchia di sporco. Il mio propiretario ha rischiato di cadere e io, con grande soddisfazione e qualche piccola escoriazione, riuscii a proteggerlo. Divenne un medico, te l'ho detto? Oh, era bravissimo. Purtroppo però, non tutti la pensavano così. Un giorno passeggiavamo verso l'ospedale. C'era il sole e la sua mano sudava, tanto che rischiavo di scivolargli ad ogni passo. Un uomo si avvicinò urlando cose senza senso: il mio dottore le salvava le persone, non avrebbe mai potuto ucciderne una! Quell'uomo, però, era così convinto...Improvvisamente la sua mano mi lasciò cadere a terra. L'uomo che lo assassinò, invece, mi afferrò. Iniziò a scappare, sbattendomi contro le sue gambe. Non so per quanto corse. So, però, che mi svuotò nel cassonetto più vicino. Rimasi nel suo garage per anni, finchè una donna non decise di portarmi qui.
Era da tanto che un paio di mani così non mi afferravano.
Non andartene.


L'uomo alza lo sguardo, occhi luminosi che ti cercano.
"La prendo."




Angolo Autrice
Ecco il primo capitolo. Inizio col dire che l'ho scritto ascoltando Bohemian Rhapsody e che se non l'avete mai ascoltata andate subito ad ovviare a questo gravissimo errore. Non so se avete notato l'assenza di riferimenti di genere nel racconto della borsa: mi è stato fatto notare che essendo una borsa, dovesse parlare al femminile. Peccato che nella mia testa la sua era una voce maschile e quindi, per dare a ognuno di voi la possibilità di immaginare la voce che preferivate, ho deciso di non "sessilizzarla" (evviva i neologismi! XD). Aggiungo poi che non aggiornerò sempre ogni due giorni. Ho voluto, per questa volta, fare così solo per dare un'idea di come sarà la raccolta. Spero che piaccia :)
Un bacio,
Laleith.






   
 
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