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Autore: Laleith    03/09/2012    3 recensioni
La Gentile Clientela è invitata ad avvicinarsi.
Potrebbe sembrare un posto normale, questo, ma vi sbagliate. Qui gli oggetti hanno una voce. Che aspettate?
...Eppure ti sembra di sentire il brusio della memoria, quella indelebile nelle impronte di chi
ha acceso quella lampada, di chi si è sdraiato su quel divano, di chi ha impugnato quella fotocamera.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il Divano.


Oggi il caldo ha avuto la meglio. Le strade sono deserte, quasi quanto il negozio. I clienti si possono contare su una mano. E avanzerebbero comunque parecchie dita. Esplori indisturbato quel mondo di memoria che qualche giorno prima ignoravi. Per qualche attimo dimentichi ciò che ti aspetta fuori da quelle mura di mattone che rendono il luogo ancora più...antico.
Dopo quattro ore di attesa, però, il tuo corpo reclama riposo. Non c'è nessuno. Manca poco più di mezz'ora alla chiusura e sai già che non arriverà alcuna anima in cerca di oggetti.
Ti avvicini all'angolo "Divani" osservando ogni sofà con occhio critico e cercando di indovinare quale possa essere il più comodo. La lotta è dura: opterai per quello a due posti, dalla stoffa bianca e floreale, o per quello a quattro, di morbida pelle nera?
D'estate non è uno dei materiali più simpatici, ma non puoi ignorare la lucentezza della pelle, abbandonandoti sui cuscini con un sospiro.
Non passano nemmeno cinque minuti che già avverti i muscoli rilassarsi e la testa farsi pesante.

Non vorrei essere di disturbo, ma potresti togliere le scarpe?  Di solito ero trattato con i guanti. La mia padrona mi rinfrescava e puliva sempre con creme super idratanti, altrimenti la mia splendida pelle nera - che sembri apprezzare particolarmente- non sarebbe stata tutt'oggi così morbida. Quindi, gentilmente, metti i piedi a terra. Sono stato fortunato e non vorrei essere rovinato da qualcuno che non conosco.
Ho visto affetto e dolore, pigrizia e divertimento, tra questi miei vecchi cuscini. Probabilmente se ti metterai a cercare troverai qualche forcina della padrona, o qualche spicciolo caduto dalle tasche dell'uomo di casa. Quante ne ho viste, quante ne ho vissute. Come quella volta che, di nascosto, il cane ha osato saltare sui miei preziosi e delicati cuscini, lasciando, per sempre, l'impronta delle sue zampe e delle sue unghie. Odiavo quel cane, sul serio. Eppure mi manca. Mi teneva compagnia con quel suo fastidioso russare e scalciare mentre dormiva. Probabilmente faceva meno rumore quando era sveglio.
Non lo vedo da molto tempo, da quando lentamente la casa aveva iniziato a svuotarsi e a trasformarsi. Quando hanno iniziato a riapparire i primi mobili, mi sono accorto che erano diversi dai miei vecchi compagni, ma ero tranquillo. Lasciatelo dire: non avrei dovuto esserlo. Un giorno, all'improvviso, mi sono ritrovato qui, in mezzo a questi oggetti dalle mille storie, certo, ma che fanno davvero a pugni con la mia pelle nera. Andiamo! Guarda come sono bello! Che cavolo ci faccio accanto a questo compagno dagli orridi fiori verdi?

"Ehm Ehm"
Apri gli occhi di scatto, osservando il volto divertito della tua datrice di lavoro.
"Ti stai annoiando, per caso?" chiede con un sorriso mentre osserva i tuoi movimenti goffi. Ancora intorpidito dal sonno, stai osservando la seduta del divano dove ti sei appisolato e noti un'impronta canina leggermente in evidenza.
Sorridi alla ragazza.
"Veramente... Sai quanto costa?"
Nel tuo salone starebbe una meraviglia, in fondo.





Angolo autrice
Chiedo enormemente scusa per l'orrendo ritardo di questo capitolo. Non ho effettivamente delle giustificazioni. Purtroppo posso solo dire che la vita fuori dal computer per un po' è stata alquanto incasinata, e ho dovuto pensare a quella, anche nei momenti in cui avrei potuto dedicarmi alla scrittura.
So che questo capitolo non è il massimo, ma non me la sentivo di modificarlo. Spero che apprezzerete comunque :)
Volevo inoltre ringraziare le persone che hanno messo la storia tra i Seguiti. Avevo bisogno di una spinta per riprendere in mano la tastiera, e voi me l'avete data. Grazie!
Un bacio,
Laleith.





   
 
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