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Autore: Haunter Lady    05/08/2012    2 recensioni
Ambientata nel 1700, questa storia parla di una ragazza che incontra un ragazzo, di cui diventa amica e si innamora piano piano. Ma lei viene conquistata da un altro ragazzo.
Una vera lotta d'amore! ;-)
Personaggi:
Austria/Roderich Edelstein = Aristocratico (Signor Edelstein all'inizio)
Ungheria/Elizabeta (Cognome anonimo) = Aristocratica (Elizabeta)
???/Roderich Schmidt = Plebea viennese (Roderich)
Italia/??? (Probabilmente il nome della nazione) = Bimba (Italia)
Prussia/Gilbert Beilschmidt = Fratello di Roderich (Gilbert)
Germania/Ludwig (Cognome anonimo) = Fratello di Roderich (Ludwig)
Turchia/ Sadiq Adnan = Coinquilino che convive con Heracles (Sadiq)
Grecia/Heracles Karpusi = Passante - Amico di Roderich Edelstein e Roderich Schmidt (Heracles)
In seguito altri personaggi!
Dal testo:
“Nella fantasia, una sedia può diventare un tavolo, uno sgombro può diventare una spigola e una rosa può diventare un lillà.
Ma nella realtà, una sedia non può diventare un tavolo, uno sgombro non può diventare una spigola e una rosa, che sia rossa o bianca, non può diventare un lillà.
È la mente che ci fa elaborare cose immaginarie: sogni e incubi, fate e mostri, pegaso e fantasmi.”
Roderich era un’artista, una vera pittrice. Sapeva suonare solamente la chitarra e componeva con essa delle magnifiche canzoni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Grecia/Heracles Karpusi, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Quella mattina era bella e luminosa, il cielo era sereno e l’aria era fresca e pura.
Roderichaprì la finestra della sua stanza e fece un respiro profondo ammirando il panorama che si vedeva da casa sua, dal cucuzzolo di una collinetta.
La città di Vienna era grandissima: si vedevano campanili, palazzi, case e fontane …
“Oggi è una nuova giornata …!” disse lei sbadigliando e stiracchiandosi.
Si girò verso l’orologio per vedere l’ora: erano le nove e mezza.
“Mio Dio, è tardissimo!” urlò mettendosi le mani tra i capelli.
Cominciò a correre cercando di raggiungere la cucina, ma inciampo sul suo stesso piede.
“Il buongiorno si vede dal mattino …” chiuse gli occhi sospirando.

Dopo aver sbattuto la porta di casa violentemente corse verso il mulino a vento, sulla collina vicina.
Arrivò due ore dopo di corsa ed era estremamente esausta.
“Che corsa!” disse con affanno. Alzò lo sguardo: aveva davanti il magnifico mulino a vento, circondato da migliaia di tulipani bianchi, rossi e gialli.
Uno spettacolo troppo bello da immaginare ed è per questo che decise di disegnarlo per il nuovo quadro.
Aggiustò il cavalletto e lo sgabello e si sedette. Prese dalla borsa i pennelli, la tempera e la matita e con quest’ultima iniziò a tracciare delle linee, i contorni delle figure che alla fine doveva spennellare con i colori adatti.
Canticchiava una canzoncina italiana che a lei piaceva molto.
Ad un certo punto si sentì un “Miao!”.
Roderichsi interruppe. Si guardò intorno, ma non c’era nulla. Si alzò: riguardò per bene tutto intorno e appena guardò in basso si accorse di un micetto proprio sotto il cavalletto.
Proprio mentre la ragazza si era messa a coccolare e ad accarezzare il gattino, spuntò un ragazzino di almeno quindici o sedici anni:
“Athìna! Dove sei?”.
Appena pronunciò ‘Athìna’ il gatto corse verso di lui e gli saltò in braccio miagolando.
Il ragazzo sorrise e si avvicinò a Roderich:
“Grazie al cielo era qui! Credo che la tua voce attiri molto Athìna. Infatti si avvicina solamente a persone che hanno talenti naturali e devo dire che ha messo dell’impegno a trovarti. Sei tra le poche persone a cui la mia micetta si avvicina.”
“Grazie!” commentò Roderich“Sei gentile!”.
Il ragazzo le porse una mano presentandosi:
“Mi chiamo Heraclese sono un ragazzo Greco. Qui a Vienna non mi sento a mio agio, ma stare tra queste colline è magnifico!” sorrise.
Roderich strinse la mano e sorrise:
“Il mio nome è Roderich e sono Tedesca. Mi prendo cura della casa da sola a causa della mancanza della mia famiglia e so disegnare. Infatti, la mia bravura ha attirato un aristocratico.”
“Roderich Edelstein?” chiese il greco con aria curiosa.
“Sì, proprio Roderich Edelstein.” rispose.
“Era un mio vecchio amico, tanti anni fa! Mi fa piacere che lo conosca.” guardò il cielo. Si sdraiò a terra e Athìna stava proprio sul suo petto acciambellata.
“Stavi disegnando qualcosa?” chiese Heracles.
“Sì, stavo disegnando questo magnifico mulino circondato dai miei fiori preferiti, i tulipani.” mostrò il paesaggio a braccia aperte ridendo un po’.
“Finisci pure, fai finta che io non ci sia.” Heracles chiuse gli occhi e respirò profondamente.
Roderich sorrise e si risedette, finendo di disegnare con matita i contorni delle figure.
Prese i pennelli e la tempera e iniziò a pitturare il cielo, dopo il piccolo tetto del mulino, poi le pale, dopo ancora tutto il resto dell’edificio a forma di cilindro ed infine i fiori.
Finì dopo molto tempo. Per fare il meglio di sé, Roderich impiegava non più di quattro ore per finire di pitturare e definire i particolari.
Ogni suo disegno doveva essere perfetto e riusciva anche ad andare oltre la perfezione.
“Finito!” disse soddisfatta Roderich sorridendo.
Si girò verso il ragazzo che quasi dormiva e rise un po’, dicendogli:
“Heracles, che ne dici?”.
L’ometto aprì un occhio lentamente ed emise solamente un piccolo ‘Eh?’.
“Il disegno! Che ne pensi?” si spostò dal cavalletto mostrando il disegno ad Heracles.
“Ma …” si interruppe per un attimo “è magnifico!” disse stupito mettendosi a sedere. “Beh, allora Athìna ha ragione, tu hai doti!”
Roderich prese la cornice che aveva portato e mise il disegno nella cornice.
Heracles prese un po’ di scellini dalla tasca.
“Che ne dici di vendermelo a 50 scellini? Oppure a qualche moneta greca?”
Roderich si girò di scatto guardandolo stupita:
“Moneta greca? Ho sempre desiderato sapere qualcosa di più sulla Grecia! Sì, va bene!”.
Fecero scambio, chi con monete e chi con disegno.
Si diressero felici e contenti verso la città per fare un piccolo pranzo ritardato.
Dopodichè ritornarono ognuno nella propria casa, tutti e due un po’ stanchi.

Roderich vide un postino davanti alla porta che bussava invano, tentando di trovare una persona in casa che gli aprisse la porta. Egli si accorse della ragazzina e tutto contento diede la lettera a Roderich.
“Si tratta di un invito: non so nulla ma è stato un aristocratico a chiedermi di consegnarla.”.
Roderich aprì la lettera…
Gentile Roderich,
Sono Edelstein. Roderich Edelstein.
Non ti saresti aspettata una lettera da parte mia, vero?
Tu hai grandi doti, se solo tu potessi passare dalla classe plebea a quella aristocratica … Ti garantisco che, se vuoi, cercherò di realizzare questo mio desiderio.
Ti chiedo umilmente se un giorno di questi potresti venire nella mia dimora. E ci sarà anche Italia, la bambina italiana che ti piaceva tanto.
Che ne dici? Vuoi venire?
                      Roderich Edelstein
Roderich si rivolse al postino:
“Ci sarò!”.

Nota...
Ehilà! Anche questa Parte 2 è corretta, ma con l'aiuto di nessuno.
Presto farò una piccola storiella su Russia e per un po' di tempo lascerò questa storia...
Scusate!!!
Osutoria-chan

  
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