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Autore: saraviktoria    05/08/2012    1 recensioni
"ehm... ciao... io sono Jackson e dovrei essere vostro zio"
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio, Taylor Lautner
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8- preparativi e incidenti

"adesso basta! Ascoltatemi!" stava urlando Cassie. Erano le dieci, la stavano già facendo disperare. Dovevano andare a comprare le divise per la scuola, che sarebbe iniziata tre giorni più tardi. Erano a Los Angeles da una settimana, e in quella settimana ne avevano combinate di tutti i colori.

Theresa e Anne, qualche giorno prima, credevano di dare una mano alle 'scimmie' - come le Scarlett chiamavano la band dello zio - bagnando le piante mentre loro provavano al piano di sopra. Avevano portato dentro tutti i vasi, mettendoli sotto l'acqua con attenzione. Non si erano accorte che, riportandole sulla veranda, stavano lasciando una scia di terra e acqua sporca. Cassie, Lizzy, Ben G e Jack avevano impiegato mezza giornata per far tornare bianco il pavimento della cucina.

Celine, forse capendo che tutti avevano troppo da fare, forse perché voleva farsi vedere all'altezza delle sorelle, aveva cercato di prepararsi il pranzo da sola. Non riuscendo ad aprire i vasetti di vetro degli omogeneizzati, li aveva sbattuti sul tavolo. Lo zio l'aveva trovata poco dopo, impastata di carne macinata, sul tavolo tutto sporco e incrostato, che piangeva perché aveva fame.

Martha e Laure, sentendo Cassandrah lamentarsi che quella casa sembrava un porcile, avevano avuto la brillante idea di lavare i pavimenti da sole. Non potevano sapere che prima andava passata la scopa, non potevano sapere che l'acqua andava cambiata, né che esisteva un detersivo apposta per il pavimento e nemmeno che non dovevano lavare i tappeti. Il risultato era stato una casa che profumava di lavapiatti al limone, tappeti fradici, il marmo del soggiorno incrostato di briciole e una scia nera sul pavimento del corridoio.

In sintesi, una settimana terribile, ma Jackson aveva impedito alla maggiore delle sue nipoti di sgridare le sorelle più di tanto. Sapeva che cercavano di rendersi utili e non poteva biasimarle: la casa faceva davvero pena, e loro raramente trovavano il tempo per dare una pulita.

"ecco, ascoltatela" fecero eco Jerad e Uncle Larry. A loro le bambine non li ascoltavano, i loro tentativi cadevano nel vuoto. Cassie alzò gli occhi al cielo, non ci provavano nemmeno.

"chi mi ascolta bene, altrimenti peggio per voi" esclamò, esasperata. Sembrò sortire l'effetto desiderato, le sorelle si sedettero meglio, guardandola con maggiore attenzione. "grazie dell'attenzione … allora, dobbiamo andare a comprare qualcosa per la scuola. Qui usano dei grembiulini e delle divise leggermente diverse dalle nostre … no, non al liceo,Mary" spiegò. Si era informata, anche grazie a Jackson. La piccola Anne avrebbe dovuto avere un grembiulino bianco con il fiocco colorato. Era sicura che lei l'avrebbe voluto verde. Mentre per le elementari c'erano delle specie di divise per le occasioni importanti. Alla Middle School richiedevano un camice bianco da indossare nei laboratori di disegno e scienze, per evitare di sporcare i vestiti.

La massa di ragazzine si spostò per tutta la mattina di negozio in negozio, guardata a vista dai 100Monkeys, fermati ogni tanto dalle fan. Erano tutte così contente dei loro acquisti che li misero sul letto, minacciando di morte chiunque si azzardasse a toccarli.

"se vi lascio a giocare da sole per una mezz'oretta non distruggete la casa, vero?" chiese Cassie. Ma era tranquilla, le più 'pericolose', Kate e Anne, erano occupate a sfogliare i rispettivi diari, Lizzy e Kendra, aiutavano le altre ad appendere gli acquisti. Lei aveva assolutamente bisogno di una doccia, di stare da sola, di rilassarsi. Prese un cellophane bianco, l'asciugamano e andò in bagno. Si spogliò con calma ed entrò nella doccia.

Jackson stava salendo le scale, quando vide uno spiraglio di luce dalla porta del bagno. Odiava quelle porte scorrevoli, perché se le chiudevi troppo forte non rimanevano ben chiuse e al primo alito di vento si aprivano leggermente. Senza neanche pensarci si avvicinò alla porta. Due centimetri o forse meno lasciavano intravedere l'interno. Se era uno dei suoi amici avrebbe chiamato gli altri per  umiliarlo, se fosse stata una delle Scarlett avrebbe chiuso la porta senza che se ne accorgesse. Si nascose dietro allo stipite per guardare senza essere visto. Cassandrah era uscita dalla doccia un momento prima e ora, con l'asciugamano avvolto stretto intorno al corpo, prendeva qualcosa dalla parete. Jack distolse lo sguardo. Doveva chiudere la porta, ma era come bloccato. Le mani e le gambe si rifiutavano di rispondere ai suoi ordini. Doveva andarsene, ma non ci riusciva. Con un gesto automatico, non ci aveva proprio pensato, si rivoltò verso il bagno. La nipote era vestita, per fortuna. Non si sarebbe mai perdonato, altrimenti. Indossava una gonna plissettata blu appena sopra il ginocchio e una camicetta bianca con uno stemma sulla destra.

Calma piccolo Jackson, si disse, guardando il rigonfiamento dei pantaloni che gli dava fastidio, vediamo di non fare cazzate. Detto questo, chiamando a raccolta tutta la sua forza di volontà, corse in camera sua. Al buio, si distese sul letto, cercando di respirare con calma e rilassarsi. Merda! Era sua nipote, non poteva fargli questo effetto. Trovò in poco tempo una spiegazione assurda ma a cui si convinse di credere: non stava con una ragazza da quando si era lasciato con Ashley, era normale quella reazione davanti alla prima bella ragazza che li girava per casa. 

   
 
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