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Autore: pescioletta    05/08/2012    2 recensioni
Dal capitolo 1: Damon. Tanto tempo e le stesse recriminazioni: lui l'avrebbe salvata.
Non importava come, non importava il prezzo, non importava se l'avesse odiato per sempre perché aveva deciso lui al suo posto.
Si sarebbe fatto odiare da lei per l'eternità se ci fosse stato anche un unico modo.
E questo modo c'era.
IV stagione... a modo mio...
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Klaus, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The Hunter





Damon era appoggiato alla balconata dell'hotel, un bicchiere in mano, la camicia aperta, i jeans retti dall'immancabile cintura a cui si agganciavano alcuni passanti che il vampiro aveva appena comprato.
"Li usano nell'esercito, ci puoi appendere una granata…" aveva detto il commesso, ma non era questo quello che il vampiro aveva in mente. Paletti di legno, pugnali di tutti i tipi, una semi automatica, bombolette alla verbena e persino un po' di acqua santa. Quando aveva disfatto la valigia, la sua camera d'albergo era diventata una piccola armeria e del resto, era proprio questo il motivo che lo aveva spinto ad affittarla: non poteva andarsene. Con tutto quello che stava accadendo non avrebbe potuto lasciare la città, ma non poteva nemmeno tornare alla villa o farsi vedere a cuor leggero da Stefan.
Una promessa è una promessa…
Gli ricordò una vocina nella sua mente. E, mai come in quel momento, Damon desiderò di non averla fatta.
" se sceglie te anch'io… lascerò la città…"
Maledizione!
Forse avrebbe fatto meglio ad andarsene davvero, a rinunciare a tutto e a tutti. Del resto che cosa aveva da guadagnare restando? La flebile speranza che Elena cambiasse idea? Che lo… amasse? Elena aveva preso la sua decisione. In punto di morte, aveva preferito tornare da Stefan piuttosto che tornare da lui. Piuttosto che dirgli addio. Aveva affidato quell'ultima conversazione a un cellulare, anche se sapeva che probabilmente non l'avrebbe più rivisto, e gli aveva sbattuto in faccia la verità, ancora una volta.
"Io lo amo…"
Erano passate solo poche ore dall'incontro tra il vampiro e la strega millenaria eppure a Damon sembrava già trascorsa un'eternità.
Guardò il calendario appeso alla parete.
25 luglio…
Solo pochi giorni all'inizio della luna piena…
Due, per l'esattezza…
Due giorni…
Due soli, brevi, insignificanti giorni prima che i vampiri scomparissero completamente dalla storia o che Elena tornasse umana e venisse nuovamente minacciata da Klaus.
Che fare?
Se Elena fosse tornata umana, come avrebbero potuto fermare Klaus?!
E, anche se fossero scomparsi tutti, cosa gli assicurava che Elena sarebbe stata bene? Che non sarebbe morta ad esempio nell'incidente di Wichery Bridge o che, magari, non si sarebbe messa con un maniaco che l'avrebbe uccisa al ballo della scuola?
Ruotò leggermente il polso, fissando il liquido che creava un piccolo vortice dentro il bicchiere.
Doveva esserci una terza opzione…
Mentre pensava, il cellulare squillò.
Era Caroline.

*****

"Allora, ancora nessuna notizia?"
Bonnie guardò l'amica inarcando un sopracciglio.
Caroline sospirò.
"Non mi stavi neanche ascoltando, vero?"
La mora rimase interdetta per un attimo, poi assunse un'aria colpevole "A dire la verità, ci stavo provando… non mi sento molto a mio agio a sentiti parlare delle tue notti con Tyler…"
La bionda alzò gli occhi al cielo
"Andiamo, Bonnie, siamo amiche. Una volta lo facevamo sempre…"
"Una volta non ero single…"
Caroline si morse le labbra.
"Ok" disse "quindi… Elena?"
"Elena…" confermò Bonnie tornando a guardare la strada.
"Beh, non ne so molto." Cominciò Care alzando le spalle "Ho provato ad andare da lei, qualche volta, ma non vuole vedere nessuno così ieri ho chiamato Damon, dice che ancora non riesce a controllarsi. Ovviamente da tutta la colpa a Stefan…"
"Forse non avrebbe dovuto trasformarsi…"
La bionda si bloccò in mezzo alla strada.
"Ok, aspetta un attimo… chi sei tu e cosa ne hai fatto di Bonnie?"
La strega si voltò, ricambiando lo sguardo. Quella conversazione non prometteva niente di buono e sapeva per esperienza che quando Caroline si proponeva di fare il terzo grado a qualcuno, la strada migliore era risponderle.
"Non non sei sorpresa che Damon sappia di Elena?!"
La strega alzò le spalle. "Ero sicura che prima o dopo l'avrebbe chiamato… non condivido la sua scelta, ma dopo lo scorso anno…"
"E dici che preferiresti saperla morta?!"
Bonnie diventò ancora più seria di prima. Che gioco stava giocando? Stava mentendo a rischio tutti i suoi amici, e stava mentendo a Caroline sull'identità del suo ragazzo. Klaus l'aveva portata a questo! Eppure non poteva fare altro… Le serviva tempo, e le servivano informazioni…
"Dico solo che avrebbe dovuto pensarci bene… non è semplice essere un vampiro come Stefan… cosa faremo se non ci riuscirà a controllarsi?"
Caroline le passò di fianco, superandola.
"Ce la farà" disse, visibilmente alterata "non ho dubbi al riguardo." e svoltò a destra.
Bonnie lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
Poi, sospirando, cominciò a camminare verso dove aveva visto voltare l'amica.
Un urlo agghiacciante la congelò dove si trovava.

*****

Stefan aprì la porta della cantina.
"Ne abbiamo anche di sopra, non serve che tu ti nasconda…"
Elena alzò lo sguardo, la bocca ancora sporca di sangue e le mani strette intorno alla busta piena di sangue di maiale.
La lasciò cadere vicino a molte altre.
Stefan aggrottò lo sguardo.
Ai piedi della ragazza, decine di sacchetti vuoti testimoniavano il suo ultimo pasto.
"Stefan… scusa…" disse lei colpevole, cercando di pulirsi.
Il biondo le fu subito accanto.
"Il sangue animale non è sostanzioso come quello umano, Elena. Capisco che tu abbia fame, ma non puoi lasciarti vincere dalla fame o essa ti dominerà…"
La ragazza annuì.
"Ora rilassati… d'accordo?"
"D'accordo…" annuì di nuovo Elena, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul tocco forte delle mani di Stefan e sui piccoli esercizi di respirazione che insieme avevano provato decine di volte.
Rimase così, le mani nelle mani e la fronte appoggiata contro quella di Stefan per un lungo istante…
"Va meglio ora?" chiese infine il vampiro.
Elena annuì.
"Bene… torniamo di sopra allora…"
"E' solo che mi sento così debole…" sussurrò fissando negli occhi il suo compagno. Stefan le prese il volto tra le mani.
"Lo so…" disse "ma passerà…"
Erano ancora in quella posizione, quando il campanello suonò.

*****

"Venite prego, da questa parte…"
Il secondino scortò i due ragazzi fino a una cella; poi, aperta la porta disse "avete dieci minuti…"
La donna bionda si alzò immediatamente, mentre la mora sembrò molto più sorpresa dalla loro visita.
"Jeremy… Matt…" li salutò Liz abbracciandoli "come state?"
"Bene…" disse Jeremy, guardando la signora Lockwwod ancora seduta sulla sua brandina
"Come mai vi hanno messo dentro? Di che cosa siete accusate?"
"Occultamento e protezione di esseri sovrannaturali" rispose per lei Carol "avete notizie di Tyler?"
Matt scosse la testa.
"So che è vivo e che è da qualche parte con Caroline, ma non sappiamo altro…"
"Meglio…" esclamò lo sceriffo "In questo momento meno sapete e meglio sarà per tutti voi."
Jeremy guardò Matt senza capire, Carol Lockwood continuò per la sua amica.
"Dopo che Alaric Salzmann ha detto a tutti che ci sono alcuni vampiri e licantropi in città, il Consiglio dei Fondatori ha indetto una serie di riunioni speciali" "A cui voi non siete state invitate.." completò per lei Jeremy . Carol annuì e Liz continuò, fissando Matt "Mettere in prigione noi è solo il primo passo. In passato il Consiglio si è già trovato a combattere contro i vampiri e i suoi metodi sono sempre stati molto più… drastici" "Sono sicura che prenderanno seri provvedimenti…" "Come mettere la verbena nell'acquedotto?" chiese Matt, ricordando la discussione avuta con Caroline il quinto anno "No, peggio." disse Carol con gli occhi pieni di paura "come chiamare il Distruttore…"

*****

Stefan aveva aperto la porta e una Bonnie terrorizzata si era fiondata in casa chiedendo aiuto. Elena ascoltava tutto dal piano di sotto. Non era servito dirlo, Stefan aveva capito perfettamente che per lei sarebbe stato troppo e così era andato lui di sopra. Dallo scantinato il rumore delle parole era attutito ma perfettamente udibile.
Bonnie chiedeva aiuto per Caroline.
Caroline era stata rapita.
Senza aspettare un singolo istante, Elena si fiondò di sopra, pronta ad aiutare l'amica in pericolo e subito si pentì di averlo fatto. Si voltò. Il suo volto era mutato senza che lei nemmeno se ne rendesse conto e ora Bonnie la fissava come se volesse trafiggerle la schiena con lo sguardo.
Elena si concentrò su tutto ciò che le aveva insegnato Stefan: la respirazione, la calma, il desiderio… si toccò le labbra e provò un moto di terrore quando sentì che i canini erano ancora lì, che non stava funzionando. Per un istante si lasciò prendere dal panico. Fin'ora aveva fatto centinaia di prove davanti alle sacche di sangue e presto o tardi si era sempre calmata… ma stare lì, con un essere umano a due passi… era difficilissimo già resistere all'impulso di correrle addosso…
"Elena…" chiamò Stefan e la vampira potè vedere distintamente, anche se erano dietro di lei, lo sguardo preoccupato che Bonnie gli aveva rivolto. Si concentrò ed improvvisamente si ricordò che non era la prima volta che stava a distanza così ravvicinata con un essere umano.
D'istinto, ripetè nella mente la domanda che le aveva fatto Damon, nel bosco
."Che cosa vedi?"
"Una preda…"
"Guarda meglio…"

Elena si concentrò, cercando di non pensare al sangue che pompava nelle sue vene, al battito del suo cuore, all'istinto irrefrenabile della caccia.
Lei è la mia amica Bonnie… noi siamo amiche dalle elementari… le piace fare shopping… il suo colore preferito è il verde… adora i gatti…
Sotto le sue dita, i canini si ritrassero e la pelle del viso ritornò morbida e vellutata.
Si voltò.
Stefan la guardava con un misto di approvazione e di orgoglio sul volto.
Elena sorrise di rimando, incontrando anche lo sguardo della strega.
Non poteva dirgli che non era il suo, il metodo che aveva funzionato.

*****

"Eravamo qui… poi l'ho sentita gridare…" spiegava Bonnie, mentre Elena e Stefan avanzavano nel vicolo, guardando dappertutto "Ho già provato con la localizzazione ma non funziona…"
"Forse s'intende di arti magiche anche lui…?"
"Aspetta… avete sentito?"
Elena si era fermata nel vicolo, immobile.
Dopo un secondo, un lamento strozzato giunse anche alle orecchie di Stefan.
"E' qua sotto…" esclamò, correndo per qualche metro, alzando un tombino e scoprendo una Caroline devastata, appesa per le braccia con delle catene nel lungo tunnel che portava alle fogne.
La bionda alzò la testa, cercando di trattenere le lacrime.
"Andate via!" gridò.
Solo allora Elena si rese conto che aveva le gambe immerse nell'acqua e che alcuni fiori le galleggiavano attorno.
Verbena… pensò, ma non fece in tempo a fare niente, perché il seguito della frase di Caroline venne attutita da uno sparo.
"Scappate!! E' una trappola!!!"



Spazio autrice: Lo so, lo so che questo capitolo è molto corto ma ho avuto davvero pochissimo tempo per scrivere. Spero che vi sia comunque piaciuto e che vi ritroverò qui a leggere la seconda parte… un bacione e un grazie infinito a tutti coloro che recensiscono, mi danno veramente la forza per andare avanti!! Grazie!!
  
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