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Autore: Liquid King    05/08/2012    4 recensioni
In seguito a un sogno ho deciso di scrivere questa storia e vi chiedo di recensire. Walter riceve una lettera che lo porterà a compiere nuovi crudeli omicidi. Solo per fan di Sullivan.
Gli aggiornamenti avveranno ogni fine settimana.
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Walter Sullivan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bene, ecco il diciannovesimo capitolo. È un pò cortino ma ho poco tempo e volevo essere puntuale con i termini. Spero che vi piaccia e apprezzate l'immagine qui. Non c'entra nulla con il capitolo ma serve a sottolineare il rapporto che lega Alessia con Walter. Nel prossimo capitolo parleremo di Alessa.


Walter Sullivan: I sotterranei di Silent Hill.

Secondo voi, Silent Hill potrebbe essere solamente una cittadina infestata da creature psicologicamente instabili, da sanguinari e folli? No, questo è solo una piccola parte di tutto ciò che abita la città, ma essa ha da mostrare altre cose. E una di queste sono i sotterranei della chiesa e dell’Historical Museum di Silent Hill. Oscuri segreti si nascondono negli angusti corridoi del sotterraneo, molto ben celati. Ci sono tre settori, tutti uguali… composti da molte stanze e da esse si possono sentire urla e gemiti di strazio e crudeltà. In quelle mura sono imprigionati suoni e rumori inquietanti e angoscianti… e ogni tanto si possono sentire. Tendi l’orecchio e puoi sentire il lamento straziante di un bambino o di una donna accompagnati da rumori sinistri di attrezzi in funzione. Anche se entri in quelle stanze non troverai nessuno… ma potrai vedere ciò che era stato. Puoi vedere il sangue marrone e gli strumenti di morte. Tutti mezzi creati dalla mente umana persuasa allo sterminio. Puoi vedere coltelli, mannaie usurate, motoseghe circolari e trapani senza benzina ed elettricità abbandonati alla rinfusa e corrosi dal tempo. Ma quelli non possono corrodere, usurare o scomparire nel tempo… i segnali del dolore… anche se chiuderai le orecchie li puoi sentire… il silenzio degli innocenti. L’origine di tutto ha un nome ben preciso: L’Ordine. L’Ordine è una setta che si contrappone al caos e crede all’ordine. Ogni loro azione non ha significato: non è né buona, né cattiva. Non esiste né il male e né il bene. I loro gesti, le loro imprese sono rimaste occultate agli occhi del resto dell’umanità. Ma troppo dolore, troppo silenzio, troppa paura hanno causato quello che si chiama il punto di rottura. Alessa Gillespie, una bambina nata senza il padre, venne accusata dalla nascita di essere la figlia del demonio. L’Ordine, che non era altro che un gruppo di fanatici, vollero bruciarla per purificarla. Ma la bambina aveva troppa, troppa innocenza nel cuore e nello spirito. Al momento del rito, il demonio a cui gli adepti credevano, vide il dolore e le lacrime di una bambina di soli undici anni e decise di fare un patto con la vittima. Alessa avrebbe ottenuto la sua vendetta e lui avrebbe ottenuto la sua anima innocente. Alessa riuscì a vendicarsi, anche grazie all’aiuto insperato di Travis Grady che fermò il rito prima che potesse concludersi, ma rimase intrappolata nel mondo infernale di Silent Hill. L’unica cosa che la ragazza poté fare prima che la sua anima fosse dannata per sempre era la separazione della sua anima. La parte corrotta sarebbe appartenuta al demonio mentre la parte innocente sarebbe stata lasciata in un orfanotrofio di un paese confinante con Silent Hill. Harry Mason era la persona giusta per prendersi cura di Cheryl. Ma le due anime non potevano restare separate per sempre e allora, all’età di otto o nove anni, Cheryl venne richiamata a Silent Hill. Il signor Mason riesce a fermare il diavolo e a impedire che sua figlia rimanesse prigioniera come Alessa. Il gesto eroico del padre non passò inosservato ai membri sopravvissuti del culto che iniziarono a perseguitare la ragazza. La polizia decise che la famiglia Mason sarebbe stata trasferita a Portland sotto falso nome, Cheryl assunse l’identità di Heather Mason e si tinse i capelli di biondo (che non le stanno neanche male, che ne dite? NdAutore). La pace non poté durare molto che Harry Mason venne assassinato da una creatura. Heather Mason si ritrova di nuovo ad affrontare sé stessa a Silent Hill, con l’aiuto del detective Douglas e del padre Vincent riesce a uccidere il diavolo che, lentamente, stava crescendole in grembo. L’impresa però era ordita da Alessa che aveva intenzione di distruggere quella setta che per secoli era rimasta impunita. Il diavolo pretese il suo tributo: la ragazza, Heather Mason. Alessa e Heather due corpi, un’anima. Entrambe convivevano nella città maledetta. Alessa aveva una sorta di guardiano che si occupava delle anime da purificare e da condannare. Pyramid Head era questo il nome: Un ragazzo che aveva protetto e amato Alessa ancor prima degli altri. E ora, per aver preso le sue difese era diventato il macellaio di Silent Hill. Per Alessa non restava altro che rimanere intrappolata nel mondo infernale di Silent Hill. Ma c’era un imprevisto non calcolato… Alessa aveva un angelo custode, un angelo nato in un appartamento ad Ashfield Street. Nella stanza degli angeli era nato Walter Sullivan. Un uomo dal cuore di bambino che voleva solo una madre. Ma la madre era morta… era morta… Il bambino era stato ingannato! L’unica persona che era stata gentile con l’angelo era scomparsa e ora era giunto il momento di ricambiare il favore…

-Alessa ti troverò!- Walter stringendo il piè di porco si scagliò contro la creatura che rappresentava ciò che rimaneva di Heather Mason.

La sua pelle putrefatta e l’odore nauseante la rendevano inavvicinabile e quindi Walter doveva agire in distanza. Mise l’oggetto di ferro dietro la schiena e iniziò a sparare con la pistola, i colpi le facevano ben poco effetto, la creatura avanzò velocemente e abbracciò il biondo come se volesse farlo soffocare. Una spinta con le gambe la fece allontanare e, per tentare di stordirla, la colpì con il calcio della pistola. Walter si allontanò, aveva capito che così facendo non avrebbe potuto fare granché.

“Mi sa che devo… scappare!” Walter si voltò indietro e decise di entrare in una delle attrazioni del parco.

Provò, dapprima, nel teatrino dove all’interno di uno dei pupazzi abbandonati sul palco riuscì a trovare una mappa e consultandola mentre correva (impresa difficile nda) Walter imboccò la via per arrivare al “Mountain Coaster”. Heather lo inseguiva come uno delle vittime che inseguivano Henry Townshend. Il biondo per rallentarle l’inseguimento iniziò a gettare al suolo possibili oggetti come tavoli, armadietti ecc.


Mappa del Parco divertimenti.
 


"Ok, sono quasi arrivato!” Walter aprì l’ultima porta e si trovò di fronte a un vagoncino dell’ottovolante, non avendo altra scelta ci salì sopra e come volevasi dimostrare il vagoncino partì a velocità prima più lenta e poi sempre più rapida… inutile dire che Walter urlava ad ogni curva, non ci era mai stato!

-Che cos’è questo?- Walter notò tra le pieghe del sedile una chiave d’ottone. Ovviamente la prese e la ficcò nella tasca. Il viaggiò durò un po’ finché Walter non vide qualcosa che lo terrorizzò:  I binari erano interrotti! Walter si alzò leggermente…  si concentrò moltissimo e i suoi muscoli erano pronti a scattare, se voleva rivedere il viso di Alessa, accarezzarle i suoi capelli castagni e specchiarsi nei suoi bellissimi occhi, doveva essere molto, ma molto veloce. Non appena il vagoncino volò verso l’abisso, il biondo scattò in un balzo disperato… agitò le braccia e le gambe in avanti, come per darsi una spinta, e fu questione di secondi e il ragazzo si trovò aggrappato al bordo dell’altro binario…

-Merda…- Le mani gli facevano molto male. Non riusciva a rialzarsi, cercò di darsi una spinta o strattone ai muscoli per tirarsi su… ma ottenne solo l’effetto contrario, prima si reggeva con due braccia e dopo lo sforzo una sola mano lo tratteneva dal precipitare nel baratro.

-Alessa, lo so che mi puoi sentire… dammi una mano!- Walter teneva la testa rivolta verso l’abisso e ovviamente non pretendeva un aiuto divino.

-Ehi! Ti piace stare sospeso a mezz’aria?- Una voce spiritosa e a tratti sfottente attirò l’attenzione del biondo che vide Heather solo che stavolta non era posseduta. Lei si abbassò e gli tese la mano.

Walter l’afferrò subito con essa si tirò in alto. Per poi cadere sulle travi di legno stabili, aveva la pelle salva.

-Uh… grazie.- Walter si voltò verso la ragazza e poté guardarla in viso… somigliava in maniera impressionante ad Alessa, se non fosse per i capelli.

-Ma prego! Perché cercavi di scappare da me? Volevo aiutarti!- Fece notare la ragazza, il cui comportamento appariva strano.

“Mh… una ragazza simile dovrebbe essere di carattere schivo mentre invece è più solare.” Walter si alzò è si pulì la giacca. Il piede di porco era andato perduto con la caduta e l’arma da fuoco era senza munizioni.

-Dovresti fare attenzione quando fai queste cose.- Puntualizzò la bionda.

-Tsk… e secondo te, io che dovevo fare?- Walter sbuffò e accese la radio per parlare con Smith.

-Sullivan! Dove ti sei cacciato? Ho cercato di contrattarti continuamente ma non mi rispondevi!- La voce agitata del prete risultò un po’ sgradevole al biondo.

-Stai tranquillo sono ancora vivo… o almeno credo.- Walter si guardò in giro e notò che i binari erano diversi da quelli del Luna Park. Dove diavolo si era cacciato?

-Che cosa vedi?- Chiese il prete.

-Uhmm… è un ambiente indubbiamente minerario. Non riesco quasi a respirare!- Commentò il biondo mentre vedeva dei carrelli e delle piccozze abbandonate qua e là.

-Uhmm… HO CAPITO! Sei prossimo al covo dell’ordine!- L’urlo di Vincent aveva fatto spaventare il biondo e per non diventare sordo allontanò la radio dall’orecchio.

-Va bene. Sai dove posso trovare Alessa?- Walter mentre ascoltava iniziò a camminare e venne prontamente seguito da Heather.

-No. Ma credo che la troverai lì.- Rispose il prete.

-Ok, ci sentiamo.- Walter chiuse la chiamata e solo ora si accorse che la ragazzina lo stava inseguendo.

-Embè? Perché mi segui?- Walter si fermò.

-Beh, non ho nessuno con cui stare e credo che tu mi puoi aiutare ad uscire di qui. A proposito chi è il signore alla radio?- Heather continuava a stare appresso all’assassino dei 21 sacramenti +10 omicidi=31.

-Umpf… Vincent. È un pastore.- Spiegò a monosillabi.

La ragazza impallidì accompagnata da un gemito di stupore, quel Vincent era vivo? Voleva assolutamente rivederlo.

-Prima cosa, non mi hai detto il tuo nome e due: Non come posso portarti da lui, visto che non so nemmeno dove siamo di preciso.- Replicò il biondo prendendo una piccozza da usare eventualmente come arma.

-Mi chiamo Heather Mason, sono la figlia di Harry Mason. A detta dell’ordine sono la parte buona di Alessa.- Spiegò la ragazza.

-Piacere, Walter Sullivan. Hai un’arma?- Il biondo sbrigativamente concluse la sua presentazione.

-No.- -Allora stai accorta, stai vicino a me. Non provare ad allontanarti, ok?- Walter si dimostrò molto protettivo nei suoi confronti.

Una scalinata molto profonda attendeva i due. Walter accese la torcia e iniziò a scendere seguito a ruota da Heather.

-Merda, è maledettamente buio.- Walter aveva appena finito la frase che mancò uno scalino e fece un ruzzolone per tutta discesa senza potersi fermare.

Quando era arrivato alla fine, non riusciva ad alzarsi. Alzò la testa dal suolo e quello che vide era un adepto dell’ordine che gli piazzò un tubo di ferro in testa facendolo svenire.



Eccoci alla fine, purtroppo non so quando verrà postato il nuovo ma vi prego di portare pazienza e perdonare questo povero scrittore che ultimamente ha perso un pò l'ispirazione. A presto! (spero).

   
 
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