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Autore: Ginny    19/02/2007    5 recensioni
Una ragazza alla ricerca di un passato che non può più ricordare.
Un susseguirsi di flashback interminabile, la paura di scoprire troppo, la voglia di andare avanti in una vita che non sarebbe dovuta essere la sua.
Perché è stata costretta a questa vita?? Da chi??
Ma soprattutto, prima o poi tutto finirà?
A VOLTE RITORNANO:
Ch. 29:
“La vita è lotta e opposizione.
Polemos è padre di tutte le cose, di tutti i re.
Senza guerra non c’è pace.
Senza morte non c’è vita.
Un essere eterno non potrà mai vivere veramente,[…] mentre noi, poveri umani, noi sì che sappiamo vivere fino in fondo ogni istante di vita, noi che temiamo più di ogni altra cosa la morte.”
Genere: Generale, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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4° Chap

Bentornati cari amici tele-lettori della mia ficcy. A questo punto della storia tutto sarà svelato. No, non è per niente vero. La storia è appena incominciata! XDDDD Però questo è già un vero e proprio passo avanti.

E ora ringraziamo i vostri cari commenti:

SHUN: Si, in effetti mi sono sentita sadica (MOOOOLTO SADICA) a fargli radere al suolo la casetta, ma è un particolare che NON potevo tralasciare… Ciao ciao, e grazie! XD

Gio: Si si, Gio, credici. Io non te l’ho detto perché NON NE AVEVO NEANCHE L’IDEA. Ora capisci?? Grazie comunque!! Bye!

princ92: Graaaaaazie per il commento!!! Continuerò nei tempi minori possibili…

_*nausicaa*_: Sono contenta che tu DIGERISCA i miei capitoli XDDD Spero che continuerai ad assaggiarli man mano che si arriva al culmine della storia… (Kakashi è anche il mio personaggio preferito…XD) Continua a seguirmi, e grazie!!

Isa: Forse non hai notato un particolare abbastanza importante… Prova a rileggerti il 2 chap, e guarda i cognomi……… Capito ora? XDDDDD Grazie, e ciao!!::

Fede-chan: Non hai ancora letto il bello, però… *__* Ho intenzione di caricare il passato di Ginny che sarà una roba impossibile… la Gio sa cosa intendo, lei conosce già la trama tutta intera… Ciao, e grazie!! ^.^

Shine No Kami: Grazie per avermi dedicato un po’ di quel poco tempo che tua mamma ti lascia, ne sono commossa… Si, in effetti la storia si forma si forma, ma dopo questo chap, non pensare che le cose finiscano qui… ]XDD Bye

E ora torniamo al chap. Buona lettura a tutti!!!!!!!!

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Alla Scoperta Del Passato

Capitolo 4: Casa Mia

-Ha…Hansen?!- Esclamo terrorizzata.

Il… il mio cognome è Hansen… Oddiavolo!

-Si…Hansen. Perché?- Il vecchio mi fissa, stupito, con i lunghi baffi argentei che risplendono sotto i raggi del sole pomeridiano. 

-No…niente, niente…- Fisso stralunata il terreno, continuando a camminare.

Io…non può essere…dev’essere una stupida coincidenza… Io non posso essere figlia del Raikage del paese della nuvola… io… sono solo una ninja di Konoha… Io…

-Gin, tutto bene?- La voce calda e rilassante di Kakashi mi raggiunge l’orecchio, risvegliandomi dai miei pensieri.

-S…sì, non ti preoccupare…- Cerco di sorridergli, ma non riesco mai a convincerlo.

-Sicura? Dal tuo colorito simile a quello di un cadavere non sembra proprio…-

Lo sapevo. E adesso che faccio?

-Bhe…sai questa mattina, quando sono andata all’esame? Bhe, mi sono presentata alla classe e… so il mio cognome…- Spiego, cercando di parlare il più piano possibile, per non far sentire il discorso al vecchio. Kakashi-san annuisce, come per dirmi che segue il discorso. –E mi sono presentata come Ginevra Hansen. E questo mi preoccupa non poco.-

Il suo occhio scoperto si allarga, stupito. Mi sembra anche logico, dato che gli ho appena detto che sono la figlia scomparsa del Raikage in cui alberga il demone del tuono a 5 code…

Non sembra che il vecchietto troglodita ci abbia sentito. Spero fermamente che sia così.

-Non ti preoccupare. Sarà una coincidenza.- Mi tranquillizza lui, con tono sicuro. Anche se non lo è affatto. Conosco Kakashi. Lui non è mai sicuro di niente, soprattutto con lo sguardo che ha in questo momento.

Annuisco. Meglio non fare altri commenti per ora. Poi si vedrà.

Il vecchio si ferma davanti ad un portone. Io fisso la palizzata di pietra che circonda la casa che dobbiamo visitare. Delle stupide scritte la deturpano, togliendole tutta la suo antica bellezza.

-E’ questa.- Le parole dell’anziano mi procurano un brivido lungo la schiena.

Mi sento fremere… ho un senso di terrore che non mi fa muovere… mi sento paralizzata… ho paura di scoprire qualcosa che non voglio sapere.

-Forza, entriamo!- Kakashi mi da una leggera spinta verso l’entrata, dopo che il vecchio ha aperto il portone principale. Grazie al tocco di Kakashi mi do forza e, un passo dopo l’altro, faccio il mio ingresso nel giardinetto.

Gli alberi paiono curati e tagliati regolarmente, e l’erbetta che cresce ai lati del vialetto è verde brillante.

-Il maggiordomo della famiglia Hansen vive ancora qui. Dovrebbe essere in casa in questo momento. Non ne esce mai.-

Maggiordomo? Oddio…

Ci avviciniamo alla porta d’ingresso, e l’anziano bussa. Dopo un paio di attimi dei passi si avvicinano, e un uomo d’età avanzata apre la porta scorrevole.

-Si?- Chiede. Ci guarda uno per uno, mentre io distolgo lo sguardo per fissare l’interno dell’atrio.

-S…signorina…Ha…Hansen?!-

Ecco. Questa è la mia fine. Fra un po’ morirò di infarto. Me lo sento. Ci spero.

Spalanco gli occhi verso il maggiordomo.

-Io?-

Devo fare finta di niente. Almeno per adesso. I miei sospetti erano fondati, e ora so parte del mio passato. Ma negli anni tra quando HO sterminato la mia famiglia e quando Kakashi mi ha ritrovata, che ho fatto?

-Lei assomiglia tantissimo alla piccola figlia di Alexander Hansen. Il 4° Raikage. Stessi capelli. Stessi occhi. Qual è il suo nome, signorina?!-

Sta per morire di infarto, questo qui. Non si aspettava di rivedere un morto?

-Mi…mi chiamo Ginevra.-

Il suo sguardo è ancora più terrorizzato.

-Allora è proprio lei…signorina.-

BANG. Infarto. Sono morta vero? Ti prego, dimmi di sì…

-Io non saprei proprio, signore.-

Il mio tono è insicuro. Non ricordo un’altra situazione in cui sia stata tanto disperata come in questo momento.   

Sento le mani tremare terribilmente.

Kakashi mi stringe le spalle con affetto per tranquillizzarmi. Giro il viso verso di lui e mi sorride dolcemente. E dire che fino a dieci minuti fa ero io a sorridergli così, tentando di farlo rallegrare un po’.

-Potrei visitare la casa?- Chiedo al maggiordomo, che ci apre il passaggio, facendoci entrare. So che ho fatto una cavolata. Me ne rendo conto. Ma se voglio scoprire il mio passato dovevo farlo…

-Sono così felice che sia tornata, signorina. Ho aspettato per ben 7 lunghi anni-

Le parole dell’uomo in smoking non migliorano di certo la situazione, anzi, mi confondono ancora di più le idee. 7 lunghi anni dei quali 2 di BUIO TOTALE! Se riuscissi a ricordarmi qualcosa…

Seguiamo il maggiordomo che ci fa strada per le miriadi di stanze della casa, delle quali non rimembro nulla. Ok, il termine me lo potevo risparmiare.

-Questa è la sala da pranzo. La vostra famiglia ci passava la maggior parte del suo tempo.- Dice l’uomo in smoking. Osservo la stanza: pavimento liscio, senza un granello di polvere, tavolo al centro, come se fosse stata misurata la posizione al centimetro, quadri appesi alle pareti, raffiguranti persone sconosciute. Questo tutto perfetto mi fa quasi venire il vomito… Il maggiordomo è proprio un ossessionato dalla perfezione e non si lascia sfuggire neanche un dettaglio.

Mi avvicino ad un grande ritratto di famiglia: due genitori e una figlia sorridono verso la mia direzione, allegri e gioiosi. La donna, con lunghi e fluenti capelli fulvi e perfettamente pettinati, stava accanto all’uomo dalla chioma scura, fissando con gli occhi ambrati la piccola presenza tra di loro.

La bambina è quella che attira di più la mia attenzione: corti capelli rosso fuoco e occhi perennemente allegri del colore del grano. Sulla testa portava un coprifronte, ma non con il segno della foglia, e sì che avrebbe dovuto avere più o meno sei anni…

-Quel coprifronte è del paese della nuvola.-

La voce caldissima di Kakashi, come sempre (forse anche troppo spesso…), mi prende di sorpresa.

-…Quella sono io…- Sussurro, come per voler convincere più me, del mio sensei.

-Già…- anche lui ormai ne è sicuro.

-E quindi io sono il barattolo* del demone a cinque code…-

-…- Kakashi non fiata.

Un fastidiosissimo pizzicore agli occhi mi impedisce di vedere chiaramente. Sento ormai le lacrime scendere a rigarmi il viso.

-Prendi questa casa! Riuscirò a convivere con i miei demoni del passato. Te lo giuro.- Cerco di fare una battutina, anche se non mi è venuta tanto bene. Singhiozzo ancora, nel silenzio formatosi.

Sono terrorizzata di non essere all’altezza del compito a me assegnato. Ho un DEMONE in corpo e neppure lo sapevo… Lo so. Forse alcuni prenderebbero per una piagnucolona senza contegno ma non ce la faccio davvero più a tenermi tutto dentro.

Kakashi mi scompiglia i capelli. A volte un semplice gesto è meglio di qualsiasi altra parola. Soprattutto per me, che non amo essere compatita. Che ODIO vedere qualcuno che ha pietà di me.

Mi volto verso di lui e sorrido. Asciugo dalle mie guance le ultime lacrime, usando la mano e, con ancora gli occhi arrossati, mi rivolgo al maggiordomo:

-Ci trasferiremo qui.-

Ok, è deciso. La mia vera vita inizia in questo momento, con un passato mezzo sconosciuto ancora da scoprire, e assieme a Kakashi-sensei; prima o poi riuscirò a conoscermi nei minimi dettagli, con la sicurezza che ho sempre usato nelle azioni di tutti i giorni e con l’allegria sempre presente nell’aria durante i discordi tra me e l’Hatake.

-Molto bene. Possiamo finalmente dire che abbiamo trovato casa!- Esclama Kakashi, con il suo solito sorriso sulle labbra, coperte dalla maschera (che io odio, ho sempre odiato e odierò per sempre). Quel ghigno non lo abbandona quasi mai. Ma meno male. Mette di buon umore anche in questi momenti difficili!

-Sicuramente! E non dobbiamo neanche pagare, dato che la casa è già in mio possesso, no?- Dico, cercando con lo sguardo l’assenso da parte del venditore di case. Quello annuisce, lisciandosi i baffoni grigi:

-Bene. Io vado. Dopo tutto devo ancora finire di lavorare.- Ed esce dalla stanza da pranzo, accompagnato dal maggiordomo.

-Ed il gioco è fatto.-

No. Basta con le frasi di Kakashi. Non ne posso più. Prima con verso l’infinito e oltre e ora con Ed il gioco è fatto.

D’altro canto nessuno riuscirà mai a tirargli via ‘sta maledetta mania delle frasi fatte… Anche se dopo tutto sono sincere e rassicuranti.

Ormai non si può cambiare il passato. Quindi bisogna farselo star buono e aspettare che il resto venga a galla man mano. Meglio così, assorbendolo pian piano (con questo MAN MANO e PIAN PIANO ci scriverò qualcosa, una volta…).

Domani comincerò il mio allenamento serio, chiedendo di ricevere missioni da svolgere per guadagnare qualche soldo. Non vedo l’ora di cominciare. Mi divertirò tantissimo.

Anche se non ho molto capito se mi assegneranno ad una squadra di tre elementi o no…

Spero apertamente di NO. Non sono brava a socializzare con gli estranei. E non voglio avere un maestro. Mi basta già avere alle calcagna Kakashi con i suoi consigli e i suoi ordini…

Speriamo che sia più impegnato del solito d’ora in poi…

Speriamo...

   
 
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