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Autore: Cap_Kela    20/02/2007    6 recensioni
Quando una ragazza del XXI sec. riapre i suoi occhi smeraldo si ritrova, insieme al suo fratellino, nel XVII sec. in un piccolo porto nei pressi di Tortuga...
"Benvenuta ai Caraibi Tesoro!"
=In ristrutturazione =P
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'UNTITLED'
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Nota delle Autrici:

E siamo sempre qui! ^^

Come avevo già detto fooorse saremmo tornate per l’ultima volta ed era proprio azzeccato!!! :D

Siamo state via un po’ di giorni ma siamo ritornate con un finale un po’ allungato dato che vi fa piacere.

Infatti questo che pubblichiamo oggi è il terzultimo capitolo, contente? ^^

Bhe forse dopo aver letto questo capitolo un po’ meno, il Capo ha detto: troppa felicità fin ora, andiamo sul "drammatico"!

E il Capo non si discute… 0_0

Mano ai fazzoletti dunque! Questa volta non scherzo, mi sono quasi commossa anche io rileggendo, è grave!!

Uhm, Jack sulla spiaggia di Malibù non ce lo vedo, la Black Pearl toglierebbe il sole ai ricconi con i costumi costosissimi :P lool

Tutto il romanticismo che ci mettiamo proviene dalla sottoscritta romanticona, eh con certo soggetti cm il suddetto Capitano non è complicato riuscirci!! XD

Cmq siamo contente che avete apprezzato chi più chi meno qst ff fin ora, spero che anche alla fine non ne rimaniate delusi, io non posso dir nulla, il Capo mi mozza la lingua 0____0

Buona Lettura e a prestissimo!! :D

Bacioni a tutti

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

 

Capitolo 23

Nulla è mai successo.

Apro gli occhi a fatica, sono ancora molto assonnata ci impiego qualche secondo per avere una visuale nitida di ciò che mi circonda.

Avverto subito qualcuno accanto a me.

Ma…?

Alzo leggermente lo sguardo e incontro il mento strambo di Jack adornato con 2 treccine che dorme serenamente in una posizione assurda: tutto attorcigliato ma in modo da starmi comunque vicino.

Ha cercato di trovare un metodo per star comodo lui, coprirsi con le lenzuola e non muovere il busto di un millimetro per non infastidirmi, è proprio incredibile quest’uomo!!

Ridacchio con me stessa, allungo la mano libera al contrario dell’altra che cinge Jack dietro la schiena porgendola verso il suo viso e…

Ora ricordo perché sono qui!

Un groppo mi prende alla gola e mi chiude lo stomaco, io devo andarmene…

Sento che sto quasi per piangere.

Non hai scuse Jennyfer, lo sapevi fin dall’inizio che prima o poi avresti dovuto abbandonare tutto questo, non dovevi farti prendere dall’affezione!

La mia coscienza sembra avere la voce stridula di mia madre.

Mi vengono in mente tutte le ‘suppliche’ con un retrogusto di imposizione che mi faceva ogni volta che tornavamo a casa dalle mie prime vacanze ed ero costretta ad abbandonare quella isola tropicale meravigliosa, io mio angolo di paradiso

Piangevo sempre come una fontana in quelle occasioni, ho anche creduto che dopo la nascita di Dylan i miei genitori non mi ci hanno più portato perché temevano provocasse lo stesso effetto anche a lui.

Forse sarebbe stato così, sono perfettamente consapevole delle scenate del mio fratellino degne di un poppante dell’asilo anche solo quando lo privi di un giocattolo.

Chissà se quell’isoletta nei pressi di Isla Beata è veramente la stessa isola che riaffiora nella mia memoria…

Non ero ancora grande abbastanza da ricordare la zona precisa in cui ci trovavamo: Caraibi o qualche altro posto.

E poi è davvero per affezione che mi rattrista infinitamente andarmene da qui?

Non lo so più neanche io ormai.

Rialzo lo sguardo colmo di lacrime che stanno per riversarsi verso Jack.

Questa volta la mia mano accarezza il suo viso, appoggio la mia guancia contro la sua creando una specie di abbraccio.

Rimango immobile qualche secondo, poi stringo forte i denti per non farne uscire un singhiozzo strozzato.

Mentre mi allontano da lui una lacrima mi scorre veloce fino al mento e cade confondendosi tra i colori scuri della sua camicia.

Con movimenti lenti mi sciolgo dalla nostra stretta e scendo dal letto facendo meno rumore possibile.

Fuori dalla finestra il sole sta sorgendo sul mare, uno spettacolo davvero magico!

Socchiudo gli occhi per ammirarlo meglio ancora qualche istante, il suo potente chiarore attraversa le onde e giunge fin qui dentro la stanza portando una luce che è capace di illuminare solo i piedi del letto per ora.

Quando questi raggi raggiungeranno i tuoi occhi Jack, tu ti sveglierai e io non sarò più qui.

Mentre arranco verso la porta della cabina osservo attentamente la camicia che indosso e rallento ancor di più scrutandola per bene: è rimasta esattamente come nel momento che l’ho indossata, neanche un bottone fuori posto è persino poco sgualcita, il Capitano non mi ha toccato nemmeno con un dito, non ti permetti di farmi nulla se non in caso che io possa impedirtelo, sei anche davvero un gentiluomo Jack!!

Ho cambiato un po’ la mia opinione che avevo sui pirati, saranno anche individui rozzi, loschi,volgari, poco puliti ma ho a poca distanza da me un perfetto esempio che non tutti sono così!

Giunta alla porta abbasso cautamente la maniglia e la apro con attenzione in modo che non causi cigolii.

Prima di chiuderla mi soffermo sul Capitano dandogli un ultimo sguardo.

Continua a dormire Jack, non sopporterei il fatto che ti svegliassi proprio ora e mi chiedessi una spiegazione per cui sto scappando con così tanta fretta.

Non sarei in grado di trovare una buona ragione nemmeno io.

Tornerà tutto come prima, sei contento?

Io alla mia vita da viziata come dici tu tra scuola, il lusso della mia casa e le mie amiche finte.

Tu salperai per un nuovo orizzonte alla ricerca di mille avventure e.. dimenticandomi.

Troverai qualcuno meglio di questa ragazzina permalosa che sappia amarti, starti accanto e non scappi via piangendo colma di rimpianti.

Ammettere che sbiadire il tuo ricordo sarà semplice anche per me è mentire a me stessa.

Non svegliarti ti prego!

Questa mattina tornata nella mia stanza mi sono infilata nel letto di Dylan ribattezzato per l’occasione il mio pupazzo, avevo di bisogno di stringere qualcuno.

Dal momento in cui si è alzato ha mi ha sgridato dicendomi che ormai è un bambino grande e che solo per il fatto che ha sparato un colpo d pistola e mi ha salvato il fondoschiena non vuol dire che devo ringraziarlo e abbracciarlo in continuazione.

Su questo ha ragione anche se gli sarò grata per tutta la vita, ma non era questo il motivo per cui mi sono sdraiata nel suo lettino, non può sapere…

.. "Hey lagnosa!"

Mi distolgo dai miei pensieri e alzo di scatto gli occhi fissi sul pavimento verso il mio fratellino che mi osserva titubante mentre si veste per lasciare la cabina.

IO: "Lagnosa a chi FUNGO?!?!?" controbatto indispettita.

DYLAN: "A te versa lacrime, cos’hai da piangere??"

IO: "Proprio nulla.."

DYLAN: "Lo so, lo so…" afferma con aria convinta.

Sai cosa??? 0_0

"..Sei triste perché tra poco torneremo nel futuro e sarai costretta anche a tornare a scuola!"

Oh meno male!

Avevo paura che si riferisse ad altro.

In questo momento la scuola è proprio l’ultimissimo dei miei pensieri.

IO: "Può darsi!" dico anche per rassicurarlo e non far nascere sospetti.

Sfoggia un sorrisino e poi si avvicina dandomi una pacca sulla spalla: "Tranquilla sorellina, anche il sottoscritto è destinato a tornarci, solo che la mia scuola è molto più facile della tua!!" conclude con una nota di scaltrezza.

Ecco, come solito non riesce mai ad essere dolce fino in fondo!

Sospiro rumorosamente buttando gli occhi al soffitto.

DYLAN: "Non rimanere tutto il giorno chiusa qui, fai qualcosa almeno!! (ci mancava questa adesso! Mi devo subire il rimprovero di un marmocchio di 8 anni!!!) La mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio!"

Guardo il mio fratellino dritto negli occhi con fare omicida.

Non vedo l’ora che se ne vai da qui e mi lasci da sola in santa pace!!!

DYLAN: "Ok, ok faccia da killer, me ne vado!! Ti mollo qui a frignare!"

Bravo, vai e renditi utile altrove, qui mi fai solo sentire peggio!!

Indossa lo stivaletto sinistro, mi rivolge un ultima volta il broncio e esce dalla cabina in tutta la sua bassezza sbattendo la porta.

Non mi fai paura sai, sono almeno mezzo metro più alta di te!!

Dylan è sempre rimasto un po’ piccolo, come mia madre.

Io ho un fisico più slanciato e alto, dicono tutti che sembro più grande!

Il mio fratellino dimostra sei anni non di più, bhe almeno ho qualcosa per prenderlo in giro dato che a volte controbatte anche meglio di me.

Io invece devo iniziare ad allontanarmi un po’ da Jack, manca poco al mio ritorno a casa, se procede tutto come adesso sarà un vero strazio presto dirgli addio.

Devo proseguire fino alla fine come se nulla fosse mai successo tra noi, nulla è mai successo… nulla è mai successo…

Emetto un sospiro profondo e pongo la testa tra le ginocchia.

Ho convinto un po’ me stessa riguardo a come comportarmi con il Capitano, ora devo risolvere con Dylan.

Non lo reggo proprio a volte, è perfettamente consapevole di farmi sentire ancora più male facendo così, tutto ciò non mi è per niente utile!!!

Non se ne rende conto il suo cervellino giurassico?!?

Che diavolo vuol dire la mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio??

Oh…

La mia insegnante di italiano dice sempre: disegnate il vostro stato d’animo su di un foglio, vi farà sentire meglio!!!

Quella tizia chiunque sia forse gli ha dato un buon consiglio!

Se Dylan le dà ascolto significa che perfettamente ragione perché l’ha provato di prima persona ..Oppure che l’insegnante è proprio una bella ragazza!

Spero per quel nanetto che sia la prima opzione!!

Trascorro il pomeriggio chiusa nella mia cabina.

Mi sono decisa a seguire quel piccolo consiglio datomi indirettamente dalla peste del mio fratellino e mi sono messa al lavoro!

Ho frugato ovunque nella nostra cabina e in dei piccoli cassetti di un mobiletto ai fianchi del letto ne ho ricavato un rotolo di carta e dei pezzi di carboncino.

Da qui la mia decisione si realizzare un disegno di me, Dylan e Jack per lasciarlo al Capitano…

Volgio immortalare il ricordo della nostra avventura.

Dylan data la sua sfrontataggine non si meriterebbe di esserci, ma d'altronde devo sempre screditarmi con lui per essere stato così coraggioso alle prese con Hayez Nick.

A scuola ero molto brava in disegno, prendevo ottimi voti.

Di ritratti ne ho fatti pochi ma mi sono usciti tutti molto bene, non posso tirarmi indietro proprio ora!!

Non ci impiego nemmeno troppo tempo per realizzarlo.

In questo secolo non esiste un fissante come la lacca che permette al carboncino di non rovinarsi dopo il compimento, vedrò di accontentarmi!

Lo arrotolo semplicemente come una pergamena e corro sul ponte per consegnarlo di persona a Jack.

Finalmente posso respirare la brezza frizzante che soffia imponente sul ponte della Black Pearl.

In effetti è un sollievo poter stare qua fuori!

Ecco che sul ponte scorgo il mio Capitano, come il solito è indaffarato a dare ordini a tutti.

IO: "Capitano… ho una cosa per te!!"annuncio a gran voce andandogli incontro.

Al suono della mia voce si gira di scatto con espressione sorpresa: "Davvero, che cos’è??"

"Tieni" dico porgendogli il foglio arrotolato con un sorriso.

Rimane un po’ inerte all’inizio, non deve essere abituato a ricevere doni tanto spesso.

Lo guarda un po’ perplesso, fa un’occhiata interrogativa e poi dubbioso lo srotola.

La mia piccola opera si presenta così: ho raffigurati solamente i nostri tre volti; a sinistra Dylan, al centro Jack e a destra io.

Dylan appare sorridente, solare, cinge Jack passandogli le baraccia intorno al collo e piegando la testa leggermente, ho pensato che il Capitano lo tenesse in baraccio anche se qui non è percepibile dato che siamo tutti e tre solo in primo piano.

Io mi sono raffigurata di profilo, appoggio la mano destra sulla parte opposta del viso di Jack e gli do un bacio sulla guancia.

Il Capitano è in mezzo a noi due, osserva lo spettatore con quegli occhi penetranti e il suo sorriso disarmante.

Non sono certa di aver riportato alla lettera ogni suo minimo particolare, sono talmente tanti!!

La sua pettinatura indescrivibile, tutte quelle perline tra i capelli, i baffi rivolti all’ingiù, quel pizzetto adornato con due trecce ed altre perle..

Sul suo volto appare un’espressione sorpresa e esclama:

"Caspita!! E’ eccezionale tesoro, siamo io Dylan e te… sembriamo quasi veri, bellissimo!!!"

IO: "Chi tu o il ritratto?!"

JACK: "Tutti e due!!"

Scoppio a ridere.

IO: "Bhè sono contenta che ti piaccia, (visto che in quest’epoca non esiste la macchina fotografica) almeno quando lo guarderai… ti ricorderai di tutto quello che abbiamo passato… e che mi hai fatto passare!!!"

JACK: "Ma non è vero, sono stato così bravo!"

Con aria di sfida affermo: "Ti devo forse ricordare quando mi hai sporcato di farina, le volte che mi hai fatto finire in acqua e… come dimenticarsi di quella BELLISSIMA nottata che mi hai fatto trascorrere sul letto pieno di zucchero e miele!!!"

JACK: "Dimentichi che ho dato la fionda a Dylan!!"

IO: "APPUNTO"

JACK: "Ma ti sei divertita ugualmente!"

IO: "Ancora una volta ti devo dare ragione"

JACK: "Il tuo Capitano ha sempre ragione!!"

IO: "Prima o poi troverò qualcosa su cui tu non hai ragione!!"

JACK: "Mi spiace chéri… è tutta fatica sprecata!"

Ho paura che anche questa volta… HA RAGIONE!!!

JACK: "Comunque grazie, è davvero un pensiero gentile!"

IO: "Di nulla!!" dico cercando di imitarlo.

Jack scoppia a ridere, poi il suo sorriso muta diventando serio.

Si avvicina di un altro passo a me, sento la sua mano sfiorarmi i fianchi mentre lo vedo avanzare.

Nulla è mai successo Jennyfer, nulla è mai successo, l’hai promesso a te stessa… Nulla è mai successo!!

Le sue labbra si dischiudono, il suo sguardo si abbassa e mira intensamente alla mia bocca.

Mi sembra che vorrei più di ogni altra cosa abbandonarmi a te, ma non posso!

Indietreggio inizialmente con la testa, poi mi allontano completamente scivolando via dalle sue baraccia.

Sono una codarda, non ho più neanche il coraggio di guardarlo in faccia.

Presa dal panico corro via, mi sento così stupida…

Trovo rifugio in cucina, il Capitano non viene mai qui, è venuto solo quando è stato incuriosito dal fracasso della pigna di piatti che si è frantumata sul pavimento per colpa di Dylan.

Mi appoggio con la schiena alla porta per riprendere fiato.

Sento cedere le gambe e mi lascio andare sedendomi sul pavimento ancora respirando con affanno.

Forse rimanendo chiusa qui mi posso rendere utile comunque e rimanere sola per riflettere per tutto il tempo che mi serve.

   
 
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