Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Il Saggio Trentstiel    07/08/2012    4 recensioni
Abbiamo deciso di fondare l'H.A.P.M., una sorta di club in cui riunirci e discutere di questo meraviglioso compito!-
La ragazza inarcò le sopracciglia.
-H.A.P.M.?- ripeté interdetta -E cosa starebbe a significare?-
Kurt mosse una mano con noncuranza.
-Oh, è semplicemente l'unione dei cognomi di coloro che ne fanno parte!-
Mercedes rifletté: Hummel, Pierce, Motta... E quella “A”?

Tra bizzarre ricerche sulla moda, ancor più bizzarri sondaggi e un pericolo incombente, riuscirà Kurt a farsi salvare dal suo principe non azzurro?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come era finito in quella scomoda situazione?
Immobile al centro di un corridoio, due bulli concentrati unicamente su di lui e nessuno che accorresse a salvarlo.
Non pretendeva il principe azzurro in groppa al suo candido destriero, ma cavolo, almeno qualcuno dotato di un po' di compassione era chiedere troppo?
Smetti di vivere nelle favole, Kurt! si era detto mentre attendeva colui che, teoricamente, sarebbe dovuto essere il suo principe.
Non azzurro, quel colore gli stava malissimo.
Lanciò un'occhiata speranzosa oltre la spalla massiccia del primo bullo, ma il corridoio era desolatamente vuoto.
Come il suo cuore, in quel momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poche ore prima.

-Frena frena... Potresti ripetere?-
Kurt sorrise e, con tono paziente, spiegò all'amica quanto già le aveva esposto in precedenza.
-È semplice, Mercedes! Io, Brittany e Sugar, in quanto persone indubbiamente più alla moda di tutto il McKinley, siamo stati selezionati per portare a termine un compito arduo ma piacevole, che certamente cambierà il modo di vedere la moda e...-
Mercedes lo interruppe levando una mano e sorridendogli con fare condiscendente.
-È un lavoro di gruppo, vero?-
Colto in flagrante, a Kurt non rimase che annuire mestamente: tuttavia si riprese nell'immediato, sfoggiando un altro sorriso.
-Sì, ma abbiamo pensato di trasformarlo in qualcosa di molto meglio! La professoressa Hagberg ha assegnato il compito di studiare il modo di vestire degli studenti del McKinley e, facoltativamente, studiare e proporre qualcosa per riportare in auge l'eleganza!-
Mercedes continuava a non capire: da sempre Kurt aveva evitato come la peste i lavori di gruppo e, quando erano risultati essere obbligatori, non aveva mai mostrato un briciolo di entusiasmo.
Non ebbe però il tempo di indugiare sui suoi dubbi, dato che l'amico stava continuando ad esporle animatamente le sue idee.
-Abbiamo deciso di fondare l'H.A.P.M., una sorta di club in cui riunirci e discutere di questo meraviglioso compito!-
La ragazza inarcò le sopracciglia.
-H.A.P.M.?- ripeté interdetta -E cosa starebbe a significare?-
Kurt mosse una mano con noncuranza.
-Oh, è semplicemente l'unione dei cognomi di coloro che ne fanno parte!-
Mercedes rifletté: Hummel, Pierce, Motta... E quella “A”?
Fece per parlare, ma Kurt sembrava intenzionato a non concederle un attimo di respiro.
-Sugar è entusiasta quanto me, e ha un sacco di idee! Brittany è splendida, e per fortuna non conosce il significato della parola “facoltativo”, altrimenti non si sarebbe unita a noi...-
-Kurt!- quasi urlò la ragazza, posandogli le mani sulle spalle.
Il giovane tacque all'istante, imbastendo un'espressione di scuse per l'amica.
-Perdonami Mercedes, sono un po' sovreccitato.-
-L'ho notato...- replicò lei con un sorriso divertito -Ma avrei una domanda da farti: a chi appartiene quella “A” nel nome del tuo club?-
Il sorriso di Kurt si fece più ampio e decisamente sognante.
Mercedes non lo aveva visto così da quando, durante un pigiama party a casa sua, avevano beccato in televisione una replica di “Funny Girl”: quella sera lui e Rachel erano stati insopportabili...
Comunque, non essendoci alcuna traccia di Barbra Streisand in giro per il McKinley, il comportamento di Kurt era quantomeno bizzarro.
-Kurt?-
Il ragazzo sospirò, lo sguardo perso nel vuoto: Mercedes gli diede un buffetto sulla spalla, riscuotendolo dal suo sognante torpore.
-Oh, Mercedes... Hai presente Blaine Anderson?-
La ragazza fece mente locale: Anderson, Anderson...
-Per caso è quel ragazzo del terzo anno arrivato due settimane fa? Quello con la fissa per i cravattini?-
Kurt annuì con energia, il sorriso beone sempre al suo posto: aveva conosciuto Blaine il primo giorno in cui era arrivato al McKinley, per colpa di un sondaggio che doveva svolgere per conto di quella pazza completa della Hagberg.
-Qual'è il tuo gelato preferito?- aveva domandato, vergognandosi della stupidità immane di quel sondaggio.
Blaine aveva sorriso.
-Alla vaniglia: e il tuo?-
Kurt non aveva risposto ed era passato alla domanda successiva: quel “E il tuo?” lo aveva però mandato in brodo di giuggiole.
-Proprio lui! Ha chiesto di unirsi all'H.P.M., facendolo diventare H.A.P.M. e sfornando idee favolose una dopo l'altra! È davvero geniale!-
Mercedes fece un'espressione scettica.
-Sì, immagino sia stata la sua genialità a colpirti.-
Kurt non poté evitare che un lieve rossore si propagasse sulle sue gote, ma cercò di riappropriarsi di un'espressione meno compromettente.
-Ma è ovvio! Anzi, già che ci siamo...- frugò nella sua tracolla e ne estrasse un plico di fogli -... Queste sarebbero alcune proposte che io e Blaine abbiamo pensato per te: cosa te ne pare?-
Mercedes scorse rapidamente i fogli, assumendo via via un cipiglio sempre più marcato: berretti con lustrini? Magliette a righe verticali? Sciarpe leopardate?
-Oh, ehm...- si intromise Kurt, notando l'espressione interdetta dell'amica -... Quelle sono un'aggiunta da parte di Sugar: dice che l'animalier ti starebbe d'incanto, richiamando le tue origini!-
La ragazza preferì non commentare l'involontario razzismo celato dalla proposta di Sugar, ma restituì i fogli a Kurt con un sorriso e si congedò.
-Ci penserò su. Ci vediamo a ricreazione!-
Kurt la osservò allontanarsi lungo il corridoio, poi ripose i fogli nella tracolla e fece spallucce: avrebbe trovato qualcosa di meglio da proporre a Mercedes e, cosa più importante, lo avrebbe trovato con Blaine.

 

 

 

 

La seconda riunione ufficiale dell'H.A.P.M. stava per avere luogo: Kurt era già arrivato nell'aula prescelta -quella della professoressa Hagberg- e stava controllando i risultati ottenuti dalla sua ricerca di quel giorno.
Ovvero nessuno, in sintesi.
Mercedes aveva trovato una scusa per sfuggirgli anche a ricreazione, Rachel non aveva apprezzato il suggerimento di indossare abiti più discinti per evitare che le persone le fissassero il naso, Tina era inorridita al solo pensiero di privarsi delle sue extension colorate...
Insomma, un fiasco completo.
Nel contempo, però, non si sentiva insoddisfatto.
Aveva l'occasione di rivedere Blaine e passare più tempo con lui: era brutto sperare che anche agli altri fosse andata male? Così, per avere una scusa per stare più insieme a Blaine!
Un leggero colpo alla porta lo fece voltare, e immediatamente il suo cuore perse un paio di battiti.
Blaine.
Che sorrideva.
A lui.
-Ciao, Kurt!-
Incredibile quanto si sentisse incapace di emettere alcun suono, lui che adorava imitare Mariah Carey!
-Uh... Ciao, Blaine.-
Il ragazzo si avvicinò e gli si sedette accanto, osservando i suoi fogli e mozzandogli il respiro.
Quel giorno indossava un papillon completamente verde: bruttino, questo era innegabile, ma agli occhi di Kurt non sembrava far altro che risaltare il fascino di Blaine.
Se solo l'altro si fosse deciso a togliersi quello stupido cappellino di paglia, che sicuramente era la cosa peggiore che potesse indossare!
Per quanto detestasse il gel per capelli, Kurt avrebbe voluto rimirare la chioma lucente dell'altro...
-Quindi? Com'è andata?-
Kurt sobbalzò leggermente e scosse il capo, indicandogli con un cenno i suoi appunti.
-Male, come puoi vedere. Nessuno sembra intenzionato ad accettare i nostri consigli, anche se potrebbero davvero risollevare le sorti della moda pessima che è diffusa in questa scuola!-
Blaine sorrise, e Kurt sentì una strana musica risuonargli nelle orecchie.
Era così grande il potere che quel ragazzo aveva su di lui?
Si fissarono per qualche secondo, finché Blaine non indicò la sua tracolla.
-Kurt, credo che il tuo cellulare stia suonando.-
Oh. Ecco cos'era la musica.
Imbarazzato, Kurt si affrettò a rispondere, evitando lo sguardo di Blaine.
-Pronto? Oh, ciao Sugar! Sì, ti stiamo... Ah. Ok. Capisco.-
Ad ogni monosillabo l'espressione del ragazzo si faceva sempre più seria, tanto che Blaine cominciò a scrutarlo preoccupato.
-Non preoccuparti. Sì, ci vediamo domani. Ciao.-
Riagganciò e sbuffò, lanciando un'occhiata improvvisamente infastidita ai fogli sparsi sul tavolo davanti a lui.
Avvertì su di sé lo sguardo interrogativo di Blaine e, senza sollevare il capo, passò ad illustrargli la situazione.
-Sugar e Brittany non parteciperanno più al nostro lavoro. Sembra che alle amiche di Sugar questo sembri poco cool, e Santana ha convinto Brittany che stando con noi diventerà un...- inspirò dal naso, irritato -... Un folletto rosa che vomita arcobaleni.-
Blaine commentò con un basso “Oh”, incerto su come comportarsi in quel momento.
Ci pensò Kurt a trarlo d'impaccio.
-Ormai non ha senso continuare questo lavoro, dunque...-
Blaine sgranò gli occhi.
-Come? Proprio oggi che ho trovato dei ragazzi pronti a farsi consigliare da noi?-
Quella parole riaccesero l'interesse -e le speranze- di Kurt: davvero Blaine aveva trovato qualche essere umano che fosse disposto ad ascoltare i loro suggerimenti modaioli?
-E... Chi sarebbero?- domandò esitante, prevedendo l'arrivo di un super arrapato Jacob Ben Israel, magari accompagnato da quella belva di Lauren Zizes...
Blaine sorrise allegramente.
-Tre ragazzi, ma conosco solo il nome di uno di loro, quello che sembrava più interessato!-
Kurt annuì, invitandolo a proseguire.
-Se non sbaglio gioca a football nella squadra del liceo...-
Football?
Una decina di campanelli di allarme cominciarono a suonare nella testa di Kurt.
-Si chiama... Ah, sì, Dave Karofsky!-
Kurt avvertì distintamente la sua testa implodere e il suo cuore battere violento come una grancassa.
Dave. Karofsky.
Un nome ed un cognome per nulla graditi al ragazzo.
Un bullo, omofobico e dedito a rendere la vita di Kurt un discreto inferno.
Blaine, del tutto ignaro dello sconvolgimento dell'altro, continuò a parlare.
-Ho detto a tutti e tre di presentarsi qui per discutere di...-
Kurt scollegò il cervello.
No, era davvero troppo per lui.
Blaine non conosceva quei tre -sicuramente assieme a Karofsky si sarebbero presentati Azimio e Strando-, non sapeva in che guai stava cacciando entrambi.
Scattò in piedi, interrompendo il monologo di Blaine.
-A che ora gli hai detto di presentarsi?-
-Alle quattro e mezza...- rispose interdetto l'altro -Kurt, cosa c'è che non va?-
Sordo alle parole di Blaine, controllò affannosamente l'orologio.
Erano le 16.32.
-Oh, santa Mariah... Andiamocene!-
Afferrò la tracolla e i fogli e, con la mano libera, strinse quella di Blaine, trascinandolo poi fuori dall'aula.
Un momento: stava stringendo la mano di Blaine?
-Ecco le due fatine!-
Una voce maligna lo fece sobbalzare: voltatosi, Kurt vide il terzetto di bulli avanzare rapido verso di loro.
-Corri!- gridò, facendolo a sua volta e continuando a trascinarsi dietro Blaine.
Udiva alle loro spalle i passi pesanti dei tre giocatori di football, e poté solo sperare di riuscire a raggiungere l'uscita prima che quelli lì gli mettessero le mani addosso.
Svoltò un angolo e rischiò di inciampare, perdendo la presa sulla mano di Blaine: riacquistò l'equilibrio e proseguì la sua corsa disperata lungo il corridoio.
Purtroppo, dritto di fronte a lui, sbucò Dave Karofsky.
Kurt frenò bruscamente e cominciò ad arretrare, il respiro pesante: allungò inconsciamente una mano dietro di lui, ma non sentì altro che aria.
Si voltò, spaventato, e con un tuffo al cuore notò due cose terribili.
Azimio aveva bloccato l'altro accesso al corridoio.
Blaine era sparito.
Era fuggito.
Lo aveva lasciato alla mercé di quei due gorilla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Karofsky ghignò e si avvicinò ancora.
-Sei rimasta sola, principessina?-
Kurt sfoderò un'espressione imperscrutabile, tentando invano di far credere ai due bulli che non gliene importasse nulla.
-Ti ha mangiato la lingua il gatto? Magari mentre te lo sbaciucchiavi?- rincarò la dose Azimio, ridendo della sua stessa crudele battuta.
Kurt continuò imperterrito a non rispondere: giunti a pochi passi da lui, i ragazzi si fermarono.
-Moda? Seriamente, tu e quell'altro finocchio pieno di gel avete deciso di fare un golpo qui a scuola?-
-Si dice “golpe”...- replicò Kurt rivolto a Karofsky -... E non stiamo facendo nulla di male.-
Azimio alzò gli occhi al cielo.
-Apri le orecchie bello, qua le regole le dettiamo noi! Tu e tutti gli indecisi come te non potete alzare la cresta!-
-Esattamente, oppure chiunque penserà di poter fare quello che vuole: chiaro, no?-
Kurt lanciò due occhiate disgustate ai ragazzi.
-Che avete intenzione di farmi?- domandò con voce atona.
I bulli finsero di pensarci su.
-Vediamo...- cominciò Karofsky -... Un paio di carezze per farti entrare in zucca che certe cose da checche non le vogliamo...-
-... E una doccia di granita per lavarti via la polvere dell'umiliazione!- concluse Azimio, un grosso bicchiere ricolmo di liquido verde già stretto in mano.
Kurt tacque definitivamente.
Lo avrebbero picchiato, insozzato ed umiliato, ma quanto poteva importargliene?
Blaine era scappato, lasciandolo lì come un idiota a fare da punching ball a due energumeni.
Blaine aveva preferito salvare il suo bel faccino, piuttosto che quello di Kurt.
Blaine non era il principe che Kurt credeva fosse.
Sentì la mano di Karofsky stringersi attorno al suo polso sinistro, mentre Azimio si avvicinava sempre di più.
Non si divincolò neanche: non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione e poi, a dirla tutta, si sentiva come svuotato di ogni energia.
-Ehi!-
Alzò lesto lo sguardo, come se quella parola fosse stata urlata direttamente nel suo orecchio invece che dal fondo del corridoio.
Senza più tracolla, con la camicia strappata e un grosso livido sotto l'occhio destro, c'era...
-Strando?-
Quello sorrise senza smettere di avvicinarsi.
-Il vostro amico se n'è andato, credo avesse bisogno di una medicina contro il mal di stomaco.-
Il volto pallido di Kurt si illuminò: quelli erano stati un ingresso e un discorso degni del più classico ed eroico principe azzurro di qualunque fiaba.
-Ho anche informato il Preside Figgins...- proseguì, cercando di sistemarsi alla bell'è meglio la camicia lacerata -... Arriverà tra poco.-
Azimio e Karofsky si scambiarono un'occhiata: valeva la pena farsi sospendere per aver picchiato una o due checche?
Dave spinse via Kurt, mandandolo a cozzare contro gli armadietti e, assieme al suo braccio destro, si mosse verso Blaine.
-Siete fortunate, principesse...- sibilò, dando una spallata al ragazzo -... Ma una doccia non te la leva nessuno, eroe del cavolo!-
Prima che Blaine potesse dire o fare alcunché, Azimio gli aveva svuotato dritto in faccia il bicchiere di granita.
Annaspò e si strofinò gli occhi, mentre Kurt gli si faceva subito vicino.
-Blaine, stai bene?-
Si sforzò di sorridere e annuì, gli occhi ancora chiusi e il volto grondante granita.
-Sì... Non sarà un po' di...- si umettò le labbra -... Menta ad uccidermi!-
Più in fretta che poté, Kurt tirò fuori un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni e cominciò a detergere con delicatezza il volto di Blaine: questi emise un basso fischio.
-Però... Due settimane in questa scuola, e già sono nel mirino di quei simpaticoni!-
-Non batterai mai il mio record!- replicò Kurt con un sorriso -Sono diventato il loro bersaglio prediletto dopo solo cinque giorni!-
Finalmente Blaine riuscì a riaprire gli occhi e cominciò a fissare Kurt con un'intensità tale da farlo quasi arrossire.
-Grazie, comunque.- mormorò.
Kurt scosse il capo.
-Sono io a doverti ringraziare, Blaine.-
E a dovermi scusare, aggiunse mentalmente.
Rimasero in silenzio mentre Kurt terminava l'opera di pulizia.
-Et-voilà! Lindo e pinto esattamente come prima!-
Blaine sorrise grato e indicò il suo copricapo.
-Irrimediabilmente macchiato, non è vero?-
Kurt annuì appena, osservando con aria critica la macchia smeraldina sulla tesa del cappello; o forse, a dire il vero, guardava con aria scocciata il cappello stesso.
Blaine intercettò il suo sguardo e, senza esitare, si tolse quel discutibile copricapo: Kurt tentò invano di dissimulare il suo stupore.
-Ma... Niente gel?-
-Niente gel.- confermò tranquillamente Blaine, passandosi una mano tra i capelli ricci -Fa bene cambiare ogni tanto.-
Si rigirò il copricapo tra le mani, riflettendo ad alta voce.
-Magari in lavanderia potranno rimetterlo a nuovo...-
-Oh, c'è una lavanderia qui vicino, se vuoi posso accompagnarti!-
Com'era da copione in quegli ultimi giorni, Blaine sorrise e Kurt arrossì.
Il primo tese la mano all'altro, che la strinse immediatamente.
-Ci sto! Anche se come primo appuntamento è un po' bislacco...-
Kurt rimase congelato.
Primo appuntamento?
Cosa andava farneticando Blaine? Forse la rissa con Strando gli aveva causato un trauma cranico?
Blaine strinse la sua mano, avvicinandosi poi lentamente al suo volto.
No, non stava accadendo davvero.
Non stava per dare il suo primo bacio nel bel mezzo di un corridoio scolastico, con un penetrante odore di menta e un fazzoletto bagnato in mano.
Non era come avrebbe voluto, come sarebbe dovuto essere.
Le labbra di Blaine incontrarono le sue, e all'improvviso Kurt se ne fregò altamente di tutto.
Percepì il calore dell'altro e un pungente sapore di menta sulla sua bocca, un binomio eccitante e travolgente.
Senza smettere di baciarlo -e stavolta le campane che sentiva suonare nella sua testa non erano di allarme!-, levò una mano e fece quello che avrebbe voluto fare dal primo giorno in cui aveva visto Blaine.
Insinuò le dita tra i suoi capelli, incredibilmente morbidi nonostante l'esagerata quantità di gel che utilizzava quotidianamente, felice e stupito di quanto stava accadendo.
Blaine interruppe il bacio e gli sorrise.
-È per questo che oggi non ho messo il gel.- dichiarò, facendo letteralmente esplodere il cuore di Kurt.
Si fece nuovamente più vicino e gli soffiò sulle labbra, facendolo rabbrividire di piacere e lasciandogli assaporare il gusto fresco e pungente della menta.
Kurt gli lasciò un bacio delicato, sorridendo poi con fare astuto e avvicinandosi all'orecchio di Blaine.
-Gelato alla menta.- sussurrò, mentre Blaine riprendeva a baciarlo, sorridendo sulle sue labbra.












-Blush = arrossire
-Flush = lavare, ripulire
-Slush = granita

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Il Saggio Trentstiel