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Autore: xtwobananasforapound    07/08/2012    4 recensioni
Alex non pensava che la scelta di suo padre di farle scarrozzare in giro per Los Angeles una band di quelli che lei considerava solo fastidiosi ragazzini, avrebbe portato ad uno stravolgimento di quel calibro nella sua vita.
Doveva studiare - per un esame che non voleva passare - e doveva rendere fiero suo padre - presentandosi in un modo che non era la vera lei. Non aveva tempo per certe cose. Quando poi entrano in gioco i sentimenti, è un gran casino.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13


«E’ bellissimo qui» sussurrò Liam, stringendosi di più nella coperta di lana che condivideva con Niall.
I ragazzi erano seduti su dei divanetti intorno ad una specie di falo’, coperti da delle coperte di lana, sì era anche agosto, ma solitamente in agosto di notte fuori città faceva più freddo, e stare coperti era piacevole. Stavano in silenzio a contemplare quella specie di paradiso terrestre, con il sole che tramontava come sfondo.
«E’ stata un’idea fantastica venire qui»disse Zayn ringraziando la castana con un sorriso, che era seduta in mezzo a Charlie e a Dani.
Rimasero ancora un po’ in silenzio finché il sole non scomparve e calò il buio, i loro visi erano visibili soltanto grazie alla fiamma che lampeggiava davanti a loro. Adesso il cielo, nero come il carbone, era contornato da tantissime stelle, piccolissime ma molto luminose. Si sentì anche un ululare di un lupo, o due, non si sa, ma il tutto era perfetto. Come nei film.
«Sapete di cosa avrei bisogno per rendere questo momento ancora più perfetto? - chiese Lou improvvisamente, dopo minuti di silenzio, dove gli unici rumori erano quelli provocati dalla natura. Ad Harry scappò un risolino, probabilmente già sapeva cosa voleva il suo amico – una carota»esclamò Lou. La sua faccia s’illuminò talmente tanto che poteva essere scambiato per un lampione. Dani sbuffò, tirando gli occhi verso il cielo. Alex rise leggermente e si tolse la coperta di dosso, scoprendo così anche Charlie, che si lamentò come suo solito, quando era in dormiveglia.
«Vado a prendertene una - disse lei, ricoprendo la sua amica accuratamente – e già che ci sono prendo dei marshmallow da bruciacchiare».
«L’ho detto io che sei la moglie perfetta»annunciò Niall annuendo con la testa. Alex lo zittì divertita e si avviò verso casa. Harry decise di entrare con lei, insomma, non ce l’avrebbe fatta c0n tutte quelle cose da sola.
«Ti aiuto»esclamò soltanto, tirandosi energicamente su dal divano.
Una volta entrati la castana prese una scodella e una busta di marshmallow, li buttò tutti lì dentro; poi prese due carote, le lavò per bene e le sbucciò, per poi porle in un piatto. Il ricciolo la guardava, la osservava. Ormai faceva soltanto questo da quando l’aveva conosciuta. Sì, invece di andare a letto con tutte le ragazze che voleva, lui stava lì, ad ammirarla. Il fatto è che l’attraeva sia fisicamente che caratterialmente, e non poteva farne a meno.
«Prendiamo anche da bere?»chiese lei girandosi sul posto con tre o quattro bottiglie di birra. Lui chiuse la bocca da dove quasi gli usciva la bava e spiaccicò a malapena qualche parola.
«Ti ha mangiato la lingua il gatto Harry?»domandò lei maliziosamente.
Lui non riusciva a ribattere, quindi lei scocciata gli passò di fianco con le bottiglie, sfiorandogli il braccio nudo a causa della sua maglietta a maniche corte. Rabbrividì, fremeva dalla voglia di baciarla. La fermò violentemente per il braccio, levandogli le birre di mano mettendole sul tavolo, e portandola verso il grande frigorifero, rendendogli impossibile una via di scampo. Era rinchiusa dalle sue forti braccia. I loro visi erano vicinissimi, i loro respiri affannosi si mescolavano dando via ad una danza. I loro nasi si sfioravano e le labbra tremavano dalla voglia di impossessarsi l’uno e dell’altra. Harry accarezzò la sua guancia lentamente, scendendo fino al collo con le dita, per poi passare la sua mano soavemente su uno dei seni, dove si fermò più tempo per esplorare al meglio. Alex si lasciò scappare un gemito, abbastanza corto per non mostrare quanto stesse bene in quella situazione. La mano di Harry però non aiutava. Dal seno scese fino al fianco, alzò lievemente la maglia fine e la introdusse, venendo a contatto con la sua pelle. Aveva la pelle d’oca.
«Harry.. - sussurrò la ragazza, intrappolata in un gioco dal quale difficilmente si esce – smettila». Il ricciolo però non le diede ascolto, zittendola con ‘shhh’ alquanto sexy e disarmante, e guardandola dritta negli occhi. Abbassò nuovamente il suo sguardo verso il seno, poi le baciò il mento, il collo, fino ad arrivare alla scollatura a V della maglietta, dalla quale si intravedeva leggermente il seno, a causa del reggiseno. La castana deglutì e diede un lungo sospiro. Il ricciolo le stava accarezzando il fianco con la mano facendola avvicinare e poi allontanare dal suo bacino e con la bocca, questa volta, la baciava dietro l’orecchio. Punto debole per la ragazza, debolissimo.
Quando la sua grande mano lasciò il fianco, la posò sul suo sedere.
«Togli la mano da lì»disse fermamente lei, guardandolo negli occhi. In realtà non era affatto credibile, ma a quanto pare il ricciolo le diede ascolto, scostando di poco la sua mano. Poi ci ripensò e sospirando in tutta risposta disse un ‘no’ più che deciso, riportando nuovamente la sua mano sul sedere della povera giovane affannosa, continuando l’opera di esplorazione. Tutto quello che aveva visto e toccato finora, gli piaceva tanto, tanto da farlo diventare matto. Un momento e la scintilla scoccò, bastò un minimo movimento della castana perché il ricciolo la intrappolasse con le sue labbra, facendola respirare a malapena. Il bacio pieno di passione durò vari minuti. Harry, che non riusciva a controllarsi, voleva di più, di più e ancora di più. Infatti la alzò leggermente per essere sempre più vicino a lei e sentirla maggiormente. Non avrebbe mai voluto fermare tutto ciò. Solo quando erano completamente schiacciati contro la portiera del frigorifero, la castana si lamentò del fatto che si stava facendo male, avvertendolo spingendo le sue mani contro il suo petto, cercando di allontanarlo. Alex prima di lasciarlo andare del tutto gli morse leggermente quelle labbra così rosse e invitanti al sapore di vaniglia. I due sospirarono nello stesso momento, guardandosi dritti negli occhi.
«Wow» sussurrò la castana, facendo sorridere il ricciolo ancora attaccato a lei come una sardina. Lui si staccò dando il via libera alla ragazza, ancora sconvolta. I capelli erano tutti disordinati, a causa del riccio che per avere maggiore accesso alla sua bocca gli aveva bloccato la testa con la mano, mentre con l’altra continuava ad esplorare e il suo corpo era un tutt’uno con quello della ragazza. Beh, insieme facevano i fuochi d’artificio, i tripli fuochi d’artificio, questo lo sentirono. Altroché.
Alex era in imbarazzo, il colore delle sue guance divenne quasi bordeaux, non le capitava mai di arrossire. In rare occasioni le successe. Come quella volta che dovette presentare davanti alla classe una poesia creata da lei, era spaventatissima, ma quando vide il bel voto preso e gli applausi dei suoi compagni di classe si ripromise di essere più coraggiosa; e per vari avvenimenti divenne più forte di carattere, non era più la solita ragazzina innocente. D’altronde questo la aiutò a evitare gli stronzi che la volevano solo per lavoretti in natura e poco più. Non aveva mai avuto relazioni serie, forse uno, l’unico dolce che aveva beccato in circolazione e con il quale aveva avuto la sua prima volta, dopotutto ne aveva un bel ricordo.
La castana si leccò le labbra, ricordando ancora tutto quello successo due minuti prima e se le toccò, poteva giurare che le sue labbra in questo momento erano rossissime. Il ricciolo la guardava quasi volesse scoprire che aveva in mente.
«Hey, ragazzi ma vi siete… - entrò Niall scattante, facendoli sobbalzare, terminando quel silenzio insistente – addormentati?»concluse abbassando il suo tono di voce.
«No è che..non trovavamo lo sbuccia carote, tutto qua»borbottò la ragazza guardando il ricciolino di sottecchi.
«Beh, che aspettate? Voglio i marshamallow bruciacchiati, e Lou le sue carote, susu»li incitò il biondo spingendoli dal dietro.
Quando uscirono, videro Louis avvicinarsi furtivamente a Charlie, che dormiva beatamente con la testa sulla spalla di Dani. Questa cercava di scostarla senza successo, la rossa era agganciata a Dani, senza intenzione di liberarla, dato che era diventato il suo comodo cuscino. Alex rise, sua cugina odiava quando qualcuno la abbracciava o le si appoggiava sulla spalla. Occhioni azzurri cominciò a stuzzicare, come si dice, il can che dorme con un rametto nell’orecchio e la rossa cominciava ad incazzarsi, si capiva dai suoi lamenti mischiati a ricatti. Probabilmente credeva che quel fastidio fosse causato da una povera mosca.
«Smettila subito se non vuoi rimanere senza palle, Lou»lo avvertì la castana, sistemando tutto ciò che aveva preparato sul tavolino davanti a loro.
Il ragazzo smise immediatamente col suo non-appena-iniziato-scherzo, prendendosi gli attributi tra le mani e guardando la castana spaventato. Si rimise a sedere senza parlare, triste come un cucciolo bastonato per non essere riuscito a finire il suo scherzetto.
«Le mie carote?»chiese sempre spazientito. Non si smentiva mai, era sempre e solo lui.
«Eccole, rompipalle»rispose le castana porgendogli il piatto.
«Ti prego toglimela di dosso Alex»protestò sua cugina quasi sofferente. La castana rise di gusto.
«Okay, okay, hai sofferto abbastanza per oggi dai»disse Alex, divertita dalla situazione. Staccò l’amica da Dani, la prese per i fianchi e fece passare il suo braccio sulle sue spalle per cercare di sostenerla. Quasi le cadde ma trovò uno Zayn pronto ad aiutarla, prendendo in braccio Charlie.
«Lascia fare a me, Alex, ci penso io tranquilla»la rassicurò il moro e lei lo ringraziò con un sorriso.
Il moro la portò in braccio fino in camera, dove una volta raggiunta sdraiò la rossa accuratamente sul letto.
«Zayn…» sussurrò lei.
«Shh, dormi Charlie»ammonì lui. Le tolse le scarpe e la coprì con il lenzuolo di seta bianco. La ragazza tirò un sospiro, segno che era rilassata. Il giovane la osservava e gli sembrava sempre più difficile mantenere quel patto d’amicizia, era una tra le pochissime ragazze ad averlo colpito nella sua intera vita, e poteva averla soltanto come amica. La guardò per l’ultima volta e si diresse verso la porta, pronto a lasciare di malavoglia quella stanza.
«Dove vai?»sussurrò la rossa, sempre con gli occhi chiusi. Il moro credette che stesse sognando, quindi aprì la porta pronto ad uscire.
«Zayn, dove vai?»ripeté lei, questa volta più seria. Lui si girò, la ragazza evidentemente non stava sognando, ma lo stava chiamando per davvero. Si avvicinò al letto e si sedette, accarezzandole i capelli rossicci, lunghi poco più delle spalle, rigorosamente lisci, anche se prevaleva un ciuffo ribelle, che spostava continuamente. Da sinistra lo portava a destra, e da destra lo portava a sinistra. Poteva stare ore a guardare ogni suo minimo movimento, perché qualsiasi cosa facesse.
«Dormi con me, qui»borbottò la ragazza. Lui si sorprese, ovviamente, e l’idea non gli dispiaceva, ma non poteva.
«No, adesso tu dormi da sola»disse lui fermamente, cosa che gli donò un accento ancora più sexy di quello che aveva già. La rossa lo prese per il colletto della polo bianca e lo buttò sul letto, accanto a lei.
«Da amici»disse lei aprendo gli occhi accorgendosi che il viso del moro era vicinissimo. La rossa gli sorrise e diede un bacio al ragazzo sulla guancia e uno sul collo, dove odorò il suo buonissimo ed eccitante profumo.
«Buonanotte amico»sibilò lei, avvicinandosi ancora di più e poggiandogli la testa sul petto. Zayn, ricominciò ad accarezzarle i capelli, proprio come stava facendo minuti prima. Perché lo chiamava amico? Per caso non lo trovava interessante? Perché non lo considerava qualcosa di più come faceva lui con lei?. La guardò per l’ennesima volta, era tranquilla e praticamente su di lui, si ritrovò a sorridere. Almeno avrebbe potuto starle vicino come amico. Si addormentarono tutti e due poco tempo dopo, quasi all’unisono.
***
I ragazzi stavano mangiando marshmallow e chiacchierando del più e del meno, e non mancavano mai le risate. Era impossibile non farlo con quei deficienti.
«Ragazzi, ma Zayn?»esclamò Liam, preoccupato.
«Sarà occupato con Charlie»rispose Lou, addentando la sua carota. Aveva costantemente quel tono malizioso, non si capiva mai quando era serio e quando no.
«Che idiota, dio mio - sbuffò Dani sottovoce portandosi una mano in fronte - Io vado a letto, sono stanca»riprese con tono più alto, in modo da farsi sentire da tutti. Alex le sorrise e le fece gli occhioni dolci.
«Scordatelo Alex, ci dormi tu con Charlie»urlò sua cugina. Quando Alex aprì bocca per protestare la zittì nuovamente.
«Non usare la scusa patetica del: non ti vede da tanto tempo e vuole starti vicino, per poi accaparrarti camera mia e dormire comoda»sbottò lei, quasi infuriandosi.
«Sei proprio stronza»sbottò la castana incrociando le braccia sul petto e guardandola male.
«Tanto mi vuoi bene lo stesso»disse Dani, baciandole la testa e dandole un pizzicotto sulla guancia. Salutò anche i ragazzi con un cenno della mano, ed ecco che anche lei scomparve in casa.
«Uh, finalmente ho trovato una persona in grado di lasciarti con le parole sulla bocca – disse Harry ridendo – dovrei fare una statua a tua cugina».
Alex fece un risolino finto e si alzò, fece per dargli una pacca sulla testa e lui d’istinto se la prese tra le mani credendo che lei avrebbe alzato le mani su di lui. Ci rimase male quando vide che non gli aveva fatto nulla e che stava beatamente ridendo godendosi la scena.
«Sei un coglione – urlò ridendo – io vado, buonanotte ragazzi», seguita a ruota da Niall e Liam, anche loro stanchissimi.
«Buonanotte»dissero gli ultimi due rimasti.
***
Mh, Charlie che dorme avvinghiata a Zayn, Dani che si era chiusa in camera sua e non c’erano più stanze libere, perfetto. Le toccava dormire sul divano. Anche se l’idea di svegliare il moro e la rossa con due pentole le sembrava alquanto divertente, ma l’avrebbero sicuramente uccisa, conoscendoli. Prese una coperta e un cuscino morbido, si avviò verso il salotto e sistemò le cose quando il ricciolino e occhioni azzurri entrarono ridendo, fino a quando non la videro.
«Alex ma che stai facendo?»chiese Lou divertito vedendo l’amica sbuffare, non riuscendo a mettere bene la coperta su di sé.
«Charlie sta dormendo con Zayn, nel nostro letto, e Dani ha pensato bene di chiudersi dentro, sono costretta a dormire sul divano»sbottò lei buttando a terra la coperta e sbuffando sonoramente.
«Se vuoi dormo io sul divano, tu va pure con Harry»la ragazza li guardò alzando un sopracciglio. No, non voleva dormire con quel pervertito.
«No, tranquillo Lou, litigherò con la coperta, niente di che»rispose lei sorridendo.
Louis si avvicinò a lei, la tirò su e prese immediatamente il suo posto.
«Vai a dormire in stanza con Hazza»la castana rise nervosamente.
«No, dai, fa stare me!»disse lei tirandolo dal braccio, ma lui sembrava attaccato con l’attack.
«Ti ho detto di no, non vorrei mai ti svegliassi irritata perché non riuscivi a chiudere occhio! Non ti ho mai visto scazzata, e sinceramente non voglio, ho paura»disse lui di rigetto.
«Stai scherzando vero?»chiese lei stupita, enfatizzando la domanda aprendo le braccia e corrugando la fronte. Lou si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi.
«Quando andate via spegnete la luce, grazie»chiese lui. Il riccio prese la castana per il braccio e la portò via con sé in camera. Oh grazie mille Louis, questa me la lego al dito. Avrebbe passato un intera notte con quello, non voleva, non dopo QUEL bacio. Una volta in camera, Harry si chiuse la porta alle spalle con un calcio, mh, delicato il ragazzo. Lei stava immobile a fissarlo mentre lui si avviava verso l’armadio, dove ne tirò fuori una camicia.
«Tieni»disse lui porgendogli quello che sarebbe stato il suo “pigiama”.
«Davvero? Una camicia? Non hai altro?»chiese lei stizzita.
«Accontentati, ah, io dormo nudo! Ma dato che ci sei tu farò un’ eccezione»rispose facendole l’occhiolino, e mettendosi davanti a lei. Si tolse la maglietta, buttandola per terra, Alex deglutì alla vista di quel fisico a dir poco perfetto. Poi si sfilò la cintura del pantalone, e lei si coprì gli occhi con le mani.
«No che fai? Tira via!»chiese lei, dandogli le spalle. Harry sbuffò sonoramente e tirò fuori un pantalone della tuta e mettendoselo dopo essersi tolto i jeans. Stava facendo uno sforzo assurdo, lui solitamente dormiva in boxer, ma evidentemente quella notte non poteva.
«Puoi girarti, sono vestito»affermò lui tranquillo. La ragazza si girò lentamente e tolse le mani dalla faccia indecisa.
«Vado a cambiarmi»sussurrò lei, scappando in bagno.
Il ricciolo era già sdraiato quando la ragazza entrò in camicia, che lasciava scoperte le lunghe gambe. Harry si alzò leggermente posandosi sui gomiti e la fissò dalla testa ai piedi.
«Se continui a fissarmi così ti faccio del male fisico»intervenne lei sdraiandosi sul letto e poggiando su di sé le lenzuola fresche. Si davano le spalle l’un l’altro, ma nessuno dei due dormiva, nessuno dei due ci riusciva. Harry si sdraiò meglio, era stranito da quella situazione. Di solito quando c’era una ragazza a letto con lui era passarci la notte insieme e non per dormire solamente. Ma Alex non era una ragazza qualunque, lei era LA ragazza, quella con cui avrebbe potuto anche avere una storia seria.
«Alex, per il bacio di prima..»sussurrò il ragazzo con voce tremante, girandosi verso di lei. La ragazza restò in silenzio, fece finta di dormire, ma il suo cuore che batteva all’impazzata la tradiva. Il rumore del suo battito cardiaco accelerato era l’unico rumore che si sentiva, mischiato al suono emanato dai grilli. Il ricciolino senza risposta sbuffò sonoramente e si girò nuovamente dandole le spalle, cadendo in un sonno profondo come Alex, che invece di ascoltare i suoi pensieri preferì addormentarsi. Era stata una vigliacca a non parlarne, ma non era pronta psicologicamente a dei possibili dialoghi. In tutta la casa regnava il silenzio ormai.
***
La mattina seguente Lou, fu il primo a svegliarsi, nonostante il piccolo spazio del divano dormì abbastanza bene. Si alzò e preparò la colazione per tutti e decise di andare a farsi una doccia veloce per poi svegliare i suoi amici. Entrò in bagno precipitosamente, e senza rendendosene conto sui ritrovò Dani, soltanto con un cortissimo asciugamano, la pelle ancora bagnata da piccole gocce, che si pettinava accuratamente i capelli.
«Oh, scusami Dani, io non credevo ci fossi tu»balbettò il ragazzo imbarazzato e tutto rosso in faccia.
«Per questa volta te la faccio passare»lo rassicurò lei, tamponando i capelli con l’asciugamano. Louis si avvicinò alla porta deciso ad andarsene, poi si bloccò con la maniglia tra le mani.
«Qualcosa non va?»chiese lei.
«Volevo scusarmi per il bacio di ieri – rispose lui – ci siamo appena conosciuti e io già ti bacio»concluse lasciando un risolino isterico. La ragazza sorrise e si avvicinò a lui.
«Tranquillo, è una cosa che capita – disse lei accarezzandogli la guancia teneramente – non preoccuparti»lei gli passò di fianco, decisa ad andare in camera a cambiarsi quando il ragazzo la trattene per il polso.
«Sì?»chiese lei, rigirandosi. Louis la guardò dritto negli occhi intensamente e prese il suo viso tra le mani baciandola nuovamente, ma con più passione del primo bacio. La ragazza cercò di liberarsi con le mani ma lui teneva la stretta ben salda con le braccia intorno al  bacino. Quando si staccarono, Dani lo guardò spazientita.
«Un’altra volta, accidenti! Scusa, scusa!»Louis era imbarazzato e scappò dal bagno velocemente. Come il giorno prima.
«Ma che cazzo?»sussurrò lei stranita. Per Dani quello non era un bell’ inizio giornata, decisamente no. Quel ragazzo conosciuto da un giorno l’ha già baciata due volte, in meno tempo di quanto ci riuscirono i suoi ex in due mesi. Lei era una ragazza che si faceva aspettare e desiderare, normalmente. Ma quel ragazzo, era strano.
***
Zayn si svegliò e cercò di stirarsi, ma si accorse di avere Charlie su di sé. Erano le dieci e gli sembrava ora di svegliarsi. Quella notte è stata una delle migliori della sua vita, non aveva mai dormito così bene con una ragazza.
«Charlie..svegliati»sussurrò lui dolcemente all’orecchio della ragazza, la quale si mosse e portò la braccia sopra le testa per stirarsi, poi aprì gli occhi.
«Wow, sono riuscito a svegliarti in un batter d’occhio»disse lui divertito. La ragazza lo guardò e sbuffò.
«Non rompere»bofonchiò lei.
«Uhh, okay, okay»canticchiò lui e alzandosi sul letto in piedi, cominciando a saltellare.
«Che minchia fai demente?>> chiese lei contrariata per tutto quello che aveva o no in mente di fare. Lui le prese le mani e l’ alzò, poi si abbassò alla sua altezza.
«Sei troppo acida e antipatica alla mattina – affermò lui guardandola con quei suoi occhioni scuri e profondi – ma devi scegliere, o ti svegli o ti faccio il solletico! Che da quel che ne so ti da fastidio»concluse lui, facendo un sorrisino soddisfatto. Charlie si alzò di malavoglia dal letto e si cambiò davanti a lui, come se fosse una cosa normale. Si tolse la maglietta del giorno prima per sostituirla con una canotta nera, quel giorno era caldissimo, già si sentiva. E fin lì, il moro ancora non morì, ma quando lei si slacciò i pantaloni, lui si girò di scatto. Voleva vedere ma non poteva, sarebbe stato irrispettoso nei suoi confronti. La ragazza rise. Le era sempre piaciuto mettere a disagio i ragazzi.
«Sono vestita, puoi aprire gli occhi - lei era divertita dalla situazione, il moro proprio no – scusami, non credevo ti desse fastidio»disse lei, stranita. Nessun ragazzo era mai dispiaciuto e vederla in mutande.
Il moro si girò verso di lei ridendo e quando aprì bocca per proferire parola si bloccò, portando il suo sguardo verso la gamba destra della ragazza. Restò a bocca aperta e Charlie si accorse che stava ammirando o forse schifando il tatuaggio di cui lei era tanto fiera. Quel tatuaggio le copriva tutta la coscia, era un intricarsi di rami, spine e rose rosse bellissime, un tatuaggio più che adatto a lei e alla sua personalità.
«Che c’è?»chiese lei spazientita.
«Niente, è che è bellissimo, ti sta bene, complimenti..»rispose lui fermamente, d’altronde lei sapeva che anche lui era un appassionato di tatuaggi. Glielo aveva detto sua sorella minore, quella andata fuori di testa per loro, quindi non vide perché non credere alla risposta del moro. Avevano una cosa in comune: l’amore per i tatuaggi e i suoi significati.
«Andiamo a far colazione, dai»disse lei tirandolo su dal letto per le mani, i due risero insieme, uscendo dalla camera.
Alex si svegliò per la urla che provenivano dalla cucina, cercò di alzarsi ma era ben stretta nella presa del ricciolino, che l’abbracciava da dietro e la teneva tra le sue braccia. Cercò di scostarlo un po’, ma era come se fosse morto, non dava segni di vita. Si avvicinò al suo viso quando lui fece un respiro rumoroso che fece sobbalzare la castana, la quale rise. Okay, non era morto.
«Harry, svegliati»disse lei scuotendolo sempre più. Niente, poteva cadere una bomba e lui starebbe ancora lì a dormire come un ghiro, un ghiro riccio. La castana si smollò dalle braccia di Harry e gli diede una spianta fortissima, tanto da farlo cadere per terra. Due secondi dopo, dal pavimento uscì una testa riccia, con gli occhi socchiusi e l’aria imbronciata. Alex scoppiò a ridere, meritandosi un’occhiataccia dal ricciolo.
«Sei una stronza, ti pare il modo di svegliare le persone?»balbettò lui, arrabbiato.
«No, ma te si, non ti svegli nemmeno con una bomba»rispose lei. Si alzò dal letto, sistemandosi la camicia che lasciava vedere l’intimo. Fortuna che aveva dei boxer femminili, altrimenti Harry avrebbe visto tutto, e conoscendolo gli sarebbe saltato addosso. Quel ragazzo aveva costantemente gli ormoni a mille. Eliminò quei pensieri che le passavano per la testa e uscì dalla camera per andare a cambiarsi in camera sua, lasciando il ricciolo lì da solo. Una volta cambiata, andò in cucina, dove trovò tutti quanti mangiare la colazione, anche Harry.
«Buongiorno a tutti»salutò lei sorridendo.
«Buongiorno»risposero in coro.
«Alex ma lo sapevi che Charlie ha un tatuaggio sulla gamba?»le chiese il biondo addentando una brioche.
«Sì, chi credi ha sofferto e rischiato un’amputazione alla mano per il suo dolore? - rispose lei ridendo e facendo ridere anche Charlie, la quale era seduta di fianco a Zayn – è stato come un parto, orribile»concluse lei schifata.
«La gamba è un posto delicato, faceva male»rispose la rossa divertita.
«Oh, non ho dubbi, tranquilla..ma è stata una tua scelta, mi pare»protestò la castana.
«Come è stata una tua scelta accompagnarmi»esclamò la rossa.
«E sennò dopo chi avrebbe accompagnato me, scusa?»chiese la castana, aggrottando le sopracciglia.
«Hai un tatuaggio?»chiese Liam, sorpreso.
«Tre, in realtà - rispose la ragazza sorridendo – ma niente in confronto a quelli di Charlie»
I ragazzi risero quando il campanello suonò improvvisamente.
«Vado io»esclamò Dani alzandosi e sparendo dalla cucina, i ragazzi continuarono ad urlare e a ridere.
Quando aprì la porta, restò sbalordita per la persona che gli era davanti. Era ritornato, dopo tre anni che non lo vedeva. Un ragazzo alto, robusto, con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore, bello come non mai.
«Adam?»sussurò lei, sbalordita.
 
***
Ciao, semplicemente ciao. Difficile trovar parole molto serie, tenterò di disegnare, come u  pittoreee!
Okay, basta D:
Ciaaao, sì, è tardi. Ho aggiornato tardissimo, lo so ç_ç
Parliamo del bacio tra Alex e Harry, beh, wow no? HAHAHAH Sinceramente all’inizio mi vergognavo all’idea di pubblicarlo ma non ho resistito, sono troppo belli boh.
Comunque è un capitolo lungo, luuuungo, luuuunghisssimo! Spero davvero che vi piaccia e vorrei ringraziare tutte le persone che leggono e recensiscono. Grazie davvero *^*
Beh, per il prossimo non manca niente, poco poco!
Ciao, semplicemente ciaooo!
  
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