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Autore: Peyton Sawyer    07/08/2012    1 recensioni
Lily è stata rapita. Le hanno fatto il lavaggio del cervello. Non riesce più a distinguere la realtà dalla finzione. Ma non è tutto. Quelli che l’hanno portata via le hanno tolto i poteri: non è più in grado di fare magie. Altri cinque ragazzi sono nella sua stessa condizione. Chi ha bloccato i loro poteri, sa come fare a manifestarli come energia pura, e vuole trasformarli in un’arma micidiale, pronta a sterminare tutto e tutti. Neanche l’amore sembra poter nulla contro il potere assoluto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Finalmente avrebbe dormito nel suo letto, nella sua camera, nella sua casa.
Sbadigliò, si scompigliò i capelli con una mano, poi dietro di lei il rumore di qualcosa che picchiava contro la finestra la fece sobbalzare.
Scorpius stava galleggiando fuori dalla sua stanza.
Si alzò dal letto con un sorriso e poi andò ad aprire la finestra.
Lily si fece da parte, e Scorpius entrò con un balzo, poggiando poi la sua scopa vicino a quella di Lily, sistemata in un angolo contro il muro.
Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, a quando i due avevano appena iniziato a frequentarsi. Scorpius la baciò stringendola a sè. Lily gli avvolse le braccia intorno al collo lasciandosi baciare.
< E se ti trovassero qui? > gli disse senza smettere di baciarlo.
Scorpius la prese in braccio e si buttò sul letto. < Non mi hanno mai trovato, perché dovrebbero ora? >
 
 
C’era stato un nuovo attacco alla Londra Babbana da parte di forze magiche sconosciute.
Molti Auror furono chiamati in piena notte a presentarsi al Ministero per intervenire d’urgenza.
< Quanto è grave? > chiese Ron appena arrivato da un camino del salone d’ingresso.
< Questo è il problema, signore. > rispose l’Auror Hilary Hill affiancandosi a lui. < Non lo sappiamo. >
Harry era con Wilson vicino alla fontana nell’atrio che stava organizzando due squadre per andare a prestare soccorsi ai Babbani, quando dal nulla si scatenò una luce azzurra e quando il bagliore terminò gli Auror videro che in mezzo a loro si era appena materializzato un uomo con la pelle blu e dura come il ghiaccio e gli occhi neri come la pece.
Il silenzio cadde nella grande sala. Si alzò lentamente, e impugnò la sua arma, una lunga lancia sottile dalla cui punta ricurva brillava una leggera luce azzurra.
< Signore la prego, metta via quell’arma. > disse Harry estraendo lentamente la bacchetta. Tutti gli Auror presenti lo imitarono, mirando a quell’uomo di ghiaccio.
Quello guardò il suo scettro, poi puntò la sua arma verso la schiera di maghi e streghe che lo stavano fissando e scatenò una luce accecante che esplose verso di loro e travolse una quindicina di uomini, che caddero a terra senza vita.
Gli Auror presenti iniziarono a scagliare numerosi incantesimi contro l’uomo blu, ma quello parò i colpi creando un muro di ghiacchio. Poi lo frantumò e scagliò le schegge contro i maghi e le streghe, colpendone molti a morte.
La lotta non durò a lungo. Nonostante gli Auror fossero in maggioranza, in quanto a potere eravno nettamente inferiori all’uomo di ghiaccio.
Quando la maggiorparte dei suoi nemici era o morta o ferita gravemente, l’uomo di ghiacciò sembrò assumere un aspetto umano. La sua pelle si colorò di un rosa pallido, e i suoi occhi divennero di un azzurro ghiaccio impenetrabile.
< Io sono Yotunn, e sono colmo di gloriosi propositi. > disse con una voce quasi surreale.
< Noi non vogliamo dispute. > disse Harry aiutando una strega ferita ad alzarsi.
Yotunn rise. < Una formica e uno stivale hanno dispute. > disse ironico.
< Il tuo piano è di calpestarci? > intervenne Ron.
Al fianco di Yotunn si materializzò un uomo vestito con un lungo mantello verde, un abito nero e dorato, e in testa un grande elmo cornuto che ricordava un cervo. Gli occhi di quell’uomo erano impenatrabili come quelli di Yotunn, l’unica differenza era che erano di un verde scintillante e assolutamente innaturale.
< Ben arrivato, Esos. > salutò Yotunn. < Credevo avessi rinunciato a questo piccolo divertimento. >
< Non mi perderei mai questo genere di divertimento gratuito, fratello. > rispose Esos con un sorriso maligno.
Yotunn tornò a rivolgersi a Harry e agli altri Auror. < Giungiamo a voi con la lieta notizia di un mondo reso libero. >
< Libero da cosa? >
< Dalla libertà, la più grande menzogna della vita. > rispose Esos. < Una volta che accetterete questo, nel vostro cuore, conoscerete la pace. >
< Sì, parli di pace, ma tu intendi il suo contrario. >
Esos ghignò. < Hai ragione. >
Alzò le mani verso il soffitto che subito crollò travolgendo molti Auror.
Quelli che riuscirono si gettarono nei camini per andarsene da lì, ma poi ci fu un’esplosione e pochi riuscirono a scappare.
Quando Harry alzò la testa, davanti a lui c’era il suo migliore amico steso per terra, immobile. Si alzò e gli corse accanto.
< Ron? Ron mi senti? > urlò Harry scuotendolo.
Ron aprì gli occhi e lentamente e con molta fatica si mise a sedere. Harry lo aiutò e notò che aveva la spalla sinistra lussata.
Ron era entrato per primo nel camino e il passaggio si era aperto su una stradina isolata del centro di Londra. Aveva fatto una brutta caduta sul cemento, ma in compenso Harry aveva subito maggiormente i danni dell’esplosione: aveva la gamba destra ferita, ma almeno entrambi erano vivi entrambi.
< Non è niente, sto bene. > gli disse Ron dolorante. < Pensa agli altri. >
Harry allora si portò poi la bacchetta alla gola e cercò di mettersi in contatto con chiunque riuscisse a ricevere la sua trasmissione. < Sono Potter, ho uomini feriti e siamo stati catapultati per le strade di Londra. > Non ricevette alcuna risposta, poi si ricordò che durante lo scontro Wilson West era rimasto accanto a lui. < Wilson? > provò a chiamare.
Ci fu un altro silenzio preoccupante, ma poi qualcuno ricevette il suo messaggio.
< Signor Potter. > rispose Hilary Hill.
< Hill, che succede lì da voi? > chiese preoccupato.
< Wilson… è morto, signore. > comunicò la ragazza senza riuscire a tenere la voce ferma. I due avevano frequentato l’Accademia insieme ed erano amici anche al di fuori dell’ambito lavorativo, per ciò fu un brutto colpo per la donna. < Ci sono molti uomini sotto le macerie… non so quanti sopravvissuti. > continuò a dire cercando di essere forte e controllare le sue emozioni.
< Emetti un allarme generale. > le rispose Harry. < Chi non si occupa delle operazioni di soccorso, si metta subito alla ricerca di quei due pazzi. >
 
 
Era bello svegliarsi in quel modo, con il petto nudo di Scorpius premuto contro la schiena, il suo braccio pigramente stretto intorno alla vita e le loro gambe intrecciate insieme. Anche nel torpore del dormiveglia il soffice respiro di lui contro il retro del suo collo riusciva a strapparle un sorriso contento, di quelli che nascono spontaneamente e senza un motivo particolare.
Era felice inoltre del fatto che quella notte fu la prima da quando gli Ingoiatori l’avevano presa in cui Lily non ebbe i soliti incubi che la svegliavano nel cuore della notte.
< Ti amo. > gli disse stringendosi maggiormente a lui.
Scorpius la stava guardando incantato, e a quelle parole, si chinò su di lei e la baciò passionalmente. < Ti amo. >
 

< A che punto è la raccolta dell’energia? > chiese Yotunn alla Coulter.
< Abbiamo quasi raggiunto il livello necessario per richiamare anche gli altri quattro Padroni delle Tenebre, padrone. > rispose quella.
Yotunn sorrise. < Ecco quello che compri con la vita di quattrocento Paladini… la quasi libertà dei tuoi compagni. > disse guardando fuori dalla finestra le neve di fine inverno cadere sugli alberi. < Ottimo lavoro, Nicole. Presto saremo liberi di impossessarci di questo mondo. >
 
 
L’avevano confinata in casa.
Le avevano proibito di uscire per la sua sicurezza.
Lei voleva stare là fuori, a combattere con suo padre, e invece doveva stare al riparo, nascosta.
Ginny, James e Albus erano andati in ospedale a prendere Harry dopo l’attentato di Yotunn e Esos al Ministero, e lei non poteva muoversi di casa. Certo, suo padre non si era ferito gravemente e sarebbe tornato a casa quella sera stessa, ma lei voleva comunque vederlo.
Fu distratta dai suoi pensieri solo al rumore del camino che si animanva. Adam e Sam si erano appena smaterializzati, e Lily ringraziò il cielo del fatto che almeno avrebbe avuto qualcosa di utile a cui pensare.
Quando arrivarono anche Pevv, Marie e Nick, Sam spiegò loro il motivo di quella riunione.
< Lo so che sembrerà impossibile, ma credo che il libro abbia aggiunto un capitolo. > disse poggiando sul tavolino del salotto il libricino che parlava dei loro poteri.
< Il libro ha aggiunto un capitolo? > chiese Marie confusa.
< Lo so che sembra strano, ma ieri sera ho notato che in fondo c’erano alcune pagine che narrano la storia degli antichi membri del Cerchio, e non le avevo mai viste prima. >
 
In principio regnava il caos.
Streghe e maghi usavano la magia solo per il loro tornaconto personale.
Un giorno però dodici maghi decisero di ripristinare l’ordine, e unendo i loro poteri riuscirono a riportare la giustizia in seno alla società magica. Quell’azione gli fece acquistare un potere illimitato chiamato Con Där. Sotto il loro controllo il mondo divenne un posto tranquillo e pacifico, e per più di due secoli regnarono con giustizia ed equità.
Ma sei di loro bramavano solo il potere asoluto e volevano usare le loro capacità per attuare un regno di terrore e governare secondo i principi di malvagità e ingiustizia; ma avevano scelto di intraprendere la via dell’oscurità, e si trasformarono in mostri controllati solo dalla sete di potere.
Si vennero a creare così due Cerchi distinti, uno della luce e uno delle tenebre.
Dalle fornaci eterne fecero forgiare dei pugnali di cristallo incantato, l’unico materiale in grado di strappare la vita a esseri immortali come loro.
Scoppiò così una lunga guerra, che ebbe ripercussioni su tutto il genere umano: terremoti, eruzioni vulcaniche, tutti fenomeni dovuti al loro scontro.
Quando fu ucciso Grid, Padrone dell’Acqua ,guerriero del Cerchio della luce, gli altri si indebolirono a tal punto da permettere ai sei maghi oscuri di impadronirsi del loro regno.
In un’altra battaglia morirono altri tre maghi della luce, Mirah, Padrona della Terra, Tommen, Padrone del Metallo e Duxor, Padrone del Tuono. Rimasero soltanto Edmar, Padrone del Fuoco, e Bren, Padrone del Vento.
I due guerrieri della luce rimasti capirono che per mantenere la pace suprema non vi era altra soluzione che un sacrificio: immolarono le loro anime e riuscirono a mandare nell’ombra i sei maghi oscuri.
Ma il prezzo che pagarono fu molto alto; in loro si creò una doppia personalità: una consapevole, i cui poteri erano sempre sotto il loro controllo, e una composta di puro istinto, desiderio e potere. Divennero per metà quello stesso male che avevano giurato di combattere, e così si tolsero la vita.

 
< E non è tutto. > continuò Sam. < Ci sono altre pagine che descrivono i poteri di ogni Padrone delle Tenebre. >
< Mio padre mi ha detto che quelli che hanno attaccato gli Auror sta mattina si chiamavano Esos e Yotunn. > disse Lily.
< Sì, ecccoli. > rispose Sam mostrando il libro agli altri.
 
Yotunn, Padrone del Ghiaccio.
Possedeva il potere di controllare il ghiaccio. Riusciva inoltre a congelare totalmente il proprio corpo, in modo da garantirsi uno scudo resistente ad ogni tipo di magia.
 
Esos, Padrone delle Illusioni
La sua magia gli concedeva svariate capacità tra cui manipolare i sogni altrui, mutare il proprio aspetto, provocare allucinazioni visive che modificavano la percezione della realtà.
 
Rasko, Padrone del Legno
Possedeva il potere di controllare ogni materiale di legno e di generare e rilasciare raggi distruttivi attraverso oggetti legnosi.
 
Ogmos, Padrone dell’Energia
Aveva il potere di assorbire qualunque tipo di magia e trasformarla in pura energia, in grado di creare, distruggere o modificare qualunque cosa a suo piacimento.
 
Savia, Padrona della Corruzione
La sua magia era basata sul controllo delle menti altrui; riusciva a soggiogare qualsiasi animo, e persino l’uomo più incorruttibile diventava un burattino nelle sue mani.
 
Lug, Padrone del Dolore
Veniva considerato il pià pericoloso dei Padroni delle Tenebre per via del suo potere di riuscire ad infliggere un immenso dolore fisico e psicologio con un semplice sguardo.

 
< Beh, non sembra che siano persone predisposte per la pace. > commentò Pevv.
< Se davvero sono questi i poteri dei Padroni delle tenebre, allora che cosa possiamo noi contro di loro? > chiese preoccupata Marie.
< Per come ora siamo in grado di controllare i nostri poteri, non possiamo competere minimamente con loro. > rispose Sam spostando la sua attenzione sulle pagine che descrivevano le capacità degli originali membri del Cerchio.
 
Grid, il Padrone dell’Acqua
I suoi poteri gli consentivano di controllare l'acqua, sollevandola e dando ad essa le forme più disparate; poteva inoltre gonfiare i corsi d'acqua, creare onde, ecc.
Possedeva un altro terribile potere che non usa mai, se non quando era in preda alla collera: il Dominio del Sangue. Si tratta dell'estrema tecnica della magia più oscura del Dominio dell'Acqua, ovvero il potere di controllare tutti i fluidi, inclusi quelli dei corpi degli esseri viventi: in questo modo il dominatore può muovere le persone come se fossero dei burattini.

 
Mirah, la Padrona della Terra
Riusciva a manipolare terra e roccia a suo piacimento, con una potenza in grado di spezzare le montagne. Arrivava addirittura a "cavalcare" il terreno sollevando intere colline sotto i piedi.
 

Tommen, il Padrone del Metallo.
Oltre ad avere il controllo su qualunque tipo di metallo, possedeva la capacità di corazzare il suo intero corpo con uno strato di acciaio. Una volta trasformato, il suo corpo gli garantiva forza e resistenza sovrumane. La sua armatura gli concedeva una straordinaria resistenza a fuoco, gelo, elettricità e magia di ogni tipo e per protezione, se toccava una persona, anche quella veniva ricoperta da questo strato di metallo.
 

Duxor, il Padrone del Fulmine
Poteva infatti controllare i fenomeni atmosferici, quali i fulmimi e le tempeste, ed emetteva saette dal potere devastante.
 

Edmar, il Padrone del Fuoco
Era in grado di sprigionare e controllare il fuoco. Oltre a saper scagliare palle di fuoco e fiammate di forma varia, era in grado di creare gigantesche fruste di fuoco, oltre a lame incandescenti da usare in modo offensivo. Riusciva inoltre a riscaldare ambienti, oggetti e persone con un semplice contatto.
 
Bren, il Padrone dell’Aria
Poteva generare correnti, onde d'utro, barriere, turbini, ecc. controllando mentalmente l'atmosfera e i venti. Sfruttando il dominio dell'aria era inoltre in grado di volteggiare (non volare), parare le cadute, sollevare gli oggetti e correre alla velocità del vento.Nel combattimento utilizzava spesso uno scettro che lo aiutava a generare turbini d'aria o ad assestare colpi micidiali.

 
< Gli antichi guerrieri della luce possedevano capacità molto superiori alle nostre, ma comunque non riuscirono ad annientare i Padroni delle Tenebre senza perdere loro stessi. >
< Quindi cosa? Siamo destinati a fallire qualunque sia la nostra scelta? > domandò Adam.
< Un momento. > li interruppe Nick. < Chi ci obbliga a dover affrontare da soli questi pericoli? Non siamo costretti a scendere in guerra contro di loro.>
< Sì invece. > rispose seria Lily. < Noi abbiamo qualcosa. Che lo vogliamo o noi possiamo fare delle cose che gli altri non possono fare. Questo significa che non abbiamo più scelta, che dobbiamo fermarli. Chi altro potrebbe farlo se non noi? >
 
 
Quando Sam, Nick, Marie e Pevv tornarono a casa loro, Adam decise di restare con Lily finché qualcuno non fosse arrivato.
< Posso cavarmela benissimo da sola. > disse stanca del fatto che le persone la trattavano ancora come una bambina.
< Lo so che puoi, Padrona del Fuoco. > scherzò lui.
Lily alzò gli occhi al cielo e si lasciò cadere sul divano accanto al ragazzo.
< Credi davvero che ci sarà una guerra? > chiese lui assumendo un’espressione molto pensierosa.
Lily sospirò. < Credo che la guerra sia già iniziata. > disse preoccupata. < La cosa che mi preoccupa è che Sam ha ragione: non siamo minimamente in grado di affrontare i Padroni delle Tenebre ora come ora. Ci ucciderebbero subito. >
< Con i pugnali di cristallo? >
< Probabilmente sì, se siamo davvero diventati immortali. Ho chiesto a Rose di cercare informazioni su queste armi. Speriamo che riesca a trovare qualcosa di utile. >
Adam sollevò il viso verso il soffitto. < Avresti mai detto che ci saremmo ritrovati in questa situazione? >
< A dire il vero quattro anni fa non avrei nemmeno mai detto che saremmo potuti diventare amici, Nott. > disse lei scherzando. < Sembrava tutto più facile allora. Io Grifondoro, tu Serpeverde. Niente di più semplice. >
Adam sorrise. < Poi hai voluto complicare tutto iniziando a frequentare noi serpi, e alla fine ci siamo anche affezionati a te. Guarda Scopius ad esempio.>
< Beh, se non ricordo male anche tu avevi un debole per me. > lo prese in giro lei.
Adam sorrise al ricordo del suo ultimo anno. < Tu eri diversa dalle altre ragazze che conoscevo, eri… strana. >
< Strana? > domandò curiosa. < In che senso… strana? >
< Nel senso speciale. > rispose tranquillamente.
< Strana. > ripetè Lily divertita da quell’aggettivo. < Mi piace. > disse sorridendo.
Dopo poco però il suo viso si fece serio.
< Che c’è? > chiese Adam scrutandola attentamente.
Lily fissò il camino davanti a sé mordendosi il labbro pensierosa. < Quante persone ho il diritto di uccidere per tenere in vita me? A che punto si perde l’anima? > Quando si voltò a guardare il suo interlocutore vide che Adam la stava fissando con occhi analitici; stava guardando lei, ma la sua mente stava analizzando ogni possibile risposta a quella domanda.
< Non lo so. Spero solo di non arrivare mai a scoprirlo. >

  
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