Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Silvia98sissi    07/08/2012    1 recensioni
La star canadese Justin Bieber cambierà il suo carattere talvolta egoista e imparerà molte cose sulla vita quando incontrerà Emma Victoriano e scoprirà che, come lei nei suoi confronti, non può farne a meno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#Emma
- Però vieni nel backstage con me, questo è sicuro - Disse rivolgendomi uno dei suoi sorrisi migliori, annuii,
- Emma, sei una persona fantastica - Ammise prima che iniziassimo a correre per entrare dalla porta laterale.
Mi prese per mano e mi condusse nel back stage, dove Scooter lo aspettava ormai fuori di sè.
- Justin, dove diamine sei stato?! Il concerto doveva iniziare 20 min.. - Si bloccò quando Justin si spostò lasciando la mia immagine visibile agli occhi di Scooter.
- E tu.. saresti? Parli inglese? - Annuii - Io sono.. - Justin non mi lasciò neanche finire di parlare e iniziò a spiegare tutto - Lei è Emma, una Belieber, piangeva, non mi interessa se non vogliono farla entrare, entrerà e basta, anche perchè in un certo senso ci conosciamo da un bel po' di tempo -
Non feci tanto caso alle sue parole quanto al suono della sua voce, così cristallino, così naturale, così riconoscibile e.. vicino.
Non riuscivo ancora a credere di essere lì, con il mio idolo, il mio amore platonico tutto a un tratto non era più così tanto lontano, stava lì, davanti ai miei occhi. Lo guardavo, ammiravo ogni singolo dettaglio presente sul suo volto, un volto che riconobbi in un certo senso, quello era il volto di Kidrauhl, non era cambiato proprio niente in confronto a sei anni fa, tranne per i suoi occhi, capivo tutto solo guardandoli.. lui era un uomo ormai, un uomo in tutti i sensi. Scooter corse ad avvisare i ballerini, il concerto sarebbe iniziato tra pochi minuti.
Lo vedevo allontanarsi, ero consapevole di tutto, stava per succedere, stavo per assistere al concerto di Justin Bieber dal back stage, quel posto tanto enorme in cui avevo sognato di arrivare, un giorno, magari in un futuro più lontano, quando sarei stata un idolo anche io, come lui.
Illusioni.
Ero lì con lui, iniziò ad osservarmi nello stesso modo in cui io osservavo lui, poi però i miei pensieri presero una piega diversa: cosa sarebbe successo poi?
Avevo incontrato Justin, Justin Bieber, il mio idolo.. ma se in realtà lui fosse una persona diversa? Se mi fossi innamorata solamente di un personaggio che in realtà non esiste? E se in qualche modo Kidrauhl fosse solamente.. una maschera per nascondere ciò che in realtà lui era?
Scacciai ogni spiacevole pensiero dalla mia mente, io non potevo farci niente, ero innamorata di lui o della persona che fingeva di essere, si, lo ero, completamente, lo amavo, e se quello non era lui, beh, mi ero innamorata di una maschera, ma ero innamorata e ne ero certa.
Mi sorrise.

#Justin
Mi osservava attentamente e scandiva con quegli occhi splendidi ogni minimo particolare sul mio viso, mentre io pensavo al fatto che era bellissima, quella sera.
Non potevo credere che davvero esistesse qualcuno che la odiasse a tal punto da far arrivare anche lei a odiare se stessa, era una cosa patetica, le persone erano patetiche.
Ero innamorato delle sue parole, forse perchè non avevo mai prestato tanta attenzione a nessuna lettera da parte dei miei fans, di solito leggevo richieste di matrimonio, a volte c'era addirittura chi mi mandava dei regali, ma la sua lettera, la lettera di Emma Victoriano, le parole di quella ragazza.. erano il regalo più bello che io avessi mai potuto ricevere, mi facevano sentire considerato, completamente, e non usato.
Presi coraggio e mi svegliai, scossi la testa e cercai di pensare ad altro.
- Allora io vado.. goditi il concerto..! - Le dissi, ancora imbambolato.
- Si, vai, lo farò sicuramente e.. buona fortuna - Sorrise.
Ricambiai il sorriso e mi avviai verso il palco, mi sentivo confuso ma allo stesso tempo bene, ed ero certo del fatto che quello sarebbe stato il concerto più bello di tutta la mia carriera.

#Emma
Eccolo che sale sul palco, Dio, è così bello che non posso ancora credere di avergli rivolto la parola.
E' uno di quei ragazzi che consideri bello, bello e basta, e non figo, bono o roba del genere.. bello e basta.
Cantò Boyfriend, Fall, Beauty and a beat, She don't like the lights e tutte le altre canzoni del nuovo album, Believe, finchè arrivò alla canzone tanto desiderata dal pubblico urlante e, ovviamente, da me.
One less lonely girl, quella canzone faceva felice una ragazza diversa ogni sera, quella canzone ricollegava tutto, dal 2007 al 2013, tutto quanto, e forse fu proprio da essa che nacquero le Beliebers, ragazze che credevano nel loro sogno, ragazze che credevano di essere le uniche per lui, che credevano di non essere più sole con lui.
Una ragazza mora salì sul palco e si sedette sullo sgabello tanto atteso, piangeva, urlava, era felice.
Justin le porto una dozzina di rose prima di sparire dal palco, lei lo abbracciò e si toccò incredula la mano: il suo idolo l'aveva appena sfiorata.
Era incredibile quel ragazzo, riusciva a rendere felici milioni di persone anche solo mettendo un sorriso, io lo amavo.
Ecco che inizia il gran finale, As long as you love me.
Iniziò a cantare, e la sua voce angelica continuò a rimbombare per tutto il teatro, ancora una volta.. e ancora una volta desiderai che tutto ciò che stavo vivendo in quel momento non finisse.                        
                                                                                                                                                 
As long as you love me
                                                                                                                                                     we could be starving,
                                                                                                                                                   we could be homeless,
                                                                                                                                                        we could be broke

Lo vidi risalire su quel palco vestito di viola, il suo vecchio colore. Amavo quella canzone, mi faceva capire che finchè lo avrei amato sarei rimasta al sicuro, in un certo senso.
                                                                                                                                                
As long as you love me
                                                                                                                                                    I'll be your platinum,
                                                                                                                                                         I'll be your silver,
                                                                                                                                                           I'll be your gold

Iniziai a cantare anche io, insieme a lui, mentre Scooter mi guardava compiaciuto perchè consapevole della mia felicità che esplose non appena Justin aprì bocca.
                                                                                                                                                      
I'll be your soldier,
                                                                                                                                  fighting every second of the day
                                                                                                                                                       for the change girl

Cercavo di non piangere, ma ogni suo acuto sembrava voler tirare fuori una lacrima, avrei voluto avere delle ali per volare, ma quando sei con lui non ne hai bisogno, afferrare la sua mano è come prepararsi al decollo.
                                                                                                                    
You can be my Destiny's Child on a stinger
                                                                                                                                           So don't stress, don't cry,
                                                                                                                                      we don't need no wings to fly
                                                                                                                                                       just take my hand

Stavo realizzando il mio sogno dopo tanti sacrifici.. e non avrei potuto sentirmi meglio in quel momento.
                                                                                                                                               
As long as you love me
                                                                                                                                                  we could be starving,
                                                                                                                                                  we could be homeless,
                                                                                                                                                  we could be broke

Mi sentivo abbastanza, mi sentivo completa, finalmente. Avevo trovato qualcuno che ci sarebbe stato sempre per me, o forse avevo ritrovato una persona che inconsapevolmente mi aiutava già ogni giorno anche solo sorridendo.
Io lo amavo, con tutta me stessa.
                                                                                                                                              
As long as you love me
                                                                                                                                               I'll be your platinum,
                                                                                                                                               I'll be your silver,
                                                                                                                                               I'll be your gold..
                                                                                                                                              As long as you love me.

Finì la canzone e si sentirono moltissime urla provenire soprattutto dalla tribuna laterale al palco, quella a sinistra.
Cinque ragazze alzarono un cartellone

"Still Justin, still Kidrauhl" c'era scritto..
iniziai a piangere, ancora una volta, ma stavolta non per un capriccio nè per un disprezzo da parte di una guardia che non aveva voluto dare la mia lettera al mio idolo, no, piangevo perchè avevo realizzato il mio sogno e ne ero felice.
Magari, chi lo sa, da quel giorno avrei potuto instaurare un rapporto più profondo con lui, un vero rapporto di amicizia, magari ci sarebbe sempre stato per me..
A frenare i miei pensieri fu la scena che vidi subito dopo il concerto, quando Justin tornò dietro le quinte e una ragazza alta, mora e bellissima gli saltò in braccio.
Quella doveva essere la Gomez.

Un bacio.
Un tonfo, il mio cuore era appena crollato e giurai aver sentito il rumore che fece quando cadde esausto.
Una lacrima,
un sentimento,
nostalgia.
Provavo nostalgia, era come se quel bacio fece cedere la mia autostima più del previsto.
Provavo nostalgia, magari perchè non avrei mai dovuto sognare in grande e adesso mi trovavo costretta a sentire la mancanza di qualcosa che, alla fine, non avevo mai avuto.
Provavo nostalgia, perchè avrei voluto essere al sicuro io, fra le sue braccia, avrei voluto credere che finchè io lo amavo tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Ma no, lei lo amava e finchè lo avrebbe fatto niente sarebbe crollato. Loro si amavano e non avevano bisogno di ali per volare, bastava un tocco, bastava che lui sfiorasse la sua mano e avrebbero volato insieme forse verso i sogni più lontani e irraggiungibili per me.

Lui aveva una vita.
Non ero niente, io.. e mi trovavo ancora una volta a discutere con me stessa per qualcosa di inutile, di inesistente.
Avrei dovuto smetterla, perchè finchè si sarebbero amati tutto sarebbe andato per il meglio.
 

  
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