Era il 25 luglio 2012, giorno del suo diciassettesimo compleanno.
Si svegliò di buon’ora e andò in bagno. Si voltò verso lo specchio e rimase scioccata. Non era più lei. O almeno, non più la ragazza che aveva cambiato la sua vita.
Corse in camera con un brutto presentimento nel suo cuore, prese il cellulare e scorse i messaggi.
Niente.
Non c’era più niente.
Si ricordò ciò che doveva fare quel giorno e per poco non si mise a piangere.
Andò in cucina per fare colazione, preparò il pranzo… Tutto come prima. Con la piccola differenza che riceveva un sacco di chiamate da gente che voleva farle gli auguri.
Arrivò il pomeriggio.
Si preparò, prese la bici e uscì, diretta verso il cimitero.
Lui l’avrebbe aspettata lì.
Era appena arrivata ai cancelli quando trovò un messaggio sul suo cellulare:
“Vieni avanti per la mia via. Marco”
Melanie sospirò, prese la bici e fece quel pezzo di strada che la divideva da lui. Quando lo vide sorrise e lui ricambiò. Le fece gli auguri abbracciandola e dandole i due canonici baci sulle guance, poi si avviarono verso il cimitero.
Lì chiacchierarono e risero, sebbene fossero in un luogo di morte.
Lei cercava due tombe in particolare che alla fine non trovò, in compenso trovarono la tomba del nonno di lui e una vecchia tomba del 1888, dove si sedettero. All’ombra di una pianta morta.
Lui le parlava dell’altra. L’altra ragazza di cui era innamorato.
Melanie sorrideva.
Nonostante tutto sorrideva.
Stettero lì un’ora, poi andarono a casa di lui.
Marco le fece provare la sua Canon nuova di zecca e le mostrò i suoi quadri, poi andarono in salotto dove si sedettero sul divano a parlare ed ascoltare musica metal, amata da entrambi.
Ad un certo punto lui le prese il cellulare e cominciò a provare delle applicazioni, arrivando al “test dell’amore”, composto da alcune domande.
Arrivarono ad una domanda in particolare… “Ricordi il posto del tuo primo bacio?”.
Melanie divenne improvvisamente seria, mentre lui rise. Lei lo guardò e gli chiese:
- Che c’è? Non te lo ricordi? –
- Certo che no –
- No? –
- Non c’è mai stato –
Erano in una posizione strana, in quel preciso istante. Lui era seduto mentre lei era semi distesa verso di lui per poter leggere meglio lo schermo.
Ebbe la forze tentazione di baciarlo.
Benedì il suo autocontrollo.
Dopo un’ora e mezza di compagnia dovettero salutarsi.
Lei tornò a casa per fare il dolce, in vista dei parenti che sarebbero arrivati quella sera.
Dopo che tutti se ne furono andati, lei si attaccò al pc.
Cominciò a scrivere di quell’assurda storia che le era capitata.
La pubblicò su un sito, con la promessa di finirla.
Infine andò a letto, con la speranza di poter continuare il sogno che si era interrotto così bruscamente.
Buonanotte
Eva
NOTE D'AUTRICE
Ecco. Questa è la mia breve storia.
Voglio ringraziare le tre donne che hanno recensito, questo epilogo è per voi.
Sapete... Ho letto suelle recensioni "bella storia" "finalmente un po' di originalità"... Beh, cosa c'è di più originale della realtà?
KissKiss
Eva