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Autore: Blainer    08/08/2012    1 recensioni
La FF è ambientata dopo la terza stagione, all'inizio dell'anno scolastico.
Ci sarà Seblaine, e nel caso probabilmente magari qualche altra ship.
Se siete Klainers vi sconsiglio caldamente di leggerla.
Non posso fare una presentazione più dettagliata perché svilupperò il filo della storia capitolo per capitolo.
Buona lettura, e spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete mai avuto dei rimpianti?
Vi siete mai trovati a un punto della vostra vita dove la vostra strada si ferma a un bivio, e voi dovete scegliere un sentiero, o l'altro?
E vi siete mai resi conto solo dopo aver preso uno di quei percorsi, che era quello sbagliato..
Col rischio di passare il resto della vita a chiedervi cosa sarebbe successo se aveste preso l'altra via?
 
Certo che vi è successo. Siamo umani. E' nella nostra natura fare degli errori.
Non siamo perfetti. 
Ma cerchiamo la perfezione. 
Ambiamo ad essa.
Il problema è che non essendo perfetti, non sappiamo nemmeno cosa la perfezione sia.
 
E il più grande errore è credere di averla trovata...
 
Blaine Anderson e Kurt Hummel credevano di aver trovato insieme la perfezione.
Tutti al liceo li additavano come la coppia perfetta.
Erano così carini, dolci, teneri, coccolosi.
I cosìdetti "intoccabili".
Tutti amavano Kurt e Blaine.
 
Si erano conosciuti alla Dalton quando, come nelle fiabe, Blaine era stato il primo ragazzo con cui Kurt aveva interagito, destinato a diventare il suo principe azzurro.
Non importava il fatto che Blaine avesse pienamente dimostrato dopo quel momento di tenere a Kurt solo come amico per un sacco di tempo: quell'aneddotto si era davvero trasformato in una fiaba, e quando veniva raccontato i due tendevano a farlo passare come amore a prima vista.
Quando poi veniva chiesto loro cosa li avesse spinti a mettersi insieme, i due restavano un secondo in silenzio. In un secondo momento uno prendeva la mano dell'altro, solitamente Kurt, per stringerla e cercare uno sguardo complice.
Kurt diceva che Blaine era stato il suo primo amore, evidentemente dimenticando che l'anno precedente era così ossessionato da Finn da arrivare al punto di manipolare la sua vita e quella dei suoi genitori per ritrovarsi in camera con lui, convincerlo a rivelare al padre della sua ragazza incinta il suo stato di gravidanza facendola finire cacciata di casa, ed eliminando la "concorrenza" con modi spietati e scorretti.
Blaine ci metteva qualche minuto in più nel riflettere, concludendo col fatto che vedere Kurt cantare una canzone riguardo un uccello, in tutta la sua fragilità per la morte di Pavarotti, l'avesse talmente colpito nel profondo da scuoterlo e fargli sentire il bisogno di proteggerlo.
Bisogno che in tutti i mesi precedenti in cui aveva frequentato Kurt non aveva mai sentito e che si era palesato curiosamente solo nel momento in cui la cottarella infantile di Kurt per lui stava finalmente sparendo e lo stesso Kurt cominciava a trattarlo senza il solito piedistallo in cui lo metteva, discutendo con lui, contraddicendolo, cacciandolo dalla camera, mettendo in discussione il suo ruolo nei Warblers.
Blaine sapeva qual era l'unico motivo plausibile a spingerlo a mettersi con una persona con la quale non aveva scelto di stare insieme nemmeno quando questa si era dichiarata a San Valentino: Kurt era l'unico ragazzo gay in circolazione nella vita di Blaine, l'unico che lo ricambiasse e soprattutto lo facesse sentire sempre al centro delle sue attenzioni. E Blaine, capo dei Warblers forte e spavaldo fuori, ma dentro pieno di insicurezze come una casa, era decisamente un ragazzo bisognoso di attenzioni e di consenso. E dato che nessuno gliele concedeva, se non una ragazzina ebrea che non poteva essere ricambiata, e quelle di Kurt rischiavano di svanire alle Regionali, aveva scelto di non perdere almeno quelle.
 
Dopo ciò ebbe inizio quella splendida e invidiabile relazione che tutti conoscevano..
 
Riportavano con orgoglio l'aneddoto del ballo del penultimo anno di Kurt. 
Ovviamente l'unica parte riportata era quella della "magica" serata in palestra. Nessuno dei due parlava infatti di come, appena Blaine avesse confessato a Kurt di essere stato pestato a sangue nel suo primo ballo di liceo, questi aveva accolto la notizia con un "perfetto", decidendo da solo che Blaine dovesse affrontare il trauma del ballo di nuovo, ma rivoltando le cose come se fosse per il bene di Blaine, e non per il semplice bisogno connaturato nella natura effeminata di Kurt di indossare una gonna che, ovviamente, non avrebbe dovuto mettere ulteriore pressione al ragazzo che al ballo stava venendo solo per lui!
 
I due ripensavano con dolcezza a quando si erano detti ti amo per la prima volta.
Blaine era seduto sul tavolo, estasiato da quanto Kurt potesse risultare più pallido del capo bianco che indossava, e si lasciò sfuggire il "Ti amo", che venne ricambiato con la stessa lentezza e convinzione che di solito la gente usa per rispondere a un rutto.
 
L'estate seguente alla fine della scuola quell'anno poi, era stata indimenticabile.
Era cominciata con i due che decidevano insieme di non toccarsi oltre la cintura, così potevano sentirsi più a loro agio entrambi, come una normale coppia insomma, ed era continuata con Kurt che incessantemente chiedeva a Blaine di trasferirsi al McKinley.
Non importava che Blaine dovesse rinunciare al suo ruolo di lead singer nei Warblers, alla scuola dove era il ragazzo più popolare e della quale portava sempre con orgoglio la divisa: Kurt voleva che il suo ultimo anno fosse magico quindi doveva accadere! 
E i motivi erano tutt'altro che egoistici dato che dopo aver passato l'estate a tormentarlo, e solo dopo che Blaine ebbe effettuato il trasferimento facendo diventare la pratica definitiva, Kurt gli aveva detto di non farlo per lui....
 
 
Con Blaine al McKinley sì che le cose potevano essere magiche.
Tutto era cominciato nel migliore dei modi:
Nel primo periodo, Blaine era stato da subito attaccato dal fratellastro di Kurt con accanimento e quest'ultimo non aveva mosso un dito per parlarne con Finn.
Kurt aveva fatto audizione per il ruolo di Tony nel musical scolastico e Blaine voleva lasciargli la parte talmente tanto da presentarsi alla sua di audizione con una canzone del ruolo di Tony!
Kurt poi era entrato in fase NYADA, tanto che ogni 3 parole che diceva ripeteva poi il nome di quella scuola, e i due(o meglio solo uno dato che l'altro ascoltava passivamente) non facevano che non parlare di altro.
 
 
Poi arrivò il momento in cui Blaine conobbe lui..
Il ragazzo che lo fece balbettare per la prima volta.
Il ragazzo che lo mandò in confusione totale, e che probabilmente gli provocò anche la prima erezione della sua vita dato che la mattina prima aveva concordato con Kurt che era preferibile masturbarsi piuttosto che toccarsi tra loro, e quella dopo era tornato da lui con una misteriosa voglia di fare sesso.
Sebastian Smythe. 
Questo era il nome del sentiero che Blaine aveva scelto di non prendere.
 
Blaine era innamorato di Kurt, o meglio, era innamorato dell'amore che avevano costruito insieme, di quella fiabesca e romantica idea di loro due che facevano tante romanticherie l'un l'altro, senza mai dimostrarsi altro. Delle loro serate programmate, le uniche in cui si baciavano.
Quello che aveva permesso a Blaine di continuare a scegliere Kurt non era altro che pura e semplice abitudine.
L'abitudine che ti fa restìo ai cambiamenti.
L'abitudine che ti provoca il timore di metterti in discussione con fattori nuovi, perché è più comodo restare sui vecchi che sperimentare qualcos'altro, nonostante questo qualcosa di nuovo potrebbe persino rivelarsi migliore del vecchio.
Nemmeno la relazione a distanza che si prospettava per Kurt a New York li aveva sconvolti tanto, dato che più o meno una relazione a distanza era già quello che avevano lì a Lima, stando insieme fisicamente. 
 
Blaine continuava a percorrere la strada che aveva scelto.
Innamorato di quell'amore così idealizzato ed etereo che lo faceva sembrare una di quelle adolscenti dei romanzi rosa per teenager che non potevano vivere senza l'unico vampiro di turno che le guardava con occhi languidi.
 
Ma lo spettro del dubbio era sempre alle sue spalle, e non importa quanto Blaine avanzasse verso quel percorso sicuro e prevedibile: non passava giorno in cui, almeno per qualche secondo, Blaine non pensasse a cosa sarebbe potuto accadere se solo la sua scelta fosse stata un'altra, se almeno avesse dato una possibilità a quell'altro percorso, così pericoloso e imprevedibile dal quale non avrebbe saputo cosa aspettarsi.
  
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