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Autore: zacra    08/08/2012    2 recensioni
vediamo che succede....
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero arrivata allo studio di Bec entrai con le mie chiavi, in realtà non dovevo fare nulla, se non controllare un paio di capi arrivati in mattinata, feci abbastanza in fretta, così decisi di dare un’occhiata alla situazione del mio ufficio infondo non ci  entravo da mesi.
Aprii la porta e lo trovai esattamente come lo avevo lasciato, nel caos più totale insomma.
Aprii la porta a finestra che dava sul terrazzo e uscii a guardare la sera che scendeva lentamente sulla città.
Ero appoggiata alla ringhiera di ferro e guardavo i palazzi davanti a me, senza vederli davvero, ero troppo concentrata a rielaborare quello che era successo negli ultimi giorni.
Bec e Shan sarebbero tornati in serata, così decisi di rientrare a casa per farle trovare la cena pronta.
Bec e Shannon arrivarono intorno alle otto e per fortuna che avevo preparato la cena, dato che si fermò a mangiare da noi anche lui.
-          Sai dov’è andato mio fratello?- mi chiese a metà della cena.
-          No mi spiace- risposi.
-          Probabile che sia da nostra madre, ho saputo che domani te la farà conoscere- disse lui sorridendo.
-          Mi devo preoccupare?- chiesi.
-          No, non devi- rispose serio.
Finimmo la cena e dopo aver sistemato tutto salii in camera mia lasciandoli soli in soggiorno.
Mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi , l’immagine di lui e Cameron tornò a presentarsi nella mia mente.
Mi concentrai su altro e infine Morfeo mi fece visita.
La mattina seguente mi svegliai presto, volevo che Bec mi aiutasse nella scelta dei vestiti, volevo mi dicesse come si era trovata con lei, insomma avevo un fottuto bisogno di essere rassicurata.
Dopo essermi fatta la doccia chiesi  a Bec di raggiungermi in camera mia per aiutarmi.
-          Prova con questo- disse passandomi uno dei suoi vestiti.
Lo indossai ma non mi piacevo, mi sentivo già abbastanza a disagio e non volevo preoccuparmi anche della lunghezza del vestito che indossavo.
-          Non fa per me- dissi togliendolo.
Lei si avvicinò al mio armadio e iniziò a cercare tra i miei vestiti.
Mi passò un paio di pantaloni neri a sigaretta e una maglietta della sua linea di moda che mi aveva regalato mesi prima, ma che io non avevo ancora messo.
Aspettò che li avessi indossati e vidi comparire sul suo viso un bel sorriso soddisfatto.
-          Ti stanno proprio  bene- disse guardandomi attraverso lo specchio.
-          Grazie di tutto- dissi voltandomi e abbracciandola.
-          E stai tranquilla Costance è una donna straordinaria, come me è stata molto gentile- disse.
-          Si ma tu non avevi mollato suo figlio per scappare in Tailandia- aggiunsi seria.
-          Tu stai tranquilla e basta ok?- disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Annuii e finii  di  prepararmi.
Scesi di sotto e mi sedetti sul divano accanto a Shannon.
-          Cos’è quella faccia? Devi andare ad un funerale?- disse ridacchiando.
-          Si il mio- risposi prendendomi la testa tra le mani.
-          Hey, le piacerai ne sono sicuro, come lo ero sul  fatto che le sarebbe piaciuta Bec- disse mettendomi una mano sulla spalla e stringendo.
Gli sorrisi e dopo aver dato un’occhiata all’ora decisi che era venuto il momento di attraversare la strada e vedere cosa sarebbe successo.
Una volta davanti alla porta di casa sua suonai e aspettai facendo dei bei respiri profondi, la porta si aprì e io mi trovai davanti gli occhioni azzurri di Jared che mi sorrise.
-          Zita respira- disse facendomi entrare.
Lo seguii in cucina , la mia salivazione era quasi del tutto azzerata, non mi era mai successo di essere così agitata all’idea di conoscere qualcuno, la madre di Jared era girata di spalle e stava girando il sugo nel tegame.
-          Mamma?- disse Jared e lei si voltò verso di noi.
-          Lei è Zita- disse Jared guardandola.
Costance si pulì le mani nello strofinaccio e si avvicinò porgendomi la mano.
-          È un piacere conoscerla- dissi timidamente.
-          Il piacere è  mio cara,  chiamarmi Costance ok?- disse stringendomi la mano.
-          Bene - dissi.
Ci accomodammo al tavolo per pranzare, Jared si sedette davanti a me, e Costance a capotavola.
-          Allora Zita mi hanno detto che sei una brava fotografa- disse Costance guardandomi.
-          Si beh me la cavo abbastanza –
-          Spero che tu te la cavi meglio di lui- disse riferendosi a Jared.
-          Che vuoi dire mamma?- disse lui piccato.
-          Una sola parola caro, tombini- disse seria.
Mi venne da ridere.
-          Tu non fotografi i tombini vero?- mi chiese.
-          No diciamo che preferisco altri soggetti- risposi.
-          Sarei curiosa di vedere alcune delle tue foto, magari quelle fatte in Tailandia, ci hai  passato un paio di mesi se non sbaglio- disse.
Cercai immediatamente lo sguardo di Jared, non sapevo cosa rispondere, deglutii e ci provai.
-          Si ci ho passato due mesi, è stata un’esperienza interessante, ho capito parecchie cose- risposi.
-          Per esempio cosa?- chiese lei.
-          Mamma dai- disse Jared.
-          Sul serio sono curiosa- disse la donna.
-          Ho capito che avevo fatto degli errori, e che restando in Tailandia non li avrei certo rimediati, ho capito che amo suo figlio tanto da mettere da parte tutto il resto e tornare- dissi.
 
Lei sorrise compiaciuta e prese un sorso d’acqua.
-          Hai finito con il terzo grado mamma?- disse Jared.
-          Si ho finito, le sue argomentazioni sono state molto esaurienti e inoltre mi guardava negli occhi e non stava recitando la parte della leccaculo come chi sai tu- disse Costance.
Jared si schiarì la gola e finì di mangiare quello che aveva nel piatto.
Il riferimento a Cameron era palese, ma non chiesi nulla , fingendo di non aver capito a chi alludesse Costance.
Eravamo quasi alla fine del pranzo quando mi suonò il cellulare in tasca, lo presi in mano per dare un’occhiata a chi fosse, era Luca.
-          Scusate, ma devo proprio rispondere- dissi alzandomi e uscendo dalla stanza.
Mi sedetti sul divano del soggiorno e risposi alla chiamata.
-          Ciao Zita- disse Luca dall’altro capo del telefono.
-          Ciao  come state?- chiesi
-          Ce la caviamo, ho saputo dai tuoi dei mesi che hai passato in Tailandia, tutto bene?-
-          Si ora va meglio, e voi siete ancora in Tibet?- chiesi muovendo nervosamente una gamba, non riuscivo a stare ferma.
-          No a dire la verità adesso siamo in Birmania, ed è per questo che ti ho chiamata, ci serve una fotografa, Francesca è dovuta rientrare in Italia perché suo marito stava male e quindi siamo senza- disse.
-          Mi potresti dare uno o due giorni per decidere?-chiesi
-          Si ti richiamo dopo-domani ok?-
-          Perfetto, salutami tutti, spero di vedervi presto-dissi
-          Anche noi speriamo di vederti, passa una buona giornata- disse prima di riattaccare.
Rimisi il cellulare in tasca e restai un attimo seduta a pensare, avrei dovuto parlarne con Jared, ma non era quello il momento.
Tornai a sedermi al mio posto per finire di mangiare la macedonia che Costance aveva preparato.
-          Tutto bene?- chiese Jared.
-          Si tutto bene- risposi seria, cercando di abbozzare un sorriso poco credibile.
Finimmo il pranzo e Costance si rivelò una persona davvero molto interessante, il suo comportamento con me all’inizio era probabilmente dovuto solo al suo profondo amore per il figlio, non voleva vederlo soffrire nuovamente era comprensibile.
Dopo un’ora circa dalla fine del pranzo Costance se ne dovette andare dato che aveva impegni nel pomeriggio, la accompagnai alla porta con Jared.
-          È stato un piacere conoscerti- disse abbracciandomi e le sorrisi.
-          Ciao mamma- disse Jared.
-          Ciao , tienitela stretta questa figliolo- disse guardandolo e sorridendo.
-          Ci provo- rispose Jared mettendomi un braccio intorno alla vita.
Salutammo Costance e tornammo a sederci in salotto.
Luca mi aveva dato tempo due giorni, la mia risposta l’avrei avuta anche prima, ma dovevo parlarne con Jared, non mi serviva il suo permesso ma volevo comunque la sua opinione, mi voltai a guardarlo.
-          Ti devo dire una cosa- dissi
-          Lo sospettavo, non ti ho chiesto nulla prima perché c’era anche mia madre e non volevo mettere troppa carne sul fuoco- disse
-          Era Luca prima al cellulare, hanno bisogno di una fotografa e mi ha chiesto se li posso raggiungere in Birmania- dissi
-          Sembra che quella parte del mondo non ti voglia proprio lasciare andare eh?- disse sorridendo.
-          Scemo, ho chiesto a Luca un paio di giorni per pensarci e…-
-          Non devi pensarci , sai già che ci vuoi andare, così come lo so io- disse.
-          Jared…-
-          Vai, il fatto che stiamo insieme non deve cambiare nulla ok?-
Lo abbracciai istintivamente e lui mi strinse forte, quanto poteva essergli costato dirmi di andare? Sicuramente tanto e per questo gli sarei sempre stata grata.
 
P.S.  E questa  è la fine,non sono il tipo da fine romantica, ma almeno hanno trovato un equilibrio tra loro quindi credo si possa dire conclusa la storia.
Un bacio a tutte quelle che hanno seguito e commentato e spronato la sottoscritta a continuare, spero  di leggere i vostri commenti nelle mie prossime FF!!
Grazie A.
  
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