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Autore: Cla_blueB    08/08/2012    1 recensioni
E se per una volta Elisa avesse proprio voglia di rischiare tutto?
i one direction non esistono, e Harry Styles, Niall Horan e Zayn Malik e gli altri sono semplici ragazzi, ma davvero o è solo un'impressione?
Anche nelle vite più noiose spesso si annidano segreti, rancori passati e a volte, la magia. Perchè in fondo, non esiste nessun buono e nessun cattivo nel mondo, siamo tutti vittime
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non sono una fan sviscerata dei one direction ma non so perchè questa storia calza a pennello con loro, spero vi piaccia. xx
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16°


Presa piccola” disse questo sorridendo prima afferrarla.

'merda', pensò Elisa, mentre iniziava a divincolarsi dalla presa ferrea di Zayn.

Era più forte della sua amica, concluse lui soddisfatto, mentre cercava di bloccarla, aspettando l'aiuto di Niall.

Ma Elisa era decisamente molto più forte di Giselle e prima che lui se ne potesse rendere conto, lei gli tirò un calcio in mezzo alle gambe.

Zayn cadde a terra dal dolore.

Elisa recuperò la mazza appena in tempo per poter colpire di nuovo Zayn allo stomaco, visto che si stava rialzando, anche se ancora piegato in due dal dolore.

Questo è per Giselle” mormorò osservandolo ricadere a terra; quando si girò vide Niall correrle incontro. 'molto bene' pensò

Elisa strinse forte l'arma tra le mani e la fece roteare.

Elisa no!” urlò il biondo, quando vide la ragazza avventarsi contro di lui, con una mazza da baseball in mano; ma Elisa non si fermò, si chinò sulle ginocchia, e lo colpì alle gambe e prima che lui potesse far qualsiasi cosa, cadde a terra come il suo amico.

E questo è per avermi portato a letto” disse lei, tirandogli un calcio all'altezza dello stomaco con l'anfibio “e per avermi cacciato alle 3” aggiunse prima di pestarlo di nuovo con forza, mentre Niall sputava sangue sul fango.

Si girò e iniziò a correre veloce verso il castello.


Giselle stava cercando di slacciarsi con i denti il nodo che le legava i polsi, quando sentì qualcuno correre nella sua direzione. 'Dio, fa solo che sia Elisa' pensò spaventata.

Impiegò qualche secondo a riconoscere la figura completamente vestita di nero che le si parò davanti.

Elisa aveva il fiatone ed era vestita come una di una truppa d'assalto: I jeans scuri infilati negli anfibi neri lucidi, la giacca di pelle nera, i guanti, la sciarpa e un cappello dello stesso colore. Nelle mani stringeva una mazza da baseball.

Elisa!” esclamò Giselle. Elisa si chinò dall'amica e tirò fuori dalle scarpe il coltello, tagliando le corde che le legavano i polsi e le caviglie della ragazza.

Gliel' avrebbe fatta pagare per bene a quei due stronzi per questo.

La bionda aveva il viso coperto dal fango e sporco di sangue sulla guancia. Era scalza e il suo vestito era completamente stracciato.

Scusami” disse Giselle in lacrime abbracciandola, una volta che fu slegata.

Elisa rispose all'abbraccio cercando di calmarla e la prese per mano, trascinandola via. “andiamo” mormorò.

Non così di fretta, bellezza” disse una voce dalle loro spalle.

Zayn.

'Lo stronzo non demordeva, eh', pensò Elisa assottigliando gli occhi e stringendo i denti.

Bene allora.

Passò il coltello a Giselle di fianco a lei, che lo impugnò decisa.

Dopo un secondo comparve anche il biondo, da dietro a Zayn.

Ottimo, ce ne sarebbe stata per entrambe, pensò Elisa.

Zayn fece l'occhiolino alla più alta e le fece il gesto di avvicinarsi con il dito, prima di correrle incontro.

Poco importava se questa aveva una mazza da baseball in mano, era comunque meno forte di lui.

Ma Zayn stava tralasciando un piccolo dettaglio: l'anello.

Elisa indossava ancora l'anello, sotto i pesanti guanti, e questo le donava una forza maggiore.

Elisa fece roteare la mazza in aria. Zayn la evitò per poco.

Elisa sentì un dolore allo stomaco e cadde; il moro l'aveva letteralmente placcata, e ora la teneva per i polsi sdraiata per terra.

Lei alzò la gamba e gli tirò un calcio nell'addome, talmente forte, che lo fece volare esattamente dall'altra parte.

Si alzò in fretta riprendendo la mazza.


Nel frattempo la bionda aveva passato dieci secondi buoni a fissare Niall negl' occhi prima di girarsi e scappare.

Aveva un coltello in mano, è vero, ma non sarebbe mai riuscita a fare del male a Niall, neanche se l'avesse voluto.

Niall aspettò ancora, prima di inseguirla,e la vide entrare nella macchina.

'le chiavi, le chiavi' pensò Giselle cercandole nella macchina impanicata

'dove cazzo aveva messo Zayn quelle chiavi di merda??' pensò.

Scese e le vide a pochi metri da se, a terra.

Dovevano essergli cadute dalle mani prima, mentre la inseguiva.

Stava per raccoglierle quando sentì qualcuno bloccarla e sollevarla.

Niall, Niall, lasciami andare!” urlò lei scalciando in aria, ma il biondo la prese a mò di sacco di patate e la sbattè, poco gentilmente, contro il cofano dell'auto, bloccandola con il suo corpo.

Non vorrei Giselle, ma devo farlo.” disse dispiaciuto a pochi centimetri dalla sua faccia fissandola negl'occhi celesti.


Elisa stava lottando con tutte le sue forze, rotolandosi nel fango con Zayn, che non riusciva a capire da dove nascesse, tutta quella forza, in quella ragazzina di appena vent'anni.

Lei continuava a graffiarlo, morderlo e sferrargli calci con quei benedetti anfibi. Mentre lui era riuscito a colpirla poche volte: una volta in viso con un pugno che le aveva fatto sanguinare la bocca, e due o tre volte nello stomaco.

Ma Elisa non dava il minimo segno di cedimento... Anzi, sembrava che ad ogni botta che prendeva, la sua forza aumentasse.

'Niente a che vedere col patetico tentativo di fuga di Giselle' pensò Zayn, mentre faceva rotolare, per l'ennesima volta, Elisa contro il terreno freddo, facendole sbattere la schiena.

Stava per colpirla sul viso, ma lei lo anticipò con una testata in mezzo gli occhi. Per un secondo Zayn chiuse gli occhi dal dolore, portandosi le mani sulla fronte che sanguinava; quando li riaprì vide Elisa avventarsi sulla mazza appena un metro più in là.

Zayn aveva sperato di non arrivare a quel punto, era una cosa vile da parte sua, ma poco importava ormai, quindi estrasse fuori dalla tasca dei Jeans un fazzoletto in tessuto e si avvicinò ad Elisa che intanto frugava nel suo zaino, in cerca di qualcosa.

Quando Elisa si rese conto che Zayn si stava lentamente rialzando dopo la testata, si tolse lo zainetto dalle spalle, cercando lo spray al peperoncino. Lo prese in mano e decise di aspettare che fosse più vicino, prima di girarsi e spruzzarglielo addosso;

vide Giselle due o tre metri lontana da lei, contro il cofano del fuoristrada di Zayn cercare di divincolarsi da Niall che la teneva bloccata lì.

Sentì Zayn dietro di se, ma prima che si potesse girare, qualcosa le venne premuto contro il naso e la bocca, impedendole di respirare.

'che diavolo...?''

Elisa premette lo spray diretto al viso di Zayn, ma lo mancò di poco.

Questo sentì il bruciore sotto l'occhio, e tenne più premuto il fazzoletto sulla bocca di Elisa che, pian piano perdeva conoscenza, e la smetteva di divincolarsi come un pesce.

Era più facile ora tenerla ferma, mentre lei scivolava nelle sue braccia, priva di forze.


La testa di Elisa girava. Girava così veloce da farle venire la nausea.

'Ti prego smettila di girare..' supplicò il suo stesso cervello.

Il buio era interrotto da sprazzi di luce debole. E il silenzio era disturbato da voci lontane.

Pian piano Elisa riuscì ad aprire gli occhi. Il naso le bruciava fortissimo, e sentiva in bocca il sapore disgustoso del sangue. Si passò la lingua sulle labbra secche, anche quelle coperte di sangue.

Si sta svegliando...” era una voce vicina al suo orecchio eppure così irreale e deformata, quella che aveva appena parlato.

Elisa tossì forte perchè il sangue le stava scendendo nella gola.

Shh shh” disse di nuovo la voce e sentì una mano accarezzarle i capelli. “shh” ripetè la voce dolce, e Elisa risprofondò nel baratro di buio e pace creato dalla sua mente.

Lottò, con tutte le sue forze, per restare a contatto con la realtà, ma fu tutto inutile; si riaddormentò tra le braccia di uno sconosciuto.


Quando rispalancò gli occhi fu a causa di una forte sensazione di freddo e di... bagnato...?

Mise a fuoco la figura davanti a se nonostante non ci fosse praticamente luce.

Moro, alto, bellissimo: Zayn.

E in mano teneva una bottiglietta di plastica vuota.

Fantastico, le aveva buttato dell'acqua in faccia.

Almeno lavava via il sangue e il senso di sonno dal suo viso.

Elisa provò un fastidioso dolore ai polsi: era bloccati; l'avevano legata stretta, idem le caviglie.

Sbattè gli occhi un paio di volte, cercando di capire dove si trovasse.

Era un luogo freddo e umido, le pareti erano in pietra, ricoperte da uno spesso strato di sporco e muffa.

Non vi erano segni né di luci elettriche, né di riscaldamento. Vide una grossa finestra a destra, da cui filtrava la luce, e una larga porta pesante in legno, dall'altra parte della stanza: Erano nella torre del castello.

Elisa sentì qualcuno piagnucolare alle sue spalle e girò la testa: Giselle, qualche metro più indietro, era accovacciata contro la parete, la testa nascosta tra le gambe, le sue mani e i suoi piedi legati da spesse corde che le stavano lacerando la pelle.

Elisa, senza rendersene conto, emise un grugnito di rabbia e qualcuno l'alzò dal pavimento freddo e duro. Sentiva le gambe molli e deboli.

Zayn la fissò in viso.

Com'era docile ora, pensò. Tutta legata come un salame.

Facciamo in fretta Elisa e nessun' altro si farà male” disse stringendole il braccio con forza.

Elisa non si scompose, digrignò appena i denti.

Sapeva quello che Zayn voleva, e sapeva anche che avrebbe fatto di tutto per prenderlo. Con un movimento repentino abbassò lo sguardo sulla sua mano sinistra. Nuda.

Non c'era più né il guanto, né l'anello.

Cazzo, Zayn l'aveva già preso. Cosa voleva ancora allora?

Dov'è l'anello?” ruggì il ragazzo stringendo la presa sul braccio di Elisa, ma questa non rispose; fissava sconcertata la sua mano sinistra senza anello, respirando velocemente.

Dov'è?” ripetè scuotendola. Lei finalmente lo guardò e balbettò qualcosa senza senso.

Bene allora!” esclamò lasciandola andare “Facciamo a modo tuo Elisa” disse indietreggiando e allargando le braccia con un sorriso quasi sadico. I suoi occhi lampeggiavano da tutta la rabbia che aveva addosso. Tirò fuori dal passante della cintura un coltello, il suo coltello. Elisa spalancò gli occhi.

Cosa voleva fare Zayn con quel coltello?

Zayn si avvicinò alla ragazza in piedi, che chiuse gli occhi dalla paura, ma lui la superò, andando dritto verso la piccola ragazza bionda, ranicchiata in fondo alla stanza.

No!” urlò Niall.

Solo in quel momento Elisa si rese conto che c'era anche lui, nascosto in un angolo buio della torre. Ma Zayn non lo ascoltò, sollevando per i capelli biondi Giselle, che urlò.

Non farle del male Zayn!” Chiese Elisa disperata iniziando a piangere “ti prego! Ti supplico!”

Ma lui non l'ascoltò puntando il coltello alla gola della ragazza più debole e indifesa.

Niall si avvicinò a Zayn, fermandosi a qualche passo da lui. “Zayn stai fermo.. ragiona..” iniziò a dire, cercando di calmare l'amico.

Ma lui lo interruppe “No Niall, deve dirmi dov'è l'anello o ti giuro che la...” ma non finì la frase, non ce la faceva a dirlo.

Non le avrebbe mai fatto nulla, ma loro non lo sapevano.

Era uno stronzo è vero, ma non avrebbe mai fatto del male a Giselle, non fino a quel punto almeno.

Niall avanzò di un altro passo, tenendo le mani avanti. Ma Zayn strinse ancora di più Giselle a se, premendo appena il coltello contro il suo collo.

Poteva sentire il cuore della ragazza battere all'impazzata e vedere il suo viso contratto dalla paura. Per un attimo pensò di lasciarla andare, ma poi si ricordò perchè si trovava lì. Becky.

Zayn! Ti dico dov'è l'anello se la lasci!” disse Elisa, lasciando tutti di stucco. Giselle spalancò gli occhi. “Giuro!” insistette Elisa guardando prima l'amica e poi il ragazzo.

Zayn lentamente lasciò andare Giselle che cadde per terra, svenuta.

Fu Niall a prenderla, prima che sbattesse la testa contro la pietra dura del pavimento. La tenne tra le sua braccia, scostandogli i lunghi capelli biondi dal viso. Era bella anche ridotta così, pensò Niall, stringendola a se.

Zayn si avvicinò ad Elisa. La fissava con la mascella serrata e gli occhi ridotti a due fessure. “dov'è?” sibilò.

Io..io.. l'ho lasciato cadere, giù...” mormorò Elisa cercando di mantenere un'espressione neutra.

Stai mentendo..” disse assottigliando ancora di più gli occhi Zayn e avvicinandosi in maniera minacciosa.

No Zayn, non sto mentendo, è giù.” disse.

Senza l'anello era meno brava a convincere le persone, ma ci stava riuscendo abbastanza bene anche in quel momento; come se comunque ci fosse qualcos'altro... vicino al suo cuore, a darle forza.

Ti avverto Elisa, se non lo troviamo, Giselle qui, fa una bruttissima fine” disse Zayn, prendendola per il braccio e trascinandola con se verso la porta, e poi giù per le scale a chiocciola della torre.

Elisa incespicò un paio di volte, ma la presa forte di Zayn le impediva di cadere.

Una volta che furono usciti dal castello Zayn la gettò a terra. “Dov'è?” ruggì. Elisa iniziò a gattonare in modo umiliante tra il fango e la ghiaia. Le facevano male le ginocchia e il palmo delle mani, ma non si fermò.

Sentiva Zayn camminarle dietro, neanche la stesse portando al guinzaglio.

Elisa tastava con le mani il terreno bagnato, e aveva la vista offuscata dalle lacrime, tirava su con il naso, cercando di restare lucida, quando la sua mano incontrò qualcosa di liscio, cilindrico.

Oppalà. Bingo. Prese in mano lo spray al peperoncino che le era caduto prima.

Allora...?” chiese Zayn.

Lei borbottò qualcosa in risposta e lui, stanco di quella sceneggiata, la prese per il braccio e la girò, tirandola su in piedi.

Ma in quel momento qualcosa spruzzò nei suoi occhi, accecandolo col bruciore. Si porto le mani sul viso, urlando dal dolore.

Elisa cadde per terra e nonostante fosse legata riuscì ad allontanarsi velocemente, strisciando sui gomiti, arrivando allo zainetto abbandonato per terra.

Infilò le mani dentro, cercando affannosamente il vecchio nokia. Ma non lo trovava. “Andiamo” mormorò morsicchiandosi le guance dalla paura e dal nervoso. Rovesciò l'intero contenuto dello zaino per terra, e lo vide.

Si girò e notò con orrore che Zayn si stava lentamente riprendendo. Si strofinava gli occhi imprecando contro di lei.

Il cuore di Elisa batteva troppo forte, e le mani tremanti e sudate non aiutavano la situazione, mentre cercava di far funzionare quel vecchio cellulare. Quando lo ebbe, finalmente, acceso le scivolò dalle mani. 'cazzo, cazzo, cazzo'. Si rigirò e vide Zayn avanzare verso di lei con un espressione che le fece gelare il sangue nelle vene. 'cazzo muoviti' pensò sudando freddo, mentre digitava il numero della polizia. Premette il tasto verde, ma sentì qualcosa tirarla con forza per i capelli.

Zayn, nonostante gli occhi gli lacrimassero e bruciassero come fuoco, vide Elisa ranicchiata appena tre metri più avanti, maneggiare con un vecchio cellulare.

Adesso si metteva male per lei, pensò.

Non gli importava neanche più se l'avesse uccisa 'sta volta.

La prese per i capelli tirandola con forza. Le strappò il cellulare dalle mani e schiacciò il tasto rosso. Appena in tempo.

Elisa sdraiata da per terra e piangeva. Ma a lui non importava niente di quanto forte potesse piangere. Con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo, le sferrò un calcio nello stomaco e poi un altro, che le fecero sputare sangue dalla bocca.

Zayn non si sarebbe fermato.

Basta” disse una voce maschile. Fredda, dura, severa e arrabbiata.

Louis.



Giselle aprì gli occhi e vide quelli color ghiaccio di Niall fissarla.

La stava tenendo tra le sua braccia, cullandola come fosse una bambina di otto anni che si era sbucciata il ginocchio.

D-dov'è El-Eli..” chiese sbattendo le palpebre, ma Niall si portò il dito sulle labbra, facendole segno di tacere.

Giselle non capì. Niall la lasciò e si alzò, avvinandosi alla finestra.

Lei osservava il suo profilo mentre lui scrutava fuori; non ci aveva mai fatto caso prima, accecata com'era dalla bellezza di Zayn; ma Niall era stupendo.

Alto il giusto per lei, con i capelli biondi chiari sempre spettinati, quegl' occhi color ghiaccio così sinceri e le labbra carnose e rosee.

Non lo aveva mai visto ridere, ma senza sapere il perchè, credeva che la sua risata sarebbe stata la cosa che le avrebbe fatto sciogliere il cuore, un giorno.

E ora era lì, in piedi, e le tendeva una mano, aspettando che lei gliela stringesse.

Ma Giselle non sapeva se farlo. Non sapeva se fidarsi di lui.

Lui era dolce, al contrario di Zayn e non le avrebbe fatto del male, se lo sentiva. Lui l'avrebbe protetta.

Allora perchè non afferrava la mano che lui le stava offrendo? Forse per quello che aveva fatto a Elisa, o, forse, perchè non si fidava degli uomini, non più ormai.

Ma Niall era lì e non ritraeva la mano, aspettando.

Aspettando lei. E Giselle gli prese la mano e si alzò.

Notò solo allora, che le sue mani e le sue caviglie erano finalmente libere.

Lui aveva spezzato le corde.

E ora da in piedi lo poteva fissare negl'occhi.

Grazie” mormorò massaggiandosi i polsi doloranti.

prego” soffiò lui a un centimetro dalle sue labbra.

Devi lasciarmi andare Niall” disse Giselle con calma.

Niall scosse la testa affranto “non posso...” era così combattuto, glielo si poteva leggere negl'occhi.

Devi Niall... non capisci? tu non vuoi farci questo. Tu non sei come lui.”

Tu non sai..” mormorò, ma Giselle lo interruppe.

No, non so perchè Zayn lo faccia; ma ti prego, lasciami andare, devo trovare l'anello prima che lo trovi lui” disse lei disperata cercando il suo sguardo.

L'anello è al sicuro.. ce l'ho io” disse Niall infilandosi una mano nella tasca dei pantaloni e estraendo quell'anello così prezioso per tutti, tranne che per lui.

Giselle sbarrò gli occhi. “Tu..? come..?” chiese senza capire, scuotendo la testa.

Glie l'ho sfilato mentre Zayn ti legava” rispose stringendosi nelle spalle a testa bassa.

Per lui non era nulla.

Per lei quello era stato l'atto più nobile di questa terra.

Adesso capisci Niall, tu non sei così!” esclamò Giselle sollevata, allungando il palmo della mano verso di lui.

Era contenta di aver trovato Niall.

Non gli avrebbe preso l'anello dalle mani, avrebbe aspettato fosse stato lui a darglielo, perchè sapeva che lui l'avrebbe fatto.

Niall studiava i lineamenti perfetti del viso di quella ragazza, pensando a quanto doveva aver sofferto quella notte e nella sua vita.

Il suo viso era provato, stanco, coperto di fango e sangue. Ma ogni traccia di paura era sparita, lasciandole solo un'espressione di amore e dolcezza.

Zayn non aveva capito affondo quella ragazza.

L'aveva solo torturata, fisicamente e psicologicamente.

Ma lei si meritava di più, di tutto questo dolore.

Teneva la sua mano aperta, aspettando qualcosa. L'anello.

Niall vide il suo stesso riflesso negl'occhi chiari e limpidi di Giselle.

Niente a che vedere con gli occhi scuri e forti di Elisa.

Quelli di Giselle erano un vero e proprio specchio.

Senza rendersene conto allungò la mano, posando sul palmo della ragazza quell'anello che stava causando tanto dolore a tutti.

Lei lo strinse nella sua mano e gli sorrise riconoscente. Poi si girò verso la porta. “Vieni con me.” sussurrò tutto d'un tratto.

Niall spalancò gli occhi. “ti prego” lo supplicò lei, allungando la mano, aspettando, questa volta, che fosse lui ad afferrargliela, e a scappare con lei.

Lui la strinse e le sorrise.

Dobbiamo chiamare Harry” disse lei sorridendogli.

E per un momento Niall non si ricordò perchè fosse lì e neanche come si chiamasse.

C'erano solo Giselle e i suoi occhi.



  
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