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Autore: JulietStarLight96    08/08/2012    1 recensioni
I protagonisti sono Andrew e Maggie, due coinquilini nella Londra moderna. Lei cacciata di casa perchè era troppo sfaticata per l'università, lui troppo squattrinato per averne una, si fanno compagnia a vicenda, si comportano come una coppia sposata senza neppure stare insieme. Hanno una loro routine, una loro combriccola di amici, si aiutano nel momento del bisogno, vanno a letto insieme, ma non si sono mai baciati. E se un giorno si svegliassero e si accorgessero che quello che hanno è più della trama di uno stupido film da quattro soldi? E se lui si trovasse una ragazza e lei iniziasse ad innamorarsi di lei?
Quando ero alle superiori volevo essere una scrittrice, avere la licenza di stare chiusa in casa con il mio gatto e una bottiglia di Vodka, senza uscire o farmi la doccia, mangiando solo pasti pronti perché la mia creatività non poteva essere fermata; solo crescendo ho capito che non avevo un futuro, non ero abbastanza simile alla massa per diventare una foto sul retro di un libro. Tutti i protagonisti delle mie storie, rimaste su una chiavetta abbandonata sul fondo di chissà quale borsetta, si chiamavano Andrew. E avevano i capelli scuri, i ricci, gli occhi verdi e la battuta pronta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mi mancava la mia vita. Mi mancava il mio migliore amico, mi mancava fare colazione con lui, parlare un po’ da soli, mi mancava uscire con lui a fare shopping e non preoccuparmi troppo di piacere a qualcuno. Vederlo con una ragazza fissa da ormai due mesi mi faceva sentire vecchia, io non avevo nemmeno lo straccio di un pretendente, figurarsi un ragazzo. Ero felice che Drew sorridesse sempre e girasse per casa canticchiando, per l’amor di dio, ma era da tanto che qualcuno mi faceva sentire così: il mio ultimo moroso risaliva a ormai due anni fa e si era rivelato un buono a nulla che si faceva le quindicenni in discoteca. Avevo passato due giorni chiusa in casa a mangiare gelato prima di rendermi conto che ero ancora bellissima e potevo trovarmi chi mi pareva, ed ero andata ad ubriacarmi in un bar.
Nel pomeriggio mi aspettava una tortura cinese delle più pesanti, quella biondina mi aveva chiesto se andavamo assieme a prendere un vestito per il matrimonio di sua sorella, a cui intendeva portare anche lui, e aveva bisogno di un parere femminile; quando avevo accettato le avevo letto negli occhi che non se lo aspettava, ma il discorso che aveva fatto quando ci eravamo conosciute mi aveva colpito e avevo una gran voglia di conoscerla meglio. Non sapevo come bisognava vestirsi in queste occasioni, così andai da Andrew in mutande e reggiseno con due abiti in mano, sperando che scegliesse lui; mentre mi guardava notai quanto fosse felice che le due donne più importanti della sua vita uscissero a fare shopping, e non riuscii a non sorridere. «Grazie.» mi sussurrò mentre mi abbracciava senza un apparente motivo. «So che non ti sta molto simpatica, e ti sono molto grata per quello che stai facendo.» gli scompigliai i capelli, e lui mi diede un bacio sulla fronte per farmi pesare –come al solito- il fatto che era decisamente più alto di me. «E metti quello rosa!» mi urlò mentre tornavo in camera mia, i due vestiti ancora in mano. Mi infilai un vestito fucsia con una spallina sola, che scendeva morbido sui fianchi fino alle ginocchia, e una cintura nera appena sotto al seno; un paio di zeppe nere e fucsia completarono l’outfit, e dopo aver preso la mia borsetta preferita uscii sorridente ad affrontare le trafficate strade di Londra in cerca del negozio che mi aveva indicato Brittany.
La vidi da lontano, con i suoi Rayban neri e un vestito blu scuro che le fasciava la vita sottile; era più alta di me –non che ci volesse molto- anche se indossava solo un paio di sandali alla schiava neri completamente senza tacco, mentre i capelli sciolti le scendevano lisci sulla schiena, brillanti come una cascata d’oro. Non ci voleva molto a capire perché lui si fosse innamorato di una così. «Ciao» le dissi sorridendo, togliendomi gli occhiali da sole e infilandoli sulla testa. «Non pensavo saresti venuta sul serio, sai?» «Sono una tipa a cui non piace giudicare senza conoscere. Mi è stato insegnato così.» abbassai lo sguardo, quella ragazza era troppo schietta per i miei gusti. Le persone normali non ti dicevano quello che pensavano, in genere. «Ti avviso subito che ho gusti complicati, ma se una cosa mi piace la prendo subito, okay?» almeno non saremmo state lì un’eternità. Entrai nel negozio un attimo dopo di lei: era enorme, con file e file di grucce appese in perfetto ordine di colore, e con borsette e scarpe coordinate su delle mensole. Sul fondo della stanza c’erano una decina di camerini con un tappeto color panna davanti per permettere alla gente di uscire senza rimettersi le scarpe ogni volta. Era una specie di paradiso degli abiti eleganti. «Su che colore vuoi stare?» le sussurrai senza staccare gli occhi dall’ombretto blu mare che le faceva risaltare ancora di più lo sguardo. Era la prima volta che la vedevo truccata, e non riuscivo a smettere di pensare che era veramente bellissima. «Il nero è il colore che mi sta meglio, e ho delle bellissime scarpe rosse che potrei mettere.» mi sorrise, le labbra scintillanti di lucidalabbra, e fui costretta a scuotere la testa per cacciare quei pensieri dalla testa.
Mi avviai a passo deciso verso la sezione del nero, la più grande di tutto il negozio, e tirai fuori un vestito abbastanza corto da starle bene, e abbastanza lungo da mettere a un matrimonio. Lei si infilò nel primo camerino, mentre io vagavo in cerca di altro; uscì qualche minuto dopo, l’abito era molto semplice e poco scollato, con una semplice fascia rossa sotto il seno e un po’ di pizzo sul fondo. «E’ troppo semplice per i miei gusti.» disse storcendo il naso, in effetti anche se le calzava a pennello non era molto adatto ad una cerimonia così importante. «Prova questo: so che non è nero, ma non si sa mai.» le allungai un vestito rosso scuro che prese senza fare troppe storie, e si cambiò alla velocità della luce. «E’-è bellissimo.» balbettai senza riuscire a dire altro: se non avessi avuto i capelli dello stesso colore me lo sarei comprato io, era veramente un abito meraviglioso, con la gonna di tulle a forma di calla rovesciata, una cintura e un fiocchetto nero al centro dello scollo a cuore. «Me lo allacci?» mi chiese voltandosi, c’erano due nastri che partivano dai lati e si legavano proprio dietro al collo. «Ti piace?» le domandai, la sua espressione era estasiata, ma non era molto convinta. «E’ troppo rosso, però hai ragione, è davvero molto bello.» le passai l’ultimo vestito che avevo trovato, poi mi sedetti per terra ad aspettare paziente. Avrei potuto stare lì con lei tutto il giorno a guardarla provare cose magnifiche che a me non sarebbero mai state bene, e non riuscivo a capire il perché; quando qualche minuto dopo scostò la tenda per mostrarsi, sentii un colpo al cuore.
Portava un abito nero, con del tulle rosso sotto la gonna che spuntava dall’orlo, lo scollo a cuore bordato d’oro e una fascia –sempre dorata- in vita: fece un giro su se stessa, facendo sollevare la parte inferiore come se fosse senza peso. «Ti sta d’incanto.» si era anche legata i capelli in uno chignon morbido, lasciando due ciocche sciolte attorno al viso, e sembrava una specie di angelo sceso dal cielo. «E’ questo, lo sento. Me ne sono innamorata.» esclamò guardandosi meglio allo specchio, lo sguardo estasiato. «Grazie!» corse verso di me e mi abbracciò stretta, riuscivo a sentire il suo profumo leggero imprimersi sui miei vestiti, non l’avrei dimenticato facilmente. «Figurati. E poi quel vestito ti sta davvero bene!» dio, sembravano quegli stupidi convenevoli sdolcinati da sorelle. «Ti va di venire a prendere un gelato con me? Adesso, intendo. Pago e sarei subito da te.» mi fece quel sorriso implorante che avrebbe conquistato anche il più tirchio dei londinesi, e chi ero io per rifiutare? «Mi farebbe molto piacere.» dissi annuendo. Forse mi ero fatta una nuova amica, dopo tanti anni di solitudine. 


Eccomi qui, anche se nessuno mi caga, ad aggiornare puntuale as always e.e Questo capitolo è una specie di capitolo di passaggio (?) per far chiarire meglio le cose che succederanno. Spero vi sia piaciuto! Tanto per chiarire, ora posto anche le foto dei vestiti qui sotto. Sono in ordine per cui non li confonderete ;) Alla prossima <3

   
 
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