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Autore: demois    08/08/2012    1 recensioni
Un amicizia strana nata al liceo dieci anni prima. Il buio per dieci anni e ora si rincontrano. La domanda.. Esiste l’amicizia tra i due sessi? E’ possibile che un uomo e una donna possano rimanere amici senza che uno dei due si innamori dell’altro? Meglio reprimere i sentimenti per il bene di un amicizia che si spera possa durare in eterno e meglio togliere la maschera e confessarsi all’amico o all’amica i proprio sentimenti mettendo a rischio quello che si è creato negli anni? Beh.. io sinceramente non lo so.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lyla
‘’Papà. Possibile che tutte le volte debba venire io a svegliarti. Non ti sei degnato neanche di portarmi la colazione a letto, sei un pigrone. Diciotto anni si fanno una volta sola.’’
Si alzò di scatto e mi fissò negli occhi.
‘’Oggi hai diciotto anni? ‘’
‘’Davvero’’
‘’Come hai potuto farmi questo Lyla. Come hai potuto? Non ti mettere in testa di andare via da questa casa prima che io sia morto perché non voglio rimanere solo con tuo zio. Ti prego non lasciarmi’’
‘’Sei il solito idiota papà’’ Disse
‘’Vestiti, andiamo dalla mamma.’’ Il mio sorriso si spense subito.
Shannon
 Mi mancava terribilmente e non ero riuscito a rifarmi una vita dopo lei. Tutte erano troppo perfette, troppo poco vere. Forse la verità è che per me c’era stata solo una persona davvero importante nella mia vita e questa era lei. Nessuno era capace di sostituirla. Alla fine non ne sentivo neanche il bisogno, avevo Lyla che era assolutamente la fotocopia di sua madre. Magra e slanciata come lei, con i suoi soliti capelli mossi mori, il viso magro, gli occhi sorridenti… e quelle labbra identiche alle sue. Il labbro superiore che tutte le volte che sorrideva diventava talmente fine da sparire, la risata e il carattere talmente testardo che a volte mi faceva saltare i nervi. Era assolutamente figlia di sua madre. I tratti Leto? Gli occhi celesti come mio fratello e come il padre di Lyla. Altro? Si, credo. Era stonata come me.
Salimmo in macchina e come al solito arrivammo al cimitero prendendoci per mano. Stavolta andai io a cambiare l’acqua ai fiori e lasciai Lyla sola con sua madre. Mi allontanai e vidi che si metteva seduta accanto alla tomba lucidando la foto.

Lyla
‘’Eih, ciao Mamma! Spero che lassù vada tutto bene, qua va tutto alla grande. Papà continua a litigare con zio come se fossero due adolescenti, zio è vegano e quando c’è lui ci tocca mangiare segatura per cena, però non ti preoccupare appena va via io e papà ordiniamo una bella pizza per riempirci lo stomaco. Oggi, come saprai faccio diciotto anni, ho la stessa età di quando incontrasti papà, però mi dispiace deluderti che ancora non ho conosciuto nessuno fantastico come lui, appena lo conoscerò verrò a dirtelo. Stai tranquilla’’ In quel momento mi scese una lacrima che asciugai subito con la mia maglia.
‘’Io non ti ho mai conosciuto e non sai quanto mi manchi. Tutte le volte che mi sento sola vado dallo zio e mi faccio raccontare di te. Non vado da papà perché ho paura che stia male ricordandoti. Guardo spesso le tue foto e sai, ti somiglio davvero tanto. Zio mi ha detto che eri una delle persone più testarde che abbia mai conosciuto, poi sono arrivata io e credo che adesso ti abbia scalzato dal tuo posto. Sono io la prima. Mi dispiace.  Beh, allora ciao mamma. Ci vediamo presto. Un bacio.’’ Non riuscivo a dire altro. Sentivo le lacrime salire e non volevo piangere, non volevo che papà mi vedesse in quello stato. Arrivò subito dopo con dei fiori freschi. Mi alzai e andai via, verso la macchina.
Shannon

‘’Ciao amica caffeinomane. Sai, adesso la nostra bimba ha diciotto anni e ti somiglia tanto. Saresti fiera di lei e di come sta crescendo. E’ una ragazza forte, che non scende a compromessi, lotta per quello che vuole ed è molto più intelligente di noi due. Mi dispiace dirtelo, ma ci supera su tutta la linea. Tutte le volte che la guardo rivedo te al liceo. Sai mi manchi ancora, mi manca tutto di te, i tuoi baci, i tuoi messaggi, oddio quelli mi mancano davvero, e il tuo sarcasmo che a volte odiavo così tanto, darei tutto per risentirlo almeno una volta. Ho mantenuto la promessa, gli ho raccontato la nostra storia però solo poche volte perché mi fa davvero male ripensare a noi e a quanto mi rendeva felice stare con una pazza, strana e lunatica come te. Ah, bellezza, quasi dimenticavo.. ti amo’’ E andai via verso la macchina dove Lyla mi stava aspettando.
Tornammo a casa in silenzio. Decidemmo di festeggiare solo noi tre insieme perché lei odiava festeggiare il suo compleanno. Mangiammo una pizza e vedemmo un film. Era arrivato il momento dei regali. Il primo fu Jared che gli regalò tutti i cd in vinile del suo gruppo preferito. Lei gli saltò subito al collo ringraziandolo felicissima. Adesso era il mio turno. Presi le mie chiavi e ne sfilai due dal mazzo.
‘’Buon compleanno Lyla’’ Dissi dandogli le due chiavi
‘’Cos’è papà?’’
‘’E’ un appartamento piccola’’
‘’Ma questa mattina non avevi…’’
‘’Vieni con me’’
Jared sapeva tutto, quindi stette sul divano con una scusa. Salimmo in macchina con Lyla che continuava a farmi domande a cui non rispondevo. Arrivammo, salimmo le scale e aprii la porta.
‘’Questo è tuo’’
Lyla stava girando per la casa guardando tutto.
‘’Papà è bellissimo, ma è troppo’’
‘’Tua madre avrebbe voluto così. Avrebbe voluto che questo fosse tuo’’ Una lacrima rigò il mio volto che asciugai subito con una manica della maglia, ma lei se ne accorse dubito.
‘’Papà che succede?’’
‘’Succede che questo è l’appartamento di tua madre.  Non l’ha mai venduto, neanche quando si trasferì da me, e quando morì venni per svuotarlo ma non ce la feci. Così decisi di tenerlo e ogni settimana viene una signora, amica di tua nonna, a pulirlo. Sai, è rimasto tutto com’era. Non ho mai toccato niente.’’ Ormai piangevo, non ce la facevo più a trattenere le lacrime. Lei venne da me abbracciandomi.
‘’grazie papà è il regalo più bello che tu potessi farmi. Ti voglio bene’’
Iniziò a girare per la casa guardando tutto, ma la colpì subito il soggiorno spoglio di mobili, ma con le pareti decoratissime. Sapevo la storia di quei muri quindi iniziai a raccontargliela.
‘’Tua madre pensava che fosse più bello usare le pareti come tele da dipingere e dove esprimere se stessi piuttosto che riempirle di mobili così iniziò a decorarle da sola. Quella – dissi indicando la parete dietro il divano- la fece lei in un momento di rabbia. Andò a comprare tutti i colori e dei palloncini. Puntellò nel muro alcuni chiodi e iniziò a farci rompere i palloncini pieni di colore. Così a caso. E alla fine quello che venne fuori gli piacque e lo tenne.  Mentre le altre tre le ha fatte sempre lei con le sue frasi preferite. E’ bastato un pennello e della vernice nera. Non a tutti piace, ma io lo trovo grandioso. Come potevo, solo pensare, di  vendere questo? Questo appartamento era lei, era la sua personalità e non potevo certo darlo a estranei’’
Lei si mise a leggere tutte le frasi
‘’ (Sappi che hai fatto una grande differenza, tutto quello che ti lasci alle spalle, durerà per sempre), ( la neve è per terra, l’inverno è arrivato, tu senti ancora la mia voce, ma io sono lontano)’’
‘’Guarda – dissi indicando un punto sulla parete-‘’
‘’Quale la frase scritta in piccolo?’’
‘’Esatto’’ Iniziò a leggerla:’’ you lost your way, but hope is not gone, ‘cause the sun always sets, the moon always falls, it feels like the end, just no pay mind at all, keep rolling… life must go on (hai perso la tua strada, ma la speranza non è andata, perchè il sole tramonta sempre, la luna ‘cade’ sempre, sembra la fine, non prestare attenzione a tutto, continua a girovagare la vita deve andare avanti). Bellissima, mi piace, ma perché è rimasta in piccolo?’’
‘’Sai… non lo so! Però lei l’aveva tatuata sulla schiena, centrale spostata un po’ in alto. Mi piaceva carezzargli quel tatuaggio. Mi rilassava’’
‘’Papà, ti va di raccontarmi di lei?’’
Feci un sorriso e annuii.
‘’Andiamo in camera sua’’
Lyla andò a sedersi sul letto di sua madre mentre io presi la scatola sotto al letto. Quella scatola che conteneva tutto di lei. L’aprii e subito i miei occhi si riempirono di lacrime.  Cercai di calmarmi e ci riuscii così iniziai a raccontargli di lei.
‘’Tua madre era una delle persone più fastidiose che avessi mai conosciuto. Riusciva a far uscire il mio lato peggiore, a volte avrei voluto ucciderla. Il suo sarcasmo poi… Cavolo, quello lo odiavo. Era sarcastica su tutto, non sapevi mai se una cosa la diceva sul serio o meno. Odiosa. Assolutamente lunatica e a volte così acida da rischiare la vita anche solo a rivolgergli la parola. Verso il 90% della popolazione terrestre era diffidente. Non credeva nel migliore amico, non credeva nell’amore eterno o stronzate varie. Se non fossi stato una persona masochista e cogliona forse non mi sarei neanche avvicinato a lei, come il resto dei ragazzi, ma invece lo ero, quindi iniziai a conoscerla e… Era una delle persone più simpatiche, solari e divertenti che avessi mai conosciuto. Riusciva a trovare sempre il lato positivo delle cose, riusciva a farmi ridere anche quando non ne avevo voglia e quando mi guardava mi sentivo bene. Però tuo padre era un coglione da giovane e aveva capito che con lui non avrebbe attaccato. Anche se ci sentivamo quasi tutti i giorni e stavamo bene insieme io non ero per lei, mi diceva sempre ‘’ troppe divergenze’’ e così non ci provai neanche. Fecevamo passare dei mesi senza neanche sentirci e inizialmente era dura, volevo sempre mandargli un messaggio o cose del genere, ma poi si sa, l’orgoglio fa il suo e continui la tua vita normalmente dimenticandoti di persone che ti facevano stare bene. Sai adesso mi faccio davvero schifo, ma sentivo tua madre soltanto quando ero single. Quando ero fidanzato, si ogni tanto ci sentivamo, ma poi ognuno per gli affari suoi, e sai, il bello è che continuavo a pensarla anche da fidanzato, ma non avevo capito che quella strana sensazione quando messaggiavo con lei per un giorno intero, fosse stata qualcosa di più intenso della sola amicizia. Infatti, finito il liceo, finì tutto. La nostra amicizia, il nostro scherzare e tutto il resto. Io avevo da diventare un grande musicista, non avevo tempo per queste cose… mi ci vollero dieci anni per capirlo. Mi servii rivederla per far riscattare tutto quello che avevo messo in un angolo del mio cuore. Tutto tornò come sempre, ma stavolta mi ero accorto di voler passare sempre più tempo con lei, non mi accontentavo più dei soli messaggi, volevo stare pomeriggi con lei. Volevo fare quello che non avevo fatto in precedenza, poi sei nata tu e lei se n’è andata lasciandomi con questa splendida bimba che ho deciso di chiamare come lei e non perché volevo fare di te la sua fotocopia, ma soltanto perché tua madre era una fottuta femminista e voleva che il secondogenito prendesse il suo cognome, ma dato che, purtroppo, il secondogenito non potevamo più farlo, appena ti vidi decisi di darti il suo nome. Mi sembrava la cosa più giusta da fare. Spero non ti dispiaccia. Comunque tua madre è stata una delle donne più eccezionali che abbia mai conosciuto. Si difendeva dietro a una maschera di ostilità, ma bastava toglierla per vedere che donna fantastica fosse e sai, tu gli somigli davvero molto. Come tua madre è stata la donna perfetta per me scommetto che te sarai la Lyla perfetta per qualcun altro.’’
‘’Papà ti voglio bene. Te ne vorrò sempre e non ti abbandonerò mai. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, mi hai cresciuto come se lei fosse stata lì con te e mi dispiace così tanto che tu stia male tutte le volte che la ricordi. Posso solo dirti che io ci sarò, sarò sempre la tua piccola Lyla.’’

THE END

Nota dell'autrice: Beh, la storia è finita. Spero vi sia piaciuta. Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta e un ringraziamento speciale a _FraVi che mi ha sempre detto, capitolo dopo capitolo, cosa ne pensava! Alla prossima, se una prossima ci sarà!  Un bacio,Demois :D
  
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